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Autore: ArrowVI    28/07/2020    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 10-10: Asteroth [2-2]

 


<< Signore... >>
Disse Helena, attirando l'attenzione del Gran Generale Xernes Ravier, che posò rapidamente il suo sguardo cupo su di lei.

<< Con tutto il dovuto rispetto, non possiamo permetterci di restare a fare la guardia a questi ragazzini: 
Sarah ha ordinato a me e Mikoto di aiutare con l'evacuazione. >>
Sentendo le parole della sua subordinata, Xernes sbuffò.

<< Come hai detto, Ammiraglio, non sono stati avvistati demoni minori intorno al perimetro. Perciò la vostra assistenza non è indispensabile: i miei soldati sono più che sufficienti per aiutare i cittadini a evacuare. >>
Le disse l'uomo, con un tono infastidito.

<< Ma, signore- >>
Prima che potesse controbattere, Xernes colpì con forza il pavimento con il suo bastone.

<< Nessun "ma". >>
Ruggì, interrompendola rapidamente.

<< Il mio è un ordine, e finché avrò respiro in corpo le mie parole valgono più di quelle di mia figlia. Intesi? >>
Continuò subito dopo.
Helena abbassò lo sguardo.

<< Sissignore. >>
Rispose, forzando un dispiaciuto e infastidito saluto militare.

<< Voglio che voi due rimaniate qui a fare da babysitter a questi ragazzini. >>
Le disse Xernes, per poi posare il suo sguardo su Neptune, che cominciò a fischiettare.

<< Ehh? Di nuovo? E' un lavoro noioso, se devo essere sincero. >>
Borbottò Neptune, mentre un sorriso divertito si fece lentamente largo nel suo volto.

<< Smetti di recitare la tua parte, Neptune, e comincia a fare sul serio. I miei ordini valgono il doppio, per te. Sono stato abbastanza chiaro? >>
Gli disse, fissandolo con uno sguardo cupo.

Neptune si portò le braccia dietro la nuca, cominciando a ridacchiare tra se e se, sotto i baffi.

<< Cristallino. >>
Rispose il ragazzo.


<< Signore, cosa ha in mente? >>
Domandò Mikoto al Generale, che si aspettava di ricevere quella domanda.

<< Non appena lascerò la stanza, applica di nuovo l'illusione. Andrò ad aiutare i miei soldati. >>
Quelle parole lasciarono Helena di stucco, che impallidì di colpo.

<< Aspetti, signore! Non può farlo, è pericoloso! Lasci a me e Mikoto il compito di aiutare Sarah! >>
La risposta dell'ammiraglio sembrò mandare Xernes su tutte le furie.
Fissò intensamente la donna con uno sguardo minaccioso, picchiettando ripetutamente il terreno con il suo bastone.

<< Per quale motivo? >>
Helena non ebbe il coraggio di rispondere a quella domanda.
Sapeva che Xernes avesse problemi con la magia, e non voleva che rischiasse la sua vita contro nemici come i Dodici Generali...

... Purtroppo, però, rivelare al generale quelle sue preoccupazioni avrebbe messo in luce la poca fiducia che Helena aveva riguardo alle sue capacità, un qualcosa che sicuramente Xernes non avrebbe preso alla leggera.

<< Io... Ecco... >>
Balbettò la donna, senza riuscire a dargli alcuna motivazione, fissando il pavimento e stringendo i pugni.

<< Che genere di comandante rimarrebbe nascosto mentre i suoi soldati rischiano la loro vita sul campo di battaglia? Preferirei morire che fare una cosa del genere. >>
Disse il generale, ricordando alla sua subordinata quali fossero i suoi valori.
Helena sollevò il suo sguardo da cane bastonato, posandolo sul suo comandante. Nonostante tutto, nutriva un grosso rispetto per lui.

<< Mi serve lasciare qui soldati di cui io possa fidarmi. Non farmi cambiare idea sul tuo conto, Ammiraglio. >>
Le disse Xernes subito dopo, smettendo di picchiettare improvvisamente il terreno.

<< Perdoni la mia insolenza, Generale. Faremo la guardia ai ragazzini, come ha ordinato. Se me lo permette, ci terrei a chiederle di fare attenzione. >>
Rispose la donna, subito dopo, arrendendosi infine agli ordini del suo superiore.

<< Non serve che ti preoccupi, ammiraglio. Non riusciranno a uccidermi, se è questa la tua preoccupazione. >>
Concluse il generale.



<< Non riesco a stare qui con le mani in mano. E' snervante! >>
Ringhiò Tesla, fissando il Gran Generale con uno sguardo di sfida, braccia conserte e impaziente.

<< Dovrei ricordarti cosa è successo con Asteroth, Tesla, all'istituto Star? Ma, stavolta, ci sono più demoni di alto livello. La scelta più saggia è stare qui, al sicuro, mentre chi di dovere si occupa della situazione. Uscire allo scoperto e unirci alla battaglia ci renderebbe solamente dei bersagli facili, e le Quattro Galassie non possono combattere e proteggerci allo stesso tempo. >>
La risposta di Xane fece innervosire ancora di più Tesla, che si avvicinò rapidamente e con un passo pesante verso il suo compagno, fermandosi proprio davanti a lui con fare di sfida.

<< "Proteggerci"? A differenza tua, a me non serve alcuna protezione! >>
Ringhiò, puntandogli un dito contro.
A Xane non andò a genio il comportamento del ragazzo biondo, sbuffò pensando che fosse come parlare con un muro.

<< L'unico motivo per cui ho perso contro quello stronzo, è perché mi ha preso di sorpresa! Datemi cinque minuti con lui, e lo rovescio da dentro a fuori. >>
Continuò subito dopo, Tesla.

Xane sbuffò, in un misto fra divertimento e fastidio colpendo la mano di Tesla e togliendo quel suo dito da davanti la sua faccia.

<< Certo, come no. Credici. >>
Gli rispose, mentre Tesla ringhiò ancora una volta.

<< Sai qual è il tuo problema, Tesla? Credi di essere più forte di quanto tu sia realmente. La forza bruta non basta a sconfiggere avversari di quel livello... E questo supponendo che tu sia al loro livello in fatto di forza. >>
Sentendo quelle parole, Tesla cominciò a ringhiare come un cane inferocito. 

<< "Di quanto io sia realmente"? Vuoi mettermi alla prova? Che ne dici se stavolta nessuno mi obbliga a trattenermi, eh? >>
Ruggì, stringendo i pugni dalla rabbia. Non poteva accettare un insulto di quel tipo da un membro dei Ravier.

<< Pfft, arrogante. Usa il cervello, per una volta, e cerca di capire in che situazione ci troviamo. Se tu fossi davvero così forte da sconfiggere quei demoni per conto tuo, allora per quale motivo non sono già stati sconfitti? Le Quattro Galassie e Arthur sono li fuori, a combatterli: credi di essere più forte di loro? >>
Gli rispose Xane, ricambiando i suoi ruggiti con un tono di rimprovero, e uno sguardo infastidito. Non riusciva a credere che esistesse qualcuno così orgoglioso e stupido da non essere in grado di mettere da parte il suo stesso ego, per una volta tanto, e usare la propria testa.

<< Arthur è più forte di tuo fratello, e non è da solo li fuori. Credi di essere migliore di loro? Sei davvero così stupido? >>
Continuò subito dopo.


<< Sono davvero ragazzini. Mi aspettavo di meglio dalle nuove generazioni, sono abbastanza deluso. >>
Borbottò fra se e se il Gran Generale, che osservò in silenzio la discussione tra quel ragazzino e suo figlio con una smorfia infastidita in stampata in volto.

<< Suo figlio per lo meno sembra essere capace. Ho sentito che è un abile mago, ormai. >>
Sentendo le parole di Helena, Xernes ridacchiò per un istante, cogliendo la donna alla sprovvista.

<< Essere il meno stupido del gruppo non ti rende automaticamente intelligente. >>
Disse l'uomo.
Helena evitò il suo sguardo. Aveva sentito voci riguardo la brutta relazione tra Xernes e suo figlio, ma non ci aveva mai creduto.

<< In ogni caso. Teneteli d'occhio: non voglio che facciano nulla di stupido. >>
Aggiunse subito dopo, dirigendosi lentamente verso l'uscita.

<< Sissignore! >>
Rispose Helena, facendo un ultimo saluto militare.



Nel mentre, fu Seryu a bloccare finalmente il battibecco tra Xane e Tesla, dividendoli e provando, per quanto possibile, a far calmare i suoi compagni.

<< Andiamo, non serve infastidirsi così tanto. Xane ha ragione: ci conviene restare qui, mentre chi di dovere si occupa del problema. Non serve preoccuparsi. >>
Disse sorridendo, a Tesla, toccandogli la spalla con una mano.
Infastidito, Tesla obbligò il suo compagno a lasciarlo andare, per poi borbottare qualcosa fra se e se mentre diede loro le spalle, allontanandosi di qualche metro.

In quell'istante Seryu posò il suo sguardo deluso su Xane, sospirando.

<< Non ci stai neanche provando, Xane... >>
Gli disse, scuotendo la testa per qualche istante con disappunto.

<< Provare? A che serve provare con uno come lui? Vuole sempre fare la sfida a chi ce l'ha più grosso anche quando non dovrebbe. Se vuole davvero sfidare i demoni, lasciamolo andare per conto suo. Se i consigli e gli avvertimenti non bastano, allora saranno le bastonate a fargli imparare questo genere di lezione. >>
Continuò subito dopo.


<< Non si piacciono per davvero... Sapevo non fossero amici, ma questo è ben oltre quello che mi aspettavo... >>
Borbottò Jessica, che assistette in silenzio e con occhi tristi a quella scena.

<< E' successo qualcosa tra loro? Conosco qualche dettaglio qua e la, ma non molto. >>
Le domandò Michael, incuriosito dalla loro relazione.

<< Beh, non è esattamente una questione tra loro due... Riguarda, piuttosto, i loro padri... >>
Rispose Jessica, abbassando lo sguardo.

Michael la fissò per un istante con uno sguardo confuso, in silenzio, non riuscendo a capire cosa volesse dire.

<< Cosa vuoi dire con "i loro padri"? Cosa è successo? >>
Le domandò, ancora una volta, incuriosito dalle sue parole.

<< Non conosco i dettagli esatti... Tesla non è esattamente qualcuno che si apre alle altre persone, ma... E' successo qualcosa tra Xernes e il padre di Tesla, circa quindici anni fa, credo fosse quando si contesero un piccolo lembo di terra tra la zona nordica di Avalon e Asgard. Ho sentito dire che la guerra si concluse con Xernes che si prese gioco del re di Asgard, ridicolizzandolo davanti al suo popolo e, secondo altre voci, pare che l'imperatore sia diventato ancora più severo dopo quell'evento. E' possibile che sia successo qualcosa, dopo quel giorno, tra Tesla e suo padre, e forse Tesla incolpa i Ravier per questo motivo... Forse le due cose sono connesse?... Non ne sono sicura, è solo quello che ho sentito in giro, e ho messo insieme le cose... >>
Rispose la ragazzina.


In quel preciso istante, il volto di Seryu impallidì quasi come se avesse visto un fantasma.
Furono Xane e Xernes i primi a notare quella reazione.

Xane provò a chiedergli se ci fosse qualcosa che non andava, ma Seryu sembrò non sentirlo.
Continuò a fissare l'entrata, ancora avvolta da una foschia a causa dell'illusione di Helena con occhi e bocca spalancati, immobile quasi come se fosse pietrificato.

<< S... S... So... >>
Balbettò, senza riuscire a finire la frase.

<< Seryu? Seryu, cosa succede? >>
Domandò Xane al suo compagno, spaventato e preoccupato dall'inusuale reazione del suo compagno.

Subito dopo, però, notò con la coda dell'occhio che anche Neptune si era messo a fissare l'entrare.
La sua espressione era cupa e minacciosa.

<< Maledizione... >>
Lo sentì borbottare.

<< Che succede? Ragazzi? >>
Domandò ai suoi compagni, senza ricevere alcuna risposta.
Xernes, istintivamente, posò il suo sguardo verso l'entrata, toccando l'elsa della sua spada e preparandosi a sguainarla.
Helena sembrò preoccupata dall'improvviso comportamento dei presenti nella stanza.

<< Cosa sta succedendo? Signore? >>
Domandò al Gran Generale, guardando anche lei l'entrata, senza però notare niente di strano.

<< Non ne sono sicuro... >>
Sussurrò l'uomo, senza distogliere lo sguardo dall'entrata.

<< Helena. >>
Aggiunse subito dopo, senza voltarsi verso la donna.

<< L'entrata... Non si vede dall'altro lato, giusto? >>
Le domandò.

<< Esatto. Solo noi possiamo vederla, dall'altro lato chiunque vedrebbe solo un muro. Perché? C'è qualcosa che non va? >>
Rispose l'ammiraglio, confusa dalla domanda del suo superiore.


<< Stanno arrivando, state tutti indietro! >>
Esclamò finalmente Neptune, attirando l'attenzione dei presenti e cogliendoli tutti di sorpresa.

<< Sono tornati! >>
Esclamò Seryu, finalmente.


La foschia che avvolgeva l'entrata, tutta d'un tratto, sembrò diradarsi.
Poi, una frazione di secondo dopo, la doppia porta venne scagliata in aria da una forza dirompente, per poi atterrare al suolo dall'altro lato della stanza con un forte tonfo.

I presenti furono finalmente in grado di vedere chi fosse stato ad aver abbattuto l'entrata rinforzata di quella stanza con così tanta facilità e violenza.
Furono i ragazzi i primi a riconoscerli.

Una creatura deforme e mastodontica fu la prima a mettere piede dentro quella stanza.
Aveva una lunga lingua e tre braccia. Il terreno tremava a ogni suo passo.

Cominciò a respirare affannosamente e voracemente quando posò il suo sguardo affamato verso Xane e il resto dei ragazzi.
Poi fu il turno di una seconda figura.

Il suo corpo era grigio, ricoperto da svariate cicatrici e vene pulsanti, senza alcun abito e privo di genitali, con
 lunghi capelli bianchi che scendevano fin dietro la schiena e occhi del medesimo colore, privi di iridi ma dotati di pupille nere.
I presenti non ci misero molto a riconoscerlo, specialmente quando quella figura mostrò ancora una volta quel suo sorriso sadico e divertito.

<< E' passato un po' di tempo, ragazzini. Vedo che, stavolta, avete i rinforzi. >>
Disse il demone, con fare divertito.

<< Tu... Di nuovo... >>
Ringhiò Tesla, con occhi colmi di rabbia e risentimento.

<< Te l'avevo detto che ci saremmo incontrati di nuovo, vero, figlio di Azael? >>
Domandò Asteroth a Michael, sorridendo.


Asteroth, lo Spietato, aveva trovato finalmente i suoi bersagli.
E, stavolta, non aveva alcuna intenzione di farseli scappare.


<< Tempo di finire ciò che ho iniziato. >>
Aggiunse subito dopo.


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Fine del capitolo 10-10, grazie di avermi seguito e alla prossima!

 

   
 
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