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Autore: FalbaLove    30/07/2020    1 recensioni
Raccolta di One shots con protagonista Shiho Myano e i vari personaggi della serie in un ipotetico futuro in cui l'Organizzazione è stata finalmente sconfitta.
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[Dalla prima storia]
Due mani ghiacciate e pallide sfiorarono con bramosia la sua pelle del collo per poi stringere con forza: Shiho deglutì a fatica sentendo il fiato venirle meno mentre la vita pian piano si allontanava sempre di più dal suo corpo. Un strano rantolio uscì dalla sua bocca carnosa e due occhi color ghiaccio si iniettarono di eccitazione aumentando sempre di più la stretta sul suo collo.
-No!- l’urlo straziante di Shiho rimbombò forte per tutta la residenza squarciando un silenzio malato. La scienziata si guardò impaurita intorno mentre percepiva chiaramente il sangue pompare forte nelle tempie.
-Era solo un incubo- sibilò la scienziata lasciando che i suoi occhi scrutassero il suo stravolto riflesso allo specchio. La sua pelle candida aveva fatto posto a un pallore malsano mentre i suoi occhi ,stanchi e ancora impauriti, erano contornati da profonde occhiaie violacee che le regalavano un aspetto quasi cadaverico. Ma a Shiho tutto questo non importava, il solo sapere che questa era la realtà la faceva sentire incredibilmente leggera e viva.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Rei Furuya, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Tooru Amuro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Wow che spettacolo! -
Shiho non badò affatto al commento che proveniva a pochi passi da lei, ma lasciò che i suoi occhi, troppo truccati per i suoi gusti, osservassero la sfilza di bancarelle lasciandola piacevolmente colpita.
-Ve lo avevo detto che non potevamo perderci un evento del genere- ci tenne a precisare Sonoko allontanando con stizza i capelli dietro all’orecchio. La ramata sospirò di fronte a quel tono che trovava estremamente petulante e fastidioso e continuò a seguire il gruppetto di cinque giovani che si trovavano a pochi passi da lei.
-Mi domando perché anche a Osaka non facciano evento così per la Festa della Luna- commentò Kazuha sbattendo le mani con fare bambinesco e lasciando che le ampie maniche del suo kimono verde smeraldo seguissero i suoi movimenti. Il ragazzo abbronzato che come lei fino a quel momento era rimasto in disparte sospirò sonoramente cosa che non sfuggì alla sua amica d’infanzia.
-Io la trovo solo una perdita di tempo- bofonchiò con faccia annoiata e lasciando ciondolare le braccia. Nonostante il forte brusio per quella fiera serale Kazuha percepì chiaramente le parole di Heji e improvvisamente si fermò di scattò reprimendo la rabbia in pugni ben chiusi.
-Immagino che avresti preferito trascorrere una ennesima serata sull’ultimo caso che ti è stato affidato- disse non celando un tono irritato che non venne minimamente captato dal detective di Osaka.
-Certo e tu più di chiunque altro lo dovresti sapere anziché obbligarci ad indossare questi stupidi costumi e dirigerci qui- continuò noncurante del rischio in cui le sue parole lo stavano mettendo. Shiho sospirò: nonostante non provasse alcun sentimento nei confronti di Heji sapeva che si stava cacciando in un guaio molto più grande di lui e lei non aveva alcuna intenzione di prenderne parte.
-Ma lo capisci quanto sei egoista? Possibile che tu non possa neanche dedicare una serata ai tuoi amici? – gli acuti di Kazuha erano talmente alti che attirarono l’attenzione di alcuni passanti che, incuriositi, rallentarono il passo per assistere alla sfuriata. Heji però non ci prestò attenzione e lasciò che il suo sguardo vagasse tra le bancherelle.
-Egoista? Io? Si dal caso che io non sia l’unico che non voleva venirci- e quasi istintivamente i suoi scuri e profondi si soffermarono sull’unica altra figura maschile del gruppo. Shinichi aggrottò le sopracciglia rendendosi conto che era lui oramai quello al centro dell’attenzione e lasciò che il suo ghigno, divertito per la sfuriata tra i suoi due amici di Osaka, svanisse all’istante.
-Neanche tu volevi venire, Shinichi? – Shiho inspirò annoiata mentre le blande e insulse parole di Ran vennero quasi sovrastate dal forte brusio delle persone.
-Bravo, sei contento? A causa delle tue patetiche scuse hai messo in mezzo Shinichi e ora lui e Ran litigheranno di nuovo- il bisbiglio decisamente irritato non sfuggì alla Miyano che non riuscì a non essere d’accordo con Kazuha. Le labbra del giovane detective infatti si stavano già muovendo in bisbigli mentre era facilmente leggibile il risentimento crescere sul volto pulito della Mori.
-Ti vorrei solo ricordare che il motivo per cui siamo qui era per far riavvicinare quei due visto che da quando Shinichi è tornato, oramai due mesi fa, non fanno altro che litigare- continuò la Toyama aumentando la stretta sul braccio del giovane che riuscì a bofonchiare solo lamenti di dolore.
Shiho schioccò le labbra scarlatte decisamente annoiata e sbadigliando con eleganza, ma nuovamente dovette trovarsi d’accordo con le parole della mora. Da quando Shinichi aveva preso l’antidoto definitivo tornando dal suo amore fanciullesco non era passato neanche in giorno durante il quale i due non si erano scannati: lei oramai era troppo corrosa dal risentimento per essere stata abbandonata per mesi senza motivi apparenti e lui frustato nel ritrovarsi in un rapporto decisamente diverso da quello idealizzato quando si trovava nei piccoli panni di Conan Edogawa. La ramata scrollò le spalle lasciando che i suoi mossi capelli ramati ricadessero sul kimono color confetto e sapientemente lavorato: sospettava che una delle principali cause dei battibecchi tra i due fosse lei e la sua presenza troppo ingrommante della vita di Kudo secondo la Mori. Ran non era assolutamente una ragazza cattiva, ma la gelosia era capace di corrodere anche gli animi più puri.
-Ragazzi! – il trillo improvviso e acuto di Kazuha interruppe all’istante una ennesima discussione sul punto di nascere tra la figlia di Goro e il giovane detective liceale.
-Che ne dite di andare a fare un giro per le bancherelle? – e prima che i due potessero obiettare furono presi sotto braccio dalla ragazza di Osaka che li trascinò via.
-Pff, che seccatura- borbottò Heji incrociando le mani dietro la nuca, ma il suo nome pronunciato con irritazione e forza lo fece desistere dal rimanere fermo e con sguardo annoiato si apprestò a seguire i tre.
-A quanto pare le coppiette se la sono filata- Shiho non prestò alcuna minima attenzione alla interlocutrice che distava pochi passi da lei, ma si limitò a raccogliere i capelli in una coda disordinata.
-E quindi siamo rimaste solo io te- ci tenne a precisare l’erede Suzuki cercando inutilmente di far scomparire alcune pieghe sul suo kimono di un giallo brillante.
-Ehi, dove vai? – esclamò dopo pochi secondi contrariata mentre la Miyano, ignorando completamente le parole irritanti della migliore amica della Mori, si stava incamminando. Shiho non si preoccupò di celare un sonoro sbuffo stizzito di fronte a quelle ennesime parole che le rivolse la castana, molte di più di quante ne avesse mai dette durante quegli ultimi due mesi trascorsi sotto le reali spoglie di Shiho Miyano. La ramata non era stupida e non le erano sfuggite le strane occhiatacce e lo sguardo di superiorità che la Suzuki le rivolgeva da quando era ritornata adulta: da Ai Haibara aveva imparato a sopportare, seppure in minima parte, il carattere frizzante e sfrontata di Sonoko eppure le aveva rivolto un insolito atteggiamento ostile da quando Shiho era entrata a far parte delle loro vite come fidata amica di Shinichi.
-Sono stanca di tutta questa gente, vado a bere qualcosa in quel locale laggiù- disse senza cercare minimamente di celare il fastidio che provava a stare in quel luogo, niente che comunque non si sarebbe potuto placare con dell’alcol.
Sonoko serrò le labbra irritata e mise le mani sui fianchi lasciando che il suo sguardo si spostasse veloce dalla figura sempre più lontana della ramata alle persone sconosciute che la circondavano e viceversa. Poi, senza reprimere un grido di rabbia e frustrazione, iniziò con prepotenza a farsi spazio tra la gente cercando di seguirla.
 
 
-Allora, hai intenzione di berlo e vuoi continuare a fissarlo? – i suoi occhi grigi e attenti fissarono con insistenza la persona seduta dall’altra parte del tavolino pentendosi di aver usato un tono forse un po’ troppo duro: non erano solo Shinichi e Ran ad essere cambiati, anche lei da quando era ritornata adulta sentiva di aver perso la spensieratezza che aveva, a fatica, guadagnato durante il periodo trascorso come Ai Haibara e percepiva chiaramente un buco di vuoto e rabbia alleggiare nel suo cuore. Sonoko non disse niente, ma le rispose con una smorfia prima di ingurgitare, tutto d’un fiato, il bicchierino di tequila che oramai da più di dieci minuti era stato lasciato sul tavolino dal cameriere. Una autentica e involontaria faccia di disgusto si disegnò sulla faccia della ereditiera mentre un ghigno divertito comparve sul volto di Shiho che nascose sapientemente bevendo un ennesimo sorso di Sherry.
-Contenta? – disse l’ereditiera con voce acuta assottigliando gli occhi in segno di sfida. Shiho non rispose, ma, ignorandola a pieno, si limitò a tornare a rivolgere la sua più completa attenzione alle strade gremite di gente di Beika. Osservò per alcuni secondi in silenzio il via vai di giapponesi e turisti tutti vestiti a festa: fissò con attenzione i volti felici e spensierati aumentando la presa sul freddo bicchiere e non badando ai sospiri annoiati della sua interlocutrice.
-Allora- mormorò estremamente annoiata la castana buttando giù un sorso di una bevanda che la scienziata non aveva neanche fatto caso le avessero portato.
-Hai intenzione di passare qui tutta la serata? – sospirò appoggiando il mento al palmo della mano inarcando le labbra in una smorfia contrariata e annoiata. Nonostante il locale non avesse alcun tipo di orologio la ramata poteva benissimo captare dall’espressione della sua interlocutrice che erano da un po’ tra quelle quattro mura.
-Sì- rispose e sperando dentro di sé che si decidesse a lasciarla sola.
-Tu sei proprio strana- replicò stizzita la Suzuki incrociando le braccia sotto al seno con un gesto fulmineo.
-Non sei obbligata a rimanere qui- rispose mantenendo la sua solita espressione impassibile e non badando ad alcuni capelli ribelli che sfuggirono dalla sua pettinatura improvvisata. All’udire quelle parole un sopracciglio di Sonoko si alzò in maniera involontaria e interrogativa poi, senza dare tempo alla scienziata di anticipare il suo gesto, si allungò sul tavolo portando la sua testa a pochi centimetri da quella della Miyano.
-Neanche tu sei obbligata ad essere così antipatica- sibilò con aria di superiorità.
-Comunque- continuò ritornando a sedere e socchiudendo gli occhi compiaciuta.
-Sono qui per una ragione ben precisa-
-E sarebbe? – domandò la scienziata sforzandosi di non alzare gli occhi al cielo di fronte a quella conversazione che considerava poco stimolante.
-Tenerti d’occhio - rispose la castana con estrema semplicità appoggiando le labbra al bicchiere congelato e socchiudendo gli occhi. Shiho la fissò per alcuni nel più completo silenzio, ma la sua interlocutrice fu molto brava ad ignorare la sua occhiataccia gelida.
-Immagino abbia a che fare con Kudo – sibilò aumentando la presa sul bicchiere di Sherry oramai vuoto. Sonoko parve capire i suoi pensieri e prontamente richiamò l’attenzione di un cameriere: quando questo tornò con un secondo calice di quella bevanda alcolica il silenzio tra le due era rimasto immutato.
-Immagini bene- rispose finalmente l’ereditiera assicurandosi che la ramata avesse bevuto il primo sorso di quel vino liquoroso. Shiho sospirò non riuscendo a nascondere il nervosismo per dove quella conversazione stava andando a parare e che confermava i suoi dubbi.
-Tra me e lui non c’è niente- Sonoko annuì prontamente di fronte a quella sua affermazione provocando un crescere di irritazione nella ramata. Lei parve accorgersene e sorrise compiaciuta.
-Questo lo so, quell’imbranato ha sempre e solo avuto occhi per Ran, ma non è lui che mi preoccupa- concluse schioccando le labbra e cercando con il suo sguardo acuto quella della scienziata. La Miyano, senza scomporsi, allontanò una ciocca ribelle dalla fronte diafana deglutendo con nervosismo.
-Ti ripeto, tra me e lui non c’è niente- questa sua ennesima affermazione, questa volta decisamente più dura e tagliente, non lasciò indifferente la Suzuki che accavallò goffamente le gambe a causa del lungo kimono.  
-Senti, posso capire che per qualche decerebrato questo tuo atteggiando algido e da principessina possa piacere, ma Shinichi e Ran sono destinati a stare insieme e io, essendo la migliore di Ran, non ti permetterò di separarli- disse con sicurezza appoggiando entrambe le mani sul tavolo che le separava. Shiho sorrise di fronte a quella sua determinazione trovandola, per la prima volta, ammirabile.
-Non mi farò da parte se è questo quello che vuoi sentirti dire-
-Lo so- e nuovamente la Miyano non riuscì a trattenere un sorriso soddisfatto.
-E neanche io ho intenzione di farlo- concluse bevendo tutto d’un fiato la bevanda giallognola e altamente alcolico contenuta nel suo bicchiere. Shiho tornò ad osservare con curiosità le strade gremite di gente lasciando che il suo volto riacquistasse la neutralità che la caratterizzava.
-Comunque- sibilò senza lasciare che i suoi occhi grigi si separassero dalla fredda vetrata.
-Mi sono sbagliata su di te- Sonoko la guardò con curiosità mentre appoggiò a fatica la testa, che si stava facendo sempre più pesante, sul palmo della mano.
-Sei più simpatica di quanto pensassi, ma spero che non sia dovuto solo all’effetto dell’alcol- mormorò allungando verso la castana il suo bicchiere che accettò volentieri lasciando questa volta che fossero le sue di labbra ad adagiarsi sul bordo. L’ereditiera bevve un sorso non riuscendo, nuovamente, a reprimere una espressione disgustata.
-Anche io ti ho trovata più gradevole del solito. Un altro giro? - e prima che Shiho potesse anche solo rispondere un ennesimo cameriere si era accostato al loro tavolo
 


Note
Mi ritrovo a riaggiornare questa raccolta dopo un po’ di tempo e non voglio negare che sia stata abbastanza dura finire questa one shot sia perché penso di aver perso un po’ la mano sia perché, più la scrivevo, più trovavo Shiho e Sonoko OOC. Spero sinceramente di non esser troppo uscita dai personaggi anche perché ho proprio fatto fatica, ma adoravo l’idea di scrivere una storia su di loro due. Sinceramente ho voluto lasciare vago l’effettivo sentimento di Shiho nei confronti di Shinichi, diciamo che lei né lo nega né lo conferma. Spero sia potuta piacere a qualcuno, fatemi sapere cosa ne pensate.
FalbaLove
   
 
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