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Autore: rose07    16/08/2009    2 recensioni
10 Agosto. La magica notte in cui cadono le stelle. Una notte incentrata sull'amore che lega Sora e Matt, Mimi e Tai. Alcuni accenni a Takari, Keniyako e Izzy/Nuovo Personaggio, Joe/Nuovo Personaggio.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mimi Tachikawa, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Stay together in the end ( ? )'
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Dopo aver spiegato tutta la vicenda a Mimi, Tai si sedette ancora arrabbiato sopra la tovaglia della sorella.
La sua ragazza, intanto, cercava di rivendicare lui e Matt.
«Joe, sei un buonannulla, burino, inetto e imbranato! Se avessi lasciato in pace una buona volta il povero TK, tutto questo non sarebbe successo!»
«Senti Mimis, non ci rompere le scatoline! Vattene con Sorys e lasciami campare» Replicò il blu, tentando di gettare legnetti su un presunto falò.
«Smettila di chiamarmi così!» La ragazza incrociò le braccia «Sei un danno, Joe! Per colpa tua, Tai è arrabbiato nero»
«Chiariamo un punto!» saltò sull’attenti Joe, lasciando cadere sul fuoco un pezzo di pane.
«Eddai, cacchio!» esclamò TK, annoiato. Stava buttando dentro ogni cosa capitasse a tiro!
«Io non c’entro niente con l’umore nero di Taichi! Se vuole rovinarsi la vita per dei legnetti, sono esclusivamente fuori dai motivi!» continuò il maggiore.
Mimi si grattò la testolina confusa, mentre Tai con le braccia conserte dichiarava:
«Non ti sono piaciute le botte, burino di merda?!»
«Oh» Joe si massaggiò dolorante le tempie e le braccia «Niente di che»
«Niente di che?!» Tai saltò in piedi «Vuoi provarne altre?» strinse i pugni.
«Basta, dai» Tentò di metter pace TK «Il fuoco, a modo suo, è abbastanza acceso»
«Non servirà neanche a cuocere gli spiedini! Facciamo di più con un fiammifero!» Tai lanciò con forza una pietra dentro il falò.
«Basta il simbolo, no?» cercò di confortarlo Mimi, poggiandogli una mano sulla spalla.
«Basta un corno
Mimi sbuffò. Perché diavolo se la prendeva con lei, adesso?
«Ah, se volevi un corno potevi benissimo dirlo» Joe mise una mano nella tasca destra dei pantaloncini e uscì fuori un piccolo corno rosso «Tieni. Scaccia via il malaugurio»
Tai, arrabbiato, glielo tolse dalle mani e lo gettò nel fuoco che stranamente divampò.
Poi girò i tacchi e s’incamminò da un’ altra parte.
«NOOO!» urlò il blu, dopo aver visto il suo corno bruciare «Il cornetto di nonno Shin! Porca merda, chi lo sente l’altro Shin, adesso!»
«Ma non era tuo?» chiese Mimi, alzando le spalle.
«No, era di Shin il grande, porca la miseria!» si sporse un po’ di più nel falò  «Vediamo se riesco a recuperarlo... Mannaggia a quel violento di Taichi! La prossima volta che non chieda corni in giro! Non gliene darò neanche uno!»
Mimi fece per girarsi, ma non vedendo il suo fidanzato, sospirò.
«TAI? Dove cavolo sei finito?!»
 
 
Matt e Sora camminavano abbracciati, scorgendo alla loro sinistra il ragazzo imbronciato che andava nella direzione opposta alla loro.
«Ma dove va, Tai?» chiese Sora, mentre Matt faceva spallucce.
«Lo comprendo in pieno» Disse, solamente.
Sora lanciò un’altra occhiata al suo migliore amico che aveva raggiunto la riva del mare.
Poco dopo, una figura abbastanza esile comparve sul muretto.
Portava dei grandi occhialoni da sole anche se erano già le 21.00 di sera. Con tutta la sua grazia ed eleganza, scese rapidamente la calata che separava lei dai ragazzi.
Gli occhi di Joe s’illuminarono di gioia.
Era la sua amata!
Decise di porre indifferenza.
«Ciao a tutti, ragazzini» Salutò Luchia, pavoneggiandosi.
«Ragazzina sarai tu, vecchiaccia in menopausa!» esclamò Joe, indignato.
«Prima le dici ragazzina e poi le dai della vecchiaccia... Sei strano, Joe» Disse TK vicino a lui.
«Senti TK, i fatti tuoi li hai mandati dalle suore francescane?!» sbottò il blu, incrociando le braccia.
«No, te lo dico perché sembri un burinazzo» E scoppiò a ridere a ruota insieme a Kari.
Joe voltò la testa incavolato, quando le labbra della ventottenne si posarono sulla sua guancia.
Il ragazzo, preso alla sprovvista, barcollò all’indietro.
Incredulo, si pulì velocemente la guancia malcapitata. «Dì, Luchia… Sei impazzita? Che schifo!»
«Oh, Joe!» Luchia unì le mani romanticamente a mò di preghiera «Volevo solo salutarti con sentimento
«Sentimento?!» esclamò, Joe, schifato «Sembri una vacca svizzera in calore in bilico su delle scarpe con i tacchi! Porca miseria, hai sbavato sopra la mia faccia! Sai quante persone pagherebbero per ammirare il mio autentico visino?!»
«Io darei milioni, tesoruccio mio!» La mora si lanciò affettuosamente tra le braccia del blu.
Joe rimase immobile a pensare. Certe smancerie da parte della sua ragazza… okay, quasi sua ragazza, facevano proprio ribrezzo. Non era abituato a riceverne, o perlomeno non da lei.
Luchia lo trattava sempre di merda e anche se, orgoglioso com’ era, non l’avrebbe mai ammesso al momento gli sembrava veramente il caso.
Cosa succedeva alla sua amata ballerina indiana?
Questo non lo sapeva... Ma doveva liberarsi da lei il più presto possibile!
Lo stava soffocando, e per di più non sapeva assolutamente come comportarsi con le donne.
E dire che era effeminato, non serviva comunque.
«Non t’ incavolare Luchy, ma sembri una pianta arrampicante così. Hai presente Palmon, il Digimon di Mimi?»
«No, ma posso immaginarlo, cherì» Rispose quella con la testa affondata sul suo petto.
«Ehm... Lascia perdere. Piuttosto, non mi dici la solita frase?»
«Quale? Che sei il mio amoruccio?» Luchia gli scompigliò i capelli neri con le meches blu.
«Che con questa capigliatura sembro una cacca. Me lo dici sempre» affermò Joe, tentando di riportarla alla realtà.
Luchia fece una faccia grave. «Ma Joe, tesoro mio adorato, come puoi dire una cosa del genere? Io non ti avrei mai detto questo! Non mi sarei permessa! Tu sei la mia lanterna di vita, come posso andare avanti senza di te?»
«Porco cane, non parlare con queste seghe mentali che mi si moscia!» esclamò il ragazzo, tentando di allontanarla dalle sue braccia.
Ma lei opponeva resistenza saldamente. «E levati dalle palle!» si lamentava Joe.
«No, voglio cullarti tra le mie braccia!»
«Maniaca spudorata! Sloggia via di qui!»
Il ragazzo eguale a Milhouse spingeva via con forza la donna senza alcun risultato.
«Oddio, cosa le prende a Luchia?» chiese Kari a Sora e Matt  che avevano smesso di passeggiare.
«Sta abbracciando Joe! Questa sì che è bella!» Sora rise, mentre il biondino fece una smorfia schifata quanto incredula.
«Bah, certe donne non le capisco»
 
 
Mimi, amareggiata, fece un giro su sé stessa e decise di tornare al falò.
Il suo fidanzato non si trovava, e per di più sentiva un certo languorino allo stomaco.
Mettendosi in cammino dagli altri, notò una ragazza con una piccola coda di cavallo che le veniva incontro.
«Ciao, Mimi!» Frankie la salutò, sorridendo «Dove stai andando da sola?»
«Cercavo Tai, ma... sembra scomparso» Rispose lei, sbattendo la testolina.
Frankie assunse una faccia interrogativa, dopodiché proferì:
«Sai, credo di averlo visto in riva al mare, ma non ne sono certa»
Gli occhi nocciola della ragazza s’ illuminarono.
«Davvero? Era verso destra o verso sinistra?»
La biondina stette a rimuginare fin quando una chioma castana in lontananza la destò.
«Eccolo, è proprio lì» Indicò.
Mimi ringraziò velocemente e, quasi correndo, raggiunse il punto indicato dall’amica.
Stette attenta a non far rumore. Voleva fargli uno scherzetto.
Tai stava seduto, immerso nei suoi pensieri, lanciando ogni tanto qualche sassolino.
Non c’è l’aveva ancora per il fatto della legna rubata, no.
Anche se nutriva diversi istinti omicidi verso Joe, non l’ avrebbe portata per le lunghe.
Il fatto che più lo opprimeva da quel pomeriggio era Mimi.
Insomma, la sua ragazza non era mai stata così affettuosa da saltargli addosso in quel modo!
Si baciavano, sì... Approfondivano i baci e tutto il resto, facendo qualche preliminare, ogni tanto, ma ancora non avevano fatto sesso.
Il problema era lui, lo sapeva. Forse lui non la metteva a proprio agio, o non si sentiva protetta come si deve.
Ne avevano parlato un paio di volte, ricevendo sempre la stessa risposta.
Lei non si sentiva pronta di affrontare quella cosa così grande con lui, che due mesi erano ancora troppo pochi e blablabla.
Forse il problema era lui...
Tai si portò le mani sotto il mento.
Non era un obbligo. Perché si comportava in quel modo? Non voleva costringerla a fare qualcosa che non voleva.
D’un tratto, si sentì baciare sensualmente la parte bassa del collo.
Con una fitta al cuore, si voltò verso Mimi che sorrideva divertita.
«Sei tu» mormorò lui, attonito.
Lei sorrise, e si sedette accanto dandogli un altro bacio sulla guancia.
«Sei ancora arrabbiato con Joe?» chiese.
«Meglio non parlarne!» sbottò Tai, voltandosi dall’altro lato.
«Eddai, non fare il difficile!» fece la castana, passandogli un braccio sulle spalle «Non ne vale la pena»
«Io non faccio il difficile» Tai stette a riflettere qualche secondo.
Era meglio chiederle il perché. Sì, decisamente.
Voleva constatare se era perché lo voleva veramente o se c’era dell’altro.
«Senti, Mims» incominciò un po’ esitante.
«Sì, che c’è?»
«Ecco, volevo chiederti... se in questi giorni c’è qualcosa che non va»
La ragazza lo squadrò perplessa.
«No, Tai, non c’è niente che non va. Perché me lo chiedi?»
«Dico... Sei sicura?»
«Ma certo! Non ti fidi di me?» La Tachikawa incrociò le braccia con aria severa.
Il ragazzo fece un piccolo respiro di sollievo.
Allora non lo faceva per accontentarlo!
Prima che potesse replicare, una mano sopra la sua spalla li destò dalla loro conversazione.
«Fratellone, siete entrambi attesi di là. Senza di voi, non mangiamo» Kari sorrideva sorniona.
Mimi ricambiò facendo una piccola linguaccia, mentre Tai alzò gli occhi al cielo di nascosto.
«Arriviamo!»
Interrotti, o quasi, si alzarono con tutta la loro forza di volontà e, seguendo la brunetta, raggiunsero i propri amici.







 
   
 
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