Faceva freddo.
Questo lo ricordavo molto bene. Il mio corpo tremava, non solo per il freddo.
Avevo le mani incollate alla bocca, la sigillavano, per impedirmi di urlare. Avrei voluto chiudere gli occhi, ma sembravo essermi dimenticata come si facesse. Semplicemente non riuscivo.
Le sue orbite erano spente e vuote. Il corpo, animato dapprima da spasmi, ora era immobile come una bambola di pezza, mentre la pelle si faceva sempre più pallida e smorta come un sudicio sudario. [...]