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Autore: HarryMacy2020    02/08/2020    0 recensioni
Un giorno come tutti gli altri, tutto può cambiare.
A volte, quando la vita ti sfida, devi cambiare punto di vista per andare avanti.
Un'altra ff hacy, scritta a 4 mani con la mia amica Marzia, con protagonisti Harry e Macy, del reboot di Charmed.
Questa volta abbiamo voluto esplorare i loro sentimenti da più angolazioni e, per far questo, è stato necessario creare una trama più complessa. Abbiamo quindi deciso di dividere questo percorso" in 3 storie, ognuna delle quali, a sua volta, composta da 7 capitoli.
Speriamo vi piaccia e siamo curiose di conoscere le vostre opinioni 😘
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IL RITUALE

Al loro arrivo, Macy e Harry furono accolti a braccia aperte dalle sorelle, finalmente sollevate di vederli sani e salvi.
Abigail restò in disparte, sebbene sul suo volto apparve una chiara espressione di gioia nel rivedere Harry.
“Bene. Finito con le smancerie, possiamo occuparci del nostro problema.” intervenne Abigail, un po’ infastidita di fronte a un immagine da famigliola felice, ma con l’espressione contenta, interrompendo così quel momento di ritrovo tra le sorelle e il loro angelo.
Tutti si voltarono verso di lei che nel frattempo gli sorrise sorniona. In particolare, Harry le lanciò uno sguardo intenerito di chi si è accorto che infondo quello è il suo modo di dargli il benvenuto. Ciò non sfuggì a Macy, che questa volta però non lo vide come un gesto di attenzione di cui essere gelosa, ma soltanto l’ennesima prova che Harry era un grande uomo, dal cuore tenero, capace di vedere del buono ovunque.
Si allontanarono ed Harry chiese se tutto fosse pronto e com'era andata la ricerca dell’incenso. “Tutto bene. Come vedi, qui abbiamo anche preparato tutto.” rispose Mel.
“Certo, grazie a El manta” la interruppe Abigail con un sorrisetto ironico, e il suo solito fare provocatorio, all’unico scopo di punzecchiarla e farla innervosire. Mel ormai l’aveva capita e restò calma.
“El Manta?” chiese Harry, alzando un sopracciglio in segno di perplessità.
“Ma non vuol dire coperta in spagnolo?” dissero all’unisono Macy e Harry, i quali si guardarono per poi scoppiare a ridere, portando le sorelle a scambiarsi uno sguardo stupito e nel contempo felice; mentre Abigail sembrò rosa dall’invidia.
“E’ una lunga storia.” rispose Maggie sorridendo a sua volta, felice di vedere che una nuova ritrovata sintonia si fosse creata tra sua sorella e l’Angelo bianco. Poté sentire chiaramente una certa pace nel cuore di Macy, che le fece davvero piacere.
“E a voi com’è andata?” chiese subito dopo Mel.
Harry e Macy si guardarono di nuovo e sorridendosi risposero anche loro: “Una lunga storia.”
L’atmosfera sembrò subito più distesa e rilassata se non fosse stato per Abigail che scalpitava dal fastidio.
In un area ampia e senza mobili della sala, Mel e Maggie, con l’aiuto di Abigail, avevano già disegnato con il gesso un grande pentagramma, al cui interno fu posizionato un altare improvvisato, composto da una panca presa in prestito dalla palestra di Jordan. A i tre lati dell’altare erano sistemati gli ingredienti rappresentanti i 3 elementi : aria, fuoco e acqua.
“Manca solo la miscela di erbe.” disse Mel rivolgendosi agli altri.
“Ci penso io.” rispose Macy, dirigendosi nella stanza accanto, dove c’era il materiale necessario a preparare il composto.
“Ti aiuto.” aggiunse Harry prontamente, seguendola.
“Hai paura che faccia danni?” intervenne Abigail inacidita. “Meglio che corri o manderà tutto all’aria.”
Harry la guardò stranito, rimproverandola con lo sguardo per le cattiverie dette.
Macy invece si avvicinò a Harry e gli toccò un braccio delicatemente, inducendolo a voltarsi verso di lei.
“Tranquillo, Harry. Ce la faccio. Stai qui ad aiutare con gli ultimi dettagli. Non sia mai che sia Abigail a fare danni” disse, facendogli l'occhiolino.
La voce di Macy era dolce e tranquilla, il suo sguardo morbido e i lineamenti completamente rilassati, di chi in qualche modo ha una nuova consapevolezza delle cose e non ha più paura.
La scena colpì le sorelle che si guardarono per un momento e poi sorrisero in intesa, consapevoli che quel viaggio aveva portato a qualcosa di nuovo. Forse avrebbero ricevuto un update oiù in là.
“Su Harry, vieni con me. Dobbiamo pensare a come estrarre l’energia dai nostri corpi per il rituale” disse Abigail con voce suadente e tono allussivo, prendendolo per un braccio e lasciando chiaramente intendere a chiunque il doppio senso della propria frase.
Harry però continuò a guardare Macy, che gli sorrise nuovamente come a rassicurarlo che fosse tutto ok, prima di incamminarsi nell’altra stanza.
Abigail lo tirò per un braccio e lui si arrese a seguirla, sotto lo sguardo attento delle sorelle, che subito gli corsero dietro.
Intento a studiare meglio l’incantesimo da praticare, Harry si sentì a disagio, intrappolato in una morsa a tre di cui non conosceva bene l’origine.
Da un lato sentiva la presenza pressante di Abigail che in ogni occasione cercava di irretirlo e di stargli fisicamente con il fiato sul collo. Dall’altro, le sorelle non la perdevano di vista un attimo, impedendone ogni approccio e causandone anche irritazione.
“Accidenti.” esclamò d’un tratto Harry facendo sobbalzare tutti. Anche Macy, nell’altra stanza lo sentì e accorse subito con in mano un contenitore nel quale vi era il preparato di erbe.
“Cosa succede?” gli chiesero.
“Ho fatto un errore di calcolo. Non possiamo usare l’energia di tutti. Io devo ufficializzare e quindi ciò richiederà molta concentrazione e forza. Per quanto riguarda Macy ed Abigail, l’inversione dell’incantesimo con conseguente scambio di corpi le lascerà prive di forze, come l’altra volta. Non siete svenute solo per il colpo ricevuto ma anche perché lo scambio vi ha prosciugato l’energia.”
“Quindi restiamo io e Maggie” dedusse Mel.
“Ebbene si.” rispose Harry.
“È rischioso?” chiese subito Macy preoccupata.
“Non importa” intervenne Maggie. “Ci siamo dentro tutti e balleremo tutti”. Fu categorica e Mel aderì all’idea.
“Siete dolci. Ma non posso permettervelo. Posso gestire solo una persona al giorno pronta a sacrificarsi per me.” aggiunse Macy, voltandosi leggeremente a guardare Harry, il quale restò impassibile non avendo ricordi del suo tenero gesto altruista. Nessuno poteva capire, ma lei si.
“Oh dio. Se avete finito con la vostra scenetta da “Tutti insieme appassionatamente”, qui bisogna agire in fretta. Possibile che non siate mai pronte a fare quello che deve essere fatto. Devo proprio pensarci io?” sbottò Abigail sempre innervosita da quelle scene toccanti.
“E come vorresti fare?” saltò su Macy, avvicinandosi ad Abigail in segno di sfida. L’atmosfera si scaldò di colpo e tutta la calma di Macy svanì.
“Non siamo gli unici esseri viventi sulla faccia della terra. Se abbiamo bisogno di energia, procuriamoci energia.” ribatté Abigail, fissandola duramente, a pochi centrimenti dal suo viso.
“Non se ne parla” sentenziò Macy, la quale restò un po' turbata nel vedersi così dura e cattiva; un'immagine difficile da digerire che subito la portò a calmarsi. Non poteva perdere il controllo ora.
Abigail era una donna pratica e senza scrupoli che non aveva paura a sporcarsi le mani. Bisognava pensare a una soluzione.
“Basta, ragazze. Non serve a nulla litigare.” intervenne Harry separandole e lanciando un'occhiata di rimprovero ad Abigail, la quale si limitò a sbuffare e allontanarsi, leggermente ferita.
“Lo facciamo noi e basta.” disse infine Mel. “Ascolta Macy, andrà tutto bene. Non ci succederà niente. Contrariamente a Sara, noi siamo in due. Se lei non è morta, questo non ucciderà noi. Giusto Harry?” spiegò Mel rivolgendosi all'uomo.
“Sì, penso sia proprio cosi”. Harry si avvicinò a Macy, la quale non sembrò convinta, titubante sul da farsi. “Ti fidi di me?” gli sussurrò dolcemente, con sguardo rassicurante e prendendole la mano.
Macy lo fissò, perdendosi per un momento nei suoi occhi. “Si” rispose con un filo di voce, colta da un inspiegabile sensazione di calore e tranquillità. Harry era sicuramente l’uomo in cui riponeva la più assoluta e incondizionata fiducia, l’uomo per cui forse poteva davvero valer la pena rischiare.
“Ti fidi delle tue sorelle?” continuò Harry, mentre Maggie e Mel si avvicinarono, non senza qualche remora vista l’intensità del momento tra i due. “Si” rispose nuovamente Macy, guardando prima Harry e poi le sorelle. “Allora andrà tutto bene”.
La forza e la tenerezza di quelle parole spazzarono via ogni dubbio dal cuore di Macy. Dopo quella scena, anche le certezze di Abigail iniziarono a vacillare e per un attimo pensò che forse era tempo di rinunciare al suo sogno proibito. Lo pensò per un attimo e poi tornò sul piede di guerra.
“Ok. Avete finito? Perché tra un po' vomito.” li interruppe.
“Siamo pronti.” le disse Macy.
Il rituale ebbe luogo come da manuale. Tenendo ognuna il pezzo dell’amuleto, lo unirono una volta trasferita l’energia assorbita dalle sorelle e come il giorno precedente, un'ondata di energia le scaravento' ognuna al lato opposto della stanza.
***
Il risveglio di Macy si rivelò essere più lieto, contrariamente a quello della mattina precedente. Niente lenzuola di seta, un guardaroba pieno di vestiti succinti e improponibili o accessori fetish sparsi per la stanza. Se forse solo del primo sentí un po’ la mancanza, del resto nemmeno un po’.
Si stiracchiò e la prima cosa che fece una volta ben sveglia fu alzarsi frettolosamente dal letto e guardarsi allo specchio posizionato all'angolo della stanza.
La sua immagine riflessa la riempì di gioia. La carnagione mulatta, gli occhi scuri, i capelli folti e ricci. Tutto le apparteneva di nuovo e mai come oggi , dopo averlo perso per un giorno, si sentì in pace con sé stessa e con tutto il suo corpo.
Ripensò agli eventi della giornata precedente, pieni di emozioni e di avvenimenti significativi. Con la memoria ritornò alla prova nel deserto, alle parole della simpatica vecchietta, così schietta e sincera, come pure a quelle di un Harry febbricitante ma incredibilmente onesto e altruista. Infine si prese il tempo di valutare il suo comportamento e quello che quegli eventi avevano davvero significato per lei.
Ripercorse in particolare le parole di Harry, il suo voler a tutti i costi sacrificarsi per la sua felicità. Aveva detto che era stato felice di incontrarla. Che vederla felice gli bastava.
Tra le righe, e neanche tanto nascoste come avrebbe detto schiettamente l’anziana donna, lui le aveva fatto capire quanto tenesse a lei e non solo in quanto suo angelo bianco o almeno così voleva credere.
Titubò per un istante, capendo di avere ancora paura. Quel modo di mettere in discussione le cose a meno che non fossero dette in modo chiaro e cristallino, magari ripetute all infinito, a comprova della loro fondatezza, era un'abitudine difensiva che era difficile farsi scivolare via.
La paura che le attanagliava il cuore, come confessato il giorno prima, era frutto del suo percorso di vita, delle esperienze vissute e delle persone che aveva perso. La sentiva avvolgerla in una morsa stretta, togliendole il respiro e la forza di muoversi.
Il percorso verso la felicità era lastricato di ostacoli. Ora peró , il fatto di sapere o almeno di poter credere al fatto che Harry tenesse a lei più che a una delle sue semplici protette, il fatto che quello che lui sentiva per lei era sempre lì , la infondeva di coraggio e speranza. Piano piano, un passo alla volta, ci avrebbe provato. Non sapeva ancora come, ma ce l'avrebbe fatta.
D’un tratto, qualcuno bussò alla porta. Dal modo in cui lo fece, Macy capì subito che doveva trattarsi di Harry, venuto ad assicurarsi che lei stesse bene.
“Entra, Harry “ lo invitò Macy.
Lui si affacciò discreto alla soglia della porta, mostrando solo il capo, titubante se entrare visto gli eventi della mattina precedente con Abigail.
“Guarda che non mordo” ironizzò Macy, notando la sua reticenza.
Lei era ancora davanti allo specchio e questo per Harry fu uno strano dejàvu. Poi la osservò meglio. Il sorriso, il portamento, l'atteggiamento e sopratutto l’energia che trasmetteva, tutto era così familiare, tutto era così da Macy.
Finalmente scacciò ogni remora ed entrò nella stanza, avvicinandosi a lei. “Sei veramente tu. ” le sorrise felice Harry.
“Si. In corpo e spirito.” Ridacchiò Macy, felice per la genialità del gioco di parole che Harry seppe naturalmente subito cogliere, ricambiando con una sonora risata.
Macy si fermò a fissarlo e lo guardò come non si permetteva da tempo. Harry la guardò a sua volta in silenzio, rapito dalla solare presenza di Macy. La magia del momento colse entrambi come d’incanto. Nessuno che volesse interromperlo.
“Sono molto contento.” Aggiunse infine Harry,
“Anch’io” rispose Macy. “Indossare gli abiti di Abigail non mi si addice e non mi piace.” ironizzò nuovamente.
Immobili, l'uno di fronte all'altra, distanti giusto un paio di passi, continuarono a guardarsi e a ridere di gusto.
Il momento però doveva pur finire, ed ecco che Mel e Maggie si presentarono anch'esse nella stanza, per assicurarsi che la loro sorella fosse davvero lei.
Non passò loro inosservato l'atteggiamento dei due e si sentirono un po’ in colpa per aver forse interrotto un momento importante.
Tuttavia, Macy corse subito ad abbracciarle, felice di poterlo fare con il proprio corpo. Propose a tutti di fare colazione insieme e Harry si offrì di occuparsene mentre le sorelle si prendevano il tempo di chiacchierare e aggiornarsi.
Una volta uscito, notando lo sguardo di Macy, Maggie fece un segno a Mel ed entrambe le proposero di posticipare le chiacchiere e, con la scusa di lasciarla finire di prepararsi, se ne andarono.
Così, appena uscite, Macy corse velocemente da Harry, fermandolo sulle scale .
“Senti Harry. In merito a ieri ... volevo ringraziarti per quello che hai fatto per me.
“E cosa avrei fatto?” le chiese con tono indagatore, dato che purtroppo non ricordava molto.
“Mi hai salvato!“ rispose sorridendogli.
Harry ricordò il serpente e pensò si riferisse a quello e quindi aggiunse che era suo dovere proteggerla.
Sebbene un po’ quella risposta la deluse tenuto conto che faceva riaffiorare la paura che l avesse fatto solo per dovere, Macy si ricordò le parole dell anziana signora e sopratutto si fidò del suo istinto e di ciò che provava.
“Non solo per quello” gli rispose con tono enigmatico . “Proprio non ricordi ?” gli chiede infine.
“Cosa dovrei ricordare?”
“Eri disposto a morire per me.” disse d’un fiato con un espressione piena di speranza.
Harry rimase un attimo sorpreso da quell’affermazione. Poi i suoi lineamenti si ammorbidirono, il volto si addolcì e con voce calma le disse solennemente .
“Per te, Macy, sempre!”
Poi si girò e si diresse verso la cucina, mentre Macy tornò in stanza a prepararsi per la colazione, gioiosa e con il cuore a mille.
Una volta preparata, felice di indossare nuovamente i propri vestiti, scese in cucina dove trovò Harry intento a parlare al telefono.
“Ok. Ho capito. Per favore, niente misure drastiche, però. Ormai il Maestro non c’è più.”
Pensieroso, Harry attaccò il telefono chiedendosi se avesse fatto la cosa giusta.
“Tutto bene?” chiese ad Harry, entrando in cucina e facendolo sobbalzare dalla sopresa.
“Ciao!” la salutò con un grande sorriso. “Era Abigail. Ha detto che si occuperà lei della Loggia.” Si giustificò un po’ in imbarazzo, sapendo quanto Macy non l’apprezzasse.
Tuttavia, Macy restò impassibile, serena nel suo bel maglione grigio a pois e pantaloni neri. Questa volta, nemmeno Abigail avrebbe potuto rovinarle la giornata. Era felice. Si sentiva una persona diversa, più sicura.
Sebbene la reazione di Macy stupì un po’ Harry, egli non poté che notare una luce diversa in lei, un’armonia ritrovata che ai suoi occhi accentuava la bellezza della donna di fronte a lui.
“Occuparsi?” Macy alzò il sopracciglio, dubbiosa sul cosa fosse da intendere con "occuparsi", soprattutto dopo aver visto Godric in azione. Non era però ne’ astiosa ne’ irritata come quando solitamente si accennava ad Abigail, soprattutto se con Harry, e tutto il suo essere d’istinto andava sulla difensiva.
Notando il suo scetticismo, Harry si affrettò a spiegarle che Abigail gli aveva promesso di limitarsi a mandare un avvertimento, tenuto conto che, senza un Maestro, la Loggia era da ritenersi innocua. A suo dire, Abigial si era mostrata collaborativa, anzi si era detta propensa a renderli suoi discepoli. Il metodo non era stato specificato.
“Se ti fidi tu, mi fido anch’io.” gli rispose infine Macy, guardandolo tranquillamente negli occhi e abbozzando un sorriso.
“Dobbiamo, anche perché sembra che ieri non solo uno degli adepti sia scappato, ma pure Parker. Ne sai qualcosa?” la interrogò Harry con tono giocoso, fingendo di rimproverarla.
Macy si limitò a distogliere lo sguardo e ad alzare le spalle, facendo finta che le dispiacesse, ma non sapeva proprio di cosa stesse parlando. A volte le prigioni non sono poi così a prova di fuga.
Harry e Macy si guardarono e scoppiarono a ridere, anche immaginando la faccia di Godric, scoperta la fuga.
L’atmosfera era gioiosa e rilassata. Macy sentì di aver ritrovato la vecchia complicità con Harry e questo la rese estremamente felice.
Mentre Harry era intento a versare il thé nella teiera, in tipico stile British, e posarla sul vassoio, Macy lo aiutò a preparare il piattino dei biscotti. L’intimità del momento piacque ad entrambi, lasciando in loro una meravigliosa sensazione di appartenenza.
Macy lo osservò attentamente, così premuroso e attento, e poi lo chiamò: “Harry?"
Lui si girò a guardarla sorridente, indaffarato a sistemare la tavola, in modo che tutto fosse in ordine per l’arrivo delle ragazze.
“Dopo questa colazione, ti devo una cena. Che tu lo voglia o meno” gli disse decisa, guardandolo, ammiccando.
Harry la scrutò attentamente, un po’ stupito. Poi annuì con un’espressione di pura felicità in volto.

  
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