“Dean…sì…così…” Sam gemeva sotto i baci di suo fratello maggiore. Erano caldi quei baci, lussuriosi e pregni d’amore. Erano baciati, amorevoli, intensi, erano TUTTO.
Il concetto del TUTTO era diventato viscerale nel momento in cui Dean aveva bevuto da Sam.

Non era diventato un vampiro come credevano sarebbe successo.
Fin dai primissimi minuti, Dean si era sentito carico, pieno di brio, di PASSIONE, vivo come non mai e pensavano fosse dettato dal vampirismo, ma Dean non aveva SETE.
Aveva solo brama del sangue di Sam, una cosa che Sam contraccambiava.
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“Fammi provare, Dean..ti prego..ne sento il richiamo..”
E l’estasi del cielo, del paradiso, come il canto di milioni di uccelli, la melodia di tante campane, risuonò.

Era l’estasi. Erano legati a doppio filo da un legame misterioso che li alimentava di nuova energia.
 
Era il sangue di demone, che faceva questo effetto a Dean. Avevano compreso, che seppur i vampiri odiassero i demoni, e avessero appena dichiarato loro guerra, in realtà il sangue l’uno dell’altro, era per l’altro come un nettare, un’ambrosia che, appena assaggiata, non potevi mai fare a meno di bere.

E questo non trasformava Dean in un vampiro, lo relegava a metà in un limbo tra i vivi e i morti, come un nuovo essere speciale.
Ma anche Sam, traeva nuova forza da quella nuova alleanza e fusione.
 
“Guarda, Dean.” Alzò una mano e fece crollare la libreria di Bobby.
“Porca puttana!!” aveva detto Dean esaltato.
“Sei arrabbiato?”

“No! È stato fantastico! Ma..Bobby non la penserà così. Puoi anche metterla a posto?”
“Sì, ma adesso sono un po' stanco.”
Dean aveva alzato la mano e scoprì di poterlo fare lui.
Sam lo aveva guardato a bocca aperta.
“Dean…cos’hai fatto?”

“Rimetto a posto i tuoi casini, fratellino.” Disse lui sorridendo.
 
 
La cosa stava sfuggendo di mano e c’era stata anche una brutta litigata con Bobby.
“Non capite che quello che fate non è naturale??? Dovete smetterla subito!!!” aveva gridato loro un giorno.

“Hai accettato noi, perché non puoi accettare anche questo?” aveva detto Sam.
“Quello è un altro discorso! Non rigirate la frittata! Questa è…magia nera!”
“Credi che potremmo fare del male a qualcuno?? Dopo tutto quello che abbiamo fatto per il mondo??” aveva urlato Dean.
“Non ho detto questo.”

“Forse non ti fidi abbastanza di noi.” disse Sam.
“NON HO MAI DETTO QUESTO!!” aveva sbraitato Bobby.
C’era stato silenzio, poi Bobby aveva detto più calmo:
“Sentite, parliamone con gli angeli, magari loro sanno qualcosa su cosa vi è..”
“CI HANNO ABBANDONATO. NON LO HAI ANCORA CAPITO??” gridò Dean.

“Stavamo per morire in quel covo e a loro non è importato!!” urlò Sam di rimando.
“Mi dispiace, Bobby, ma noi abbiamo tentato e ritentato..”
“E voi tentate di nuovo. “ ripetè lui.
“No. Adesso basta.” Aveva detto Sam ed erano usciti.
 

Quella sera stessa avevano fatto i bagagli.
 
Era passata una settimana durante la quale avevano vissuto un po' come drogati, ma non dalla droga, ma dall’estasi.

Erano costantemente inebriati dall’eccitazione, si lasciavano irretire dai sensi, dall’adrenalina, facevano l’amore tre volte a notte, non erano mai stanchi, ma dall’altra parte perdevano sempre maggiore lucidità.
La seconda settimana, fu meno paradisiaca, ma più simile a un folgore infernale.
Il rimorso, la coscienza, così come la gentilezza, stavano scomparendo, erano gentili ed empatici solo con loro stessi.

Quella notte, Sam aveva appena rivoltato un carrellino ricolmo di panini, facendo scappare via il venditore, dopo avergli detto un minaccioso "SPARISCI."
“Woahhh sei stato fantastico Sam. Andiamo a prendere i miei hamburger.”
Sam l’aveva fermato per un braccio, reclamando un bacio passionale.
“Mmmmmm. Il mio…fratellino. Quanto ti amo.”

Avevano rubato dei panini e poi erano corsi per le strade, solo per il gusto di sentire il vento tra i capelli.
Erano rotolati su un prato, inspirando l’erba forte.
Delle lacrime salate, colavano giù, qualcosa che diceva il loro cuore, ma che loro non riuscivano a sentire.
E allora ancora di più si abbracciavano, e si baciavano, stretti che più stretti non si poteva.
 
Quella notte, era speciale, si baciavano, sotto la luna, che così bella  argentata, sembrava sorriderli e amarli come loro.
“È così bella..credi che anche lei ci ami?” disse Sam.
“Lei CHI?” sorrise Dean mentre lo baciava.
“La LUNA.” disse Sam poi ridacchiò.
“Spero per lei di no, altrimenti mi toccherà ucciderla.”

“Spareresti alla luna? “
“Per te sì?”
“E se ti chiedessi di regalarmela?”
“Va bene. Allora, ti regalerò la luna, visto che il sole ce l’hai già- SEI TU.”

Un altro bacio, amore dentro, mentre i loro organi si sgretolavano e rimanevano in piedi quasi a fatica.
 
Un bagliore diverso però, poi, li atterrò.
Pensarono fosse la morte venuta a reclamarli, ma erano Cas e Gabriel.
“Ohhh. Guarda chi si vede. I figli di puttana traditori e fuggitivi. Avete bisogno di qualcosa?” disse Dean, rispolverandosi i vestiti.

“Siete voi ad aver bisogno di aiuto. E subito.” disse Cas.






















Note dell'autrice: devo confessare che sono molto felice e soddisfatta di questo capitolo!! ^_^ sono questi i capitoli che mi fanno rendere conto che tutte le fatiche che ho fatto per questa ff, ne sono valse la pena <333
mi scuso per il capitolo un po' vago, ma è voluto. Non avevo voglia di scendere in dettagli inutili che avrebbero smorzato la magia!