Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Angels4ever    03/08/2020    2 recensioni
-Questa storia partecipa al contest "Una giornata particolare" indetto da Artnifa sul forum di Efp-
Cosa è accaduto quella notte in cui Severus Piton vide Remus Lupin nella Stamberga strillante?
Una storia dal punto di vista del lupo. Brevi attimi di paura.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
The boy and the beast 




Il ragazzo stava abbandonando la ragione.
La lucidità era un pallido ricordo di un’altra vita.
Il corpo, minuto e fragile l’attimo prima, stava cedendo spazio all’animale, forte e possente. Sotto le unghie, degli artigli fuoriuscirono dal nulla; il viso ben delineato, giovane, di un semplice quindicenne si allungò diventando simile a quello di un lupo.
I denti non erano più piccoli e perfetti, ma appuntiti come quelli di un predatore della notte; non servivano più solo a staccare la carne da un cosciotto di pollo in Sala Grande, al sicuro, servivano per uccidere. O per trasformare.
I sensi erano più attivi di quelli di un uomo: Remus, o ciò che restava di lui, poteva fiutare qualsiasi cosa a distanza di chilometri, poteva vedere nella semi-oscurità della Stamberga Strillante come se fosse giorno.
Si acquattò su un divano lercio, con la voglia di uscire fuori e correre nella foresta, al chiaro di luna.
Ne sentiva il richiamo, ma la parte ancora umana che albergava nella bestia, se pur sonnolenta, sapeva di dover restare lì. Tentando di far il minimo rumore possibile.
Tuttavia, l’animale era troppo forte, il lupo mannaro era una creatura incontrollabile che bramava il sangue, lacerare qualcosa; era un involucro di rabbia incontrollabile.
Ululò senza potersi fermare.
Graffiò il divano che era lì dal suo arrivo, lasciando i segni del suo passaggio.
Graffiò il legno delle pareti, scrostandolo quasi via con forza.
Il cuore batteva all’impazzata ed ogni secondo che passava l’uomo rimpiccioliva all’interno del lupo mannaro.
Il suo udito sottile percepì dei passi lungo il tunnel che dal Platano Picchiatore conduceva alla Stamberga Strillante, lì dove lui era rinchiuso, e dove in teoria il professor Silente gli aveva sempre detto che sarebbe stato al sicuro.
Iniziò a salivare, un suono gutturale uscì dalla sua gola.
Aveva voglia di mordere, di affondare le zanne in qualcosa.
«Alohomora.»
La porta si aprì lentamente: ad ogni movimento, un nuovo cigolio.
Un ragazzo impietrì davanti alla bestia: i suoi occhi rimpicciolirono ritrovandosi la creatura dinanzi pronta a balzare.
Cercò di richiudere la porta, di tornare indietro; come aveva potuto essere tanto stupido?
«Dannato Black!» digrignò tra i denti.
Era troppo tardi.
Il lupo, ormai non più uomo, non più ragazzo, non più docile, aveva visto in Severus Piton la giusta preda da squartare.
Fu davanti a lui con un salto veloce, in maniera talmente inaspettata che il giovane mago non ebbe tempo di pensare ad un incantesimo.
La bacchetta gli scivolò di mano, un pezzo di legno inutile contro la furia di una bestia che voleva addentarlo.
«Petrificus Totalus!»
L’animale cadde all’indietro, perfettamente immobile come una statua di cera.
James Potter, se pur controvoglia, fece rialzare Severus: egli si reggeva in piedi a fatica, le gambe sembravano gelatina sotto il suo peso.
«Vattene, Mocciosus. O giuro su Merlino che la prossima volta diventerai cibo per Remus.»
Severus lanciò uno sguardo di puro disprezzo a quello che considerava suo nemico. Non lo ringraziò, sapeva che non l’aveva fatto per lui.
Raccolse la sua bacchetta e girò sui tacchi, senza degnare più di uno sguardo il suo “salvatore” e lo strano cane nero ed enorme che si era portato dietro.
«Cosa facciamo ora? Lo ha visto. Parlerà, idiota.» James lanciò uno sguardo accusatorio verso il cane, come se potesse rispondergli.
Esso si tramutò in un bel ragazzo sui quindici anni, un ragazzo dall’aria contrita e lo sguardo chino.
«Forse non avevo pensato alle conseguenze.»
«Davvero?» l’ironia di James era palpabile in ogni suo movimento.
Un ratto dal fulvo pelo grigio si arrampicò sulla spalla di James, e restò lì fissando il lupo disteso a terra.
Il Petrificus Totalus, per quanto efficace, era un incantesimo di breve durata: Remus Lupin, per gli amici Lunastorta, si rialzò con un balzo e con una zampata spinse James contro la parete.
Il paffuto topo che era con lui scivolò dal suo corpo inerme e sanguinante, andando a nascondersi sotto il divano.
Sirius tornò ad essere un cane: un enorme cane nero dalle fauci non grandi quanto un lupo mannaro ma utili abbastanza da poterlo contenere.
Gli fu addosso in un baleno, e nel momento in cui i suoi occhi scuri si piantarono in quelli di Remus, la voglia di mordere di quest’ultimo scemò pian piano.
I lupi mannari, è risaputo, sono pericolosi per le persone ma non per gli animali. Ed inoltre, loro erano i suoi amici: conoscevano ed amavano il ragazzo, ma conoscevano ed amavano anche la bestia.
James si rialzò a fatica.
Sentiva di essere dolorante, dietro al collo del sangue fuoriusciva ancora, ma nulla che Madama Chips non potesse risolvere.
Si trasformò in cervo e titubante si avvicinò ai suoi amici.
Il lupo non era più un pericolo: ormai era semplicemente una bestia quasi addomesticata.
Uscirono sentendo il richiamo della foresta, per correre in libertà.
Del domani non vi era alcuna certezza, solo un enorme punto interrogativo, ma che importava? Lo avrebbero affrontato insieme.
Ciò che prima li aveva spaventati, in quel momento sembrava esser stato solo un brutto sogno: se Remus avesse fatto del male a qualcuno, Piton incluso, non si sarebbe mai perdonato.
Eppure, in quel momento, ciò che si vedeva con una visione esterna era un cane a far pipì ai piedi di un albero, un cervo a correre all’interno della Foresta Proibita, un lupo ad ululare alla luna, pallida e argentea, bellissima. Ed un topo, che stava uscendo in quel momento dal tunnel sotto al Platano Picchiatore, sperando che fosse tutto apposto.
 
 
Angolo Autrice:
 
Okay gente! Eccomi qui!
Ho avuto una marea di cose da fare in questo periodo, quindi non sono molto fiera di questa OS, inoltre tempo di aver toppato alla grande il genere previsto dal contest ^^” ma vabbé, pazienza.
Spero sia stata ugualmente una lettura piacevole!
A presto,
 
Giulia.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Angels4ever