“La gente crede di conoscermi.
Crede di conoscere la persona che gli cammina davanti con aria orgogliosa, superiore…
Tsk
Non sanno niente di me la fuori.
Niente.
Non sanno cosa vuol dire per me fare il Malfoy, mostrarmi alla gente in questo modo.
Non sanno che per riuscire ad andare avanti devo mostrarmi forte, anche a costo di sembrare “cattivo”, di non avere una persona vicina.
Mi considerano la copia ringiovanita di mio padre.
Ma io non sono mio padre, e non lo sarò mai. Non diventerò un mostro come lui. Non mi abbasserò mai al suo livello.
Ma questo modo di pensare mi denigra dalla vita comune qui nella scuola.
Appena la gente scorge la mia figura da lontano velocemente cambia direzione, sperando di non incrociarmi più, di non dover più rivedere almeno per un giorno il mio viso austero.
E vivo così i miei momenti soli, che praticamente consiste in tutta la mia vita. Non c’è giorno in cui non rimpianga tutti quei ragazzini che allegramente scherzano tra loro, ridono e soffrono insieme. I miei momenti soli.
Cammino per i corridoi, completamente deserti data l’ora.
Ed ecco che ti intravedo a distanza.
Anche tu ridi e scherzi come tutti gli altri, sei con un’amica, probabilmente la Lovegood, mi passi accanto e riesco a sentirne il profumo di fragole.
I capelli rossi ti ondeggiano naturalmente sulle spalle, e gli occhi di un azzurro sfavillante sono pieni di vita.
Continuo a camminare e non appena ti supero non posso fare a meno di sorridere malinconicamente.
Vorrei sapere se anche tu come me a volte vuoi restare sola, allontanarti dalla marmaglia di gente che continuamente ti circonda.
Senza pensare a ciò che dici o fai.
Ci sono delle volte, rare volte, in cui il mio maledetto orgoglio da Malfoy cede, per lasciare il posto ad un altro me.
Voglio restare solo, senza pensare a ciò che faccio o che dico, voglio svuotare la mia mente da tutti i miei problemi.
La gente, se non mi evita, mi scruta molto acutamente, vuole scavare in me, scoprire per quale motivo sono tanto scostante, “strano” come mi definiscono in molti.
La gente è sempre pronta a giudicarti Ginevra, imparalo,
Come ho dovuto fare io.
Perché nessuno riesce a capirmi, nessuno mi capirà mai. Non potranno.
È come se una volta su dieci non riuscissi a reggere il peso che mi aggrava sulle spalle e allora devo nascondermi da tutti per non mostrare quella che potrebbe essere una debolezza.
Cerco un posto nascosto, per capire me stesso. Non so neanche io che genere di persona sono e solo nel silenzio più profondo riesco a trovare la pace che tanto ho agognato.
Ma nonostante tutto non riesco a trovare il difetto che la gente vede in me.
Sarà forse il fatto che sono nato da Lucius Malfoy? Probabile, ma nessuno si è dato pena di verificare che non fossimo la stessa persona, che magari io potessi essere semplicemente Draco, e non Malfoy.
Neanche tu riesci a capirmi cara Gin,
Anzi, per te è come se non esistessi proprio, mi passi davanti tranquillamente, non mi eviti, ma non mi degni neanche di un’occhiata.
E questa è una delle cose peggiori che potessi fare Ginevra.
Vorrei sapere se anche a te capita di dover fare delle scelte importanti, e magari di sbagliare direzione come ho fatto io.
Magari credi di essere arrivata a destinazione, e ti ritrovi davanti ad un muro invalicabile, e solo allora capisci che devi rifare tutta la strada… se ti è concesso
La persona che tutti conoscono è un semplice prestigiatore, che riesce a mettere insieme emozioni e sensazioni che in realtà non prova, ma che bastano a convincere la gente che sarò uno spietato assassino in futuro, al cospetto di Voldemort.
Tsk
La gente non sa niente di me.
Io non ho amici, anche gli stessi Serpeverde mi evitano, e se per caso attaccano discorso lo fanno per un loro preciso rendiconto personale.
E quando lo vengo a scoprire, sento di dover rimanere da solo a riflettere su tutto quanto, non voglio avere gente tra i piedi, e m sento completamente svuotato…
Sai perché il cappello parlante non ha esitato ad inserirmi nella casata di Serpeverde? Perché ha letto subito il mio cognome, neanche lui si è degnato di “sfogliare” la mia mente, di vedere cosa ci fosse oltre a quel maledetto nome che mi ha segnato come ha fatto la cicatrice con Potter.
Anche tu come tutti mi lasci solo e abbandonato, mi lasci soccombere al mio destino che tutti credono già segnato. Non importa quello che penso, l’importante è che io stia da parte, che non mi venga data una seconda possibilità come fanno con tutti.
Ma nonostante tutto questo modo di fare non mi fa male.
Ormai ho la pelle dura, e non mi scalfisco per così poco, anzi, divento più forte a queste non-aggressioni più dolorose di una coltellata.
Quindi ricorda che c’è sempre qualcuno pronto a giudicarti, nel bene e nel male, a giudicarti per il modo di fare, di vestire, di essere, o anche semplicemente dal nome che porti.
Ma non c’è mai qualcuno che prova a tenderti una mano, a capire cosa non va in te e a cercare di aiutarti.
E lo sai perché mia piccola Ginevra? Perché la gente è egoista ed egocentrica, io al confronto sono un santo.
Egoista ed egocentrica sul modo di riflettere, non prova ad accertarsi di nulla, il concetto che si formulano in testa rimane, appunto perché lo hanno ideato loro.
Quindi cosa mi risponderesti piccola, se ti domandassi se anche tu provi questi sentimenti che da tempo ormai aleggiano in me?
Se anche tu vuoi restare sola, allontanarti da tutto e da tutti per riflettere su ciò che ti circonda… Io la penso così perché nella mia vita ho fatto tre errori:
Il primo è quello di essere nato sotto il nome di Malfoy
Il secondo è quello di aver passato troppo tempo senza aver mai detto niente a nessuno Il terzo sei tu.
Perché io mi dovevo innamorare proprio di te… l’unica che potrebbe capirmi, ma che non si sforza…
Sono stanco di dover vivere in questo modo…”


Ginevra Weasley e Luna Lovegood stavano camminando per i corridoi, salirono velocemente verso la guferia, dovevano spedire una lettera e volevano usare uno dei gufi della scuola. Resistettero appena dal gridare alla scena che videro appena entrate.
Draco Malfoy disteso a terra, i polsi sanguinanti e un coltellino stretto nella mano destra. Il viso era ancora più pallido del normale.
La rossa si fiondò, ripresasi dallo shock iniziale, verso il corpo inerme del ragazzo e si inginocchiò. Il biondo aprì a stento gli occhi e accennò ad un sorriso.
-- Anche tu volevi restare sola, piccola? -- sussurrò prima che gli occhi gli si chiusero definitivamente…

(Momenti soli)
Dimmi se anche tu alle volte vuoi restare solo
Senza più pensare a ciò che hai fatto
E ciò che hai detto ieri
(Momenti soli)
C'è sempre qualcuno intorno pronto a giudicarti
Ma non c'è nessuno che capisce i tuoi momenti soli


Nove volte su dieci la mia vita sta in piedi
Ma una volta su dieci tutto cade
Cerco un posto nascosto per capire me stesso
Nel silenzio profondo trovo pace
 

(Momenti soli)
Dimmi se anche tu alle volte sbagli direzione
Credi di essere arrivato e che non ti serve niente
(momenti soli)
Vivi tra brillanti falsi e fuochi d'artificio
E alla fine ciò che hai in mano è solo
Un gioco di prestigio


Otto volte su dieci la mia vita sta in piedi
Ma due volte su dieci tutto cade
Non ho voglia di gente l'orologio si spegne
Tra i profumi d'incenso trovo pace


(Momenti soli)
Lasciami così posato solo e abbandonato
E ritornerò più forte e più sensibile di prima
(Momenti soli)
C'è sempre qualcuno intorno pronto a giudicarti
Ma non c'è nessuno che capisce i tuoi momenti soli
(Momenti soli)
Dimmi se anche tu alle volte vuoi restare solo
Senza più pensare a ciò che hai fatto
E ciò che hai detto ieri
(Momenti soli)
C'è sempre qualcuno intorno pronto a giudicarti
Ma non c'è nessuno che capisce i tuoi momenti soli
Sette volte su dieci la mia vita sta in piedi
Ma tre volte su dieci…