Capitolo XVIII
-Preferisci Scar a telefono
che chiunque altro tra i piedi.-
La butta lì,
mi spezza la lingua
e non so perché
parla di te e me.
Una smorfia,
no, Gabri, non è vero!
Il solletico,
ci spingiamo, giochiamo.
Saltare sulle lenzuola,
le piume tra i capelli,
e, mentre non ci sei,
scoprire quanto può far male
cercarti e trovare solo il mare.
-Mi dispiace.-
E lui ride,
perché d’amore vive.
Ride,
ride e mi perdona:
il peggior paziente
è colui che finge
d’esser sano, dice.
Così io.
E questo sembra divertirlo molto.
-Preferisci Scar a telefono
che chiunque altro tra i piedi.-
La butta lì,
mi spezza la lingua
e non so perché
parla di te e me.
Una smorfia,
no, Gabri, non è vero!
Il solletico,
ci spingiamo, giochiamo.
Saltare sulle lenzuola,
le piume tra i capelli,
e, mentre non ci sei,
scoprire quanto può far male
cercarti e trovare solo il mare.
-Mi dispiace.-
E lui ride,
perché d’amore vive.
Ride,
ride e mi perdona:
il peggior paziente
è colui che finge
d’esser sano, dice.
Così io.
E questo sembra divertirlo molto.
***
-Non vedo perché debba dispiacerti. E’ una cosa naturale.-
-Mi dispiace dare quest’impressione sbagliata.-
-Oh, che testa dura. E va bene, va bene... poi vedremo. Tanto fra poco torna, no?-