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Autore: JennyPotter99    07/08/2020    1 recensioni
CONTINUO STORIA "CIVIL WAR"
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Su quel bigliettino c’era scritto: 177A – Bleecker Street.
Mia e Thor raggiunsero l’edificio e non appena entrarono, si guardarono attorno: pavimento fatto in legno, una decina di librerie che formavano una biblioteca e una finestra enorme di vetro leggerissimo, davanti alla quale c’era un uomo che sembrava stesse volando.
Indossava una tuta aderente blu, dei guanti gialli e un mantello rosso.
-Thor, figlio di Odino.- disse egli, avvicinandosi.
-E tu, tutina aderente, chi saresti?- chiese Mia.
-Sono il Dottor Strange.- rispose una voce bassa e quasi suadente.
-Dov’è Loki?-
Prima di ottenere la risposta, tutti e tre si ritrovarono improvvisamente seduti su delle poltrone con davanti un tavolino e dei bicchieri, come se si fossero teletrasportati.
-Tè?- domandò Strange.
-Nah, io non bevo tè.- rispose Thor, ridacchiando.
A quel punto nella sua mano apparve una tanica di birra, bevanda adatta a lui.
A quanto pareva, l’uomo era uno stregone.
-Ho una lista delle persone che potrebbero minacciare la Terra e il tuo fratellino è segnato su di essa.- spiegò il mago.
-Siamo solo di passaggio, stiamo cercando mio padre.- aggiunse il Dio.
-Nel caso io vi dicessi dove si trova, voi tornereste subito ad Asgard?- chiese lo stregone.
-Subito.-
-Bene, permettetemi di aiutarvi.-
-Se sapevi dov’era, perché non mi hai chiamato?- continuò Thor.
-Tuo padre ha scelto personalmente di rimanere in esilio e poi, voi non avete telefoni.-
-Potevi spedirli una lettera elettronica, si chiama e-mail.-
-Hai un computer?-
-Nah, che ci faccio? Comunque, se sai dove si trova, portaci da lui.-
-Con piacere.-
In un attimo si ritrovarono di nuovo nella biblioteca dove il dottor Strange consultò qualche libro.- Forse posso usare questo incantesimo, ma per portarvi tutti, ho bisogno dei vostri capelli.-
-Cosa? Tu non li tocchi i miei capelli.- esclamò Mia, ma di scatto lo stregone gliene strappò uno con una velocità paranormale.
Poi mischiò gli ingredienti nelle sue mani e creò un portale al centro della stanza. –Vi sta aspettando.-
-Restituiscici Loki, adesso.- aggiunse Mia.
-Ah, giusto.-
Loki riapparve dal soffitto, attraverso un altro portale e cadde sul pavimento.- Stavo precipitando da 30 minuti!- esclamò rabbioso.
Mia aiutò Loki a rialzarsi e poi tutti e tre attraversarono il cerchio di fiamme, ritrovandosi su di una collina circondata d’erba e con solo un masso al centro di essa.
Odino era lì, ad osservare il panorama.
-Padre..- si avvicinò Thor.
-Guarda che spettacolo.- disse Odino.
-Padre, siamo noi.-
-Tutti i miei figli riuniti, vi stavo aspettando.-
-Lo so, siamo venuti per riportarti a casa.-
-Casa…Esatto…Vostra madre mi chiama..- mormorò il re.
-Loki, interrompi l’incantesimo!- esclamò Thor.
Mia gli mise una mano sulla spalla. –Thor..Non c’è nessun incantesimo.-
-Sedetevi con me, non c’è molto tempo.- continuò Odino, sedendosi sul masso: accanto a se Thor e Loki, mentre Mia si posò sull’erba davanti a loro.
-Lo so che ti abbiamo deluso, ma possiamo rimediare.- commentò Thor.
-Io vi ho deluso…Incombe su di noi Ragnarok.-
-No padre, ho fermato Ragnarok, ho distrutto Surtur.-
-No, ha già avuto inizio e sta arrivando. Io ero l’unico che poteva fermarla, ma la mia ora è giunta.-
-Parla al femminile. Di chi sta parlando?- chiese Mia.
-La Dea della morte: Hela, la mia primogenita e vostra sorella.- rispose Odino.- Il suo potere era incontrollabile, così la imprigionai. Prende il suo potere da Asgard e non appena sarà lì, diventerà inarrestabile.-
-Qualunque cosa sia, possiamo fermarla insieme.- esclamò Thor, ancora confuso.
-Non posso, io sono su un sentiero diverso. Dovrete affrontarla da soli.- continuò l’altro. –Vi amo figli miei.-
E fu in quel momento che Odino trapassò e si unì a Frigga.
I fratelli si alzarono e osservarono il panorama un’ultima volta: sia Thor che Loki tentavano di reprimere le lacrime e Mia afferrò ad entrambi la mano, sentendo il loro dolore. –Siamo solo noi, adesso.- sussurrò fra se e se.
Ma subito dopo, la tristezza di Thor divenne collera: lasciò la mano di Mia e guardò arrabbiato suo fratello, mentre il cielo iniziava a scurirsi e i tuoni a sentirsi vicini. –Questa è colpa tua.- disse a Loki.
Prima che si potesse venire ad uno scontro, vicino a loro si creò un buco nero, dalla quale vi uscì una donna: Hela.
Con la sua veste nera e verde, i capelli bruni e il sorrisetto compiaciuto, sembrava una vera e propria Dea della morte.
-Quindi è andato.- commentò la donna, riferendosi ad Odino. –Che peccato, avrei voluto vederlo.-
-Devi essere Hela. Io sono Thor, figlio di Odino.- intervenne Thor, tenendo stretto il martello.
-Davvero? Non gli somigli affatto.-
-Possiamo trovare un compromesso.- continuò Loki.
-Tu parli come lui…In ginocchio.-
Mia alzò un sopracciglio, incredula che si credesse già la più potente. –Ma per favore!-
La dea fece comparire lo Scrigno degli Antichi Inverni dal nulla e un potente raggio di ghiaccio congelò pienamente Hela.
Per qualche attimo sembrò essersi arrestata, ma poi distrusse la lastra di ghiaccio più che facilmente. –Ho detto: in ginocchio!-
Senza sprecare tempo, Thor le lanciò contro il proprio martello, ma Hela lo afferrò e fermò con una sola mano.
-E’ impossibile.- commentò Thor.
-Caro, non hai idea di cosa sia possibile.- ribatté la donna per poi sgretolare il martello in mille pezzi.
L’arma più potente dei novi regni fu completamente distrutta.
   
 
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