Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Helena Hufflepuff    07/08/2020    1 recensioni
Il vento della guerra soffia impetuoso, ed entra anche in casa Lupin, dove una giovane donna si trova a dover scegliere cosa fare della sua vita.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Tonks, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La scelta di Tonks

“Batti, batti le manine, che arriverà papà…”

Casa Tonks riecheggiava di note ataviche, radicate nel tempo e nell’anima di ogni madre.

La madre in questione era Ninfadora Tonks, e il destinatario di quelle nenie ancestrali era suo figlio, Teddy, che con sguardo impegnato stringeva i pugnetti strillando come un’aquila, i capelli blu elettrico che fremevano.

“Dora, chi è che fa le pulizie in casa?” Andromeda Tonks scese le scale ed arrivò in salotto.

“Di solito le fa Remus, ma ieri non ha potuto: lui è l’unico che sa come placare le coliche di Teddy, quindi le ho fatte io. Perché?”

“Si vede, cara… tu e gli incantesimi domestici proprio non andate d’accordo, eh?”

“Mica servono gli incantesimi domestici per diventare Auror, ma’!” le rispose lei con una linguaccia. “E poi, ho un tesoro di marito che li fa molto meglio di me… e io vado fuori a spaccare la legna come un maschiaccio abbandonando mio figlio a se stesso”.

“Dora!” esclamò Andromeda, indignata.

“Stavo scherzando, mamma!” concluse lei ridendo.

Proprio in quel momento arrivò Remus.

“Di che state discutendo voi due?”

“Stavamo parlando male di te, caro, mi sembra ovvio” disse Tonks, andando incontro a suo marito e baciandolo. “Vieni da Teddy, scalcia come un dannato e non capisco che gli sia preso… dove eri finito, a proposito?”

“Ero a Villa Conchiglia, i Weasley per ora stanno lì… gira voce che Harry possa andare ad Hogwarts da un momento all’altro, potrebbe mancare poco alla guerra” Prese in braccio Teddy, gli diede qualche pacca sulla schiena e il piccolo, dopo aver fatto un ruttino che fece tremare i vetri, si addormentò all’istante con un sorriso beato sulle labbra.

“Ah, ecco cos’aveva…” mormorò Tonks. Remus, con un sospiro, le sorrise e l’abbracciò.

Non riusciva più a pensare come sarebbe stata la sua vita senza di lui. Era stata dura all’inizio, lui non voleva… ma nonostante le sue paure, i suoi problemi, i suoi sbalzi d’umore, lei non riusciva ad immaginare nient’altro che lui al suo fianco. Il futuro era incerto, ma entrambi non avevano dubbi: avevano lottato per la loro famiglia, e l’avrebbero fatto fino alla fine.

Mentre Andromeda andava in cucina, marito e moglie si sedettero sul divano e lei gli chiese, seria: “Cosa intendi con: Harry potrebbe andare ad Hogwarts?”

“Ce lo aspettavamo tutti; prima o poi lui ci sarebbe andato. Non sappiamo né quando, né soprattutto come, ma lo farà”

“Con Hogwarts sorvegliata come non mai dai Mangiamorte, i passaggi pattugliati e Hogsmeade sotto assedio e col coprifuoco? Sarebbe pazzo a farlo!” esclamò Tonks, e i suoi occhi saettarono verso il figlio che dormiva beato nella culla. Certo che aveva un padrino coraggioso, ma anche scavezzacollo…

“Lo so cara, ma pensaci bene: se Hogwarts è così sorvegliata, è perché Tu-Sai-Chi sa che Harry ci andrà, e il ragazzo ha preso la pessima abitudine di assecondarlo. Finirà tutto in una battaglia, e questa battaglia si terrà ad Hogwarts, di questo ne è sicuro tutto l’Ordine”.

Rimasero per un po’ in silenzio, lei con la testa poggiata sulla testa di lui, come se quel contatto spazzasse via tutto: l’orrore, la paura, la guerra, la violenza; come se solo quel contatto potesse creare una piccola bolla di quiete e di pace in mezzo alla tempesta. Una bolla di sapone, destinata a scoppiare.

Una lince d’argento arrivò come un fulmine in mezzo alla stanza, e parlò con la voce calda e profonda di Kingsley Shacklebolt.

Harry è ad Hogwarts. La battaglia è alle porte. L’entrata per la scuola è all’interno della Testa di Porco; Materializzatevi direttamente all’interno del pub. Abbiamo bisogno della partecipazione di tutti”.

Il Patronus si dissolse in uno sbuffo argenteo, e con esso la calma della casa. Teddy, che al suono di quella voce estranea si era svegliato, ora mugolava preoccupato, come se avesse capito la gravità della situazione; Andromeda, come pietrificata sulla soglia della cucina, era il ritratto della paura; Lupin corse alla porta d’ingresso, ma purtroppo si accorse di non essere solo.

“Dora, che hai intenzione di fare?”

“Remus, io non ti lascio, chiaro?” Tonks gli sorrise, ma il suo sguardo era irremovibile. “Io sono tua moglie, e qualunque cosa ci attenda, ci coglierà insieme”.

“Non posso permetterlo. Chi penserà a Teddy? Ha bisogno di una madre…”

“… Anche di un padre, se è per quello” ribatté Tonks.

“Dora, non potrei mai affrontare nulla se non sapessi che l’altra metà del mio cuore è al sicuro. Ti prego, per una volta, dammi retta, e resta qui con tua madre”

“E non pensi all’angoscia che dovrò patire io a non sapere, ad aspettare, solo aspettare, e…?” Non riuscì a finire, mentre due lacrime le rigavano silenziose le guancie. Remus gliele asciugò coi pollici, mentre con le mani prendeva il viso di lei.

“Amore mio, capisco, ma io sarò sempre qui” Guardò in direzione di Teddy, che interpellato emise un “Gnéééé!” pieno di orgoglio. Davanti a questo sfoggio di energia, entrambi non poterono trattenersi da una risatina nervosa, che però morì presto, lasciando di nuovo spazio all’ansia. “Io vado, tornerò il prima possibile, e Teddy sarà protetto dalla donna migliore che il mondo abbia conosciuto: sua madre” La baciò con un’intensità e una disperazione, come se non volesse lasciarla, non così; la strinse a sé con la forza di un addio.

Lei capì e non disse più nulla: solo un “Ti amo”; gli mise in mano una foto del piccolo Teddy che avevano scattato una settimana prima e, dopo un altro bacio che finì troppo presto, lo guardò correre verso l’esterno della protezione della casa e Smaterializzarsi subito dopo i confini.

Tonks si diresse come inebetita verso il divano e lì si mise ad aspettare, cercando di pensare ad altro; ma ogni pensiero era sempre legato a Remus, al suo carattere, al suo coraggio, al suo amore per la famiglia.

I minuti erano lunghi: erano ore, erano giorni, settimane, mesi. Anni. Secoli.

Tonks era vecchia, era morta in quell’abisso d’ansia.

E fu allora che fece la sua scelta. Così come aveva scelto Teddy, così come aveva scelto Remus, così come aveva scelto proprio quella vita.

Prese Teddy tra le braccia, e gli sussurrò: “Piccolo mio, ora mamma va a vedere se papà sta bene. Io ti amo, papà ti ama, non ti lasceremo mai. Creeremo per te un mondo migliore, un mondo dove sarà bello vivere. Noi saremo qui, sempre con te, sempre. Ricordatelo; ricordalo a nonna Andromeda, che ti adora; sii vicino a tuo padrino, Harry, perché anche tramite lui noi saremo accanto a te. Buonanotte, cuore mio, e che Tosca la buona ti protegga”.

Si mise il mantello da viaggio e arrivò alla porta della cucina, da dove sua mamma aveva visto e udito tutto, senza dire una parola.

“Hai scelto” disse, come a prendere atto di quello che la figlia aveva scelto sulla carta del menù. “Non dirò nulla per trattenerti, perché nulla lo farebbe, ma…” prese un respiro profondo prima di concludere: “… ricordati di chi lasci a casa”.

“Lo so, ma non posso stare senza sapere cosa succede a Remus, e tu lo sai meglio di me” le diede un bacio sulla fronte. “Sta’ vicino a Teddy, mamma”.

“Lo farò, tesoro” le disse Andromeda. Lei si diresse alla porta, e non appena mise la mano sulla maniglia, sua madre aggiunse: “Noi siamo infinitamente orgogliosi di te, mia piccola Dora”

Lei sorrise, e con una corsa andò da Remus a dal suo destino.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Helena Hufflepuff