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Autore: Dreamer In Love    09/08/2020    1 recensioni
"Tell me somethin', girl
Are you happy in this modern world?
Or do you need more?
Is there somethin' else you're searchin' for?"
(Shallow - Lady Gaga & Bradley Cooper)
Shade si è appena trasferito in una nuova città, in una nuova scuola dove, volente o nolente, è costretto a entrare in contatto con un gruppo di scalmanati. E lui che pensava di passare un anno tranquillo… Tra lezioni, amicizie e amori, scoprirà che a volte non tutto ciò che si vede è la verità. Dovrà scontrarsi con un mondo a volte troppo crudele e inoltrarsi in strade buie e tormentate per riuscire a scorgere la luce dell'amore nell'oscurità.
La RedMoon è vita, ma in un certo senso c'è anche qualche cenno di RXS e RXB e FxB.
Genere: Azione, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Fine, Shade
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cattive ragazze '
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27.
Testa a testa

- Discorsi tra uomini –
 
La ragazza sorseggiava distratta la sua caipiroska, appoggiata alla balaustra del soppalco. Sotto di lei, un centinaio di persone si muovevano in sincrono al suono della musica del dj. Quella sera non era in vena di ballare e anche l’umore del resto della compagnia non era migliore: era il primo fine settimana che passavano senza Shade che era stato invitato a Tokyo dai suoi vecchi compagni. Tutti ne sentivano la mancanza ma chi sembrava subirla di più erano Bright e Fine. Il primo era stato abbandonato dal compagno per la solita avventura alcolica - Auler veniva infatti sempre monopolizzato da Altezza nei fine settimana - e vagava smarrito tra la pista da ballo e i divanetti dell'area privata; la seconda si trovava ormai da qualche giorno in stato confusionale per colpa del ragazzo dagli occhi e dai capelli cobalto: la paura di rimanere delusa e l’ottusa speranza di credere in quel debole noi che era nato continuavano a scontrarsi; inoltre, le mancava terribilmente non averlo accanto a sé, sentirlo ridere e scherzarci.
Il biondino le si fece accanto.
- Che serataccia, eh? -
Fine guardò di sbieco Bright e fece girare il ghiaccio nel bicchiere che penzolava nel vuoto.
- Il tuo fidanzato ti ha abbandonato. Sarai triste. -, gli rispose inacidita.
Era assurdo essere gelosa di Bright per quel titolo – affibbiato in maniera goliardica – che lo legava a Shade?
Bright ghignò.
- L’unica cosa che mi consola è sapere che anche lui non se la sta passando bene. -
La rossa diede le spalle alla ringhiera e sorseggiò con la cannuccia il drink.
- Ah si? -
Il giovane triò fuori il cellulare dalla tasca e mostrò lo schermo illuminato all'amica. La conversazione era fitta. Lei, invece, di messaggi non ne aveva ancora ricevuto nessuno.
 
“Come te la passi?”
 
“Serata karaoke. Una palla totale.
Vecchi amici ok ma la mia ex è una zavorra.”
 
“Avrà bisogno di una rispolverata.”
 
“Ci penserò. Tu, invece, finalmente hai il campo libero.
Approfitta della mia assenza che poi le ragazze guarderanno solo me.”
 
“Ti sopravvaluti, come sempre.”
 
“Gli altri tutti bene?”
 
“Auler e Altezza sono due aspirapolveri.
Le ragazze tranquille ma annoiate.
Metti una buona parola per me con le tue amiche.”

La conversazione degenerava poi in allusioni sessuali e parolacce. Fine scoprì di star trattenendo il respiro solo quando Bright le tolse lo schermo da sotto il naso. La sua ex era tornata alla ribalta: forse Shade avrebbe davvero ceduto alle sue lusinghe; dai messaggi sembrava considerare quella possibilità. Solo il pensiero la rendeva delusa e amareggiata.
- Se continua a messaggiare, evidentemente, non è così entusiasta. -, commento ad alta voce Bright riportando la ragazza alla realtà.
Era una magra consolazione ma effettivamente le dava un po’ di speranza.
- Ormai ha poco a che fare con Tokyo. Non vede l’ora di tornare. -
A quelle parole, Fine non riuscì a trattenere un sorriso.
- Comunque, io devo davvero approfittare della sua assenza per fare conquiste. Shade di solito mi rende il lavoro difficile. Ti unisci a me per un giro di valzer? -
I modi galanti, il sorriso affabile e il volto pulito erano sicuramente una tentazione per qualunque fanciulla si imbattesse in Bright. Eppure, lei aveva già avuto modo di conoscere quelle blande sensazioni, piccole lusinghe che facevano cedere la sventurata vittima al predatore. Ci stava provando con lei, di nuovo. Era stufa di quella situazione. Non solo era ritornato alla ribalta quando era ben chiaro che il legame tra loro non andava oltre un’amicizia ma ora la sua ottusità stava anche ostacolando la nascita dell’amore con Shade.
 - Per stasera passo. –
Lo disse con tono acido, visibilmente infastidita e dovette scontrarsi, di conseguenza, con la faccia delusa e stupita di lui. Invece di rimediare all’errore, complice anche la frustrazione della situazione spinosa con il cobalto, rincarò la dose.
- Hai ragione: Shade ha un certo fascino. Non tieni la competizione. -
Bright incassò il colpo e si strinse nelle spalle.
- Nemmeno la mia ex ragazza mi difende. -, le rispose sarcastico.
Le fece poi uno scherzoso inchino e proseguì sulle scale che portavano al piano inferiore. Fine seguì la sua figura che si perdeva nella folla della pista. Poi, portò il bicchiere alla bocca e tracannò in un solo sorso quel che rimaneva. Estrasse il telefono dalla pochette e accese il display: non c’era alcuna notifica di messaggio. La botta di delusione, frustrazione e calore dovuta all’alcool la colsero impreparata. Con un gesto nervoso, rimise il cellulare nella borsetta.  
 
 
Shade diede l’ennesimo sbadiglio, mentre i piedi si alternavano veloci sull’asfalto già caldo. Era l'ultimo giorno di vacanza prima del rientro alle lezioni. Era tornato la sera precedente, timoroso ma trepidante di rivedere i suoi amici ma soprattutto Fine. Certo, doveva ancora studiare come comunicare a Bright quella novità, ma gli sarebbe venuto in mente qualcosa.
Guardò di sbieco il diretto interessato, accanto a lui. L’occasione gli si presentava ora troppo in anticipo rispetto a ciò che aveva pensato e non era sicuro che fosse il momento più idoneo.
Bright l’aveva letteralmente tirato giù dal letto per una corsetta mattutina, con la scusa di accertarsi delle sue condizioni fisiche dopo aver fatto baldoria per due settimane a Tokyo. Dopo l'entusiasmo iniziale per essersi ritrovati, però, il biondino aveva assunto un cipiglio cupo e malmostoso che non gli apparteneva. Ciò preoccupava particolarmente Shade, che a questo punto era ben lungi dallo sbilanciarsi: se lo conosceva bene, Bright stava covando qualcosa e il cobalto era più che intenzionato ad attendere la sua prima mossa.
Intanto, svoltarono in un sottopassaggio ed entrarono nel parco vicino alla scuola. Alcuni bambini giocavano sugli attrezzi e correvano a destra e a manca sotto la supervisione dei genitori. Superarono l'area scivoli e proseguirono sul sentiero, nel boschetto che costeggiava un laghetto.
- Shade… -
Il suo nome detto in quel modo mise subito in guardia il cobalto. Era stato un verso strozzato, una cantilena.
- È successo qualcosa tra te e Fine? -
 
Un fulmine a ciel sereno. Questa davvero non me l'aspettavo.
 
Shade si fermò a riprendere fiato, appoggiando per un attimo le mani sulle ginocchia. Poi si mise dritto e guardò l’amico negli occhi.
- In che senso? -
L’altro si terse il sudore dalla fronte scompigliandosi i capelli. Sembrava ora imbarazzato.
- Nel senso… che cazzo ne so! Tipo di sentimentale. -
Shade rimase in silenzio, indeciso se sganciare la bomba o meno. Bright lesse quell’incertezza come sconcerto. Decise di puntualizzare.
- Ho apprezzato il tuo tentativo di avvicinarci, sai? Il farti da parte per darmi una possibilità. Ma mi sono reso conto che Fine stravede per te, ti cerca e avete un intesa davvero speciale. Poi, dopo la gita al mare e la tua partenza ha cominciato a comportarsi in modo strano. Pensavo che come tutti sentisse la tua mancanza ma c’era qualcosa di diverso. In varie occasioni mi ha risposto davvero male, come se fosse arrabbiata con me. -
- Non capisco dove vuoi arrivare. -
- Pensavo, - continuò, infatti, il biondino la sua linea di pensiero, - Se fosse innamorata di te e avesse capito che la tua lontananza sia dipesa da me? -
 
Rimasi colpito dalla fiducia incondizionata di Bright nei miei confronti.
Ero io che lo avevo tradito. L'unica cosa che potevo fare in quel momento era dirgli la verità.
 
- Bright, ascolta, è colpa mia. La situazione mi è sfuggita di mano. -
Lui spalancò gli occhi confuso.
- Come? -
- Volevo dirtelo in un altro modo e soprattutto in un altro momento ma -, Shade prese un lungo respiro e si strinse nelle spalle, - sono innamorato di Fine e anche lei ricambia i miei sentimenti. Penso, almeno. -, aggiunse meditabondo, rendendosi conto di non aver avuto una vera e propria dichiarazione.
Bright lo fissava sconcertato, boccheggiando e balbettando parole sconnesse.
- Sei una merda. -, riuscì a pronunciare alla fine.
- Mi spiace davvero Bright. Ho fatto di tutto per evitare questa situazione. -
Quelle parole ebbero il potere di far arrabbiare l'amico ancora di più.
- Da quanto va avanti questa storia? Da quanto ve la fate alle mie spalle ridendo di me? -, sbottò alzando la voce.
- Non è come pensi. Non sapevo cosa provavo per Fine fino alla sera dello strip poker. -
L’altro alzò le sopracciglia, confuso.
- Ero arrabbiato e deluso per il comportamento di Mirlo e lei era fantastica quella sera: ci siamo lasciati andare e l’ho baciata. Lei ha ricambiato ma poi mi ha dato uno schiaffo e se n’è andata. -
- Non ho notato nulla di strano tra di voi. -
Shade annuì sovrappensiero, trafelato nel raccontare e nel voler spiegare a Bright ogni cosa.
- Eravamo un po’ ubriachi. Ho preferito giustificare quel mio comportamento come un colpo di testa. Mi sono pentito di quel che ho fatto: avevo tradito Mirlo e cominciavo a sospettare che tu fossi preso da Fine. Era meglio fare finta di nulla, fingere di non ricordarmi piuttosto che affrontare le conseguenze. Lei, comunque, non disse nulla ed io pensai che non ricordasse quel che era accaduto.
Poi, tu mi hai chiesto una mano per conquistarla. -
- Dovevi dirmelo! -
Shade lo bloccò all'istante con un gesto della mano.
- Avevo già deciso di farmi da parte. Perché dirti cosa era successo se non aveva rilevanza? -
- Non aveva rilevanza? -, ripeté l’altro con tono sarcastico.
- Pensavo di no. Ero convinto che Fine meritasse di essere felice e che io non potessi renderla tale. Ero convinto che tu meritassi una seconda possibilità. Chi ero io per giudicare il tuo sentimento? -
Il biondino sospirò pesantemente.
- Cosa ti ha fatto cambiare idea? -
- Mi sono allontanato da lei, ho cercato di mettere dei paletti e farti pubblicità. L'ultimo giorno di scuola stavo cercando di capire se fosse interessata a te. Ero stanco per la notte insonne e Fine è stata molto carina con me. Ho capito di essere importante per lei e ha reagito a una mia allusione al bacio di quella famosa sera. Non ero sicuro che ricordasse ma mi domandai perché se lo fosse tenuto per sé, perché non mi avesse affrontato o allontanato. -
- Fine non era messa così male. Regge meglio di te. -
- Io, comunque, ormai avevo capito cosa provavo per lei e cercai di allontanarmi ancora di più per non ostacolarvi. Durante la gita al mare le cose sono degenerate. Quando siamo rimasti chiusi in quella cabina, lei ha voluto sapere come mai la stessi evitando. Non volevo deluderà Bright. Le ho detto semplicemente la verità: che volevo baciarla ma che avevo paura di come lei avrebbe reagito e che tu eri innamorato di lei. -
Il pugno sullo zigomo di Shade arrivò tanto all’improvviso quanto scontato.
Il cobalto, d'altro canto, lo incassò con eleganza, senza cercare di evitarlo e con la sicurezza di meritarlo. Barcollò indietro di qualche passo e portò subito le dita alla guancia in cerca di un po’ di sollievo. L'amico, intanto, scuoteva la mano per far passare il fastidio alle nocche.
Rimasero in silenzio a lungo, concentrati più sul dolore fisico che non su altri pensieri.
Poi, Shade ebbe il coraggio di parlare.
- Stai meglio ora? -
Sulle labbra di Bright comparve un sorrisetto tirato. Incrociò lo sguardo con il suo interlocutore.
- Tu che dici? -
Fece una lunga pausa e poi continuò.
- Quindi vi siete di nuovo baciati. Lei ricambia i tuoi sentimenti. -
Shade diede un’alzata di spalle.
- Penso di sì. Sono due settimane che non la sento ma non vedo l'ora di rincontrarla. Bright? -, lo richiamò all'attenzione e l’altro lo guardò seccato.
- Non posso più farmi da parte ormai ma se ti serve del tempo, aspetterò. Non voglio perdere la tua amicizia. -
- Mi stai chiedendo di darti la mia benedizione? È dura da digerire amico. -
Shade si strinse nelle spalle.
- Sì, che cosa devo fare? -
Bright sospirò.
- Non stava a noi decidere fin dall’inizio. Aveva ragione Auler: ho sempre fatto finta di non sentire e vedere quello che Fine voleva. -
Shade spostava il peso da un piede all’altro impaziente, in attesa del verdetto. La guancia cominciava a pulsargli per il dolore e aveva un leggero senso di vertigine, ma l’adrenalina gli permetteva ancora di reggere.
- Non voglio impedire a Fine di essere felice. Fai come credi. Lasciami in pace per qualche giorno però. Devo sbollire prima. -
Per Shade fu automatico buttarsi sull’amico per avvolgerlo in un abbraccio. Sentiva che tutto sarebbe andato per il meglio e non vedeva l'ora di stringere di nuovo a sé Fine.



Angolo dell'autrice!
Scusate il leggero ritardo ma non avevo cinque minuti liberi per aggiornare. Meglio tardi che mai, comunque, ed eccoci qui con un'altro capitolo. 
Shade è stupido e non è una novità; mi imbarazza questo silenzio in cui si è chiuso per due settimane ma, nella sua ottica, prima deve risolvere le cose con Bright. Bright, che invece, mostra di avere un po' di sale in zucca e di capire la situazione. Non sarà facile per lui digerire la notizia di una relazione tra Fine e Shade ma sopravviverà, ne sono sicura. Relazione che, comunque, non è per nulla avviata: è abbastanza qualche limone? Bah... 
Lasciatemi una recensione se vi fa piacere. Ci vediamo tra due settimane. 
Dreamer In Love 
  
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