Stavano
viaggiando già da alcuni giorni e quel giorno era
tornato nel suo rifugio sfinito e con un po’ di pezzi vari
che avrebbe potuto
rivendere sul pianeta dove sarebbe sceso e si era addormentato subito.
Fu svegliato
all’improvviso da voci animate, aprì la mente
per sapere cosa stava accadendo. All’inizio sentì
preoccupazione, allarme ma
soprattutto paura. Sondò attentamente le menti dei soldati e
scoprì che stavano
cercando un clandestino: Ed era lui.
Come avevano
fatto a scoprirlo, era stato molto attento.
Sondò
più in profondità le menti degli ufficiali per
scoprire
come aveva fatto a scoprirlo e scopri che era stato suo padre ad
avvertirli e
che stava arrivando a bordo dell’Ammiraglia,
l’Executor. Ecco il motivo perché
erano tutti terrorizzati. Il primo pensiero di Luke fu di fuggire, non
doveva
farsi catturare.
Scoprì,
leggendo di nuovo le menti degli ufficiali, che erano
in orbita intorno al pianeta Arbra,
che
si trovava sull’Orlo Esterno. Non lo aveva mai
sentito nominare, ma non
aveva altra scelta doveva fuggire da lì prima che arrivasse
suo padre. Uscì dal
suo rifugio e portò con se solo le cose che poteva tenere
nelle tasche della
cintura e si diresse verso l’hangar. Aveva deciso di rubare
un caccia TIE e
atterrare sul pianeta poi lì avrebbe chiesto un passaggio a
qualcuno e sarebbe
fuggito dal pianeta. Sapeva che avrebbe dovuto usare i suoi poteri e se lo
l’avesse
fatto suo padre l’ lo avrebbe sentito, ma era un rischio che
doveva correre.
Sulla via per
l’hangar aveva incontrato qualche assaltatore e
aveva usato un trucco mentale che li faceva cadere addormentati o li
faceva
dimenticare di averlo visto. Era quasi riuscito a raggiungere
l’hangar quando
una pattuglia di assaltatori, guidati da un ufficiale, lo aveva visto e
l’uomo
disse
“fermati!
Chi sei e cosa ci fai qui?” Gli assaltatori, ad un
cenno dell’ufficiale lo avevano circondato,
l’uomo
vide che il ragazzo non indossava nessuna uniforme, dichiarò
“Fermo!”
Luke
allungò una mano e con una spinta della Forza e li fece
volare tutti dall’altra parte dell’hangar poi corse
dove si trovavano i TIE.
Improvvisamente
sente sparare nella sua direzione e uno dei colpi
lo prese alla spalla, un’altra pattuglia che era arrivata in
quel momento aveva
visto tutto e il loro ufficiale aveva ordinato ai suoi soldati di
sparargli per
fermarlo.
Luke
riuscì a saltare a bordo di un TIE e a metterlo in moto
per fuggire quando sentì in testa una voce che
conosceva troppo bene: suo padre, Darth Vader.
“E’
inutile che fuggì, figlio. Ti ho trovato.”
Luke strinse i
denti e decollò in fretta mentre gli altri
piloti salivano sui loro TIE per inseguirlo.
Intanto
l’Executor si era avvicinando all’Exeter e Vader si
fece portare subito a bordo dalla nave. Quando arrivò il
capitano per
accoglierlo, Vader lo apostrofò con voce tonante
“Dov’è il ragazzo?”
“E’
fuggito, signore, con un TIE.” disse il capitano Tyle con
voce tremante. Poi continuò “ma abbiamo mandato i
nostri migliori piloti ad
inseguirlo, lo prenderemo.”
“Attenzione,
capitano. Lo voglio vivo e incolume, ha capito!
Altrimenti dovrà subire la mia ira e quella
dell’Imperatore.” dichiarò Vader
con voce minacciosa, poi continuo pensieroso “Sicuramente
vorrà atterrare sul
pianeta per far perdere le sue tracce, fate scendere tutte le pattuglie
che
avete e perlustrate tutti gli insediamenti, deve essere trovato e
portato a me.
Ma si ricordi capitano, lo voglio vivo e incolume.”
ribadì Vader, poi prese il
comlink e disse “Ammiraglio Ozzel faccia scendere le
pattuglie sul pianeta,
dovete trovarlo a tutti i costi.”
“Si
signore.” fu la risposta dell’uomo.
Intanto Luke era
riuscito a distanziare gli inseguitori tra i
labirinti rocciosi del pianeta, e stava cercando di atterrare,
l’atterraggio
però fu piuttosto brusco, alcuni alieni raccoglitori di
rottami erano lì vicino
e lo videro. Riuscì ad uscire dal TIE danneggiato con la
spalla che gli faceva
male. Gli alieni scambiarono i rottami del TIE con un mantello logoro e
puzzolente e le indicazioni per arrivare della città
più vicina, la città di
Lorret.
Con un buon
passo Luke arrivò lì in mezzora ma
scoprì che era
solo un avamposto portuale e soprattutto che l’Impero lo
aveva anticipato, la
città pullulava di assaltatori, che certamente stavano
cercando lui.
Luke riesce ad entrare
in città cercando di non farsi notare strisciando lungo i
muri. La città era
piena di piloti e lui decide di cercare qualcuno che gli possa dare un
passaggio e lo porti via di là. La maggior parte dei piloti,
sono alieni e non
gli ispiravano nessuna fiducia e leggendo nelle loro menti scopre che
sono
quasi tutti mercenari o criminali e sicuramente lo avrebbero venduto
all’Impero
per qualche credito, così continua a camminare cercando un
posto dove
nascondersi.
Han Solo,
comandante e proprietario di una nave stellare, il
Millennium Falcon, è li su Arbra per consegnare un carico da
parte di Jabba,
ritirato il compenso pattuito, si era fermato in una cantina a farsi un paio
di
bicchieri. Ma quando escì dalla cantina trovò la città
invasa dagli imperiali.
‘Per fortuna’ pensò ‘Chewie
è rimasto sulla nave, gli imperiali e i wookie non
vanno molto d’accordo.’
Mentre torna
verso lo spazioporto vede
un ragazzo che si aggira con fare
circospetto e si nasconde appena vede una pattuglia di soldati.
‘Ecco
il motivo di tutti quegli imperiali sul pianeta, ‘
pensò Han ‘probabilmente stanno cercando lui. Non
ha scampo prima o poi lo
cattureranno.’
Intanto Luke
stava cercando un modo per non farsi catturare
dagli assaltatori, erano sempre di più ed era sempre
più difficile riuscire a
sfuggirgli, iniziava a temere di non poter sfuggire alla caccia che suo
padre
aveva sguinzagliato contro di lui. Improvvisamente
sentì uno sguardo su di se e si girò e vide un
giovane uomo che lo fissava e
poi gli fece un gesto di seguirlo, Luke sondò la mente del
giovane e vide che
non aveva cattive intenzioni e lo seguì.
Nel momento in
cui Han aveva visto sul viso del ragazzo l’espressione
disperata di chi si rende conto di essere in trappola, in quel momento,
e contro
ogni buon senso, Han decise di aiutarlo a fuggire dalle grinfie degli
imperiali.
Anche se aiutarlo avrebbe significato mettersi nei guai.
Il giovane
ricominciò a camminare facendo di nuovo segno di seguirlo,
quando Luke lo guardò bene vide che doveva avere sui
vent’anni e indossava una
giacchetta lisa e un paio di pantaloni militari.
Arrivarono ad
una casupola e il giovane gli fece cenno di
entrare, poi si guardò intorno con circospezione ed
entrò anche lui.
Luke si
fermò a bocca aperta alla vista dell’astronave
grande
e piatta e stava per dire “ma questo coso vola
davvero..” ma venne anticipato
dal giovane che disse “dai ragazzo Sali! che partiamo
subito.”
Luke
entrò nella nave e vide venirgli incontro un wookiee che
ruggiva. Ma il giovane che lo seguiva disse “stai calmo
Chewie il ragazzo è con
me. Dobbiamo decollare subito.”
“No.
Non potete.” disse il ragazzo.
“Perché
ragazzino.” chiese il giovane.
“Perché
ci sono due Star Destroyer in orbita intorno al
pianeta.” Poi continuò “Uno è
quello da cui sono fuggito, l’altro mi sta dando
la caccia.”
“Mi
sembri troppo giovane per essere un soldato.” fece Han
Solo scrutando attentamente il ragazzo.
“Non
sono un soldato, sono…”
Vennero
interrotti da un ruggito potente. I due si girarono
verso di lui che ululò qualcosa e Han disse “si
hai ragione Chewie ce ne
andiamo subito.”
“Ehi
aspettate, ci sono i Star Destroyer.” disse Luke.
“Tu
non sai di cosa è capace il Falcon, ragazzino. Ora
siediti.” disse Han.
“Mi
metto di là non voglio darvi fastidio.”
mormorò Luke, la
spalla gli stava facendo veramente male.
“Dai
mettiti seduto lì dietro e stai a guardare.” disse
Han,
indicandogli un sedile di metallo che sembrava molto scomodo, si
sedette con
attenzione cercando di appoggiare con attenzione la spalla dolorante.
Guardò
con attenzione la nave mentre decollava, ‘per essere
un pezzo di ferraglia’ pensò ‘non se la
cavava poi tanto male.’ Quando giunsero
nello spazio, Luke vide i due Star Destroyer che si stavano
avvicinando, sicuramente
su uno di quelli c’era suo padre. Cercò di
occultare la sua presenza per non
fargli sapere che si trovava su quella nave. Prima che la nave
riuscisse ad
identificarli, Han disse “Chewie faccio subito i calcoli e facciamo il salto, prima
ce ne andiamo e
meglio è.”
Luke si
allungò per vedere i movimenti dei due,
all’improvviso
senti un forte contraccolpo che lo sbatte dietro sul sedile. Strinse i
denti
dal dolore e prima di svenire rifletté che sulle navi
imperiali non era così violento
il salto.