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Autore: Exentia_dream2    10/08/2020    5 recensioni
Storia partecipante al contest "The turning Point -Love Edition" indetto da CatherineC94 sul forum di EFP.
Dalla Storia: non sapeva ancora che Scorpius le si sarebbe incastrato nello spazio tra le costole e il cuore e ne avrebbe deciso i battiti, che lo avrebbe trovato ovunque anche quando credeva di averlo lasciato indietro.
E lui, adesso, era alle sue spalle e le stringeva i capelli, le accarezzava la schiena in tocchi e respiri che Rose non riusciva ad avvertire sulla pelle.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Contesto generale/vago
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Storia partecipante al contest “The turning point -Love edition” indetto da CatherineC94 sul forum di Efp.

Dentro lo specchio

Le dita tremanti sulla bocca sembravano assorbire il calore che lui le aveva lasciato tra la lingua e il palato nel ricordo di quel bacio che lei non avrebbe dovuto desiderare: sembrava fosse successo un attimo prima e, invece, era passata un'estate intera durante la quale non aveva fatto altro che ricordare il suo sapore e l'ombra di quel salice piangente che li aveva spiati e protetti dal resto del mondo. 

Poi era tornato Settembre, il baule pieno e i binari che portavano a Hogwarts, la bocca di Scorpius ancora sulla sua, in quel morso sul labbro inferiore che sembrava bruciare come fosse stato un tatuaggio appena inciso. 

Aveva finto di non vederlo, abbassato lo sguardo quando lo aveva trovato di fronte nel corridoio del treno abbracciato dai raggi del sole e dal pulviscolo che sembrava brillare sulla sua pelle, si era tappata le orecchie quando lui aveva sussurrato il suo nome.

<< Non fare amicizia con Malfoy >>, le aveva detto suo padre qualche anno prima e lei aveva annuito, perché non sapeva ancora che Scorpius le si sarebbe incastrato nello spazio tra le costole e il cuore e ne avrebbe deciso i battiti, che lo avrebbe trovato ovunque anche quando credeva di averlo lasciato indietro.

E lui, adesso, era alle sue spalle e le stringeva i capelli, le accarezzava la schiena in tocchi e respiri che Rose non riusciva ad avvertire sulla pelle.

Si voltò in fretta, pronta ad alzare il mento e dirgli di smetterla, di non toccarla, ma si trovò sola in una stanza vuota riempita solo da uno specchio.

Studiò a lungo gli intarsi della cornice dorata e sforzò gli occhi ad abituarsi all'oscurità da cui era circondata, poi notò una scritta in cima. << Emarb eutel amosi vout linon ortsom. >>, sussurrò sottovoce. << Cosa significa? >>.

Poi, aveva fatto la strada a ritroso con gli occhi bassi a inseguire i propri passi, perdendosi più volte negli angoli di quel castello che credeva di conoscere a memoria e, invece, più sentiva il bisogno di nascondersi da lui e stringersi nelle coperte, più si avvicinava ai sotterranei.

Si bloccò, cuore contro il muro, quando ancora una volta la voce di Scorpius la raggiunse. << Rose >>, e lei gli diede le spalle, gli regalò la schiena che si muoveva al ritmo del suo respiro. << aspetta >>.

<< No! >> in un fiato che sembrò riempirle la gabbia toracica prima di esplodere fuori dalla bocca e tornare indietro, tra i polmoni e lo stomaco, come un boomerang. 

Furono notti in cui Rose decise di non dormire, dietro le palpebre sembrava aver impressa la scritta incisa sullo specchio e più provava ad anagrammarla più si sentiva confusa, fino a quando non si arrese e lasciò quelle parole libere di perdersi nella sua mente, come il ricordo di quel bacio che Scorpius le aveva rubato quasi sei mesi prima e che lei ancora sentiva addosso.

Ma non lo voleva, non lo voleva. 

<< Quanto manca? >> le aveva chiesto Adam, Prefetto di Tassorosso, che divideva il turno di ronda con lei.

<< Un'ora >>, poi un rumore le spezzò un sospiro in gola e si trovò con la bacchetta puntata davanti a sé, pronunciando un Lumos che ferì le iridi di entrambi.

<< Ehi, tu. Che ci fai qui? >> fu la voce di Adam a farle riaprire gli occhi e lei rimase così, con il respiro imbrigliato dentro, sul ciglio di quelle pupille che davano su prati verdi e foreste appena fiorite.

Davanti a lei, immobile e illeggibile, c'era lui.

C'era lui a farle colare addosso lo sguardo e, insieme a quello, i ricordi dell'ultima volta che lo aveva visto al buio, così forti e vividi che Rose sentì le sue dita posarsi sui fianchi e stringerli proprio in quel momento, anche se le mani di Scorpius rimanevano nascoste nelle tasche.

E lei avvertì le ossa inaridire e il cuore attecchire quando vide che al suo fianco c'era Lily, ma lui non guardava nessun altro, non sentiva nessun altro e sembrava perdersi nel crespo delle ciocche che le coprivano le spalle.

<< Devo parlarti >>, furono le uniche parole che uscirono dalla sua bocca, come se non ci fossero che loro due in quel corridoio di buio che li inghiottiva.

<< No! >> e il suo viso rimase scolpito in quella sicurezza con cui pronunciò quelle parole, in quella sicurezza che fece tremare tutto tranne lei.

Scorpius le strinse il braccio e l'attirò verso sé, lei inciampò nei suoi piedi e gli cadde addosso e lui la tenne così, come a volerla chiudere dentro.

Poi la allontanò, spingendola in un corridoio laterale: le strinse gli angoli della bocca tra il pollice e l'indice e fu un errore perché le sue labbra si spalancarono e quello inferiore gli bagnò il palmo della mano. Si avvicinò tanto da respirarle in bocca. << Tu mi sfibri, Rose. Mi annienti. >>

<< Io ho capito tutto. >>

<< No, tu non hai capito niente. >>

Poi, un riverbero di luce lunare le fece spostare lo sguardo e lei si vide attraverso lo specchio, le labbra su quelle di Scorpius. << Cos'è? >>

<< Lo Specchio delle Emarb. >>, rispose lui con la voce stanca di chi vedeva il mondo crollare in rovina senza potersi spostare.

<< Quella scritta… >>

<< Mostro non il tuo viso, ma le tue brame. È questo il suo significato >>.

E tutto fu chiaro: dentro lo specchio erano insieme.

Gli baciò lo spazio tra le dita in punta di labbra e lui sgranò gli occhi. << Cos'è? >>

<< Cosa vedi, tu? >>

Scorpius girò appena il viso, gli occhi puntati sul suo riflesso in un'imitazione di quel bacio che le aveva dato sulle rive del Lago Nero, il suo sapore ancora sulla lingua, tra i denti.

<< E tu? >> glielo chiese con il cuore pesante, un alito di coraggio a dividerli.

<< Te. Con me... >>








Angolo Autrice:

È stato stradifficilissimo rispettare il limite di mille parole, lo giuro.

Ho scritto, cancellato, riscritto e ricancellato frasi che in questa storia avrebbero reso tutto più chiaro, ma spero che per voi sia facile immaginare lo stesso quello che ho immaginato io.

Bene, questa storia è il concentrato di quasi cinque mesi di vita vissuta da Rose e Scorpius, infatti la troviamo che si perde a Hogwarts e trova lo specchio delle Brame  (nessuno di noi sa dove sia, ma a me serviva che stesse ancora ad Hogwarts ed eccolo lì).

Detto questo, spero che la storia vi piaccia.

A presto.

   
 
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