Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: LadyHeather83    14/08/2020    4 recensioni
Mai se nè andata dalla Capsule Corporation insieme a Pilaf e a Shu, dopo aver confessato a Trunks il suo segreto.
Può questo separarli per sempre?
Estratto dal 2^ Cap. “Ehi Mai a cosa stai pensando?” Pilaf interruppe i suoi pensieri porgendole un pezzo di pane.
Non mangiavano da giorni e quel pasto era l’unica cosa che era riuscito a racimolare, o meglio a rubare al panettiere lì vicino.
“Non ho fame” Gli disse senza prendere niente.
“Devi pur mangiare qualcosa” Le disse Shu ancora con il fiatone per la corsa appena fatta per seminare quel pover uomo che li aveva beccati sul fatto.
“ Se solo fossimo rimasti alla Capsule Corp., lì avremo avuto di tutto” Si lamentò Pilaf addentando qual pasto.
“Già…ma perché ce ne siamo andati?” Chiese Shu facendo la stessa cosa.
“Perché Mai si è presa una cotta per il ragazzino e …” Non fece tempo a finire la frase che gli arrivò un sonoro ceffone che gli fece la guancia rossa.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mai, Trunks
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ALLA RICERCA DI MAI

*

Capitolo 13

*

A dare il cambio a Bulma dopo neanche mezz’ora, arrivò Trunks, non gli andava di stare a casa sapendo che Mai si trovava tutta sola su quel letto di ospedale, anche se non era in pericolo di vita e sapeva benissimo di non poter fare nulla di materiale per lei.

“Sto io qui mamma, vai pure a casa, Bra ha preso la pizza e si sta raffreddando”.

“Tu hai mangiato qualcosa?” Gli chiese.

“No, non ci riesco” continuò guardando il soldato che stava piantonando la stanza di Mai “…che ci fanno qui le guardie?”.

“Hanno paura che ci possa essere qualche rivalsa su di lei, sono qui per proteggerla, lui è Teo, un amico di Mai”.

Intuendo che si stava parlando di lui, gli si avvicinò e si presentò anche al ragazzo.

“Mai mi ha parlato tanto di te Trunks”.

Il glicine fu felice di quelle parole, sembrava essere molto popolare in quella caserma. “Spero bene” Scherzò abbozzando una risata.

“Non sai quanto!” Gli disse con un tono di gelosia.

“Teo tutto apposto” Il suo collega era ritornato dalla ronda “…e questo chi è”.

“Miles, ti presento Trunks, sai che Mai ci raccontava spesso di lui, della sua famiglia”.

“Ah” Disse non stringendogli la mano, con fare di superiorità prendendo posto davanti la stanza del Generale.

Mai gli aveva si parlato di lui e ricordava bene come le brillavano gli occhi quando pronunciava il suo nome, cosa che lo ha fatto sempre ingelosire e capire che per loro due non c’era futuro, forse aver perso il bambino ha contribuito a mettere fino a quella farsa.

Stavano bene insieme, lui l’amava moltissimo, ma c’era qualcosa che diceva a Miles che non sarebbe stata del tutto sua, che un giorno sarebbe arrivato qualcuno che gliel’avrebbe portata via.

E ora, che Trunks era davanti a lui, molti suoi dubbi, trovarono conferma.

Bello, ricco e con un buon impiego, cosa poteva desiderare di più?

No, lei non era il tipo di ragazza che guarda quelle cose.

Se fosse stato davvero così, non avrebbe mai lasciato quella casa.

Anche se non gli aveva confessato il vero motivo della sua dipartita, era sempre stata molto sul vago, oppure cambiava completamente discorso.

Nonostante la loro storia fosse finita ormai da un pezzo, e per i continui tradimenti di lui, nutriva ancora dei sentimenti, scaturiti dalla gelosia che provava in quel momento, trovandosi quel ragazzo lì.

“Puoi tornartene a casa, ci pensiamo noi qui, starà al sicuro” Miles si rivolse a Trunks notando che di andarsene non ne aveva nessuna voglia.

“Preferisco stare qui, e poi non è necessario che mi rivolgi la parola” Gli rispose il glicine, notando nel suo tono qualcosa non andava, sembrava avercela in qualche modo con lui, cosa che non accadde con Teo, che gli disse che se voleva stare lì, non c’era nessun problema.

“Fate i bravi voi tre” Bulma li salutò assicurandosi di avvertirla se qualcosa cambiava.

Un medico di turno, che stava controllando i pazienti, fece il suo ingresso in terapia intensiva, fu ispezionato con metal detector e palpazione “Può entrare”.

Quando uscì, Trunks gli si avvicinò chiedendo notizie e se poteva entrare a salutarla.

“Certo, indossi camice, mascherina e guanti, può restare un’ora, non di più”

“Le posso parlare?”

Il dottore annuì per poi proseguire il giro di visite.

Trunks entrò nella stanza seguendo le istruzioni del reparto, non prima di essere stato controllato dal Maggiore Miles.

*

Si avvicinò lentamente al letto, prese lo sgabello di metallo e lo trascinò rumorosamente fino al bordo.

Si sedette e le prese la mano libera dalla flebo e la strinse alla sua.

Guardava quella benda accuratamente posta sul collo, chiuse gli occhi e ripercorse brevemente la scena dello sparo.

“Scusami Mai, è stata colpa mia, hai rischiato di morire e hai salvato la vita ad una ragazza e al suo bambino.

Ah! E’nata e la bimba sta benissimo, almeno è quello che hanno detto i medici del reparto di ginecologia a Crilin.

Già Crilin, non lo perdonerò per non avermi detto che ti aveva vista e sapeva dove trovarti” Rise sotto i baffi, non era arrabbiato.

“Conoscendoti, sei stata tu ad assicurarsi che non mi dicesse niente.

Comunque…sono contento di averti rivista e che stai bene, forse non è l’affermazione più adatta in questo momento, però dai mi hai capito.”

Anche se Mai era in coma in un letto di ospedale, lo riusciva a mettere un po' in imbarazzo e con la paura di dire qualche parola superflua.

Sapeva che lo poteva sentire anche se non gli dava nessun segno visibile, a parte il tracciato del battito cardiaco segnato nel monitor che si stava leggermente impennando e quel bip suonava più forte.

“Mai…se per qualche strana ragione puoi sentirmi, sappi che in questi anni mi sei mancata tanto, non è stato facile senza di te, soprattutto all’inizio.

Io, Pilaf e Shu abbiamo raccolto le sfere del drago per riuscire a trovarti, ovviamente era un’idea di Goten eh …anche se ero sicuro che per quei due malandrini non fosse il desiderio che volevano esprimere, ma ci ho pensato io poi a farli contenti per un .

Alla fine ho chiesto al drago solo se eri felice, mi sono detto che se era destino ci saremo rivisti un giorno, l’importante era che tu fossi serena.

Ed eccoti qua, tornerai più forte di prima, perché tu sei come noi saiyan, ogni volta che ci feriamo e che siamo vicini alla morte, rinasciamo con una potenza nuova, aumentata.

Tu sei una tosta, ed è quello che mi è sempre piaciuto di te. Nonostante tu abbia incontrato nella tua strada tantissime difficoltà, non ti sei mai arresa.

Guardati ora dove sei arrivata con questa tenacia, Generale, e chi se lo sarebbe aspettato.

Un po' si dai…la tua controparte del futuro era a capo della resistenza, solo ora ne capisco il significato, quando sei scesa da quella macchina del tempo, non ero molto grande, e di queste cose non ne capivo molto”

Le accarezzò i lunghi capelli corvini, erano ancora intrisi di sangue rappreso, così mise su una bacinella dell’acqua calda saponata ed iniziò a massaggiarglieli per sciogliere lo sporco.

“Non sono un parrucchiere, quindi non lamentarti se non avrai il risultato sperato” Si sentiva un povero idiota a dirle quelle parole e a sorridere, ma gli veniva così naturale.

Da fuori, attraverso il vetro della stanza, Miles osservava la scena stringendo i pugni dal nervoso.

“Che fa quell’idiota?”

Teo incuriosito da quella domanda, lo raggiunse.

“Vieni via, lascialo stare. E poi scusa, non è il momento per essere geloso”

Giusta osservazione, Miles aveva già avuto la sua occasione con lei, e se l’è giocata tradendo più volte la fiducia della ragazza.

*

Un lavoro cercato e guadagnato allo stesso tempo, le mancava un grado e poi sarebbe diventata Generale, un sogno per una ragazza di soli ventotto anni, all’apparenza.

Spiccava tra tutti i membri del sesso opposto, nel percorso ad ostacoli, nelle esercitazioni, nei percorsi di guerra, nei test attitudinali, insomma qualsiasi cosa gli proponessero, lei lo faceva, non esisteva una singola prova in cui avesse ottenuto pessimi voti.

Tutto cambiò da quando Miller aveva cercato di violentarla.

Era diventata un fantasma in quella caserma, i suoi compagni non la vedevano quasi mai, raramente pranzava o cenava con loro, per un periodo e grazie alla comprensione del Generale dell’epoca, si era accordata perché gli venissero portati i pasti in camera.

L’avevano anche sistemata in un’ala da poco ristrutturata, dove c’erano singole camere dotate di bagno e doccia.

Camere destinate ai gradi superiori che passavano in caserma come ospiti.

Le dimissioni di Miller non avevano subito convinto il Generale, che volle andare a fondo della vicenda interrogando i suoi compagni.

Nessuno aveva notato qualche anomalia nei giorni precedenti.

Quando venne il turno di Mike e Teo, entrambi dissero che sapevano che c’erano dei dissapori tra lui e Mai, e non aggiunsero altro.

Mai, all’interrogatorio, era parsa subito strana, non lo guardava negli occhi e la sua versione dei fatti fu contrastante, e quando le mise una mano sulla spalla per congedarla, lei la ritirò perché dolorante, e fu la, che notò i segni sul collo, e Mai fu costretta a rivelargli la verità su Miller.

Ci mise un po' per ritrovare la fiducia nel sesso maschile, complici anche i suoi amici, soprattutto Miles che la facevano distrarre quanto potevano.

A conoscenza di quel “segreto” c’era solo Miles, gli altri credevano che Miller avesse semplicemente mollato, “fighetta” lo avevano etichettato.

Miles, era l’unico che fino a quel momento gli trasmetteva un po' di fiducia, e che da un periodo le faceva anche battere il cuore con il suo fare gentile e premuroso.

Una notte, si abbandonarono alla passione, complice una cena consumata a lume di candela, nella stanza personale di Mai, visto che in caserma era venuta a mancare l’elettricità a causa di un black out per colpa di un forte temporale.

Qualche battuta, alcuni battibecchi per “gioco”, il vino e l’atmosfera, fece scattare quella scintilla.

Non fu un errore per nessuno dei due, stavano bene, e questo nessuno glielo avrebbe portato via.

Dopo qualche mese di frequentazione volevo già andare a vivere insieme progettando il loro futuro.

Qualcosa cambiò nel momento in cui lei parlava del suo passato e degli anni passati alla Capsule Corporation, quando parlava di Trunks, anche in mezzo agli altri, le brillavano gli occhi e il suo tono di voce era diverso, sembrava sereno, come se pronunciare quel nome la rendesse più felice rispetto alla loro storia.

Miles iniziò delle relazioni clandestine con le ragazze che entrarono a far parte della caserma, alle spalle di Mai.

Era abile a nascondere quelle scappatelle e le persone coinvolte non ne facevano parola con nessuno, questi erano i patti.

*

Da un po' di giorni doveva fare i conti con nausee mattutine e mal di schiena, che non dovevano assolutamente interferire con il lavoro di tutti i giorni.

Percorreva quel corridoio come ogni giorno in cerca di Miles, con il test di gravidanza nascosto nella tasca interna della giacca.

Lo trovò che stava parlando con una ragazza, le stava dando appuntamento per la sera, a Mai avrebbe raccontato di andare a giocare a carte con i ragazzi.

“Miles” Lo chiamò facendolo sussultare.

“Ehi Mai” La salutò facendo segno di raggiungerli “Conosci Natalie? E’ appena arrivata, le stavo dando informazioni sulla struttura”.

“Ciao Natalie, piacere” Le disse stringendole la mano, poi si rivolse a Miles dicendogli che doveva parlargli.

Si ritirarono in una stanza ampia e chiusero la porta.

“Cos’è vuoi fare una sveltina?” Sorrise malizioso avvicinandosi a lei con fare sensuale.

“No scemo” Gli mise davanti gli occhi il test di gravidanza con le due linee marcate.

“E’ quello che penso io?”

“Si Miles, sono incinta”

Si abbracciarono per qualche secondo, poi presero a baciarsi sempre più passionalmente.

Mai gli tolse la giacca che lasciò cadere a terra, adesso si che le era venuta voglia di una sveltina.

*

Miles bussò insistentemente alla porta intimando Trunks di uscire perché l’ora era già passata da un pezzo.

Senza obiettare, si alzò dallo sgabello scomodo, ma in quella situazione avrebbe trovato perfetto anche una poltrona fatta di chiodi, l’importante era stare con lei qualche minuto.

Si avvicinò al suo volto e le stampò un bacio sulla fronte, poi si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò “Quello lì mi sta sulle palle”.

Mai ebbe un leggero sussulto, come se avesse approvato quell’affermazione.

*

Continua

*

Angolo dell’autrice: Ciao a tutti eccomi con il nuovo capitolo.

Avevo promesso che sarebbe ritornata la vita militare di Mai nei capitoli successivi, ma non è finita qui.

Ho inserito appositamente il personaggio della ragazza incinta nella banca, ci tornerà utile anche prossimamente, chi lo sa…forse già dal prossimo.

Comunque volevo avvisarvi che oggi ho messo la parola FINE all’ultimo capitolo T_T

Al prossimo aggiornamento che sarà ancora di venerdì perché poi lunedì prossimo mi sono presa una giornata di ferie.

Erika

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: LadyHeather83