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Autore: The Bride of Habaek    14/08/2020    0 recensioni
"In guerra mi facevano più impressione i vivi, che i morti. I morti mi sembravano dei recipienti usati e poi buttati via da qualcuno, li guardavo come se fossero bottiglie rotte. I vivi, invece, avevano questo terribile vuoto negli occhi: erano esseri umani che avevano guardato oltre la pazzia, e ora vivevano abbracciati alla morte."
- Nicolai Lilin -
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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"Stelle predestinate
Lui e io ci siamo scontrati come due stelle predestinate e in quel brevissimo istante ho sentito cosa si prova ad essere immortali."
- Lang Leav -


Non termina la giornata che improvvisamente Aaron esce dalla base con una scusa poco credibile. E' facile intuire che sta mentendo, evita di guardarti negli occhi assumendo quell'espressione indecifrabile.
"Dove stai andando?"
"Ho delle commissioni arretrate da sbrigare, tornerò presto non preoccuparti."
Risponde indossando una maschera che mi proibisce d'indagare oltre, anche se quel suo modo schivo come al solito lo tradisce.
"Non fare nulla di sconsiderato, ok? Io ti aspetto al solito posto."
Nella stanza che condividiamo quando la luna prende il posto del sole.
Trascorro il tempo che mi separa da lui scrivendo nuove pagine del mio diario, spedendo missive dove racconto ai miei cari della mia nuova vita al suo fianco. I miei genitori adottivi sapevano che ci saremmo ritrovati e messi insieme in breve tempo, cosa che credevo impossibile fino a pochi mesi fa. Parlavamo spesso di Aaron a tavola, soprattutto durante il Giorno del Ringraziamento e quando lui veniva a trovarmi, con regali di ogni tipologia, sorridevo con gli occhi oltre che con la bocca e arrossivo... diventavo talmente rossa che persino lui finiva con l'accorgersene. Tuttavia, non posso dire che il destino sia stato meschino nei miei confronti, la sofferenza e il dolore che ho vissuto da bambina erano solo un anticipazione della gioia che avrei provato crescendo. E' vero, Aaron è un ragazzo istintivo e turbolento alcune volte, ma sa essere così buono e generoso che ogni difetto passa in secondo piano fino a scomparire quando siamo insieme. Lui possiede un cuore grande e un animo gentile, è il mio principe azzurro in divisa. Da piccola i miei occhi lo vedevano come un eroe, un uomo distante anni luce da me, qualcosa di irraggiungibile. Con lo scorrere del tempo ho iniziato a pensare che volevo stare con lui il più possibile, riuscire ad entrare nella sua mente e nel suo cuore come nessun altro. Oggi posso dire di conoscerlo fin troppo bene, dal nostro avvicinamento ho percepito i suoi sentimenti nei miei confronti, che mi ama più di quanto io abbia mai potuto immaginare. La mia più grande paura è che lui possa compiere delle azioni sconsiderate aldilà di ogni logica e della stessa ragione. Essendo estremamente protettivo e altruista, Aaron è tendente all'odio verso quelle persone irrispettose che tentano di ostacolare il nostro amore per invidia o per pura malvagità fine a sé stessa. La sua reazione in quel locale, generata da un attacco di gelosia, mi ha mostrato una parte di lui che ancora non conoscevo.
"Sono tornato."
Aaron entra nella stanza evitando il mio sguardo.
"Cosa è successo?"
"Niente di cui valga la pena discutere Kim."
"Perché nascondi le mani? Fammi vedere."
Quando me le mostra, noto le nocche arrossate con degli strani segni. Dalla forma sembrano gli incisivi.
"OMG! Aspetta qui, vado a prendere la cassetta del pronto soccorso."
"Non è niente, in ogni caso ha avvertito più dolore il mio avversario."
"Era proprio necessario? Poteva finire male, se fosse stato armato avrebbe potuto persino ucciderti!"
Esclamo mentre disinfetto la ferita sanguinante sulla sua mano destra fasciandola con una garza.
"Se facevo finta di niente lui avrebbe continuato a provarci con te, gettando fango sulla nostra relazione."
"L'hai fatto per me?"
La rabbia iniziale scompare in una bolla, come se una raffica di vento l'avesse spazzata via.
"Per noi."
Risponde lui guardandomi con i suoi occhi blu.
Mi avvicino per abbracciarlo facendo ben attenzione alla sua ferita ancora fresca.
"Non farlo mai più per favore. Hai già fatto abbastanza, non devi dimostrarmi niente."
"Kim."
"Lascia che io mi prenda cura di te."
Aaron si abbandona alla mie medicazioni senza controbattere. Poso un palmo sul suo petto mentre lui l'afferra prontamente, come se non aspettasse altro."Sei speciale, credo di non avertelo mai detto a parole."
Mi sussurra lui mentre siamo distesi l'uno di fronte all'altra.
"Me lo hai fatto capire in molti modi, alcune cose le senti a pelle."
Il richiamo delle sue labbra è per me come il flauto di un incantatore di serpenti.
Le cerco, le accolgo, mi nutro dei suoi baci ad ogni ora del giorno e della notte.



 
   
 
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