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Autore: pokas    15/08/2020    1 recensioni
Hyrule è caduta e il destino di Ganondorf è più brillante che mai, con il potere delle tre dee, il Duca Nero può finalmente puntare a dominare un altro mondo, un mondo simile, ma distante, in cui gli animali non sono sempre docili e la razza dei draghi domina su tutte le creature. Un regno dove Ganondorf è rinato e ha distrutto la speranza di un futuro di pace.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV Kap
 
Nonostante le pellicce fossero comode, io avevo sempre avuto un problema: non abituarmi facilmente ai nuovi letti, non che effettivamente quello fosse un letto vero e proprio. Mi alzai senza svegliare Doppia R e mi avviai fuori, in fin dei conti avevo anche io dei bisogni fisiologici no?
 
Mi nascosi in un cespuglio e lasciai andare la mia vescica che era in tensione da ore, ma mentre tirai un bel sospiro di sollievo sentì un suono che mi fece rabbrividire, un tonfo davanti all'entrata del castello, qualcosa di grosso. Finito di svuotare mi affacciai spaventato verso l'entrata ma vidi solo una fiammata viola venirmi addosso -cazzo!- pensai schivando per poco, ero infreddolito e spaventato, avrei chiamato Doppia R, ma lei riposava, mi guardai in giro e vidi una finestra al primo piano dove arrivavano alcune piante rampicanti, mi avvicinai e le tirai un po' cercando di vedere se erano abbastanza salde da reggermi, iniziai ad arrampicarmi senza guardare in basso, era piuttosto impressionante vedere il nero vuoto sotto di me. Mi arrampicai fino alla finestra e riuscì ad aggrapparmi alla sporgenza in marmo, mi tirai su con le braccia e rotolai nella stanza. Era una stanza da letto, impolverata ed orribilmente ricoperta da ragnatele ovunque, vi era un letto bianco e azzurro, a due piazze e con alcuni pupazzi sui cuscini, vi era uno specchio ovale e uno sgabello decorato in cotone e pizzo, era una bella stanzetta adatta ad un bambino o una bambina. Facendomi spazio tra le ragnatele riuscì ad arrivare alla porta, la spalancai e con un sonoro cigolio mi comparvero davanti diversi occhi rossi da dietro un muro di ragnatela -oh caspio- pensai vedendo delle grosse tenaglie rossastre tagliare la ragnatela per poi rivolgersi verso di me, si allungarono facendomi allontanare spaventato, erano enormi ed affilate. Avrei voluto urlare, ma la mia aracnofobia mi zittì, non riuscivo più a respirare, ma sapevo di dovermene andare via. Guardai lo specchio, presi lo sgabello e lo usai per spaccare lo specchio, poi presi il pezzo più lungo e cercai di legarlo con pezzi di tessuto attorno ad una delle gambe dello sgabello, ero al sicuro in quella stanza, l'insetto enorme con le sue sei zampe disgustose rimase per un po' a fissarmi per poi allontanarsi stufo.
 
Preoccupato mi affacciai cercando un percorso verso Doppia R, usando l'arma improvvisata taglia la ragnatela che mi ostacolava il passaggio, era appiccicosa e resistente, più mi feci spazio verso le scale e più la ragnatela iniziò a diventare meno densa, come se il ragno volesse proteggere qualcosa -KAP!- mi sentì chiamare non molto distante, ma mentre cercavo uno sbocco del corridoio per scendere al paino inferiore vidi cadere a poco dalla mia faccia un gocciolone sul violaceo brillante, alzai la testa e lo vidi, un bestione simile ad un ragno con occhi brillanti, due paia di pinze colanti e sei zampe con spuntoni affilati, mi fissava mentre il suo corpo ricoperto da cristalli simili all'ametista brillava al buio, mi saltò addosso probabilmente affamato. Riuscì ad urlare.
 
Da quando avevo chiuso gli occhi per l'orrore ci furono solo pochi minuti di pace, ma sentivo la sua disgustosa ragnatela avvolgermi, calda ed appiccicosa -oh che schifo, che schifo!- penai sentendo la ragnatela arrivare verso il mio volto, sapevo da dove i ragni cacciavano la ragnatela e il solo pensiero mi fece rivoltare lo stomaco.
 
La bestiaccia mi afferrò per poi lasciarmi a penzoloni in un angolo del piano, mi guardai in giro e vidi tanti altri bozzoli da cui sbucavano vestiti o scheletri -aiuto, cazzo, qualcuno mi aiuti- iniziai a dimenarmi, non avrei mai dovuto farlo. L'insetto venne verso di me e vidi il suo grosso pungiglione -ma da quale inferno esce un simile aborto….- pensai vedendo il pungiglione arrivare verso di me, sentì una puntura al fianco e persi i sensi.
 
POV Doppia R
 
Lo sentì, senti Kap allontanarsi da me, sentì il suo calore abbandonarmi lentamente, mi mancava fin da subito. Non mi capitava di avere un contatto simile con qualcuno, non con qualcuno che in fin dei conti non era un mostro orribile e crudele. Mi alzai e lo segui con lo sguardo, poi mi affacciai e lo vidi, dei glutei chiari che sembravano ancora più pallidi al buio, sapevo che non era carino spiare, ma in fin dei conti saremmo potuti morire, tanto vale godere almeno con gli occhi. Sentì poi un battito di ali, possenti e forti, mi nascosi nel castello per non farmi vedere. Il Gore era tornato, ma non era furioso, no, sparò qualche fiammata e poi si posò sui resti del fuoco che avevamo fatto per cucinare -sente freddo…- pensai mettendo un piede fuori, mi avvicinai a lui lentamente, riposava mentre una nuvoletta viola gli usciva dalle narici -aww- sussurrai intenerita, non sembrava cattivo, anzi. Mi avvicinai ancora un pò schiacciando dei rami che avevo messo da parte per il fuoco, vidi gli occhi del mostro spalancarsi, mi immobilizzai, mi fisarono un attimo, ma rotolando il Gore si mise sull'altro fianco chiudendo le palpebre.
 
Feci un immenso sospiro di sollievo, poi mi guardai in giro, solo in quel momento mi ricordai di Kap. Rientrai sperando di ritrovarlo nel letto, ma nulla, mi affacciai verso le altre stanze, ma niente, poi sentì un tonfo, dei colpi e poi qualcosa zampettare al paino superiore -non dirmi che si è messo ad esplorare già da ora, dannazione- pensai prendendo il mio falcione. Iniziai a chiamare Kap, lo intravidi al bordo delle scale e poi lo vidi, un Nerscylla lanciarsi addosso a lui. Presa dalla situazione mi arrampicai su alcune ragnatele e usando una spada corta tagliai un pezzo della ragnatela arrivando addosso all'insetto gigante. I cristalli che aveva sulla schiena erano gelidi, mi arrampicai per arrivare nella zona che vi era tra la testa e il corpo, ci piantai la spada corta e continua a colpire mentre il ragno avvolgeva Kap con la sua ragnatela. Quando smise lo appese in un angolo con altri bozzoli e mi scrollò di dosso. Caddi per terra mentre Kap urlava spaventato -dannata bestiaccia… farò di te il mio prossimo pasto- urlai vedendo il pungiglione che aveva colpito Kap. Gli saltai addosso accecata dalla rabbia -mai attaccare i mei amici!- urlai arrampicandomi su una zampa, il mostro iniziò a saltare fino a cadere al piano di sotto. Cercai di rimanere ben salda alla spada che avevo incastrato nella sua corazza, ma caddi, caddi bene per fortuna. Rotolai di lato e schivai una sua zampata -schivato- dissi ridendo, ma uno sputo di ragnatela mi arrivò a addosso immobilizzandomi. Era impossibile uscirne senza una lama, mi guardai i giro e vidi la seconda spada corta, la afferrai con le dita che erano ancora libere e iniziai a strusciare sopra la ragnatela.  Riuscì a liberarmi, anche se mi causai dei tagli, il ragno cercava di risalire al piano superiore, ma io lo colpì con un proiettile del mio falcione, il ragno si girò verso di me e senza muoversi vidi le sue zanne allungarsi, allungarsi sempre di più e raggiungermi, non ebbi nemmeno il tempo di rendermene conto che il ragno mi morse, ma stranamente non mi sentì più debole, anzi, l'adrenalina mi scorreva nelle vene tanto da farmi dimenticare il dolore. Gli saltai addosso col falcione ed iniziai a colpire gli occhi delle bestia. Il ragno si allontanò colpendo le scale per poi inciampare. Avrei voluto colpirlo, ma qualcosa dall'alto gli finì sul muso stordendolo.
 
Quado alzai gli occhi vidi Kap, ancora mezzo coperto da ragnatela che guardava verso di me -Kap! Come stai?- chiesi andando verso di lui, lui non disse nulla, si strinse a me e finì per singhiozzare -che razza di posto è questo?- mi chiese stringendomi
-Zeinda, un posto molto pericoloso- risposi ricambiando l'abbraccio.
 
POV Kap
 
Dopo un po' mi ripresi e vidi Doppia R scontrarsi con il ragno, iniziai a dimenarmi quando mi ricordai di avere ancora con me l'arma, iniziai a sfregare il vetro contro la ragnatela per liberarmi. Mi appesi ad un lembo di tela per poi scendere. Doppia R aveva costretto il mostro alla parete, allora ne approfittai e spinsi giù un mobile che fece svenire la bestia.
 
Tutto quello era stato un'esperienza più che dura, una cosa sconvolgente, spaventosa e quando vidi un viso amico come quello di Doppia R sprofondai sul suo petto. Era morbido ed accogliente e lei mi stringeva a se come se fossi un bambino, non mi capitava da molto tempo sentire qualcuno abbracciarmi. Quando finalmente mi ripresi lei mi sorrise asciugandomi il volto -stavi comodo?- chiese ridacchiando, io arrossì e mi limitai a fare si con la testa -bene, ora prima che il mostro si svegli, dobbiamo andare, sulla sinistra dall'entrata, se senti con le mani il muro dovresti sentire una specie di maniglia, apri la porta che io arrivo tra poco, devo prendere delle cose perché qui non potremo mai più tornare, qualunque cosa accada, tu non uscire da lì, ti prego- mi disse guardandomi negli occhi, era sicura di se e fiera, non mi permisi di obbiettare. A palmo nudo cercai la porta di cui parlava, la trovai e la aprì. La stanza sulla quale dava era una biblioteca, enorme -chissà perché e così nascosta- pensai entrandoci.
 
Era tutto bui, e con le mani cercavo di districarmi nel labirinto di librerie, poi da lontano vidi una luce intenza -hey! Tu!- urlai, la luce di mosse rapida e scomparve dietro l'angolo, la inseguì fino a giungere ad un vicolo cieco, la luce tremava in un angolo ed io mi fermai all'improvviso -hey, non avere paura di me, io sono Kap, sono qui con un'amica, una tipa strana dai capelli rossi e occhi simili, la conosci?- chiesi alla bestiola, la lucetta si fermò a tremare e mi si avvicinò -tu sei amico di quella ragazza?- rispose la luce, io sobbalzai spaventato
-t.. Tu parli?- chiesi, poi ripensai a quante cose strane fossero successe in una sola giornata e non mi stupì poi troppo
-certo che parlo, le fate parlano non lo sapevi?- chiese.
 
Avvicinandomi con lo sguardo potevo anche vedere i piccoli dettagli del suo corpicino mentre enormi ali celesti le permettevano di volare -e quale sarebbe il tuo nome?- chiesi sorridendo
-Navi, ma oramai nessuno mi chiama più per nome-
-come mai?-
-guardati in giro Kap, nessuno è più vivo qui, ci eravamo tutti rifugiati nei meandri di questo posto, ma molti sono morti. Valorosi cavalieri sono ai piedi delle mura o nei bozzoli del Nercscylla, fate come me sono state uccise per rubarci la magia, sono rimasta solo io, le ultime fate sono sfinite, seguimi ti mostro perché- disse Navi avviandosi in un corridoio.
 
Io la seguì spaventato, lei mi accompagnò davanti ad un tavolo dove diverse fatine che brillavano molto meno stavano usando il loro potere su un gigantesco libro -cosa stanno facendo?- chiesi sorpreso
-tengono in catene un potente demone, il Demone della Conoscenza inviato qui dal Duca Nero- rispose Navi.
 
Quando Navi finì di spiegarmi il tutto arrivò di corsa Doppia R col fiatone -fatto- disse prendendo fiato
-cosa dovevi fare?- chiesi
-ho costruito delle sacche per poter trasportare alcune cose, delle reti per pescare o fare trappole, e qualche altra cosa utile per il viaggio, ci sono anche libri che potrebbero aiutarci- concluse, poi guardò l'enorme libro sul tavolo -Navi, che diamine è?- chiese guardando la fata
-è il demone di cui ti parlavo, loro sono le mie studentesse- disse Navi presentando le altre fate, le ragazze si distrassero un secondo per salutare e persero la concentrazione.
 
Il libro si spalancò ed una nube oscura ne uscì fuori accompagnata da una forte risata -chi ha osato tenere imprigionata tanta saggezza?- tuonò la voce. La nube iniziò a prendere forma di vortice e tutti i libri che avevamo attorno furono attratti, le pagine si strapparono per creare un corpo saldo e forte, alcune pagine più doppie iniziarono a strapparsi sui lati diventando più taglienti e appuntite, mentre invece le copertine dei libri ricoprirono il gigante di carta come se fosse una corazza. Il golem di carta guardo le fate sfinite e con un risucchio trascinò a se le povere creature -Navi!- urlò Doppia R cercando di afferrarla al volo
-Red! Aiuto!- urlò la piccola fanciulla alata prima che il mostro chiudesse le sue bianche fauci. 

   
 
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