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Autore: Alexys_Tenshi    17/08/2020    0 recensioni
[Modern!AU|Killua centric|forse ooc?]
Le cuffie nelle orecchie riproducono una playlist dal titolo “Comfort Zone”, le tende della sua stanza sono tirate quasi ad eliminare completamente la luce esterna, il peso del suo corpo che fa abbassare il materasso e lo sguardo puntato sul soffitto bianco. Killua è in questa posizione da un’ora e non ha intenzione di muoversi.
È un tiepido venerdì pomeriggio di inizio giugno, i suoni della città sono ovattati grazie alla finestra chiusa e la musica.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Killua Zaoldyeck
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note: Questa è una Modern!AU che dovrebbe essere un prequel ad una storia più ampia - sperando che prima o poi la scriverò tutta - quindi vi lascio alcuni indizi:
- Killua e Alluka vivono insieme in un appartamento
- Killua forse sarà OOC soprattutto in questa fic - spero non troppo ma essendo una AU e sapendo cosa ho scritto lo inserisco lo stesso
- I quattro si conoscono ma sono un po' tutti sparpagliati in altre città

Il titolo è preso dalla canzone King and Lionheart.
Spero vi piacerà e sono pronta a prendere tutti i pomodori che vorrete lanciarmi.

Ale

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Torre di Carta

Prompt:
#03. Le tende tirate, un pomeriggio passato a osservare il soffitto della propria stanza.
 


But these problems aside I think I taught you well that we won't run
 
 
Le cuffie nelle orecchie riproducono una playlist dal titolo “Comfort Zone”, le tende della sua stanza sono tirate quasi ad eliminare completamente la luce esterna, il peso del suo corpo che fa abbassare il materasso e lo sguardo puntato sul soffitto bianco. Killua è in questa posizione da un’ora e non ha intenzione di muoversi.

È un tiepido venerdì pomeriggio di inizio giugno, i suoni della città sono ovattati grazie alla finestra chiusa e la musica.
Sospira quando la pubblicità interrompe la riproduzione e Killua si passa una mano tra i capelli bianchi che stanno crescendo sempre più. Si morde il labbro inferiore quando ricorda che quella sera non può assolutamente saltare la cena di famiglia. Saranno tutti lì, a parlare dei loro successi per poi chiedere ad Alluka come si trovi a vivere con suo fratello e infine rivolgersi a lui per sapere quando finalmente finirà l’università, cosa vorrebbe fare in futuro, perché non fare qualche master, potrebbe lavorare per la ditta di famiglia e non perdere ancora più tempo…

Il soffitto sembra abbassarsi e il ragazzo chiude gli occhi per qualche secondo. Ecco di nuovo i mille pensieri a riempirgli la testa. Quando riapre gli occhi il soffitto è tornato come prima: bianco puro, come i suoi capelli, come quelli della famiglia Zaoldyeck.

Non è inusuale per Killua passare ore in camera senza fare nulla. Sua madre dice che è una perdita di tempo, suo fratello Illumi sospira quando gli dice che lo stress che si butta addosso in realtà non esiste e sua sorella Alluka entra nella stanza e gli si stende accanto, abbracciandolo piano.

Il telefono vibra per una chiamata in arrivo. È Gon, ovviamente.

“Gon!” risponde Killua portando il microfono delle cuffie vicino alle labbra.

“Killua, cosa stai facendo?” domanda con la sua solita voce squillante il suo migliore amico. Si conoscono da quando avevano dodici anni.

Ora che ne hanno venticinque e sono in due città diverse, Killua sente la sua mancanza. Sono passato dallo stare giornate intere insieme a vedersi saltuariamente.

“Sto guardando il soffitto della mia stanza” si ricorda di rispondere.

“Oh, sembra interessante…” ridacchia Gon dall’altra parte del telefono. “Volevo solo dirti che la settimana prossima sarò in città da te e Leorio mi ha appena contattato perché anche lui e Kurapika faranno un salto veloce. Kurapika ha trovato un nuovo acquirente e dopo il suo incontro potremmo vederci tutti e quattro come i vecchi tempi!”

Killua sorride beandosi del suono della voce del suo migliore amico. Ha un potere quasi magico che lo fa stare meglio.

“Certo, tanto sono sempre libero” gli dice mentre poggia il gomito destro sul materasso per alzarsi dal letto.

“Va benissimo! Allora ci vediamo giovedì pomeriggio. Ti manderò un messaggio con il luogo di incontro. Ora devo andare perché la mia pausa è quasi finita”.

“Perfetto. Buon lavoro e magari manda un messaggio quando torni a casa” gli mormora.

“Sarà fatto!”

Chiamata terminata.

Ormai il soffitto non ha più la sua attenzione. Killua si avvicina alla finestra per aprire le tende e far entrare aria nuova, aria che potrebbe portare un cambiamento, anche minimo.

Ora crede che sarà più facile sopravvivere alla cena di famiglia e a tutto il resto.
   
 
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