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Autore: Dragon mother    19/08/2020    2 recensioni
Isabella sta tornando da una breve vacanza insieme ai genitori. Poco prima di giungere nella sua città, l'auto su cui viaggia precipita in un laghetto. Lei viene salvata miracolosamente ma dei suoi genitori non vi è nessuna traccia... per alcuni anni...
Eccomi qui a ripubblicare questa storia dal mio vecchio account. Tutti i capitoli sono stati revisionati e all'occorrenza corretti.
Spero entrerete a dare un'occhiata.
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Carlisle Cullen, Edward Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Charlie/Renèe, Emmett/Rosalie
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Ciao ragazze, ben trovate per questo nuovo capitolo.
Scopriremo un po’ che cosa è successo ai genitori di Bella e loro sapranno come ha vissuto la loro figlia in tutti questi lunghi anni.
Un ringraziamento va come sempre a tutte voi che leggete, che recensite e che aggiungete le mie storie tra le preferite e le seguite.
Un bacio e a presto.
 
 
 
Bella
 
“Dobbiamo tornare dagli altri” mormoro cercando di regolarizzare il respiro, accelerato dai ripetuti baci che Edward ed io ci siamo scambiati fino ad ora.
Siamo in camera da più di un quarto d’ora, in una bolla d’amore che vorrei non esplodesse mai.
“Ancora un attimo amore, sono in astinenza da te da troppo tempo” sussurra rituffandosi sulle mie labbra.
E chi sono io per non concedergli ancora le mie labbra?
Chi sono io per respingerlo?
Non potrei mai farlo perché ciò che desidera lui è esattamente ciò che desidero io.
 
Dopo altri 10 minuti abbondanti, mi aiuta ad alzarmi dal letto per tornare dalle nostre famiglie ma ora sono io a non volermene più andare.
“Sei ingiusto Edward, adesso che vorrei io stare qui con te, tu vuoi tornare di là” borbotto sporgendo il labbro inferiore, come offesa.
In risposta ottengo un bacio sul naso e una frase che mi lascia allibita
“Stasera avremo tutto il tempo che vorrai per stare insieme e saranno momenti che non dimenticherai tanto facilmente”
Pronuncia quelle parole poco lontano dal mio orecchio, sfiorandolo appena con le fredde labbra e incendiando così il mio corpo.
Non mi meraviglio più di niente perché per me ogni più minimo contatto con lui è come se in me divampasse un incendio.
 
Torniamo di sotto e troviamo tutti in salotto impegnati in una fitta conversazione.
“Oh eccoli qui i nostri ragazzi” esclama Esme venendoci incontro e dandomi un bacio su una guancia.
Lascio Edward e vado a sedermi sul divano in mezzo ai miei genitori che non perdono tempo per abbracciarmi e baciarmi ancora.
Da quando abbiamo lasciato i Volturi fino a quando Edward mi ha rapita, sono stata stretta nelle loro braccia.
“La mia bambina bellissima” esclama mia madre schioccandomi l’ennesimo bacio sulla guancia.
“Ci sei mancata così tanto, credevamo di non rivederti mai più, rinchiusi e soggiogati come eravamo” esordisce mio padre che fino ad ora si è limitato ad osservarmi adorante e a scrutare dubbioso Edward.
Edward, che da quando siamo entrati in salotto, se ne sta lì in piedi, appoggiato allo stipite della porta a braccia conserte e non fa che guardarmi, puntando quei suoi occhi d’ambra solo e soltanto su di me, come a proteggermi, come pronto a intervenire in caso di bisogno.
“Renee, Charlie, volete raccontarci un po’ come vi hanno trattato i Volturi in tutti questi anni? Dove li avete trascorsi?” domanda Carlisle cercando di essere il più delicato possibile.
“Certo, anche se non c’è molto da dire” dice mio padre iniziando a raccogliere le idee per raccontarci tutto.
“Quando dopo l’incidente ci siamo risvegliati, non capivamo dove eravamo capitati. Non riconoscevamo il posto ma abbiamo capito subito trattarsi di una prigione sotterranea. La luce era poca e faceva molto freddo.
Quando poi i nostri carcerieri si sono palesati, abbiamo compreso di essere finiti in guai seri: ho riconosciuto in loro gli esseri di cui una volta mi avevi accennato, Carlisle, e lì ho capito che non avremmo avuto via di scampo. Ringraziavo solo che la nostra Bella fosse in salvo con te” racconta mio padre mentre una lacrima solca il mio viso.
In tutto quello che loro stavano passando, si è preoccupato di me, la loro bambina.
“Sì, quello è il nostro ultimo ricordo prima di essere privati della nostra memoria: da lì i nostri ricordi sono solamente per ciò che ci hanno fatto passare, senza più ricordi della nostra vita o di te, Bella. Abbiamo vissuto questi anni nell’oblio, in balìa di quei mostri e basta” mi dice mamma accarezzandomi una guancia.
“Non oso pensare che cosa avete dovuto sopportare, quanto dolore vi hanno imposto” mormoro osservandoli triste.
“Eravamo come intontiti e ci sentivamo come tali, come imprigionati in una realtà che di certo non ci apparteneva. Ricordo che venivamo utilizzati come cibo e che la prima volta è stata davvero orribile. Ci hanno prelevati entrambi dalla nostra cella e ci hanno portati in una grande sala con all’interno imponenti troni. Ci hanno fatti inginocchiare sul pavimento e senza dare spiegazioni ci hanno morso. A nulla è valso ribellarsi e gridare, erano troppo forti. Io ricordo di essere svenuta e di essermi poi risvegliata nella nostra cella” continua il racconto mamma.
“Carlisle, noi ti saremo per sempre grati per aver accolto Bella nella tua famiglia ed esserti preso cura di lei. Non comprendo perché ci sia capitato questo ma so che tu potrai darci spiegazioni” dice mio papà guardando il vampiro biondo.
“Charlie, è proprio di questo che dobbiamo parlare adesso. Siete stati vittime di questa disavventura perché tu e tua moglie conoscete la nostra esistenza, l’esistenza dei vampiri” sentenzia Carlisle.
Un silenzio cade su tutta la sala, si odono solo i respiri di noi tre umani.
“Carlisle, che cosa ci succederà adesso?” domanda mio padre, consapevole che di sicuro qualcosa nelle nostre vite sarebbe cambiato.
Io sapevo già la strada che avrei scelto, ancora prima di incontrare i Volturi ma ora, pur non volendo, lo stesso destino sarebbe toccato anche ai miei genitori.
“I Volturi hanno delle leggi molto severe Charlie e nonostante Aro non ci sia più, i suoi fratelli porteranno avanti certe sue convinzioni. Una delle leggi indiscutibili è quella di non rivelare mai e per nessun motivo la nostra esistenza e anche se voi lo avete scoperto da soli, siete comunque a conoscenza di noi. Ciò che prevede la legge per rimediare a ciò è la trasformazione da parte di chi ha rivelato il segreto oppure.. oppure saranno direttamente loro a trasformare il soggetto e non sono sicuro che questo avvenga in modo delicato o indolore e senza conseguenze per lo stesso”
Carlisle non usa mezzi termini ed è giusto così anche perché la trasformazione è l’unica soluzione per sopravvivere.
“Se quella che dici è davvero l’unica soluzione, sarà così, ci trasformerai”
Mio padre volta lo sguardo verso mamma e lei asserisce silenziosa, sorridendogli.
Non avrei mai voluto che la mia vita prendesse una piega così definitiva e anche un po’ estrema, essere costretti a diventare qualcosa di cui neanche si conosceva l’esistenza se non come leggenda, è piuttosto difficile.
Io lo accetto con molta tranquillità, felice della vita che già sto vivendo e perchè ho Edward con me e per lui farei di tutto mentre i miei genitori lo fanno solamente per me.
“So che è una situazione difficile per voi, sarà tutto estremamente nuovo e doloroso all’inizio ma purtroppo non ci sono alternative. Mi dispiace e mi scuso tanto di avervi messo in questa condizione, se non avessi interagito con voi adesso non saremmo qui a parlare di questo”
Carlisle si scusa di qualcosa di cui non ha proprio colpa perché senza di lui io non avrei mai conosciuto Edward.
“Non scusarti Carlisle, non farlo, senza di te non avremmo mai potuto avere un amico così prezioso e fidato nelle nostre vite. Si sistemerà tutto e saremo tutti felici, non temere” gli risponde mio padre.
Un clima più leggero si respira dopo aver parlato di questo argomento o almeno fino a quando Charlie, mio padre, non butta lo sguardo su Edward, immobile nella stessa identica posizione, da quando abbiamo messo piede in salotto.
“E tu ragazzo, non hai niente da dirmi?” lo provoca lui, sostenendo lo sguardo di Edward.
Il mio amore si aspettava quella domanda da un pezzo e infatti non pare minimamente stupito.
“A parte il fatto che amo sua figlia con ogni fibra del mio corpo e che intendo proteggerla e renderla felice per il resto della nostra esistenza, credo proprio di no, capo Swan” gli risponde Edward, senza muoversi di una virgola.
Arrossisco alle sue parole e non appena termina di parlare, sposta lo sguardo su di me e mi sorride, da perfetto innamorato.
Mamma mi abbraccia e mi stringe a sé, anche lei felice per me, per la mia vita.
“Era quello che volevo sentirmi dire, giovanotto, ma bada bene di non farla soffrire altrimenti anche se tu sei a prova di proiettile, giuro che te la farei pagare cara!” sentenzia mio padre, alzando un pugno per dare vigore alle sue parole.
Un veloce lampo di dubbio attraversa gli occhi di Edward che deglutisce ma subito si riprende, consapevole che non potrà mai farmi soffrire.
Anche io mi rilasso, rincuorata dal sorriso che mio padre gli riserva e dall’abbraccio che i due si stanno scambiando proprio in questo istante.
“Preparo un caffè e porterò anche dei biscotti al cioccolato” ci propone allegra Esme, sparendo in cucina, mentre Edward prende il posto di mio padre sul divano.
Non potrei essere più felice di così in questo momento e mentre Esme porta in tavola il caffè, racconto un pò la mia vita di quei lunghi 7 anni.
Di quanto sia stato difficile crescere senza di loro, prima in orfanotrofio e poi qui con i Cullen anche se solo grazie ad Edward sono riuscita a trovare il mio posto nel mondo.
“Ho studiato tanto e mi sono impegnata ed ora sono all’ultimo anno di liceo, insieme ad Edward” gli stringo una mano tra le mie e lui mi posa un delicato bacio sul naso.
Non è per niente in imbarazzo al contrario di me che vorrei sotterrarmi per la vergogna.
“Ho fatto tante amicizie che sono state preziose per superare la vostra assenza, soprattutto nelle sere in cui il vostro ricordo bussava alla porta del mio cuore, prepotente. Edward è stato molto importante per me e lo è tutt’ora ma anche Alice, Rosalie, Emmett e Jasper lo sono stati e non da meno Esme, con tutti i suoi manicaretti cucinati apposta per me e Carlisle, sempre pronto a darmi consigli e ad aiutarmi”
Ognuno di loro mi osserva con occhi sognanti ma voglio terminare con un altro ringraziamento.
“E poi grazie a te papà, che mi hai affidata a Carlisle, senza di lui non so davvero che vita avrei potuto vivere” e mi alzo per correre ad abbracciarlo.
Ed è in questo meraviglioso clima che mi ritrovo un'altra volta con il viso rigato di lacrime, lacrime sì ma di felicità.
   
 
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