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Autore: kamy    22/08/2020    1 recensioni
[Seguito di Minacce tra ‘titani’ e Come little children].
Tsuna sta per incontrare dei nuovi guardiani. Riuscirà a farsi dei nuovi amici senza perdere quelli vecchi?
Basato sulla canzone: New Divide dei Linkin Park.
Genere: Avventura, Dark, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per: PROMPT DI SCORTA, WEEK #2 

Fandom: KHR 

Coppie: TsunayoshiSawada/GokuderaHayato; SX. 

Prompt: L2) “I told you I’d see you through this. Put things back together again so that we can move forward. I meant it.” (Captain Flint, Black Sails) 

 

Cap.10 Arrivo in Italia 

 

Let the floods cross 

 

Tsunayoshi si guardò intorno. 

“Certo che l’Italia è molto bella. Vorrei avere il tempo per girarla in lungo e in largo” sussurrò. 

< Non ho mai affrontato veramente il Nono. Ho lasciato che i Varia ci aiutassero a sconfiggerlo, ma nel mio cuore mi sono rimasti così tanti dubbi. 

Risolvere finalmente con i miei guardiani è la mia occasione per chiudere una volta per tutte con questa storia del Decimo Boss della mafia > pensò. Espirò dalle narici. 

< Anche se sono parecchio preoccupato. Se i miei guardiani mi considerassero un incapace? Se non fossi all’altezza di ciò che vogliono? Ho paura potrebbero rivelarsi pericolosi. 

O peggio, che Senpai-Ryohei, Takeshi, Hibari-san e Gokudera-kun potrebbero decidere di attaccarli. Fortunatamente ho già conosciuto Dokuro e lui non è affatto diverso da Mukuro. Sono inquietanti, ma sono miei amici. Posso fidarmi di loro > pensò. 

“Lambo, non allontanarti” ordinò. 

“Va bene!” si sentì rispondere. 

< Chissà se ‘il mio bambino’ si sente meglio > pensò. 

 

Lambo era seduto sul letto. Incrociò le gambe e chinò il capo. 

Tsuna si sedette accanto a lui, gli accarezzò la testa, scompigliandogli i capelli mori. 

“Ultimamente tu e Fuuta siete un po’ giù di morale. Siete preoccupati di venire in Italia con noi?” domandò. 

Lambo gli appoggiò la testa contro il petto. 

“No” sussurrò. 

“I-pin un pochino. Ha paura che rimaniate indietro con gli studi” sussurrò Sawada, accarezzandogli la schiena. 

Lambo sussurrò: “Non è che ora non ci vorrete più bene?”. 

Tsunayoshi rispose: “Anche se avremo meno tempo, andando al liceo di Tokyo, ci occuperemo sempre di voi”. 

Bovino si allontanò, scuotendo la testa. 

“Non mi riferisco a quello. Ora che non saremo più tuoi guardiani, ci vorrai ancora?” domandò. 

Tsuna gli prese le mani nelle proprie. 

“Prima di tutto, vi volevo a prescindere dal vostro essere miei guardiani. Inoltre ‘tuo padre’ Hayato sta cercando un modo per farvi diventare miei guardiani come divinità. Ad esempio, lui ha un Cielo e Takeshi un Mare. Possono già essere miei guardiani della mia fiamma divina. 

Il dio degli dei ha come guardiani dei centri”. Gli posò un bacio sulla fronte. “Ti vorrò sempre bene, piccolo mio”. 

“Se poi preferisci i tuoi veri guardiani e ci dimentichi per loro?” domandò piano Lambo. 

< Credo che queste siano le stesse paure di Hayato-kun, anche se lui non ha il coraggio di dirle così ad alta voce > pensò Tsunayoshi. 

“Avere altri amici non vuol dire dimenticare i precedenti. Inoltre ormai voi siete la mia famiglia, non dei semplici amici. 

Tu per me sei come un figlio, mio piccolo Lambo. 

Niente potrebbe fare in modo che io mi dimentichi di te” promise. 

“Ti voglio bene” ammise Lambo, arrossendo. 

“Anche io, piccolo mio. Tantissimo” rispose Tsuna, sorridendogli. 

 

Tsuna sussurrò: “Hayato-kun, continua pure le tue spiegazioni. Mi stavano piacendo moltissimo”. 

“Il paese si chiama Vicchio. Giotto era di origini francesi, ma visse quasi tutta la sua vita proprio qui. Escludendo il periodo in Giappone, ovviamente” spiegò Gokudera. 

Tsunayoshi si passò la mano tra i capelli castani e si deterse le labbra con la lingua. 

“Tu sì che sai un sacco di cose, Hayato-kun” gli disse gentilmente. 

< Ho un po’ paura all’idea d’incontrare i miei veri guardiani. Se poi non gli piaccio? 

Meno male che i miei amici mi hanno accompagnato >. 

Voooi! Datevi una mossa!” gridò Squalo. 

Tsuna si voltò e vide Superbi che spintonava gli altri Varia. 

“Voi che avete da guardare? Dite mezza parola e di voi resteranno solo delle inquietanti scie rosse!” abbaiò ad alcuni paesani. 

“Il principe! È tornato il principe!” gridavano guardando Xanxus. “Toglietevi il cappello e abbiate rispetto in sua presenza” ordinò un anziano ai più giovani. 

< Sono felice ci siano anche loro. In fondo è vero, vanno e vengono da Villa Vongola che si trova qui > pensò Tsunayoshi. 

“Anche gli Scoglio vivono in questo paese?” domandò, intrecciando le mani dietro le spalle. 

Hayato negò col capo, facendo ondeggiare i corti capelli argentei. 

“Non proprio. Prendendo quella strada, scendendo lungo la montagna, si arriva ad un altro paese. Lì si trova mio padre e la mia famiglia” rispose. 

Xanxus roteò gli occhi. 

“Smettetela di chiamarmi ‘principe’ o ci sarà davvero un bagno di sangue” ringhiò. Si voltò verso Squalo. “Feccia, diamoci una mossa ad arrivare a Villa Vongola. 

Ho fatto radunare là i mocciosi che devono incontrare i nostri marmocchi”. 

Squalo annuì e raggiunse Takeshi. Lo afferrò per un braccio e lo trascinò via da un gruppetto di italiane che gli si erano avvicinate ridacchiando. Con l’altra mano afferrò Ryohei per il braccio. 

Il ragazzo era intento a chiacchierare con un giovanotto italiano. 

“Andiamo” ordinò, trascinandoli via. 

Anya si occupò di recuperare Mukuro e Kyoya che stavano combattendo dietro un chioschetto. 

< Probabilmente il boss ha voluto approfittare della situazione anche per vedere le cose come si stanno mettendo in Italia. 

Non abbiamo ancora sventato una terza guerra mafiosa > rifletté Leviathan. Alzò lo sguardo e notò che Tsuyoshi stava entrando in una libreria insieme alla moglie. < Avrà anche sentito delle voci su una possibile battle choice tra ex-Arcobaleno >. 

“Vecchiaccio, su cosa rifletti?” gli domandò Belphegor, avvicinandoglisi. 

Levi abbaiò: “Pensavo che il boss non deve mischiarsi a questa gentaglia”. 

Belphegor fece un sorriso inquietante che gli prese buona parte del viso. 

“Oh, ultimamente ti sei fatto davvero intelligente, ‘nonnino’. Stai attento a non cambiare troppo”. 

Leviathan lo prese in braccio. 

“Mai così tanto da non essere un Varia di Xanxus. Dov’è tuo fratello?” domandò. 

Belphegor ridacchiò. 

Shishishi. 

Chi ti fa credere che sia venuta anche la combriccola di Byakuran?” gli domandò. 

Levi indicò con la testa Genkishi. 

“Lui laggiù” rispose. 

 

  
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