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Autore: AlbAM    25/08/2020    29 recensioni
Alba, trentenne single e convinta di essere destinata a rimanere tale, è assillata da un incubo ricorrente di cui non riesce mai a scoprire la conclusione.
Azaele, diavolo romantico e casinista, è convinto di aver riconosciuto in lei il suo amore perduto.
Michele, il suo migliore amico, è un angelo gentile e protettivo che è sempre finito nei pasticci per cercare di tirare il suo amico fuori dai guai.
In una Roma un po' reale e un po' inventata le loro vite si incrociano inevitabilmente.
Riuscirà Azaele a riconquistare Alba?
E Michele ce la farà a tenere l'amico lontano dai guai o finirà inevitabilmente per essere coinvolto nei pasticci combinati da Azaele per riconquistare la donna di cui è innamorato da quattrocento anni?
E Alba? Come cambierà, se cambierà, la sua vita? E se scoprisse di non essere esattamente la persona che ha sempre creduto di essere?
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Universo Aza&Miky'
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Capitolo 13

Il racconto di Michele


Azaele poggiato contro il piano della cucina smise di sorseggiare il caffè e osservò Michele con aria interrogativa “Cosa intendi?” domandò.

Ecco, c’è qualcosa che non ti ho mai detto riguardo a lei, perché…” Michele si fermò un momento “… no senti, è meglio che cominci dall’inizio, da quando è iniziata tutta la storia!”

Quale storia? Per caso stai cercando di dirmi che conoscevi Alba da prima di me?” domandò teso Azaele.

No, non esattamente, stai calmo e lasciami parlare. Era una mattina di circa quattrocento anni fa, io non avevo in programma ritiri e me ne stavo tranquillamente sdraiato nel giardino dell’Eden a chiacchierare con Aleniel …”

Scusa non era il periodo in cui avevi una storia con lei, sei sicuro che stavate solo chiacchierando?” lo interruppe Azaele ridacchiando.

Michele gli rivolse uno sguardo obliquo, poi continuò “Come dicevo, stavo chiacchierando con Aleniel, quando un messo angelico senza alcun preavviso mi squilla la sua stupida tromba praticamente nelle orecchie…”

Quelli avrebbero bisogno di qualche ripetizione in materia di rispetto della privacy!” commentò allegramente Azaele.

Michele gli lanciò un’occhiataccia “Vuoi smetterla di interrompermi?”

Scusa, continua!”

Insomma, il messo se ne stava lì ad aspettare fermo come una statua, così mi sono guardato intorno e ho capito che ce l’aveva proprio con me. Allora mi sono rives… cioè… mi sono alzato e gli ho chiesto che cosa volesse.

Lui mi guarda con aria di disapprovazione, mi consegna un fascicolo e mi spiega che sono stato assegnato ad un ritiro urgente.

Io mi sono irritato, era il mio giorno di riposo e me lo stava rovinando, così gli ho chiesto se era proprio sicuro di doverlo consegnare a me visto che ero in riposo.

Quello manco mi risponde, si volta e se ne va.

Così mi sono girato verso Aleniel per scusarmi e lei mi ha detto tutta infastidita Lascia stare, tanto è sempre la solita storia!

Io le ho risposto che era successo un sacco di volte anche a lei. Lei si è arrabbiata ed è volata via mezzo nuda… cioè…”

Aleniel ha sempre avuto un caratteraccio” commentò Azaele “a me piaceva Yliel, era gentile e comprensiva. Peccato che sia passata al livello di Arcangelo e vi siate dovuti lasciare, che poi non ho mai capito per quale motivo gli Arcangeli non possano avere un compagno!”

Te l’ho già spiegato, Azaele, gli Arcangeli raggiungono uno stato di conoscenza superiore sublimando le esperienze carnali attraverso l’ascetismo!”

Boh, se sublimano come gli Arcidiavoli, ti assicuro che si divertono parecchio, una volta mi sono imbucato ad un uno dei loro ritiri mistici e ti assicuro che orge come quelle se ne vedono poche, ti giuro che ad un certo punto mi sono talmente imbarazzato che ho preferito filarmela in silenzio come ero entrato!”

Aza, non mi interessano le porcherie pseudomistiche degli Arcidiavoli!”

Ok, ok. Comunque, sarebbe stato molto meglio Cassiel, lui almeno era simpatico, sinceramente non ho mai capito che cosa ci trovassi in Aleniel a parte quelle due enormi …” l’occhiata assassina di Michele zittì immediatamente Azaele.

Sai benissimo che Cassiel era già impegnato e che non mi piace mettermi in mezzo alle storie degli altri! Possiamo tornare al mio racconto?”

Azaele sorseggiò il caffè e sorrise “Ok, scusa, va avanti”

Visto che ormai la giornata era rovinata mi sono letto il fascicolo”

Michele fece una piccola pausa, prese un gran respiro e poi fissando Azaele dritto negli occhi, rivelò “Quel fascicolo era di Alba, doveva morire quel giorno e io ero incaricato di ritirare la sua anima!”

L’angelo ebbe l’impressione che gli occhi dell’amico diventassero enormi e tondi mentre lo guardava esterrefatto “Co… cosa dici, io non ho percepito niente del genere quando l’ho incontrata! Lei… lei era inseguita ed è inciampata, ma non doveva morire, non lì, ne sono sicuro Miky, perché mi stai dicendo una cosa del genere! Ti prego piantala, non è divertente!”

Michele sospirò “Non doveva morire lì dove l’hai incontrata fratellino, ma doveva morire poco dopo insieme alla sua “padrona”, nella casa dove viveva e dove l’avrebbero portata i contadini dopo averla catturata, se tu non l’avessi protetta dalla loro rabbia”

Azaele ammutolì, in tutti quegli anni non gli era mai passato neanche lontanamente per la testa di aver cambiato il destino di Alba fin dal primo momento in cui l’aveva incontrata, era convinto di essere stato responsabile solo di quello che era successo dopo la sua morte, e per questo aveva sempre provato un profondo senso di colpa, ma ora scopriva di aver addirittura modificato il suo destino.

Rimase muto per qualche istante, finì il caffè in un sorso solo, si diresse verso il costoso tavolo di cristallo sul quale la sera prima aveva abbandonato un pacchetto di Marlboro, tirò fuori una sigaretta e l'accese con la mano leggermente tremante.

Michele lo seguì in silenzio aspettando che fosse pronto.

Azaele aspirò una lunga tirata, la buttò fuori e lasciandosi cadere sul divano disse “Vai avanti”

Michele gli porse un portacenere in marmo verde, si sedette a gambe incrociate dall’altro lato del divano e continuò il racconto.


#


Il fascicolo riportava ora e sede della morte di Alba e della sua padrona, la signora Elena, che risultava assegnata a Razel grazie al quale era potuta diventare una strega e a cui doveva rendere l’anima.

Visto che c’era di mezzo anche Razel, per evitare problemi ho deciso di scendere con un po’ di anticipo sull’orario del ritiro.

Quando sono arrivato a destinazione ho visto che i contadini erano già arrivati e urlavano inferociti contro la padrona di casa, l'accusavano di essere una strega e di aver trasformato in strega anche Alba, la donna cercava di difendersi spiegando che l’uso di erbe curative non aveva niente a che fare con le streghe.

La situazione non mi tornava per niente, nel fascicolo di Alba era spiegato molto chiaramente che “alle ore dodici in punto la suddetta Alba Mejia verrà condotta dai contadini presso l’abitazione della strega Elena Tomei, la quale cercherà di difenderla venendo pertanto accusata anch’essa di atti di stregoneria e condotta al rogo insieme alla Mejia di cui sopra

Fatto sta che di Alba non c’era traccia. Visto che ero in anticipo di qualche minuto e che Razel non si vedeva, ho deciso di fare un giretto per capire se non ci fossero stati errori e se per caso la ragazza fosse già morta e la sua anima stesse vagando sperduta lì attorno.

Non mi ero allontanato più di qualche centinaio di metri quando ho sentito le urla disperate della padrona di casa che implorava a pietà.

Ma i contadini ormai avevano perso ogni traccia pietà e stavano dando fuoco ai rami buttati ai piedi della povera donna legata allo steccato.

Razel cominciava ad essere in ritardo e io… io non sono riuscito a far finta di nulla Aza. Così mi sono avvicinato, non so bene perché, forse per cercare in qualche modo di confortarla e in quel momento lei mi ha visto... e mi ha parlato.

Ti prego aiutami, non farmi morire così” mi ha chiesto con gli occhi pieni di terrore.

Io sono rimasto sconvolto, non solo lei mi vedeva ma mi stava anche chiedendo aiuto.

Ti prego angelo, so che presto arriverà Razel per portarmi via, non ti chiedo di salvare la mia anima, ti chiedo solo di aiutarmi a morire prima che il fuoco mi raggiunga!” ha supplicato ancora.

Allora le ho chiesto perché avesse rinunciato alla sua anima e lei mi ha risposto che a volte per salvare degli innocenti devi rinunciare a salvare te stesso e che grazie alle conoscenze acquisite come strega aveva potuto salvare tante persone rese deboli da fame e malattie.

Io mi sono commosso e ho pensato che non ci sarebbe stato nulla di male se le avessi risparmiato di morire tra atroci tormenti, così ho poggiato una mano sul suo petto e le ho fermato il cuore.

Lei è uscita dal corpo e mi ha abbracciato per ringraziarmi e io ho… ho sentito che era una donna buona.

E così, ecco… mi sono proprio innervosito!

Ho pensato che non era giusto che quella donna così buona finisse all’Inferno! In fondo aveva ceduto a Razel per aiutare il suo prossimo, non per sé stessa.

Inoltre mi era venuto il dubbio che dal momento che Alba continuava a non arrivare ci potesse essere un errore, così ho stretto la donna tra le mie braccia e me la sono portata via.

Quando sono arrivato in Paradiso, non ti dico le storie del guardiano: e l’anima non mi risulta in elenco, e tu non sei addetto alle custodie speciali, e io non mi prendo la responsabilità di accettare un ritiro non autorizzato.

Insomma, a quest’ora sarei ancora lì a discutere con quell’idiota se non fosse stato per San Pietro che passava di là per caso e mi ha fatto entrare con le sue chiavi dicendo che si prendeva tutta la responsabilità.

Dopo la consegna però non mi sentivo tranquillo, continuavo a chiedermi dove fosse finita Alba e se davvero ci fosse stato un errore.

Insomma mi ha preso una tale ansia che per farla breve sono tornato giù a cercarla.

Quando sono arrivato la casa era completamente bruciata e il corpo della donna non era più legato allo steccato. Non riuscivo a capire cosa fosse successo.

Mentre ero lì che mi domandavo perplesso chi potesse aver portato via il corpo della strega, è saltato fuori Razel.

Sei arrivato tardi biondino, qui è successo un mezzo casino e come al solito c’entra il ricciolino amico tuo!"

Io l’ho guardato perplesso “Azaele? Scusa ma lui che c’entra?"

Perché non glielo chiedi tu, io so solo che l’ho visto andare via con la regazzina tua e che la mia anima è scomparsa!” mi ha risposto con un sorriso cattivo.

Io mi sono sentito morire Aza, ho capito che come al solito ero finito in mezzo a un gran casino grazie ai tuoi pasticci, giuro che per un attimo ho desiderato di averti tra le mani per strozzarti, però ho cercato di mantenere la calma e ho domandato a Razel “Quindi Azaele si è portato Alba all’Inferno? Scusa ma quando? Qui, non li ho visti!”

Non avevo finito di pronunciare l’ultima domanda che mi sono reso conto della mia idiozia, in pratica avevo ammesso di essere già stato lì e Razel non era così stupido da non intuire cosa potesse essere successo all’anima della sua strega.

Stranamente però non fece commenti, disse solo "Tu non li avrai visti, ma qui sono arrivati. Ormai la strega era morta e Alba era ancora viva, immagino che quell’idiota l’abbia aiutata a sfuggire ai contadini combinando uno dei suoi soliti casini, tra l’altro mi sembrava parecchio interessato a lei. Per me se la vuole portare a letto!”

Dove sono andati?” gli ho chiesto irritato, l'idea che avessi intenzione di possedere un'anima che mi era stata assegnata mi urtava parecchio, anche se immaginavo che tu non avessi idea che fosse stata affidata a me.

Perché dovrei saperlo?” mi ha risposto Razel polemico.

Perché eri qui e li hai visti andare via”

In effetti” ha ridacchiato, poi mi ha chiesto “vale l’accordo ti aiuto se tu mi aiuti?”

Io gli ho risposto di sì, avevo bisogno di trovarti e parlarti, Aza, di spiegarti che quell'anima era mia, ero certo che avresti capito e mi avresti aiutato a risolvere la situazione.

Visto che ci eravamo accordati Razel, ovviamente, mi ha chiesto della sua strega “Immagino che essendo arrivato qui prima di me, avrai visto che fine ha fatto, o meglio, chi si è preso la mia strega. Le anime da sole in Paradiso non ci vanno, o mi sbaglio?” ha concluso facendomi sudare freddo.

Io però non volevo che pensasse che avevo paura di lui, così l’ho affrontato “Ammetto che ho preso io la tua strega. Però non l’ho fatto di proposito!”

Ah, si? E Come è successo, ce sei inciampato sopra e te la sei portata in Paradiso senza accorgertene?” mi ha risposto ironicamente.

No, ho semplicemente pensato che nel mio fascicolo ci fosse un errore di persona, quella donna era buona e…”

Biondino, chi vuoi pigliare per il culo? Nei vostri fascicoli non ci sono mai errori, non è come da noi, che manco sanno mettere l’orario esatto della morte e nove volte su dieci o arrivi troppo presto o arrivi in ritardo!”

Razel, non sto mentendo! Tu non c’eri, la mia anima non c’era. Eravamo io, i contadini e quella strega dall’animo buono! Scusa tu che avresti pensato al mio posto?”

Avrei pensato de fregarmi l’unica anima disponibile, biondino, esattamente come hai fatto tu!” mi ha risposto Razel con un ghigno poco rassicurante.

Senti, io ti ho detto la verità, credi quello che vuoi, ora però devi rispettare il patto e dirmi dove sono andati Azaele e la ragazza!”

Azaele e la ragazza sono andati verso Monterotondo, però il patto non era di scambiarsi informazioni, era tu aiuti me e io aiuto te, e io t’ho già aiutato!”

Scusa che vuoi dire?” gli ho domandato irritato e lui mi ha risposto “Io t’ho aiutato arrivando in ritardo e permettendoti de fregarmi un’anima destinata all’Inferno, cosa che sicuramente ti aiuterà a salire di livello, quindi tu ora m’aiuti rinunciando all’anima della regazzina e convincendo Azaele a consegnarla a me!”

Al che gli ho fatto presente che io avevo inteso che dovevamo aiutarci scambiandoci delle informazioni e che lui non era stato affatto chiaro quando mi aveva proposto il patto e che sicuramente lo aveva fatto apposta per fregarmi.

Razel mi ha guardato come se mi volesse ammazzare, mi ha preso per il collo e mi ha spinto contro un albero urlandomi in faccia “Un patto è un patto, biondino, nun me ne frega niente se non ti era chiaro quello che volevo da te e se pensi che volevo fregarti, tu hai avuto la strega e io avrò la regazzina!”

Poi mi ha mollato un pugno in faccio e io sono svenuto.

Quando mi sono svegliato non c’era più nessuno. Ho temuto che fosse andato a cercarti e così ti ho raggiunto a Monterotondo.

Il resto lo sai anche tu.


#


Finito il racconto di Michele, tra i due amici calò il silenzio. Michele era mortificato e anche preoccupato per la reazione dell’amico.

Azaele si era acceso un’altra sigaretta e fumava in silenzio. Il fatto che fosse nascosto dentro il corpo di Molinesi impediva a Michele di interpretare con certezza l’espressione del suo viso, ma era evidente che aveva gli occhi lucidi.

Aza… mi dispiace, io…”

Perché non me lo hai mai detto?”

Aza, dopo come è andata mi sembrava inutile, non volevo darti altri motivi di preoccupazione, stavi già abbastanza male. E poi pensavo che ormai Razel avesse rinunciato alla storia del patto, oltretutto tre settimane fa non ne ha fatto cenno, almeno apertamente. Anche se quella battuta sul fatto che sarei bravo nelle custodie speciali probabilmente si riferiva proprio all'anima della strega che gli ho portato via da sotto il naso. Il fatto è che in quel momento non sapevo ancora che aveva riconosciuto Alba e poi ero talmente preso dal cercarti che non ho fatto caso più di tanto alle sue parole”

Michele sospirò e aggiunse “Ecco perché è stato collaborativo, non era preoccupato per te, ma per Alba! Conoscendoti, voleva che ti trovassi e ti convincessi a consegnargliela prima che tu riuscissi a cambiare di nuovo il suo destino!”

Lo farai davvero, Michele?”

Farò cosa?”

Lo aiuterai a prendersi Alba?”

Azaele, non dire stupidaggini, non era quello il patto che avevo accettato di stringere con lui!”

Ma se fosse stato quello?”

Ti ho detto che non era quello!”

Ma se fosse stato quello?” ripeté ancora Azaele.

Michele finalmente capì “Se fosse stato quello, non avrei accettato di stringere nessun patto! Aza, tu sei il mio migliore amico!”

Azaele sorrise, spense la sigaretta e cambiò argomento “È ora di andare al lavoro, Molinesi ha organizzato un fine settimana da sballo per la chiusura del corsi, devo presentare il progetto alla Direzione”

Michele si alzò dal divano preoccupato “Azaele, io…!”

Azaele lo interruppe sorridendo “Tu sei dalla mia parte, il resto non conta!”

L’angelo sentì gli occhi inumidirsi “Puoi uscire un attimo di lì? Ho bisogno di fare una cosa!”

Azaele lo guardò un po’ sorpreso ma uscì dal corpo di Molinesi “Perché ti serve che stia fuori dal pelatone?”

Per fare questo!” rispose Michele abbracciandolo stretto.


   
 
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