Des milliers et des milliers d'années
Ne sauraient suffire
Pour dire
La petite seconde d'éternité
Où tu m'as embrassé
Où je t'ai embrassée
(Jacques Prévert, Le Jardin in Paroles, 1945)
Non mi svegliate ve ne prego
ma lasciate che io dorma questo sonno,
sia tranquillo da bambino
sia che puzzi del russare da ubriaco.
(Banco del Mutuo Soccorso,Non mi rompete 1973)
ma lasciate che io dorma questo sonno,
sia tranquillo da bambino
sia che puzzi del russare da ubriaco.
(Banco del Mutuo Soccorso,Non mi rompete 1973)
Il cervello pulsa.
Troppe bottiglie scolate a canna, ieri sera, d’un liquore che puzza come vino, ma non ha la stessa dolcezza.
Lo stesso abbraccio.
Perché s’è svegliato?
Ché nel sonno, almeno, c’era ancora Lei, addosso a Lui, metallo freddo a pelle.
Non poteva continuare a dormire nell’abbraccio del Maestrale?
A te il Banco non piace, gli dice lo smandrappato dall’altra parte dello specchio.
Forse sta sognando.
O forse era la sua vita di prima, ad essere un sogno?
No, vi prego. Lasciatemi tornare a dormire.
A te il Banco non piace.
«Sta’ zitto!», grida, stornando lo sguardo dallo specchio.
Note:
Migliaia e migliaia di anni
Non saprebbero bastare
A descrivere
Il mezzo secondo d’eternità
In cui tu m’hai abbracciato
In cui io t’ho abbracciato.
(traduzione libera)