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Autore: jaj984    17/08/2009    2 recensioni
Prima Au! Forse un po' OCC! La mia mente lavora e io scrivo! Se devo dire la verità questa storia mi piace molto e sto abbastanza avanti ma ho deciso di pubblicarla per avere un idea di quello che ne pensavate.
Dal X capitolo:
Nessuno dei due in quel momento ha avuto il coraggio di dire altro. Siamo rimasti sconvolti perché il padre di Ryo ci ha parlato con una luce particolare negli occhi che non ti dà il coraggio di distruggere i suoi sogni.
Credo che lui sappia che non stiamo realmente insieme ma spera che un giorno ….
Guardo l’orologio e cavolo è tardissimo.
Genere: Sportivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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All’improvviso mi risveglio al caldo avvolta in una doppia coperta di lana e in una stanza che non è lo spogliatoio femminile.
Sono ancora mezza addormenta e ho ancora qualche difficoltà a mettere a fuoco le cose, ma l’odore del pane alla cannella e del the ad arancia e cannella mi fa capire che sto nel più bel posto del mondo, a casa del signor Saeba.
Ha preparato il mio dolce e il mio the preferito, mi vizia sempre quell’uomo ed io mi godo questi momenti.
Tra meno di tre minuti, vedrò entrare da quella porta il signor Saeba con Ryo dietro come un cagnolino.
E così accade, il signor Saeba entra e mi saluta con un bel bacio sulla fronte come farebbe qualsiasi padre affettuoso, quando la sua piccola bambina ha la “bua”.
Posa il vassoio accanto a me e mi aiuta a mettermi comoda dopodiché mi passa il vassoio e io vedo tutte le meraviglie che mi ha preparato. Pane alla cannella, the, infine burro e marmellata di amarene e anche di ciliegie.
Oggi sono super viziata e non capisco come mai.

- Wow, tutto questo è per me! A cosa devo tutto questo ben di Dio?
- Mi ha riferito un uccellino che è da un paio di giorni che vai avanti a frutta e che oggi hai solo assaggiato un pezzettino di torta. Quindi ho deciso di viziarti a merenda mentre a cena mio figlio ha l’ordine di farti mangiare una bella bistecca con un insalatona vicino. Niente Mc, niente Burger King, oggi solo cibo sano niente schifezze.
- Va bene signor Saeba, come sempre ha ragione lei, questa sera solo cibo genuino.
- Kao, non mi chiamare signore te l’ho detto centomila volte chiamami papà o semplicemente Yoichi. Anche se preferirei che mi chiamassi papà giacché per me sei come una figlia.
- D’accordo signor … ops Yoichi la chiamerò per nome. Comunque anche lei per me è come un padre. Senta potrebbe dire a suo figlio come mai sono qui con indosso un asciugamano?
- Perché ti ho trovato, addormentata nel bagno con indosso solo quello, ho provato a svegliarti ma tu non reagivi e invocavi il nome di tua madre, credo che la stessi sognando. Mick ed io ti abbiamo avvolto in una coperta e portata da mio padre. Contenta sei riuscita a far venire comunque Mick con noi.

Ryo accenna a mia madre e divento subito triste, per fortuna c’è Yoichi che mi consola, mi carezza sulla testa e mi abbraccia forte sussurrandomi dolcemente che va tutto bene. Io l’abbraccio e piango.
Mi mancano terribilmente i miei. Mi mancano così tanto che certe volte vorrei urlare al cielo di ridarmeli.
Il signor Saeba riesce, inspiegabilmente, a farmi calmare, con i suoi sussurri mi fa calmare e mi consiglia di riposare che è colpa del calo di adrenalina. Si stacca da me e tra una chiacchiera e l’altra, riesce a farmi mangiare due fette di pane con le due marmellate diverse e una con il solo burro e in più mi fa bere tutto il the, ben zuccherato.
Mamma che buono il the alla cannella, l’adoro e ha un profumo stupendo.
Quando finisco mi fa stendere e con un bacio tra i capelli mi ordina di riposarmi ed esce dalla stanza.
Anche Ryo sta per uscire ma lo chiamo.

- Ryo non te ne andare, ho paura.
- E di che?
- Non lo so, ho solo una strana sensazione di paura addosso. Ti prego non lasciarmi da sola.
- Va bene, la verità è un’altra che hai paura di sognare di nuovo la morte di tua madre. Io giuro che uccido Mick ma è possibile che io faccia i salti mortali per non farti pensare a lei e arriva lui e puff ti fa star male.
- Ma no, tranquillo, non è colpa di Mick, l’ha detto anche tuo padre che è solo un calo di adrenalina.
- Non sono tranquillo per nulla, tu rimani a letto il più possibile comunque e cerca di riposare è sono tre giorni che non mangi e oggi ti sei affaticata parecchio.
- Uffa, Ryo! Non sono malata e oggi devo lavorare, ergo, riposerò fino a quando sarà possibile, ma non mi puoi tenere rinchiusa in camera tua per paura che mi succeda qualcosa. Certe volte sembri mio fratello. Secondo me, se mi conoscevi da adolescente, magrissima dalle sembianze di un’anoressica, ho il sospetto che ora non romperesti tanto.
- No, ti sbagli continuerei a rompere eccome se romperei. Ora per esempio hai mangiato solo perché mio padre si è messo vicino a te a farti mangiare, altrimenti avresti fatto come oggi. In ogni modo questa sera mangi come si deve.
- Ehm, devo mangiare qualcosa al volo prima dello spettacolo al club, poi devo andare all’Overdrive, attaccare e farmi cambiare il turno.
- Ok, li cambio anch’io allora. Dimmi quando attacchi che lo chiedo anch’io.
- Ryo, non possiamo avere i turni assieme, perché il bar è un conto e la postazione dj è un’altra cosa.  Io posso attaccare presto e finire a un’ora decente ma tu no. La gente viene tardi e vuole ballare. Per esempio io oggi attacco verso mezzanotte e finisco alle due ma solo perché è un giorno infrasettimanale, se era sabato, non finivo prima delle sei e quando starò in accademia con il coprifuoco, non potrò fare quell’orario.
- Non c’è problema, dormi da me il sabato.
- Si mi addormento alle sette e mi sveglio alle sette e trenta per stare alle otto e trenta in classe.
- E che cavolo ti fanno lavorare anche la domenica?
- No, la domenica è libera ma capita che il venerdì faccia l’alba e comunque in vista di un saggio o di uno spettacolo si lavora anche la domenica.
- Allora, a un certo orario piglio e ti rapisco e ti porto a nanna.
- Lasciamo stare Ryo! Sei impazzito in questo periodo! È meglio che faccia a modo mio, molto meglio. Comunque non abbiamo mai avuto i turni in comune, per esempio tu oggi non sei alla postazione Dj mentre io sto al bar. Tu lavori solo il weekend.
- D’oggi in poi lavorerò anche infrasettimanalmente. Ti devo tenere d’occhio.
- Aiutooo! No, basta Ryo! Ora il tuo gioco non è più divertente. Fammi vivere la mia vita come voglio, te l’ho chiesto per favore di non starmi lì a proteggermi ogni secondo. Ti ho chiesto di farmi sbagliare perché la vita è mia. Quindi non hai bisogno di tenermi d’occhio perché io non voglio. L’allontanarti da me ti farà solo bene, almeno così penserai sul serio alla tua vita.

Non risponde alla mia affermazione e se ne esce tutto incazzato ed io mi giro dall’altra parte tentando di dormire.
Mi giro e mi rigiro ma il sonno non arriva e allora decido di alzarmi e di rivestirmi, non è il caso di rimanere oltre mezza nuda.
Per fortuna che almeno ero riuscita a indossare uno slip o mi sarei vergognata a morte.
Mi alzo e vado alla ricerca della mia borsa che il signorino ha chiuso nel suo armadio.
Te pareva, poteva mai andare diversamente? Avrà sicuramente deciso di rinchiudermi in casa tutta la serata ma ha fatto i conti senza l’oste.
Mi vesto velocemente con la tuta di riserva e lego i miei capelli in uno chignon largo utilizzando lo stesso codino usato poco fa.
Mi guardo allo specchio e mi accorgo che faccio schifo. Sono pallidissima in faccia, sembro un fantasma e se non faccio attenzione, incrinerò lo specchio...
   
 
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