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Autore: otago    28/08/2020    5 recensioni
Dentro la tortura di Frank e Alice Paciock
Genere: Angst, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, Frank Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Alcune note (stavolta iniziali): scrivere di questa storia mi ha privato di qualsiasi voglia di parlare, pertanto non ci sarà il solito angolo delle chiacchiere alla fine. Alcune doverose precisazioni:
-La canzone a cui è ispirata la song-fic è questa [https://www.youtube.com/watch?v=721JQZw6Spg] che a prescindere da tutto vi consiglio di ascoltare, perché è stupenda. In realtà il brano è stata rilasciato dieci anni dopo l’ambientazione di questo racconto, ma mi sembrava calzare a pennello, quindi ho bellamente ignorato l’intervallo di tempo. Ho dovuto tradurre il testo della canzone perché si intervallava troppo strettamente al racconto e mi pareva brutto lasciarlo in inglese.
-Grazie a Lisbeth, che ha letto la prima versione di questa storia.


 
Talking About A Revolution


 
“E’ la tua canzone preferita!” esclama Frank. Gli sorridi di rimando, intercettando la sua espressione felice attraverso lo specchietto retrovisore e ti basta un piccolo tocco di bacchetta per alzare il volume della radio.
Non lo sai? Parlare di rivoluzione fa lo stesso suono di un sussurro

Il sole calante disegna delle ombre spigolose sulle colline e le campagne del Dorset scivolano pigramente attorno a voi, mentre correte incontro al tramonto. Gli occhi di Frank saettano dalla strada deserta a te, raggomitolata sul sedile del passeggero a piedi scalzi –indugiano sulla tua pancia tesa con uno sguardo che è dolce come una carezza. Canti a squarcia gola anche se la tua intonazione è terribile: quando la tua voce si incrina per lo sforzo, esplode la risata fragorosa di Frank. “Per Merlino, Alice, sei una vera schiappa”.

Tuo malgrado ti ritrovi a concordare annuendo in uno sbuffo divertito e senti il petto vibrare in una risata silenziosa. Il vento forte frusta i capelli in faccia e speri che si porti via anche un po’ delle tue preoccupazioni; Arthur Weasley vi ha prestato la sua macchina babbana e vi ha spedito per un paio di giorni via da Londra –ha soffocato rapidamente le vostre proteste scoccandoti una occhiata paterna. “Al bambino serve tranquillità”, ha detto in un tono che non ammetteva repliche.
 
Non lo sai? Parlare di rivoluzione fa lo stesso suono di un sussurro
 
Anche il bambino –Neville- sembra essere della stessa idea: scalcia beato nella tua pancia. Le tue mani cercano complici quelle di tuo marito e si sfiorano timide sulla manopola del cambio.
 
                                                     ***

“Crucio!”

La sofferenza è attorno a te, dentro di te, il dolore ti buca le viscere. Natale è passato solo da qualche settimana, ma l’entusiasmo del piccolo Neville davanti alle lucine e ai festoni colorati vi ha spinto a lasciare la casa addobbata ancora per un po’. L’albero nel soggiorno, col suo brulichio di fili laminati, si accende seguendo degli schemi ripetitivi e ora proietta un gioco sinistro di luci ed ombre sui vostri volti- sembra ricordarvi dispettosamente che sareste potuti essere finalmente felici, ma vi sono bastati pochi secondi per piombare di nuovo nel buio.

Quattro figure incappucciate incombono su di voi. Hanno fatto irruzione in casa poco dopo l’ora di cena, pretendendo informazioni sugli altri membri dell’Ordine, sulle riunioni segrete, su come Harry Potter sia riuscito a sconfiggere il loro Signore. Frank sputa ai piedi di uno di loro: fareste prima ad uccidermi, ringhia rabbioso. Lo guardi inerme mentre seppellisce la paura folle di perdere tutto questa notte sotto strati di collera e leale ostinazione.

Le Maledizioni Senza Perdono vi colpiscono una, due, tre volte- abbastanza da rendere persino il contare uno sforzo inimmaginabile. La sofferenza è attorno a te, dentro di te, il dolore ti schiaccia lo sterno e ti impedisce di respirare. Una donna ride, ma non è una risata felice. Le tue unghie scavano dei solchi sulla moquette.

Poco distante da te il corpo di Frank sussulta all’ennesimo colpo inferto; per una manciata di secondi le luci dell’albero gli illuminano il viso imperlato di sudore, di un bianco spettrale. Le labbra livide sembrano appartenere a quelle di un cadavere, se non fosse che persino la morte sarebbe più piacevole di questo lento e crudele patire –morire subito farebbe meno male, pensi disperatamente, se ti ammazzassero ora sarebbe così veloce che non faresti più in tempo neanche a…

Frank stringe le labbra e guaisce come un grosso animale ferito. “Avanti, sputate il rospo”, tuona qualcuno e poi “Crucio!”, si sente di nuovo, in risposta al vostro riluttante e testardo silenzio. E’ proprio in questo assordante momento di vuoto che la senti: dalla radio rimasta accesa, dimenticata lì dall'ora di cena, suona la tua canzone preferita. L’ultima volta che l’hai sentita Neville non era ancora nato, questo presente era un futuro che mai avreste potuto immaginare e c’eravate solo voi in una macchina che filava felice verso il mare.
Faresti meglio a correre, correre, correre…
 
“Dimmi dove sono”, ripete ancora Bellatrix Lestrange. La sua bacchetta scivola lungo il collo sudato fino allo spazio sopra la clavicola e spinge forte.

“No”

Il tuo bisbiglio è flebile, ma chiaro. Parlare di rivoluzione risuona come un sussurro. Allunghi le dita verso il palmo aperto ed inerme di Frank, ma questa volta le vostre mani sono troppo lontane.
Come, non lo sai?
 
Barty Crouch Jr leva alto il braccio nell’ultimo gesto di cui non avrai memoria. La sua bacchetta fende l’aria e nella luce ad intermittenza dell’albero di Natale, vedi i suoi occhi baluginare di lucida follia. Oggi non morirai, ma d’ora in poi sarà come esserlo.
 
E finalmente le persone insorgeranno, prenderanno ciò che è loro
 
“Crucio!”
 
Le cose stanno per cambiare
 
Ma tu non le vedrai.

 
   
 
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