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Autore: Athelye    01/09/2020    4 recensioni
'Non perdere tempo', dovrebbe essere il motto da seguire.
Ma è un'arma a doppio taglio, in quest'estate che corre veloce, fatta di ricordi da scolpire e note da ballare ridendo, al chiaro di una falce riflessa fra i flutti.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Jin Ling/Jin Rulan, Lan Jingyi, Lan Yuan/Lan Sizhui, Nuovo personaggio, Ouyang Zizhen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A Midsummer Night’s Dream


Capitolo XX – Suddenly Last Summer



Non fu per qualcosa che lo infastidì che i suoi pensieri assopiti iniziarono a destarsi. Non la luce che pian piano allagava la stanza, non il prepotente cinguettare degli uccellini lì fuori, non il calore di quel corpo stretto al suo.
Semplicemente, il suo cervello era abituato a svegliarsi a quell’ora, indipendentemente dalle sue ore di sonno.
Lanciò un’occhiata all’orologio appeso alla parete, cercando di leggerlo nonostante la penombra e il riflesso sulla plastica davanti alle lancette. Un bacio sulla sua spalla, però, e una sensazione un po’ più avvolgente intorno a sé lo distolsero da quel tentativo.
Si girò di nuovo, incontrando due occhi ancora un po’ addormentati ma sorridenti.
‘Giorno..
Ciao..” Le loro labbra si incontrarono appena. “Ti ho svegliato?
Il castano scosse appena la testa, strofinando dolcemente il naso contro il suo.
Scusa..
Ti ho detto che non sei stato tu..” Ridacchiò appena, con la voce ancora molto bassa, mentre l’altro si sistemava di nuovo in quell’abbraccio. “Come stai?
Mh..” Chiuse ancora gli occhi, beandosi dei baci leggeri lasciati dall’arciere sul suo collo. “Ho vagamente caldo..
Scusa tanto, eh..” Commentò divertito, stringendolo di più in tutta risposta.
Lan SiZhui rise piano, incontrandolo ancora con un bacio. “Non ho mica detto che mi dispiace..
Mh.. Meglio..” Fece l’altro, tenendolo con dolcezza stretto a sé. I due stettero così, avvolti in un lenzuolo accartocciato e nel loro calore, ancora per un po’, a scambiarsi effusioni fra qualche chiacchiera assonnata.
Parlò poi Jin Ling, quando fra loro cadde del silenzio, la sua voce di poco meno roca per il disuso. “Vieni ai regionali. Di tiro con l’arco.”
Il moro rise piano, dal suo comodo rifugio fra le braccia dell’altro. “Non so farlo. Avresti dovuto insegnarmi.”
Emise un mormorio lamentoso. “L’ho fatto. O perlomeno, ci ho provato.”
Mh.. Vero.” Affermò, lasciandogli un bacio sulla gola.
Vieni.”
Non so tirare.”
Vieni a guardare, allora. La squadra dei Meandri Delle Nuvole arriva sempre ai regionali.”
Lan SiZhui emise una risata leggera, scaldando il cuore dell’altro. “Dovrei venire a fare il tifo per un’altra squadra?
Mh.. Perché no?” Sorrise l’arciere, mentre cercava un altro bacio sulla sua bocca. “Tifa per i vincitori.”
Quanta modestia..” Il moro rise dolcemente, ricambiando quei baci.
Dopo un po’ di quelle coccole, fece il gesto di alzarsi, ma l’altro lo agganciò, facendolo tornare giù. Lui lanciò un gridolino nel mentre, ridendo. “Nnnh.. Lasciami, è tardi..!”
“Tardi? Non sono neanche le nove, lo sai?” Protestò, senza allentare la presa.
“Mh-mh.. Ma devo ancora fare la valigia.”
Jin Ling inarcò un sopracciglio, scettico. L’altro ridacchiò. “Davvero. Ieri ho aiutato JingYi a ripetere l’intero copione almeno nove volte. Non ho avuto il tempo di farla.”
“A che ora avete il raduno?”
“Tre e mezza, voi?”
“Tre. Hai ancora tempo.” Affondò nel suo collo, facendolo ridere ancora fra le sue deboli proteste.
Alla fine, dopo altre dolci effusioni, Jin Ling si arrese. “Vado a farmi la doccia, allora. Così, sono certo di trovarti ancora qui.”
Lan SiZhui gli teneva teneramente il viso fra le mani, prima che quello si sollevasse un po’, passandosi una mano fra le ciocche mosse. “Perché?” Domandò, appena divertito, mentre lo guardava alzarsi e dirigersi verso il bagno senza niente addosso, rigirandosi nel divano letto per continuare a seguirlo dalla sua comoda posizione.
“Perché non mi sembri il tipo che scappa senza essersi lavato. Quindi faccio la doccia prima io.” Disse lui, appoggiandosi allo stipite della porta del bagno continuando a ricambiare quello sguardo con un sorriso. Fece saltellare un sopracciglio. “Sempre che tu non voglia farla con me.”
Lan SiZhui sorrise. “È piccola per due.”
“Ah, hai già provato?” Lo provocò con un mezzo sorriso, stando fermo sulla soglia.
Il moro rise piano.                                        
“Non stai negando. Audace.” Commentò, prima di darsi una leggera spinta. “Beh, io vado. Lascio la porta aperta.”
Lan SiZhui lo vide sparire oltre quel limite, poco dopo sentì accendersi il getto dell’acqua. Dopo un attimo, si decise ad alzarsi a sua volta dal letto.
Scostò delicatamente le lenzuola, alzandosi e avviandosi verso il bagno.
 
Aveva un paio di pantaloncini bianchi e una maglia gialla, Jin Ling, mentre guardava l’altro controllare il lato del letto su cui aveva dormito.
“Non dimentichi niente, vero?” Chiese, pur sicuro che Lan SiZhui avesse controllato più volte di non lasciare nulla di suo indietro.
“No, dovrei avere tutto.” Il moro ricontrollò ugualmente le tasche dei vestiti del giorno prima, che ovviamente non si era potuto cambiare, nonostante la certezza che non mancasse niente..
“Mh-mh. Bene.”
“Sei sicuro di non volere una mano?”
“Sì, tranquillo. Tanto Jin Chan dovrebbe comunque arrivare fra non molto.”
“D’accordo.” Dopo aver infilato le mani in tutte le tasche per l’ennesima volta, Lan SiZhui poté finalmente avvicinarsi alla porta più o meno tranquillo.
Jin Ling era lì sulla soglia. Gli si avvicinò per un bacio sulle labbra che l’arciere volle approfondire, facendolo sorridere, mentre lo attirava in un abbraccio senza costrizioni, posandogli le mani sui fianchi.
“Ci vediamo dopo?” Disse, con l’accenno di un sorriso.
Lan SiZhui annuì, mentre scivolava nella sua presa. “Mh-mh.”
Il castano accompagnò quella lenta perdita fino all’ultimo, sfiorando anche la punta delle dita affusolate dell’altro in un ultimo contatto, prima di vederlo scendere i gradini davanti alla sua porta, appoggiandosi allo stipite con le braccia incrociate. “Allora a più tardi.”
Il ragazzo si girò appena per sorridergli ampiamente, facendogli ribollire il petto. “A dopo.”
Jin Ling lo seguì con gli occhi, con una consapevolezza amara in bocca, che gli fece vibrare leggermente le labbra, prima di rientrare per raccogliere le proprie cose.
 
Quando Lan SiZhui mise piede in camera, si aspettava un terzo grado, invece Lan JingYi era indaffarato a svuotare tutti i cassetti e l’armadio dai propri vestiti.
“SiZhui, ricordati le cose da portare a tua nonna.” Disse semplicemente, mentre organizzava la valigia, osservando le cose disseminate sul loro letto e cercando di capire come farcele rientrare tutte.
Il ragazzo annuì, iniziando a fare lo stesso con calma, aprendo la sua e mettendola sul suo lato.
I due avevano quasi finito di disfare la loro camera, mancavano solo le ultime cose da mettere in valigia e da dividersi, quando gli occhi di Lan SiZhui si posarono quasi per sbaglio sull’orologio. Le lancette nere formavano una piccola L, mentre la stanghetta rossa dei secondi iniziava un nuovo giro.
Sbatté un paio di volte gli occhi, finché la voce dell’amico non lo fece girare. L’attore aveva appena chiuso la propria valigia, quando aveva richiamato la sua attenzione.
“Non vuoi andare?” Chiese, mentre si fermava un secondo dal togliere la federa al cuscino.
Lan SiZhui sembrò pensarci per un attimo, poi scosse appena la testa.
“Sei sicuro?”
“E tu? Non vuoi salutare gli altri?”
“Io li ho già salutati stamani, poco prima che arrivassi.” Rispose, guardandolo. “E poi forse rivedrò Ouyang verso gennaio, per uno spettacolo.” E poi non era la stessa cosa, lo sapevano entrambi.
Lui annuì. “Beh, li ho salutati ieri sera, comunque.”
Qualche minuto dopo, mentre liberava la sedia dalle ultime cose e chiudeva la valigia, una maglia gli saltò agli occhi. La prese, stringendola leggermente fra le dita con un sospiro appena frustrato. Inconsciamente si aggrappò alla stoffa bianca con quel piccolo fiore dorato, una peonia stampata all’altezza del cuore che incrociava un arco.
Guardò di nuovo l’ora. 15.15.
 
Nel parcheggio di ritrovo, alcuni pullman avevano già lasciato vuoti i loro slot, come quello verde scuro di Qinghe o quello viola di Yunmeng, che erano partiti in tarda mattinata. I due insegnanti avevano appena terminato l’appello, mentre i ragazzi salivano sul loro autobus color grano.
Jin Ling era rimasto a terra il più possibile, fumando una sigaretta dietro l’altra insieme a Gui Heng e Xing Lei, non senza alcuni richiami da parte dei professori, ma i tre si erano giustificati dicendo che era l’ansia per il ritorno.
Alla fine erano saliti, il capitano per ultimo, lanciandosi uno sguardo alle spalle, dandosi dello stupido per qualcosa che sapeva già da quel bacio sulla soglia della sua camera.
Yu Liang gli aveva tenuto il posto accanto a sé, lato finestrino, perché tanto lui aveva intenzione di dormire.
Il pullman si era appena messo in moto, quando vide comparire una figura sull’asfalto, quella che aveva sperato di vedere ancora, prima di partire. L’espressione sul suo viso era affannata, come se avesse corso per arrivare lì. In realtà doveva essere in anticipo, pensò Jin Ling, come sempre d’altronde.
Lan SiZhui stava guardando nella sua direzione, cercandolo rapidamente finché il suo movimento della mano non colse la sua attenzione. Quando l’aveva individuato, un velo di delusione era calato sui suoi occhi, a Jin Ling non serviva essere vicino per capirlo. Lo vedeva anche con un vetro e alcuni metri di distanza.
Il moro gli aveva rivolto un sorriso, davvero luminoso anche se triste, stringendo qualcosa al petto. Lui non poté che sorridergli di rimando, in fondo sollevato che l’altro non avesse trovato il tempo anche per quello.
Jin Ling continuò ad agitare la mano e guardarlo rimandandogli un sorriso, finché il pullman non curvò, lasciandosi alle spalle quel parcheggio.
Strinse i denti, appoggiando la fronte al proprio pugno chiuso, ancora premuto contro il vetro, accasciandosi debolmente su quel lato. Qualcosa di caldo gli bruciava gli occhi, scivolando dolorosamente lungo il suo viso, con la sensazione di bruciargli la pelle al suo passaggio. Avrebbe voluto gridare, se solo avesse potuto.
Sentì una presa delicata sulla propria spalla, che lo portò a girarsi e incontrare il debole sorriso comprensivo dell’amico.
Jin Ling si inumidì appena le labbra, inspirando profondamente, mentre tornava a guardare, per l’ultima volta, quel paesaggio familiare che iniziava a scorrergli davanti agli occhi ad un ritmo sempre più veloce.
 
Lan SiZhui aveva continuato a sorridere e muovere timidamente una mano, mentre teneva stretta a sé la maglietta con lo stemma di Lanling. Alla fine, non era riuscito a trovare il tempo per restituirgliela.
Quando poi il mezzo aveva girato, abbandonando quel posto, il ragazzo aveva abbassato la mano, sentendo un improvviso freddo, con un dolore lacerante al petto. I suoi occhi cenere avevano iniziato a lasciargli un'immagine sfocata dei dintorni, mentre il respiro iniziava a mancargli in gola, scuotendolo.
Si morse il labbro, abbassando il viso, mentre il suo corpo iniziava a tremare leggermente. Si voltò alla sua destra, dove il suo migliore amico lo guardava impotente.
Lan JingYi posò a terra il borsone avvicinandosi a lui e aprendo leggermente le braccia per accoglierlo con un mormorio sinceramente dispiaciuto. “Vieni qui..”
Lan SiZhui affondò in quella stretta, singhiozzando, mentre si scusava con la voce rotta. L’attore gli accarezzava pazientemente la schiena, senza allentare la presa su di lui. Fortunatamente, erano arrivati lì in anticipo e dei loro compagni di scuola non c’era ancora quasi nessuno.
Quando erano saliti, Lan SiZhui si era calmato, ogni tanto prendeva solo un respiro più profondo degli altri. Sulle proprie gambe continuava a tenere la maglietta, stropicciandola appena fra le dita. Le lanciava uno sguardo occasionalmente, man mano che il pullman imboccava la sua strada verso casa.
Non vedeva davvero qualcosa fuori dal finestrino, come non sentiva davvero neanche le voci degli altri ragazzi, solo un discorso gli arrivò casualmente alle orecchie.
Vabbè, se anche non la trovano nella tua camera, era solo una felpa.
Sì, beh, un po’ mi dispiace. Non avevo ancora scritto l’indirizzo sull’etichetta, ed era pure bella!
Lan SiZhui aprì di più gli occhi, ascoltando quella conversazione, abbassando lo sguardo sulla maglia che teneva in grembo. Era una di quelle della squadra, quindi ognuno aveva la sua personale.
La dispiegò immediatamente, cercando lungo la cucitura interna finché non trovò la linguetta, nonostante la difficoltà degli occhi offuscati.
Un sorriso si dipinse sul suo viso, portandolo stupidamente ad abbracciare l’indumento con affetto, dopo aver letto i piccoli caratteri che riportavano un recapito sulla stoffa, accanto al nome ‘Jin Ling’.
 
 
 
 

Fin.












_________________
Note dell'Autrice
Salve a tutti,
Ho rimesso mano a questo capitolo fino all'ultimo, come sempre d'altronde per gli ultimi capitoli, indecisa se tenere o no quelle ultime righe. Alla fine ho deciso di tenere questo "finale aperto", e lasciare la palla in mano a Lan SiZhui, a lui la decisione se inseguire quell'amore estivo, o se tenerlo nel cuore come un ricordo bellissimo così com'è stato.
La storia finisce qui, io non so come proseguirà, ma sono certa che loro lo faranno nel migliore dei modi.
Dio, è finita davvero, mi viene da piangere ahahahah! Prima di rpassare ai saluti, vorrei raccontarvi un po' di questa storia. Mi dispiace, ora vi beccate il papiro emotivo dell'autrice, lol.

Questa storia è nata a primavera, direi più o meno a metà quarantena, dando 'sfogo' al mio desiderio di voler scrivere assolutamente una storia sulla mia ship preferita di Mo Dao.
Probabilmente alcuni l'avranno intuito, ma non è ambientata proprio ai giorni nostri, ma comunque, chiunque dovrebbe essere riuscito a immaginarla quando preferisce, e sono felice così, di non aver determinato niente nella vostra immaginazione. Suppongo sia un mio segno distintivo, non volere che il lettore collochi la storia nel tempo, così da immergersi di più, e spero di esserci riuscita. Gli indizi comunque ci sono, per chi vuole provare a indovinare. ;3
L'ambientazione, anche, non sarà sfuggito che chiaramente non è orientale, ma anzi piuttosto mediterranea. Ho deciso di metterla in scena in un posto reale, in cui ho trascorso estati bellissime per tanti anni. Vi dirò, è stato bello ripercorrere con i ricordi quei sentieri, man mano che scrivevo, e descrivere i suoni e i luoghi della mia  'giovinezza'.
L'unica cosa che spero davvero sia passata attraverso le parole, è quel sentimento 'malinconico' che ogni estate porta via con sé, quando finisce, insieme a tutto quello che è stato vissuto, alle persone conosciute e ai ricordi costruiti, che è il motivo per cui il mio Lan SiZhui ha cercato fino all'ultimo di non cedere, per non dover dire addio a tutto quello.
Ah, e sì, per chi non l'avesse capito, non era vergine neanche lui già all'inizio della storia.

Passando ai personaggi, a cui devo tutto per essersi prestati a questo spettacolo, volevo dire due cose su di loro.
Lan SiZhui, come ho appena detto, si è beccato il ruolo infame di chi ragiona e sa che l'estate finisce, che se si fosse innamorato e avesse continuato a buttare benzina sul fuoco, a settembre avrebbe dovuto solo dire addio a tutto, perché avere una relazione a distanza a diciassette anni che va pure tenuta nascosta, per esperienza diretta, purtroppo è più lacrime e ostacoli che altro. A volte ci sono cose che l'amore non può superare, a seconda del momento in cui capita.
Per questo, pur accorgendosi e ricambiando i sentimenti di Jin Ling ha sempre cercato di evitarli, nonostante fosse una tortura anche quella.
Jin Ling va da sé che abbia capito queste motivazioni (con il discorso della volpe e l'uva, intendevano quello), e anche se è una persona capricciosa che non si dà per vinta, non ha mai scavalcato più di tanto i limiti che aveva messo Lan SiZhui. Come era cosciente che non l'avrebbe riabbracciato prima di partire.
A Lan JingYi va il premio come migliore migliore amico e supporto tecnico alla storia, meno stupido di quanto sembri e soprattutto meno cieco di tutti gli altri; ho cercato di dare un po' più spazio a lui e a Ouyang ZiZhen, spero di esserci riuscita.
Per quanto riguarda i miei OC, voglio bene a tutti, non so se li rivedrete nelle ff canon che scriverò, chi può dirlo. Posso solo dire di avere bene in mente ognuna delle loro storie e delle loro vite, delle loro facce e delle loro personalità. E' stato divertente averli a bordo, insieme a tutti gli altri.

Le long che ho scritto in passato hanno segnato la mia vita e hanno testimoniato eventi importantissimi per me e per la persona che sono oggi, quindi ero letteralmente elettrizzata all'idea di vedere di cosa sarebbe stata testimone questa, quando l'ho iniziata. Non avrei mai immaginato che a segnarla sarebbe stata una perdita, in realtà, ed è anche per questo che la prima che ringrazierò stavolta non sarà la mia beta, ma Mya, la mia cagnetta, che mi è stata accanto per metà della mia vita.
Quando se n'è andata, non avevo ancora finito la storia, ero esattamente a fine capitolo 16, quando Jin Ling parla di Fata che lo aspetta a casa. Andare avanti da quel punto è stato davvero difficile, nonostante sapessi esattamente come doveva finire la long, ma ero determinata a farlo anche per "onorare" quella persona (perché sì, per me è stata e sarà sempre una persona, non un animale) che per undici anni mi è stata accanto, accompagnando con un russare decisamente pesante ogni notte che ho passato a scrivere, studiare, ridere, piangere, e occasionalmente anche dormire.
Dietro a ogni storia su questo profilo e a ogni mio scritto, c'è anche lei, e dedicarle questa era il minimo che potessi fare, anche se non mi ha potuto fare compagnia per scrivere la parola 'Fine'.

Bene, penso non ci sia altro da dire. Ora, prima di mettere un punto definitivo a questa storia, devo ringraziare le persone che mi sono state più accanto in questi mesi.
La mia insostituibile beta, Giò, che mi legge, corregge, supporta e soprattutto sopporta tutti i giorni, senza cui queste pagine non avrebbero mai visto la luce.
Le persone, ormai più che amiche, che hanno assiduamente commentato con pazienza e affetto ogni capitolo, Deb, Lilith e Mary.
Chi, da dietro le quinte, è in capo a tutto 'artefice' di questa mia deviazione del Qi (qui inteso anche come 'quoziente intellettivo', dato che mi sono rincretinita da un anno e dieci giorni a questa parte, lol), portandomi nell'abisso di MDZS e dei drama orientali, Giulia.
Infine, grazie a tutti coloro che hanno continuato a leggere questa storia, l'hanno aggiunta alle proprie raccolte, o hanno letto in silenzio, nonostante gli evidenti alti e bassi nella trama e la lentezza esasperante.

Via, l'estate sta finendo, e un anno se ne va. Viaggiare su questa nave con tutti voi è stato un onore, davvero.
Ci si legge, anche non so quando, perché mi prenderò un periodo di ferie adesso.

Un abbraccio fortissimo e un bacio a tutti voi,
Grazie di essere rimasti fino a qui.



Athelyè ~ 
   
 
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