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Autore: heykurt    01/09/2020    2 recensioni
KURTBASTIAN : Mesi dopo essersi lasciati, Kurt decide di tornare a Lima per riconquistare Blaine, ma al suo ritorno scopre che l'ex fidanzato ha una relazione con Dave Karofsky. Kurt è sconvolto e non riesce a farsene una ragione, ma un casuale quanto inaspettato incontro con Sebastian Smythe stravolgerà completamente la sua vita.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Dave, Blaine/Kurt
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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CAPITOLO 6

 

 

 

 

 

 

 

Kurt e Sebastian tornarono a sedersi al loro posto sul divano, e Sebastian si assicurò che Blaine seguisse ogni loro mossa. Come suo solito cinse le spalle di Kurt con un braccio e lasciò che si appoggiasse sul suo petto, mentre ascoltavano una coinvolgente storia di Sam su com’era riuscito ad avere i suoi addominali stampati sulla fiancata di un autobus. Kurt aveva sentito e risentito quella storia, ma era sempre divertente sentirla raccontare da Sam, con particolari sempre più esagerati per renderla avvincente ed indimenticabile. I nuovi ragazzi pendevano dalle sue labbra e sembravano tutti più sicuri di loro e positivi riguardo la realizzazione dei propri sogni. In fondo era questo che Shuester gli aveva insegnato in tutti quelli anni: inseguire i propri sogni e lavorare sodo per raggiungere i propri obiettivi.

«Lui è il mio preferito» disse Sebastian all’orecchio di Kurt.

«È impossibile non innamorarsi di Sam. Pensa che quando si è trasferito al McKinley io avevo una cotta spropositata per lui. Lo supplicai di cantare assieme un duetto e lo tormentai per settimane».

«Alla fine cantaste assieme?»

«No, cantò con Quinn. Io cantai da solo. Un numero di Victor Victoria, che esprimeva il perfetto connubio tra maschile e femminile. Fu una bella performance, modestamente parlando» raccontò con vanto, accoccolandosi contro il suo petto.

Sebastian sorrise, ma si irrigidì all’istante quando avvertì la mano di Kurt posata sulla sua coscia.

«Giochiamo al gioco della bottiglia?» propose Artie all’improvviso, interrompendo il monologo di Sam.

Kitty lo guardò sbieco, per nulla allettata da quella proposta.

«No, vi prego. L’ultima volta mi sono ubriacato così tanto che pensavo di provare qualcosa per Rachel» li supplicò Blaine, facendo ridere i presenti.

«Io ero certa di provare qualcosa per te» disse invece Rachel. «Kurt era sul punto di strangolarmi. Continuava a chiamarmi per sapere come procedevano i miei appuntamenti con te».

Kurt levò una mano per invitarla a non ricordare quei tempi.

«Io non intendo quel gioco della bottiglia!» intervenne di nuovo Artie. «In pratica facciamo girare la bottiglia e quando questa si ferma su uno dei presenti, quel qualcuno deve rivelare un segreto imbarazzante su sé stesso o comunque qualcosa che non ha mai raccontato a nessuno».

«E se quella persona si rifiuta?» chiese Kurt, stringendo con forza la coscia di Sebastian per fargli capire di non menzionare la serata allo Scandals.

«Allora sarà obbligata a pagare pegno» rispose vittorioso Artie.

«A casa mia si chiama ‘Obbligo o verità’» si unì Sebastian, svogliato.

«Quello che è» tagliò corto Artie.

«Dai, sarà divertente! Ci stiamo tutti?» chiese Sam con entusiasmo prendendo una bottiglia di birra già consumata.

Gli altri fecero un cenno di assenso, anche se alcuni di loro parvero restii all’iniziativa.

«Comincio io!» proseguì Sam facendo roteare la bottiglia. «Kitty!» esclamò quando questa si fermò sulla ragazza. «Qual è il tuo più grande segreto?»

«Sono una fan accanita delle Spice Girls» rispose di getto lei.

«Non vale! Quella è una tua passione segreta, l’abbiamo già scoperto al Glee Club!» le fece presente Blaine, ricordando la lezione organizzata da lui e Sam.

«E io me ne vergogno molto, quindi conta» rispose acida Kitty, girando di nuovo la bottiglia. «Mercedes!»

«Quando ero al secondo anno ho spaccato il parabrezza a Kurt perché lo accusai di avermi illuso di essersi innamorato di me. Quando mi rifiutò dicendo che si era preso una cotta per Rachel, detti di matto».

Tutti si misero a ridere.

«Come hai fatto a pensare che fosse etero?!» sghignazzò incredulo Sebastian, posando la fronte sulla testa di Kurt. Quel gesto gli fece guadagnare un’occhiataccia da Blaine.

«Non chiedere» tagliò corto Mercedes imbarazzata, prima di far roteare la bottiglia. «Kurt!»

Kurt aveva così tanti segreti imbarazzanti che non sapeva da dove cominciare. «Una volta a Natale ero assieme a Rachel e Santana a New York… Ero single e in cerca di compagnia e…»

«Oddio questa è esilarante!» lo interruppe Rachel portandosi una mano alla bocca. «Solo per la parte della renna, non per il resto…»

«La parte della renna?» domandò Sebastian abbassando lo sguardo verso Kurt.

«In pratica lavoravamo tutti e tre in un centro commerciale vestiti da elfi» iniziò il raccontò, gli occhi rivolti in alto verso Sebastian, dimenticandosi completamente degli altri. «Giusto per arrotondare… Si fa di tutto di questi tempi. Beh, stavamo lavorando, quando all’improvviso un uomo sexy da morire si presenta a noi vestito da Babbo Natale. Non aveva un classico costume da Babbo Natale, perché era a torso nudo. Lo abbiamo invitato nel nostro loft  sperando di passare una serata ‘diversa’ e Santana ed io abbiamo passato la prima mezz’ora a cercare di capire se fosse gay o no. Poi le cose si sono evolute e tra me e lui è scappato un bacio, niente di che. Il vero dramma è successo qualche ora più tardi. In sintesi ho scoperto che in realtà era un ladro e, dopo avermi legato e vestito da renna, è scappato rubandoci i nostri effetti personali».

«Cosa?!» esclamarono tutti all’unisono sconvolti e disgustati.

«Stai scherzando?» rise sguaiatamente Sebastian con le lacrime agli occhi.

«Purtroppo no» rispose Kurt, serioso.

«Perché vestirti da renna?» continuò a ridere Sebastian premendosi una mano sul fianco.

«Voleva fare una specie di gioco di ruolo, ma non ci tengo a scendere nei dettagli» disse volgendo finalmente lo sguardo agli altri. «Ho già raccontato anche troppo».

«Sei un tipo da giochi di ruolo?» chiese Sebastian sorpreso ed affascinato allo stesso tempo. «Buono a sapersi» aggiunse mordendosi il labbro e lanciando un’occhiata di sfida a Blaine.

«Non me lo avevi mai detto» rispose Blaine, turbato.

«Perché è una cosa che volevo dimenticare. Vi giuro che se esce da questa stanza vi ammazzo dal primo all’ultimo con le mie mani» li minacciò Kurt.

«Tutto quello che succede qui, rimane qui» gli assicurò Sam, guardandolo con diffidenza dopo quel racconto umiliante. «Gira, Kurt».

Kurt si alzò dal petto di Sebastian, facendo leva sulla sua gamba, e si sporse in avanti per girare la bottiglia. Nel fare quel gesto Sebastian gli fece una carezza sulla schiena.

«Tina».

La ragazza ci pensò per qualche secondo, prima di lasciarsi andare ad un sospiro carico di pentimento. «Un paio di mesi fa mi sono fidanzata con un ragazzo e qualche giorno dopo aver reso ufficiale la nostra storia l’ho sorpreso a letto con un altro ragazzo. La storia della mia vita, niente di eccezionale» raccontò avvilita, prendendo la bottiglia per farla girare. «Sebastian!»

«Sono proprio curiosa!» esclamò Mercedes.

«Puoi raccontare di come ti ho spento la sera del falò» si intromise Spencer con scherno.

Sebastian fece finta di niente. «Se non volessi rispondere che dovrei fare?»

«Obbligo» gli ricordò Artie.

«Allora obbligo» rispose con fermezza Sebastian.

Kurt gliene fu profondamente grato perché così sapeva che non avrebbe dovuto temere possibili racconti sulla loro notte di passione al ritorno dallo Scandals.

«Scelgo io» disse Tina, una vena diabolica negli occhi. «Devi baciare sulla bocca… Blaine».

«Sei tremenda, Tina» rise Mercedes.

Nella stanza calò il silenzio. Kurt non avrebbe mai voluto assistere ad un bacio tra Blaine e Sebastian, ma non voleva nemmeno che la verità su di loro venisse fuori. Tra le due, a malincuore, avrebbe scelto il bacio, perché sapeva che Blaine non aveva mai provato alcun tipo di attrazione per lui e al momento non nutriva particolare simpatia.

Sebastian intercettò lo sguardo di Kurt, e scosse la testa, premendosi una mano sulla fronte. «Non posso credere che sto per dirlo davvero ma… scelgo, verità» cambiò strategia. Aveva desiderato per così tanti anni baciare Blaine, ed ora che gli si presentava l’opportunità, si rifiutava. Era ufficialmente uscito di testa. «Io e Kurt ci siamo baciati una volta» disse come se nulla fosse, facendo calare di nuovo il silenzio.

Kurt sentì il mondo sprofondare sotto i suoi piedi e desiderò come non mai prendere a pugni Sebastian. Cercò subito gli occhi di Blaine e vi lesse puro dispiacere e delusione. Era la cosa che lo faceva stare più male.

«Tocca a me» proseguì Sebastian, imitando gli altri. «Blaine».

Blaine però si alzò in piedi, non rispettando le regole. «Sono stanco di questo stupido gioco e io e Kurt non abbiamo ancora cantato il nostro duetto» fece loro presente.

«Troppo comodo così» rispose freddo Sebastian.

«Si, duetto!» squittì Rachel battendo freneticamente le mani tra loro.

«Vieni, Kurt» disse Blaine tendendogli la mano.

Suo malgrado, Kurt gliela strinse e si alzò dal divano. Era stanco anche lui e, anche se non glielo diede a vedere, ce l’aveva con Sebastian per aver rivelato a tutti che si erano baciati. E per fortuna si era limitato solo a quello.

Kurt e Blaine presero posto sul palco, e Rachel fece partire la musica. Avevano scelto di comune accordo di cantare ‘Somebody Loves You’, ma in quel momento Kurt avrebbe voluto ritrattare e proporre una canzone meno romantica. Troppo tardi. Blaine iniziò a cantare e Kurt rimase rapito, quasi fosse il canto di una sirena. Si dimenticò addirittura di tutti i presenti, Sebastian incluso, lo sguardo puntato con decisione su Blaine.

Era bellissimo, bello come non lo era mai stato. Kurt riusciva a percepire l’enorme affetto che Blaine provava ancora per lui, glielo leggeva negli occhi, e non poté fare a meno che ricambiarlo con un sorriso mentre cantava la sua parte.

Le loro voci si sposavano perfettamente assieme ed era come se la magia tra loro non si fosse mai realmente spenta. C’era un filo invisibile che li legava e ormai nessuno dei due poteva più negarlo.

Kurt fu riportato alla realtà quando vide i suoi amici alzarsi in piedi per ballare in centro stanza, unendosi alla canzone. Tutti eccetto Sebastian. Se ne stava seduto dove lo aveva lasciato con le braccia incrociate e un’espressione austera impressa sul volto. Era chiaro che non si stesse divertendo, perché rifiutò persino l’invito di Sam di unirsi alle danze. Era stato proprio lui a dire a Kurt che quella sera avrebbero dovuto divertirsi, eppure se ne stava solo nel suo angolino, imbronciato, e Kurt non riusciva a capirne il motivo. Non poteva davvero avercela con lui per aver accettato di cantare un’ultima volta assieme a Blaine, eppure a fine duetto, quando tutti li accerchiarono per complimentarsi, fu l’unico a rimanere in disparte.

Kurt gli si avvicinò incerto, e gli dette un colpetto sul piede per richiamare la sua attenzione. «Che cos’hai?»

«Niente, forse ho bevuto un po’ troppo e mi gira la testa» accampò una scusa Sebastian, evitando il suo sguardo.

«Se vuoi guido io dopo» si offrì gentilmente, ma non ottenne risposta. Si guardò intorno e vide che Blaine stava salutando Rachel, recuperando alcuni suoi effetti personali. «Torno subito» congedò Sebastian, che comunque non sembrava interessato a parlargli.

Kurt si avvicinò a Blaine, forzando un sorriso. «Te ne vai?»

«Sì, si è fatto tardi, devo proprio andare» rispose frettolosamente dando un abbraccio a Sam. «Grazie per la festa Rachel. Mi sono divertito».

«Grazie a te per essere venuto».

Blaine le fece un cenno e si rivolse di nuovo a Kurt. «Mi accompagneresti fuori?» gli sussurrò speranzoso.

Kurt sapeva nel profondo che non era una buona idea, ma non era mai riuscito a resistere agli occhioni di Blaine, ed annuì. Passarono insieme di fronte a Sebastian e, prima di salire le scale, Kurt gli lanciò un’altra rapida occhiata per vedere se si era accorto che stavano uscendo assieme, ma sembrava troppo occupato a messaggiare con qualcuno.

«La festa non è ancora finita» osservò Kurt quando uscirono di casa. «Sicuro di non poterti trattenere un altro poco?»

«Vorrei rimanere, ma io e Dave dobbiamo alzarci alle 5.00 per la sua partita di football a Bowling Green» gli spiegò Blaine, a malincuore.

Kurt sospirò sommessamente. «È stato divertente cantare con te…» cambiò discorso sperando di non dover ritornare sull’argomento ‘Dave’. «Abbiamo cantato bene».

«Più che bene!» ribatté Blaine aprendosi in un sorriso. «Non cantavamo così bene dal nostro primo duetto. Ti ricordi cos’era?» disse puntandogli contro l’indice, in attesa della risposta.

«No, ho un vuoto…» finse Kurt, sotto lo sguardo incredulo di Blaine. «Scherzo. Certo che me lo ricordo. Era ‘Baby it’s Cold Outside’» disse nostalgico. «Ricordo che desideravo solo spegnere quel dannato radiolone e confessarti il mio eterno amore per te dandoti il bacio più appassionato del mondo».

Blaine rise nervoso. «Ah si? E perché non l’hai fatto?» gli chiese in un sussurro, facendo un passo verso di lui.

«Non sapevo se ero ricambiato. Ed avevo ragione!» esclamò Kurt. «Ricordi quel ragazzo per cui avevi preso una cotta? Quel vice manager della GAP? Come si chiamava? Jonathan o Jebediah?»

«Jeremiah» lo corresse Blaine.

«Jeremiah» ripeté Kurt, scuotendo la testa. «Chissà che fine ha fatto…»

«Non ne ho idea» rispose divertito Blaine, guardando Kurt come se le cose tra loro non fossero mai cambiate.

Kurt si sentiva vulnerabile. Conosceva fin troppo bene quello sguardo ed era convinto che sarebbe stato riservato a lui per tutta la vita. «Però, certo che è strano» iniziò nostalgico. «Buffo come una persona possa significare tutto per te ad un certo punto della tua vita, e dopo qualche anno diventa…» ma non riuscì a completare la frase.

Blaine si alzò in punta dei piedi e premette le labbra su quelle di Kurt, cingendogli la vita. Kurt fu colto alla sprovvista e non si mosse di un millimetro. Ogni centimetro del suo corpo era paralizzato sia per lo shock che per il battito del suo cuore che era aumentato a tal punto da farlo esplodere. Cosa poteva significare quel bacio? Blaine voleva tornare assieme a lui? Lo aveva perdonato ed era pronto a ricominciare assieme una storia a New York? Aveva intenzione di chiedergli di nuovo di sposarlo?

Quando Blaine si staccò e lo guardò dritto negli occhi, però, vi lesse puro panico. Doveva essere stato destabilizzante anche per lui realizzare che non gli era mai passata e che era ancora innamorato di Kurt. Si guardarono in silenzio per quella che parve un’eternità; nessuno dei due sapeva cosa dire e Blaine, incapace di giustificare quel suo gesto improvviso, boccheggiò qualcosa di incomprensibile prima di allontanarsi.

Kurt lo osservò percorrere il vialetto fino a che non raggiunse la sua macchina e vi salì senza mai guardarsi indietro. Dal seminterrato di casa Berry, Rachel e Sam avevano iniziato a cantare ‘Time After Time’ e a Kurt sembrò di essere finito in un film.

Era così preoccupato a pensare a quello che avrebbe fatto la prossima volta che avesse rivisto Blaine, che non si accorse che Sebastian aveva assistito alla scena dall’uscio della porta.

«Che cos’era quello?» lo colse di sorpresa facendolo sobbalzare.

«Niente» rispose frettolosamente Kurt, cercando di tornare in casa per non dovergli dare spiegazioni.

Sebastian gli sbarrò la strada con un braccio. «Non mi sembrava niente, ti ha baciato».

«E quindi?» lo incalzò infastidito. Doveva essergli tornata la voglia di parlare proprio in quel momento?! Kurt non voleva spiegargli quello che era successo, perché lui stesso non sapeva esattamente come fossero arrivati a quel punto.

«Ti ricordo che sta con Dave. È tradire» ci tenne a precisare Sebastian, per screditare Blaine. «A quanto pare è recidivo il ragazzo».

«Cosa vuoi Sebastian?» lo aggredì Kurt, gli occhi appena velati di lacrime.

«Lo hai baciato anche tu?» gli chiese prontamente Sebastian, non cogliendo la sua domanda retorica.

Kurt strabuzzò gli occhi, fissandolo a bocca aperta, sconcertato. «Che diavolo significa? Ci hai visti, no?»

«Si, ma lo hai baciato anche tu?»

«Eravamo bocca a bocca!» esclamò con ovvietà Kurt.

«Si ma lo hai ricambiato?» insistette Sebastian.

«Si può sapere che ti prende?»

«Oh, non lo so. Vedi tu, Kurt!» alzò a sua volta la voce Sebastian.

«Lo stiamo rifacendo» gemette Kurt, asciugandosi rapidamente gli occhi per non fargli vedere che stesse piangendo. «Avevi detto che non volevi più litigare!»

«E non voglio litigare, infatti. Stavo solo cercando di capire che cosa ti passa per la testa. Cosa passa per la testa ad entrambi a dire il vero».

«Che problema hai?»

«Tu! Sei tu il mio problema!» sbraitò così ad alta voce che sarebbe stato impossibile non farsi sentire anche dagli altri in casa. «Hai passato l’intera serata a fare il carino con me, a flirtare, a farmi gli occhi dolci… Anche prima quando eravamo a casa facevi di tutto per provocami, e non negarlo! Hai fatto la passerella davanti a me per dieci volte, continuandomi a chiedere se ti stessero bene i pantaloni quando è evidente che ti stiano da favola! Poi vieni qui e canti una canzone d’amore con Blaine e a fine serata lo baci?!»

«Guarda che è lui che ha baciato me!» lo corresse Kurt in malo modo. «E io non stavo flirtando con te! Che ti passa per la testa?! Stavo solo cercando di essere gentile».

«Sculettandomi davanti e sbattendo i tuoi occhioni ad un centimetro dalla mia faccia? O prima quando senza motivo ti sei messo a palpeggiarmi la gamba!?» gli ricordò, arrossendo prepotentemente.

«Che cosa?! Ti sei immaginato tutto!»

Sebastian rise con amarezza, alzando gli occhi al cielo. «Tornerai con Blaine quindi?»

«Sebastian, stai scherzando? Stai scherzando, vero?» gli chiese seriamente convinto che lo stesse prendendo in giro. «Scusami se sono confuso e agitato perché non mi aspettavo che mi baciasse, ma non credevo che la cosa ti turbasse tanto. Ti sto simpatico solo fino a quando non mi avvicino a Blaine? Cos’è? Vederci baciare ha risvegliato in te la competizione di un tempo? Se sei ancora così fissato con lui potevi baciarlo prima durante il gioco quando ne hai avuto l’opportunità. Non aspettavi solo questo?!»

«Io non volevo baciare lui!» urlò fuori di sé Sebastian, sperando che Kurt capisse.

«Perché alla fine- oh» si bloccò Kurt, sorpreso. «Cosa?» fece in tempo a chiedergli in un sussurro, prima che accadesse.

Sebastian si chinò verso di lui, posando le mani sulle sue guance, colmando la distanza tra loro con un bacio. Fu un bacio completamente diverso rispetto a quello con Blaine. Con Blaine si era trattato di un puro e semplice contatto tra labbra, mentre con Sebastian fu molto più passionale e disperato. Sebastian era quasi delirante per l’adrenalina che gli scorreva nelle vene e per il modo in cui il cuore gli batteva facendogli mancare il respiro.

Dischiuse un po’ le labbra, incontrando la lingua di Kurt, e si ritrovò a gemere nella sua bocca. Gli era mancato il sapore delle sue labbra. Erano passati due mesi dall’ultima volta in cui si erano scontrate, ma a Sebastian era parso molto di più. Non lo aveva mai detto chiaramente a Kurt, ma in quei mesi aveva avuto modo di uscire con altri ragazzi, eppure nessuno di loro gli aveva mai fatto provare le sensazioni che sentiva in quel momento. Ogni parte del suo corpo tremava per quel contatto tanto bello quanto spaventoso. Non erano sensazioni a cui era abituato.

Kurt si sentiva altrettanto scombussolato. Se pensava che con Blaine fosse stato inaspettato, con Sebastian gli parve del tutto assurdo. Nonostante flirtassero di tanto in tanto non aveva mai preso seriamente le avance di Sebastian; sapeva che faceva così con tutti e che non aveva nulla a che vedere col fatto che provasse dei sentimenti per lui. Quel bacio però sembrava suggerire tutt’altro. C’era un tale coinvolgimento fisico ed emotivo, che si stupì lui stesso di essersi lasciato andare ed aver ricambiato. Sebastian aveva preso l’iniziativa, ma Kurt aveva agito con altrettanta enfasi posando le mani sul suo petto e percependo il suo battito incontrollato contro i suoi palmi.

Si baciarono con foga per svariati secondi, le labbra che si scontravano poco carinamente le une sulle altre, in cerca di un contatto sempre più intimo.

Fu Sebastian ad interrompere il bacio, respirando a fatica. Guardava dritto verso Kurt, ma era come se i suoi occhi fossero persi nel vuoto; non riusciva a metabolizzare quello che era appena successo.

«Cazzo» ansimò sconcertato, sorpassandolo.

Kurt si voltò lentamente, portandosi una mano tremante alle labbra, guardando Sebastian allontanarsi nella direzione opposta rispetto a quella da cui se ne era andato Blaine. Kurt si trovava ad un bivio e non sapeva proprio quale strada prendere.

«Che è successo?» domandò all’improvviso Mercedes sbucando alle sue spalle assieme a Rachel. «Vi abbiamo sentiti urlare».

Kurt era ancora scosso. «Stai andando a casa?» le chiese ignorando la sua domanda.

«Si…»

«Rachel, vado anche io allora» decise su due piedi. «Mercedes mi daresti un passaggio? Sebastian se ne è andato e siamo venuti con la sua macchina».

«Okay, ma perché gridavate?» tentò di nuovo Rachel, curiosa.

Kurt si premette le mani sotto gli occhi, massaggiandosi poi le tempie. «Ma che ne so, ha dato di matto perché mi ha visto baciare Blaine».

«Cosa? Hai baciato Blaine?» trillarono in coro le due ragazze.

«No, lui ha baciato me!» precisò Kurt puntando loro contro un indice inquisitore.

«E Sebastian si è arrabbiato perché..?» lo incalzò Mercedes.

«Non lo so! Per fortuna Blaine non ha visto che ci baciavamo. Quello sì che sarebbe stato mille volte peggio» sospirò affranto Kurt.

Mercedes corrugò la fronte, perplessa. «Aspetta, sono confusa. Ti ha baciato Blaine o Sebastian?»

«Tutti e due».

«Kurt!» esclamò scandalizzata Mercedes.

«Beh? Non è stata colpa mia! Sono stati loro a baciarmi!»

«Oh mio Dio, sei conteso da due ragazzi! Che cosa eccitante!» cinguettò Rachel fin troppo entusiasta.

«Sono contento che i miei drammi ti divertano» la giudicò lui turbato.

«Quali drammi! Due ragazzi si contendono il tuo cuore! È così romantico!» continuò imperterrita Rachel, lasciandosi sfuggire una risatina.

«Io lo sapevo che tra te e Sebastian c’era qualcosa» commentò Mercedes col tono di chi la sa lunga.

«Sono solo l’interesse del momento, domani mattina gli sarà già passata» cercò di giustificare il loro bacio, anche se non ne era del tutto convinto.

«Ne dubito. Alla fine siete già andati a letto assieme» gli fece presente Rachel.

«Cosa?» gracchiò Mercedes, ignara di tutto.

«Rachel! Lo avevo detto solo a te e a Santana!» la rimproverò Kurt.

«Oh, mi dispiace! Credevo che lo sapesse!» cercò di discolparsi Rachel.

«Mercedes, non dirlo a nessuno ti prego. Se Blaine lo venisse a sapere… Dio mio!» impazzì Kurt. «È successo solo una volta e non ricapiterà. Eravamo entrambi scossi per motivi diversi e non abbiamo pensato alle conseguenze».

«Come pensi che reagirà quando glielo dirai?» domandò Rachel posando una mano sulla spalla di Kurt, comprensiva.

«Quando gli dirò cosa?»

«Che hai scelto Blaine e sceglierai sempre Blaine» rispose con naturalezza.

«Io non… Non ho scelto Blaine» la contraddisse Kurt, stupendosi lui stesso quando lo disse ad alta voce.

«Oddio» boccheggiò Rachel, inarcando le sopracciglia. «Ti sei innamorato di Sebastian?!»

Kurt sentì le orecchie andargli a fuoco. «No! Non ho scelto nessuno. Blaine sta ancora con Karofsky e Sebastian è… Sebastian. Si è anche portato via le chiavi…» si distrasse. «Se mi ha chiuso fuori da casa mia mi sentirà».

«Voi due avete bisogno di farvi una bella chiacchierata a cuore aperto» gli consigliò Mercedes.

«Concordo» appoggiò l’amica Rachel.

Kurt fece spallucce, indeciso sul da farsi. «Va bene…» rispose tanto per accontentarle. «Grazie per la festa, Rachel. Ci vediamo Lunedì al Glee Club».

 

*

 

Quando Mercedes accostò l’auto, Kurt non aveva ancora idea di come affrontare Sebastian. Una parte di lui voleva solo rimproverarlo per averlo lasciato a piedi, ma l’altra voleva sapere se il suo migliore amico provava qualcosa per lui. Quel bacio non era stato dettato solo dai fumi dell’alcol, anche se Kurt era certo che l’avrebbe usata come scusa, perché c’era molta più disperazione e bisogno di comunicare.

«Grazie per il passaggio Mercedes» sospirò sconfortato aprendo lo sportello passeggeri.

«Qualsiasi cosa tu senta e decida di fare sappi che hai il mio appoggio» lo sostenne lei, protendendosi verso di lui per abbracciarlo. «Buona fortuna».

«Ti ringrazio» le sorrise dolcemente Kurt, uscendo dalla macchina.

Il tragitto fino al suo appartamento gli parve più lungo del solito. Continuava a ripetere il discorso più appropriato da fargli non appena varcata la soglia, ma non appena aprì la porta e lo vide stravaccato sul divano, coi piedi sopra lo schienale e un braccio penzoloni, si dimenticò della diplomazia.

«Mi hai lasciato a piedi» sbottò furioso.

«Mh» fu tutto quello che rispose l’altro.

Kurt si avvicinò al divano. L’amico si copriva gli occhi con l’incavo tra braccio e avambraccio e non sembrava propenso a rivolgergli la parola.

«Sebastian, possiamo parlarne per piacere?»

«Mh».

Kurt provò a scuoterlo, ma non ottenne nulla. «Smettila di comportarti come un bambino di cinque anni ed alzati. Non vorrai ricominciare a dormire sul divano!»

«Si» mugugnò Sebastian.

«Ah allora parli ancora! Non ti limiti a fami il verso» ribatté acido Kurt, provando a tirarlo per il braccio per farlo alzare.

«Lasciami qui, ho bisogno di pensare» farfugliò confuso Sebastian, sfuggendo alla sua presa.

«Pensare a che cosa!?»

«Lo sai» disse serioso, decidendosi a scoprire gli occhi.

«Oh andiamo… Abbiamo già vissuto una situazione simile e siamo riusciti a passarci sopra».

«E se non volessi passarci sopra questa volta?» sbottò seccato Sebastian mettendosi a sedere.

«Perché sei stato tu a baciarmi per primo?» domandò Kurt puntando con decisione le mani sui fianchi. Gli sembrava di essere un padre che sgrida il figlio di due anni per aver mangiato troppe caramelle.

«NO!» strillò Sebastian alzandosi di scatto e usando le mani a mo di paravento per non guardarlo in faccia. «Ti prego non voglio parlarne! È già abbastanza umiliante così».

«Invece parlarne potrebbe farti star meglio» cercò di farlo ragionare Kurt.

«Ho bevuto troppo, Kurt. Non c’è niente più di questo».

Kurt aveva visto quanto aveva bevuto, e non era una quantità da renderlo incapace di intendere e di volere. Era sicuro sin dal principio che l’avrebbe usata come scusa, ma non volle fargli pesare la cosa, o non avrebbero concluso la conversazione. «Ecco, vedi? Risolto. È stata tutta colpa di quel ponch! Possiamo metterci una pietra sopra e ricominciare come prima».

«Anche tu mi hai baciato però, e non sei ubriaco» cercò di incolparlo dell’accaduto per non dover affrontare il fatto di averlo fatto perché lo voleva più di ogni altra cosa al mondo.

«Mi sono fatto prendere dal momento, okay?» tentò di giustificarsi Kurt. «Perché devi essere sempre così irritante?!»

«Quindi tu non ci hai più ripensato?»

«A che cosa?» sospirò esasperato Kurt.

«A… questo» balbettò Sebastian indicando prima sé stesso e poi Kurt. «Dopo quella sera allo Scandals…»

«Ancora quella sera? Credevo fosse una faccenda archiviata ormai. Tu stesso mi hai raccontato di essere rimasto amico con tizi con cui hai avuto una storia di una notte. Non c’è niente di sconvolgente».

«Sì, ma non ho mai sviluppato nessun tipo di sentimenti per loro» sfuggì a Sebastian. Le sue orecchie si tinsero di rosso e le sue mani iniziarono a sudare più del dovuto. «Non che io provi qualcosa per te, sia chiaro» cercò di rimediare maldestramente.

«Certo, nemmeno io» rispose invece con fermezza Kurt.

Sebastian dovette fare del suo meglio per non lasciar trasparire le sue emozioni e il fatto che ci fosse rimasto male. «È meglio se vado a stare fuori per qualche tempo».

«Non è necessario» tentò di dissuaderlo Kurt.

«Sì, invece. Io non ce la faccio più».

Questa volta fu Kurt a guardarlo dispiaciuto. Non voleva che la sua presenza lo facesse stare male, eppure era proprio quello che il suo amico sembrava intendere. «Ho fatto qualcosa di sbagliato?» mormorò colpevole facendo un passo verso di lui.

«No, però ho bisogno che tu sia il più onesto possibile con me».

«Riguardo cosa?» domandò seriamente spaesato.

Sebastian lo guardò con sufficienza, incredulo che non avesse ancora capito dove voleva arrivare. «Blaine. Cos’ha significato per te quel bacio?»

Kurt contenne a stento un sorriso e pensò che forse l’alcol aveva fatto davvero effetto e non fosse tutta una recita per salvarsi la faccia. «Perché ha così importanza?»

«Rispondi e basta» continuò deciso Sebastian.

«Non lo so» sussurrò Kurt, scuotendo la testa. «Una parte di me proverà sempre qualcosa per lui, e non ti nego che il bacio di prima mi ha fatto sentire qualcosa ma…» alzò gli occhi fino ad incrociare quelli del suo amico.

«Ma..?»

Kurt era in difficoltà; non sapeva cosa rispondergli. Il bacio non gli era stato indifferente, ma non era certo di aver provato quello che si sarebbe aspettato. Possibile che l’amore che credeva di provare per Blaine si fosse trasformato solo in puro affetto? E cosa provava realmente per il suo migliore amico?

Stava per dire qualcosa, quando Sebastian decise di facilitargli la cosa e premette di nuovo le labbra contro le sue, avvolgendo a coppa il suo viso. Fu molto più dolce rispetto al bacio di un’ora prima, ma c’era più sicurezza e determinazione in lui.

«E questo cosa ti fa sentire?» sospirò contro la sua bocca, con aspettativa.

Kurt non si mosse e non disse nulla. Era se possibile più confuso di prima e temeva che parlando avrebbe solo peggiorato le cose.

Sebastian si leccò le labbra per deliziarsi ancora del sapore di Kurt, e si morse il labbro inferiore, chiudendo gli occhi. «Okay, ho capito. Me ne vado» disse sconfitto.

«No, dai» si decise ad intervenire di nuovo Kurt. «Non fare il melodrammatico».

«Già, quella è una tua specialità» rispose stizzito recuperando le chiavi della macchina per poter andarsene.

«Sebastian, possiamo parlarne civilmente?»

Sebastian si voltò di scatto, e Kurt, che solitamente era abituato a vederlo affrontare le cose con tono pacato e con una flemma invidiabile, lo guardò seriamente preoccupato. Non lo aveva mai visto così sconvolto.

«Cos’è che non va in me?!» esclamò ferito.

«Non c’è niente che non va in te. Ma ti conosco…» cercò un contatto prendendogli la mano. «Io non ti piaccio veramente, Bas. Anche io mi sento solo, ma non voglio quel tipo di relazione basata esclusivamente su scappatelle occasionali. Io voglio una storia seria con una persona».

Sebastian strattonò il braccio per liberarsi dalla presa di Kurt. «E credi che io non la voglia?»

Kurt stirò le sopracciglia nel punto più alto della fronte. «Beh, visti i tuoi trascorsi…» azzardò a bassa voce, portando Sebastian a dirigersi verso la porta d’ingresso. «No dai, perché te la prendi?! Cos’ho detto di male?»

«Ci vediamo» lo liquidò Sebastian aprendo il portone del loft.

«No, ti proibisco di uscire» lo bloccò sbarrandogli il passaggio. «Dai, sono solo degli stupidi baci. Non farla più grande di quello che è».

«Stupidi baci. Okay. Ricevuto».

«No aspetta» lo fermò prendendolo per le spalle, alzandosi in punta dei piedi per dargli un rapido, quasi impercettibile, bacio sulle labbra.

Sebastian alzò gli occhi al cielo. «Non devi farlo per compassione».

«Puoi restare per piacere?» tentò di convincerlo un’ultima volta.

Sebastian annuì, suo malgrado. «Solo perché così la smetti. Ma domani levo le tende».

«Okay, domani» guadagnò tempo Kurt. «Andiamo a letto».

 

Una volta sotto le coperte, la situazione sembrava essersi calmata. Sebastian non aveva più tentato di andarsene e, nonostante fosse visibilmente scosso, si era scusato per averlo abbandonato alla festa.

«Stai meglio?» gli domandò Kurt sistemandosi su un fianco per poterlo guardare.

Sebastian, ancora a pancia in su, emise un grugnito di disappunto. «È stata la festa peggiore della storia».

«Drama Queen…» lo apostrofò sorridendo contro il cuscino. «Davvero non ti sei divertito?»

«Non particolarmente. Tu e Blaine avete scelto una canzone orrenda» lo freddò Sebastian, decidendosi anche lui a sistemarsi su un fianco per guardarlo negli occhi.

«Immaginavo che non l’avessi trovata divertente per quello».

«Cosa farai con lui? Insomma, ti ha baciato. Come la prenderà Dave? Prevedo già una rottura» tornò immancabilmente sull’argomento.

«Non puoi saperlo» cercò di non pensarci Kurt.

«Se dovesse lasciare Dave?» insistette Sebastian, più preoccupato che speranzoso.

«Mi dispiacerebbe per loro» disse di getto, ricevendo un’occhiataccia. «Sono sincero! Non sono arrabbiato con Dave, e lui ora mi piace… Quindi mi dispiacerebbe sapere che sta male. Si merita tanta felicità».

«Si, ma metti caso che si lascino? Cosa implicherebbe per te e Blaine?» gli domandò accoccolandosi contro il cuscino.

«Hai paura che Blaine torni a vivere qui e a te tocchi sloggiare? Mi pareva di aver capito che volessi andartene comunque».

Sebastian abbassò lo sguardo. «Se tornaste assieme andreste di nuovo a New York, ed io non voglio che tu te ne vada».

«Prima o poi tornerò comunque a New York» lo informò Kurt. «Questo lavoro mi serve per i crediti alla Nyada. Indipendentemente da Blaine tornerò lì, Bas. Quindi non cambierebbe niente se tornassi con lui o no».

«Potrei venire a New York anche io…» propose Sebastian.

«Che faresti a New York?»

«Non lo so… Mi troverei un lavoro e… beh, potremmo stare assieme nel tuo loft» provò ad auto invitarsi.

Kurt si lasciò sfuggire una risata. «Sempre a scroccare».

«Non usare sempre queste frasi che vogliono dire tutto e niente. Se non vuoi più che stia con te basta essere chiari» rispose tutt’altro che divertito Sebastian.

«Credevo di essere io quello drammatico tra i due» disse Kurt prima che calasse di nuovo il silenzio tra loro. Quando succedeva era davvero insopportabile, perché gli sguardi di Sebastian non erano mai facili da reggere. «Ci avresti mai creduto? Tre anni fa?» continuò pur di far conversazione.

«A questo?»

«Eh…»

«Mi sembra ancora assurdo» confessò Sebastian, scostandogli un ciuffo di capelli dalla fronte. «Sotto sotto mi stavi simpatico anche all’epoca, ma eri il mio principale ostacolo per raggiungere il cuore di Blaine».

«I suoi pantaloni» lo corresse Kurt.

«Dettagli» ghignò Sebastian. «Ed ora invece non mi fa più alcun effetto. Per carità, è bellissimo, questo è innegabile, però…»

«Ma se mi hai detto che ci facevi ancora un pensierino!» gli ricordò Kurt corrugando le sopracciglia.

«Dovevo pur inventarmi qualcosa».

«Per..?»

Sebastian arricciò le labbra, imbarazzato. «Perché ci tieni tanto a farmelo dire?»

Ed ecco che il cuore di Kurt galoppava di nuovo come un matto. Quando perdeva il controllo in quel modo l’unica soluzione era cambiare argomento. «Non andartene domani…»

«Dammi un valido motivo per restare allora» lo sfidò Sebastian.

«Beh, cucino bene… Avresti un tetto sopra la testa… Avresti compagnia…»

«Nient’altro?» domandò speranzoso Sebastian spostandosi un poco sul materasso.

Kurt si spostò a sua volta con la spalla per avvicinarsi a lui. «Non è sufficiente?»

Sebastian era stanco di trattenersi. Nonostante si sentisse uno stupido e desiderasse sprofondare pur di non dover far i conti col proprio cuore, allungò il collo verso Kurt e lo baciò un’altra volta, strofinando il naso contro la sua guancia.

«Non dovremmo…» boccheggiò Kurt sfiorando le sue labbra.

Sebastian lo accarezzò col dorso della mano lungo la curva del suo fianco. «Se vuoi che mi fermi dimmelo, ed io mi fermerò all’istante» lo rassicurò.

Kurt sentiva il caldo respiro di Sebastian sulla sua bocca e non riusciva più a connettere. «Sai anche tu che è sbagliato».

«Perché?»

«Io non voglio farti soffrire» disse sincero, ancora incerto sui suoi reali sentimenti per lui. Se si fosse reso conto che tra loro non ci sarebbe mai potuto essere nient’altro che un’amicizia lo avrebbe fatto star male, e non voleva arrivare a questo.

«Guarda che il mio cuore è a posto» lo tranquillizzò Sebastian. «Kurt, non sono innamorato di te» aggiunse con un filo di voce, non risultando credibile nemmeno a sé stesso.

«Nemmeno io lo sono di te» rispose con altrettanta insicurezza Kurt.

«Perfetto…» sorrise Sebastian contro le sue labbra.

«Ce ne pentiremo domani mattina, lo sai questo, vero?» cercò di ammonirlo Kurt, visto che Sebastian sembrava aver perso quel briciolo di lucidità che a lui invece era rimasta.

«Probabilmente» gli sorrise malizioso.

Quel sorriso fu sufficiente per far perdere il controllo anche a Kurt. Si mise cavalcioni su di lui, fiondandosi sulle sue labbra con la stessa passione del loro primo bacio, le mani che si intrecciavano coi suoi capelli. Quando si staccò con un sonore schiocco, Sebastian lo stava guardando dolcemente, sorridendogli in un modo che non aveva mai fatto, come se si sentisse finalmente nel posto giusto al momento giusto, e fosse realmente felice. Kurt gli sorrise di rimando e i due tornarono a baciarsi come se quella fosse la loro ultima notte sulla Terra.

   
 
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