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Autore: JennyPotter99    05/09/2020    1 recensioni
CONTINUO STORIA "CIVIL WAR"
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Entrambi le navicelle giunsero ad Asgard ben armate.
La Valchiaria, Bruce e Loki sarebbero rimasti a bordo, mentre Thor e Mia si diressero al palazzo, pronti ad affrontare Hela.
La loro vecchia casa cadeva a pezzi, tant’è che gli affreschi dei muri erano crollati.
Nella sala del trono, sul soffitto, vi era rappresentata la storia di Mia, Thor e Loki, ma nessuno sapeva che al di sotto c’erano i ritratti di Odino ed Hela che un tempo avevano combattuto fianco a fianco.
Davanti a loro: il trono.
-Gli Dei solo sanno quanto ho desiderato sedermi lì.- commentò Mia.
Thor le si affiancò. –Dovevamo sederci insieme, tanto tempo fa.-
-Io pensavo che fossi solo un pallone gonfiato.- continuò lei, accarezzando la sedia fatta interamente di oro.
L’altro sorrise. –E’ vero, ma la Terra mi ha cambiato come ha cambiato te.-
-Ne abbiamo passate di belle, io e te.-
Entrambi si guardarono negli occhi, ricordando le loro avventure, compresa l’ultima a Sakaar.
Thor, più alto di lei, piegò la testa e si avvicinò a lei prima di baciarla lentamente sulle labbra.
Fu non appena i due si toccarono che Mia ricordò qualcosa: lo scontro con i Chitauri a New York, Loki, gli Avengers, la Sokovia, Steve.
Ma furono immagini troppo veloci e troppo confuse per la sua mente.
Si staccò dal Dio del tuono col fiatone e quasi non cadde.
-Stai bene?-
Mia prese un bel respiro e riprese le forze.- Si, sto bene.-
Allora Thor si sedette sul trono e impugnò lo scettro di suo padre.- Sarai regina insieme a me?- le chiese porgendole la mano a palmo in su.
-Certo che si.- rispose lei, afferrando la sua mano e sedendosi accanto a lui sui braccioli della sedia.
Fu in quel momento che giunse Hela, come se avesse percepito che qualcuno le avesse sottratto qualcosa.
-Siete ancora vivi.- gli disse lei.
-Carini i cambiamenti che hai fatto. Hai rimodernato.- commentò Thor.
-Se non sbaglio per nostro padre la situazione per risolvere ogni problema era nascondere tutto.-
-O esiliare. Ti aveva detto che eri degna: aveva detto la stessa cosa anche a me.-
-Vedi? Tu non lo conoscevi bene, non a fondo. Io e Odino abbiamo distrutti interi regni e fatto scorrere sangue. Secondo te da dove viene tutto quest’oro?- spiegò Hela. –Poi, un giorno ha deciso di diventare un re benevolo non appena ha trovato quella piccola creatura indifesa dalla pelle blu che ti è accanto.-
Quindi era stata Mia la ragione per cui Odino aveva cambiato la sua natura.
Da quell’attimo in poi, la Dea si sentì in colpa per tutto quello che gli aveva fatto in passato.
-Capisco la tua rabbia e che tu voglia rivendicare il trono, ma non puoi essere tu…Tu sei la peggiore.- intervenne Thor.
Hela prese un respiro come se stesse per fare la sua mossa. –Forza, alzati. E’ venuta l’ora della mia vendetta.- esclamò. –Vogliamo cominciare dalla ragazza che è la causa di tutto questo?!-
Thor si alzò di scatto e si mise davanti Mia per proteggerla. –Mio padre diceva che un re saggio non cerca la guerra.-
-Ma deve essere sempre pronto non appena arriva!-
Hela corse verso Thor con in mano le sue spade e la battaglia ebbe inizio.
 
Intanto, Haimdall era riuscito a portare il popolo di Asgard verso il ponte arcobaleno, ma la strada per il Bifrost era bloccata da un enorme lupo nero dagli occhi rossi, uno degli alleati di Hela.
Il Guardiano poteva solo far tornare indietro tutti gli abitanti, ma anche in quel caso, si ritrovarono il passo sbarrato da Skurge e un intero esercito di scheletri fantasma.
Erano in trappola.
Da dietro il grande lupo corse verso di loro per ucciderli tutti, ma dalle nuvole giunse la Valchiria a bordo del Commander per sparagli contro.
Dentro il castello, Hela e Thor combattevano per il trono e udirono gli spari da fuori.
-Va!- urlò Thor a Mia.
La dea corse al ponte e vide come il popolo cercava di fermare l’esercito di non morti.
Tentò di aiutarli, ma un non morto non si poteva uccidere così facilmente.
In quell’istante, Mia sentì dei pesanti passi dietro di lei: il lupo le era alle calcagna e per quell’attimo ebbe paura.
-Quello stupido cane non muore!- gridò la Valchiria.
-Ci penso io..- intervenne Bruce. –E’ arrivata l’ora di spaccare!- esclamò gettandosi dalla navicella.
Si ritrovò spiaccicato sul pavimento arcobaleno: il lupo lo annusò come per vedere se fosse vivo e quando capì che non si sarebbe mosso, proseguì il passo verso Mia.
Ringhiò contro di lei e il suo fiato la fece cadere a terra, come un vento tempestoso.
Ma prima che potesse muovere un’altra zampa, qualcuno lo afferrò dalla coda e lo spinse via: Hulk era tornato.
   
 
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