Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: AkatsukiGirl3    06/09/2020    0 recensioni
Raccolta di storie stupide e demenziali incentrate sui nostri antagonisti preferiti e sulla loro caotica vita quotidiana.
[Presenza di linguaggio scurrile]
Dal testo:
Una volta entrati in sala, notarono che Pain era già lì ad aspettarli. Era in piedi di fronte alla finestra, osservando un punto lontano con le mani incrociate dietro la schiena, che manco Hiruzen ai cantieri poteva rivaleggiare con lui.
[...]
Sasori alzò un attimo lo sguardo verso quella figura oscenamente arancione, con solo tre parole in mente: sbruffone del cazzo.
Genere: Demenziale, Parodia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Akatsuki, Altri, Itachi, Madara Uchiha, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasori/Deidara
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
2. Dissotterramento di Hidan
 
 
 
Circa un mese dopo l’ordine di Pain, Kakuzu si era finalmente ricordato che doveva dissotterrare il suo partner. Quindi un giorno dopo pranzo disse questa cosa a Zetsu, invitandolo ad andare con lui poiché era esperto nel rintraccio di persone.
 
«Io da solo dovrei bastare.» Zetsu gli disse.
 
«Non si sa mai, è meglio se vengo con te… Almeno ti faccio da rinforzo.» Kakuzu voleva evitare che durante il tragitto Zetsu spendesse soldi su pedaggi inutili per andare avanti e indietro, anche se in teoria poteva benissimo viaggiare sottoterra.
 
«Hidan è stato abbandonato da centinaia di episodi ormai, nessuno si ricorderà di lui. Zetsu da solo se la dovrebbe cavare, hm. E poi adesso sono tutti in guerra, chi è che ha il tempo di sorvegliare un cadavere?» Deidara commentò.
 
«È difficile dirlo…» Itachi osservò un punto davanti a lui, emanando un’aura misteriosa e imperscrutabile. Ma l’Akatsuki che lo conosceva bene sapeva che in realtà il suo sguardo non riusciva a focalizzarsi e che la sua vista era peggiorata di nuovo.
 
Dunque, Kakuzu e Zetsu partirono. Una volta arrivati, il tirchio si nascose dietro un albero per esaminare la situazione nemica, mentre la pianta carnivora spuntò da un altro albero. Ancora un po’ e avrebbe fatto la fotosintesi clorofilliana. «Tranquillo, come ha detto Deidara, non ci sarà nessuno che ha il tempo di… Merda!» Non aveva neanche finito di parlare che Zetsu si paralizzò.
 
A quanto pare esisteva veramente qualcuno con un sacco di tempo libero.
 
In quel momento si vedevano Shikamaru e Choji che camminavano verso di loro, fermandosi poi in piedi a un lato della fossa dove Hidan era sotterrato. Testa di Ananas si accese una sigaretta, osservando quel posto con un’espressione complicata.
 
«Shikamaru, quando hai detto di voler uscire a fare due passi, intendevi qui?» Choji chiese.
 
«Già. Ogni volta che penso alla morte di Asuma, mi sento soffocare, e quando mi sento soffocare vengo qui.»
 
«Però non capisco, hai già fatto esplodere quel tipo a pezzettini, davvero riesci a sentirti meglio a venire qui dove l’hai sotterrato?» Naturalmente anche Choji capiva quel senso di soffocamento di Shikamaru, essendo stato anche lui allievo di Asuma.
 
«No.» Shikamaru scosse la testa, «Mi sento depresso come prima, ma ogni volta che succede, voglio solo fare una cosa.»
 
Detto ciò, Shikamaru si guardò intorno per accertarsi che non ci fosse nessun altro, poi si sbottonò i pantaloni e pisciò sulla fossa.
 
Kakuzu, Zetsu: «…»
 
«Ora va molto meglio.» Detto ciò, Shikamaru e Choji si allontanarono, con Kakuzu e Zetsu che li accompagnarono con lo sguardo.
 
Dopo un silenzio di tre secondi, Kakuzu aprì bocca: «Ripeto un attimo il nostro piano, tu vai sottoterra per raccogliere Hidan, io sto qua come rinforzo…»
 
«Prima vorrei solo sapere quante volte quel tizio si era sentito depresso prima d’ora.»
 
«Zetsu, ti capisco, ma essendo membri dell’Akatsuki, cosa rappresenta un piccolo ostacolo come questo?» Kakuzu diede una pacca alle spalle di Zetsu, poi il vegetale affondò nel terreno con un viso lacrimante.
 
Dopo che i due ritornarono dalla missione, senza sprecare altro tempo Zetsu corse verso il bagno comune piangendo. Da quel momento in poi Shikamaru divenne nemico non solo di Hidan e Kakuzu, ma anche della scacchiera vegetale.
 
«Non dirmi che il cadavere di Hidan ha spaventato Zetsu talmente tanto che si è pisciato addosso! Perché sento un odore di urina? Hm.» Deidara si lamentò tappandosi il naso, guardando Zetsu che lo superò correndo. «Hidan dov’è?»
 
«Qui.» Kakuzu entrò con un grande sacco di lino sulle spalle. Quando lo posò per terra, gli Akatsukini si affollarono per aprirlo, rivelando pezzi di cadavere non identificabili. I membri dell’organizzazione criminale più temuta si coprirono il naso indietreggiando, non tanto per l’odore di marcio, ma per l’odore di piscio.
 
«Come mai non l’hai ancora cucito?» Pain, che per caso era da quelle parti, disse vedendo la situazione.
 
«È troppo spezzettato, come faccio a riattaccarlo? So solo cucire.»
 
«Allora Sasori, tu che sei esperto in assemblaggi, vacci tu.» Pain intimò, ignorando lo sguardo cupo del marionettista, e salì al piano di sopra con le mani dietro la schiena.
 
«Te ne dobbiamo una, Danna.» Notando il pessimo umore di Sasori, Deidara cercò cautamente di rassicurarlo.
 
Infine, sotto pressione del rosso, Kakuzu dovette comunque rovesciare quelle cose del sacco… No, quei pezzi di carne umana nella vasca da bagno sott’acqua per eliminarne l’odore. Dopodiché Sasori iniziò a rimettere insieme i pezzi, con Kakuzu a fianco che cuciva e Itachi che li osservava… Perché Pain aveva ordinato a Itachi di tenerli d’occhio, per evitare che Sasori, scocciandosi, trasformi il corpo di Hidan in una marionetta; oppure che Kakuzu per sbaglio lo trasformasse in una creatura geneticamente modificata. Ma Itachi si scordò gli occhiali, e quindi non vedeva proprio un beato niente.
 
Una volta che la testa era stata ricucita, Hidan riuscì finalmente a parlare, ma continuava a urlare che gli doleva dappertutto.
 
«Mi sa che lo avete riattaccato nell’ordine sbagliato.» Itachi si coprì le orecchie, poi fermò Kakuzu che intanto cercava di cucire la bocca di Hidan. «Sasori, hai qualche anestetico?»
 
«Deidara, va’ in camera mia e prendimi la bottiglietta numero ventotto.» Sasori ordinò al biondo che intanto stava sbirciando dalla porta. Il bombarolo subito fece quello che gli era stato detto e portò la roba di Sasori. Kakuzu e Itachi la osservarono, notando che conteneva del liquido di un colore discutibile.
 
«Non dirmi che glielo vuoi far bere! Come fa se ora ha solo una testa, hm?» Deidara chiese confuso.
 
Ma Sasori, senza esitare, versò tutto il contenuto della bottiglietta nella bocca di Hidan. Istantaneamente l’albino sentì la lingua che si gonfiò, spasmò e infine si paralizzò del tutto… E poi non riuscì più a gridare nulla. Itachi e Kakuzu diedero un pollice in su a Sasori. Dopo il riattaccamento, l’intero corpo di Hidan fu ricoperto di cicatrici, rendendolo inguardabile. Deidara, senza proferire parola, lo avvolse in bende strettissime, non permettendogli di toglierle in pubblico prima che le cicatrici guarissero.
 
Avevano appena finito di sistemarlo che tutti presero a deridere Hidan nel soggiorno, con l’albino che, non potendo parlare, riusciva solo a fulminarli con lo sguardo. Pain, sentendo il casino, scese al piano di sotto incazzato, con le pantofole di silicone che emettevano degli osceni “flop, flop, flop” più rumorosi del caos di sotto.
 
«Siete tutti convocati alla riunione!»
 
Gli Akatsukini drizzarono la schiena, vedendo che l’espressione di Pain non prometteva nulla di buono.
 
«È appena arrivato un telegramma. Itachi, tuo fratello è stato premiato!» Pain sbatté i fogli sul tavolo prima di buttarsi sulla poltrona. Tutti si avvicinarono per leggere la notizia, e infatti sopra c’era la scritta “Vincitore del Premio Nobel per la Pace – Uchiha Sasuke”.
 
«Proprio quello che mi aspettavo da mio fratellino.» Itachi sembrava compiaciuto.
 
«Ma questo cosa c’entra con noi?» chiese Kisame.
 
«Lo sapete perché ha vinto il premio per la Pace?» Pain era così arrabbiato che continuava a premere l’indice sul tavolo, «La giuria ha detto che Sasuke è stato colui che ha contribuito maggiormente alla difesa del mondo, ma indovinate chi è l’ostacolo più grande della pace mondiale? Già, proprio noi! Ma tu guarda un po’ tuo fratello, prima ha cercato di assassinare Orochimaru, poi Deidara, e come se non bastasse ti ha pure fatto un culo così, poi ha ucciso anche dei Zetsu bianchi e ora non lascia stare neanche Tobi. Ma dimmi un po’ te!»
 
«Beh… Orochimaru alla fine l’ho sistemato io, Deidara se l’era cercata, io ho già una malattia incurabile, poi se Zetsu Bianco muore c’è Zetsu Nero, e Tobi non è ancora morto, no?» subito Itachi cercò di scagionare suo fratello.
 
Parli del diavolo e spuntano le corna. Pain non aveva neanche espresso il suo parere su Sasuke che il ragazzo stesso si autoinvitò nel covo, ignorando tutti e sedendosi di fronte a Itachi. Zetsu e Deidara, quando videro che arrivava, senza proferire parola il primo fuggì sottoterra e il secondo semplicemente si alzò e se ne andò alla no Maria io esco.
 
«Quand’è che torni con me?» Sasuke andò dritto al punto.
 
«Tornare? Tornare dove? L’Akatsuki è la mia casa, devo proteggerla…» Itachi lo prese per il culo.
 
«Sì, come no.» Sasuke sapeva che Itachi aveva intenzione di continuare a essere accusato di tradimento per proteggere la reputazione del clan.
 
«Oi, stavamo proprio parlando di te, non ignorarci.» Pain intervenne, indicando il telegramma sul tavolo. Sasuke guardò quel foglio con la coda dell’occhio, notando che era sul premio che aveva da poco ricevuto.
 
«E quindi? Volete pure aiutarmi a celebrarlo? Ma che carini. Peccato che abbia già lasciato l’Akatsuki, non dovete sentirvi obbligati.» Sasuke disse sarcastico, nonostante il tono poco amichevole di Pain.
 
«Se non l’avessi detto mi sarei pure dimenticato che una volta facevi parte dell’Akatsuki. Ma dimmi un po’ cosa stai facendo, già l’Akatsuki ha pochi membri e tu ne hai portati via quasi la metà, vuoi per caso diventare il mietitore dell’Alba?»
 
«Cosa vuoi?» Sasuke lo guardò freddo.
 
«Ah, che modi. Mi domando perché questo premio non l’abbia preso Naruto. Guarda quanto è potente con il suo talk no jutsu, senza accorgersene ha ancora una volta contribuito alla pace mondiale, mentre tu intanto sai solo massacrare la gente.»
 
«Se è così, allora secondo me il premio dovrebbe essere tuo. Anche con il talk no jutsu di Naruto gli sfigati sono comunque morti, guarda te invece quanto sei potente, hai sterminato un intero villaggio ma poi in cambio della tua vita li hai resuscitati tutti.»
 
Pain stava tremando dalla rabbia, ma decise di lasciare un “quell’idiozia è stata opera di Nagato” prima di salire al piano di sopra.
 
«Non pensavo che il boss abbia fatto una cagata del genere…» Kakuzu commentò.
 
«Se era disposto a sacrificarsi per un branco di sconosciuti, perché non ha provato a salvare noi?» Sasori notò, scontento. Tutti i presenti non erano forse morti perché sottomessi a Pain? Dunque gli Akatsukini salirono dal boss per esigere delle spiegazioni, e visto che c’erano, anche obbligarlo a invitare tutti a cena fuori in segno di scusa. Erano rimasti solo Itachi e Sasuke che si trovavano ancora al piano di sotto a fissarsi a quattr’occhi.
 
«In realtà oggi sono venuto per una questione più importante.» Sasuke tirò fuori un documento dal giubbotto e lo porse a Itachi, «Visto che non torni, almeno firmalo.»
 
Itachi prese il documento e lo lesse, notando che era un contratto di trasferimento immobiliare, il quale prevedeva che tutte le proprietà degli Uchiha sarebbero trasferiti sotto nome di Sasuke, e notò pure che Madara e Obito avevano già messo la propria firma. Itachi attivò lo Sharingan per esaminare quelle calligrafie: «Non li hai firmati tu, vero?»
 
«Se l’avessi fatto, perché sarei dovuto venire da te?»
 
«Ma non ne lasci neanche un po’ a noi? Sei veramente un bastardo.» Anche se non sapeva in quale modo avesse convinto Obito e Madara a firmare il contratto, affacciandosi al proprio fratellino, Itachi non poté che firmare rassegnato anche lui, tanto ora come ora non riusciva a tornare a casa.
 
Sasuke si riprese il contratto con ancora l’inchiostro fresco, poi si alzò facendo per andarsene.
 
«Allora è fatta. Ti verrò a trovare un altro giorno.»
 
«Non resti per cena?»
 
«Ma anche no. Se gli altri vedessero che ci frequentiamo ancora, mi rovinerebbe la reputazione.» detto ciò, si allontanò.
 
Itachi si depresse: aveva saputo che ultimamente Sasuke si stava contendendo la posizione di Hokage con Naruto.


 

Rieccomi con la continuazione dello scorso capitolo ^^
Finalmente Hidan è ritornato tra noi, anche se in modo abbastanza macabro… Mi mancavano poi le battute e le stupidaggini di Zetsu nell’anime, penso che non riuscirò mai ad accettare che sia un ammasso di poltiglia defecata da Kaguya XD
Come sempre ringrazio tutti per aver letto fin qua!
Alla prossima <3
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: AkatsukiGirl3