Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: sallythecountess    07/09/2020    0 recensioni
Ian è uno sceneggiatore, aspirante scrittore fallito, che ama i libri e la vita comoda, ma per un caso del destino incontra lei: un'attivista, politicamente scorretta, sovversiva, rockettara e francamente bellissima. Si scontrano, si provocano e ovviamente finiscono col desiderarsi. C'è solo un problema, però: lei è la ragazza di cui è innamorato suo nipote. Riusciranno Ian e V a trovare una loro dimensione in tutto questo casino?
“Vedete il destino è sempre molto chiaro con noi, ma a volte siamo noi ad accanirci. Lui ce lo fa capire chiaramente che due persone troppo diverse non possono essere felici, ma noi continuiamo a sbattercene in nome di quella cosa terribilmente stupida che chiamiamo amore. Eppure c'è un motivo per tutto, solo che non vogliamo accettarlo. C’è un motivo se il giorno e la notte non s'incontrano mai, e neanche la luna e il sole. Due parallele, semplicemente, non dovrebbero mai incontrarsi o sono veramente casini. Quindi non prendetevela con il destino, se siete voi ad ignorare tutti i segni e a lanciarvi a capofitto in storie che non possono far altro che dilaniarvi. "
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo:
“Voglio che dormi con me stanotte Ari, voglio abbracciarti…” le sussurrai appena, mentre lei si rivestiva per allontanarsi, e allora lo notai: una lievissima smorfia di fastidio le attraversò il viso come un fulmine a ciel sereno e lei rispose “…non è possibile, lo sai…”
Ok, questa cosa evidentemente la scocciava, ma cos’era? Non le piaceva l’idea di dormire insieme? Non ne avevo idea, così cercando di sembrare più dolce possibile le sussurrai “…ma io ti voglio qui Ari. Voglio poterti stringere e accarezzare, non solo fare l’amore…”
Ero stato dolce, ma di nuovo lei sembrava infastidita. Era evidente che non volesse dimostrarlo, però, ma non capivo davvero cosa le stesse succedendo.
“…e allora vai da Jimmy e digli che stiamo insieme…” mi disse seria, infilandosi le scarpe, ed io per un attimo rimasi completamente paralizzato da quella richiesta. Che cosa diavolo c’entrava col dormire insieme una cosa simile?
Ovviamente mi persi nelle mie riflessioni, e lei ridacchiando rispose “ecco che se ne va Ian…” e poi fece per uscire, quando finalmente trovai il coraggio per chiederle “ma che cosa intendi? Perché per dormire con te devo parlare con Jimmy?”
Lei si girò ridacchiando e rispose “…perché francamente ho troppo rispetto per me stessa per dover continuare a sgattaiolare fuori dal tuo letto sperando di non essere vista. Mi sento come se stessimo vivendo una lunga storia occasionale....”
“No, non è così…” le sussurrai sconvolto, perché la stavo facendo sentire insicura e per l’amor del cielo non ne avevo nessuna intenzione. La tirai per il braccio e finì di nuovo sul mio petto e occhi negli occhi le dissi solo “giuro che risolverò questo problema il prima possibile, ma tu resta con me stanotte…”
Stavo giocando sporco: le stavo facendo gli occhi da agnellino e strusciavo il mio naso contro il suo e lei spazientita ruggì “E va bene! Anche se questo significa che devo alzarmi prima di tutti gli altri, altrimenti mi vedranno uscire dalla tua stanza…”
“Ti sveglio io amore…” le sussurrai piano, spogliandola e lei ridendo rispose “come no! Non senti mai la sveglia prima del quarto o quinto allarme. Potrei fare qualsiasi cosa in questa stanza mentre dormi, persino provare con la chitarra e non sentiresti…”
La coccolai un po’ e lei si addormentò come un cucciolo tra le mie braccia, ed io pensai solo che era davvero tenera nel sonno. Poi mi allontanò prendendomi a calci e ci ripensai, ma era comunque la mia adorata bionda. Non riuscii ad addormentarmi subito quella sera, perché le parole che mi aveva detto mi stavano confondendo. Mi chiedevo un milione di cose come: avrò sbagliato a non dire subito a Jimmy le cose come stanno? O anche starò rovinando la nostra storia con questi segreti.
Non era semplice dovergli dire quello che avevo fatto, ma io l’amavo e non lo avevo fatto per semplice lussuria. Ed era diverso, no? No, col cavolo che lo era. Anzi forse era anche peggio, ma dovevo comunque fare qualcosa perché Ariel aveva ragione.
 Mi svegliai due minuti prima della sveglia, e cominciai a baciarla per svegliarla, ma lei farfugliò solo “no, dormo, dopo sesso…” e io iniziai a ridere.
“Dai piccola, devi andare nel tuo letto…” aggiunsi, cercando di essere dolce, e lei aprì gli occhi e sbuffandò si alzò e andò via senza dirmi neanche ‘buongiorno’. Ci rimasi parecchio male, onestamente e iniziai a chiedermi se fosse risentita, ma poi la signorina tornò e accomodandosi sul mio corpo, mi spiegò che era sempre così odiosa appena sveglia e non dovevo prendermela.
“Scusa…” sussurrò, baciandomi il naso e la fronte, ma io ero totalmente soggiogato da lei e le sussurrai piano “…parlerò con Jimmy amore. Così non dovrai più scappare come una cortigiana dal letto del re…”
“Ian, ero un po’ nervosa ieri. Non volevo farne una questione di stato…” mi disse piano, ma io le sussurrai con la stessa voce “non voglio che tu sia insicura dei miei sentimenti, hai capito?” me lei sorridendo mi giurò di non esserlo.
“E basta con questa storia che ti lascio sempre, perché Ariel io voglio tenerti tutta la vita con me…” le dissi serio e lei iniziò a baciarmi e sussurrò solo “ne parliamo quando mi avrai conosciuto meglio…” ma poi iniziò a fare l’amore con me ed io mi persi.
La signorina tornò a dormire, ma solo molto tempo dopo si ricordò di informarmi del fatto che aveva dato di nuovo il giorno libero alla mia domestica, e io che ero già al bar feci finta di nulla. Provai a pensare a cosa dire a Jimmy, e decisi che dovevo farlo il prima possibile. Mi sarei probabilmente beccato un pugno, eh, ma ci stava. E poi, proprio mentre mi preparavo ad uscire, notai una festa e scoprii una cosa: la mia segretaria stava per andare in maternità. E, a quanto pare, non avevano neanche trovato una sostituta. La prima cosa che pensai, ovviamente, era che dovevo dirlo ad Ariel, perché se avesse avuto un lavoro non avrebbe avuto problemi con il visto.
Arrivai a casa felicissimo ragazzi, ma lei non c’era. Volevo sapere dove fosse, ma non volevo sembrare il classico fidanzato asfissiante così semplicemente mi decisi ad aspettarla giocando alla playstation. Improvvisamente mi accorsi di una cosa: casa mia era pulitissima e lei aveva anche preparato la cena. Come domestica era senz’altro meglio di Luz, ma probabilmente mi avrebbe dato del sessista se glielo avessi fatto notare, quindi mi tenni per me la mia considerazione.
Si fecero le otto, ma di lei non c’era traccia. Cominciai a pensare che fosse uscita con qualcun altro e non vi dico la crisi di gelosia che ebbi. Ero un ridicolo vecchio che si comporta come una moglie gelosa, ma che potevo farci? Cominciai ad andare avanti e indietro per casa. Pensavo a lei, a lei con un altro. Uno più giovane, più rock, uno che capiva la musica che amava e che magari suonava anche!Uno che amava gli animali quanto lei, sapeva che vestiti indossare, che cibo era naturale! Che speranze avevo contro uno così? No,no non c’era storia. Mentre rimuginavo su queste mie ridicole paranoie, non mi accorsi che qualcuno era entrato nella stanza.
“Stai bene?”
Mi chiese con aria curiosa. Che diavolo dovevo dirle? Ok, sta' calmo Ian. Tu scrivi quindi inventa…Zero, buio! Il nulla assoluto. Cervello del cavolo, non ci sei mai quando servi! Lei sorrise e aggiunse“Scaldo la cena, tu puoi avvertire gli altri?”Ah finalmente una domanda a cui sapevo rispondere! Cercando di darmi un tono, le dissi soltanto “Certo”
Avvertii tutti e scesi, entrai in cucina e la vidi calma e serena mentre scaldava il cibo, beata lei! Io ero pieno di domande, ma mi avrebbe ucciso se avesse saputo a cosa stavo pensando. Mi guardò e disse “Paella e insalata…” Aveva capito che c’era qualcosa che non andava…era realmente una strega! Feci finta di niente, sorrisi e dissi “Ah non l’ho mai mangiata…”
 Spalancò gli occhi, poi rise e disse “E io che mi sorprendo ancora! Va beh, semplicemente ci metterò più tempo ad addomesticarti…”
Sorrisi e provai a baciarla, ma lei si scansò e disse “Sei pazzo? Stanno per arrivare tutti, sul serio vuoi che la cosa sia di pubblico dominio?”
“Di pubblico dominio cosa?” ringhiò Black interrompendoci e, mentre io pensavo a cosa rispondere, V ruggì indifferente “Non sono cazzi tuoi…”
Semplice, secco e tutto sommato geniale…
“Ok, ok…riguarda dove sei stata tutto il pomeriggio?”
Oddio, anche Black se lo chiedeva? Era geloso anche lui? Forse anche lui provava qualcosa per lei? Ma che diavolo voleva?
“Sì, e non ti riguarda…” rispose seccatissima. Black si accese una sigaretta e ruggì “ Ah se impedisce alla mia chitarra solista di venire a provare due giorni prima del grande debutto, beh cazzo se mi riguarda! E riguarda tutti Nigel, Jen e Pete inclusi. E riguarda anche Ian e Jimmy che ci stanno aiutando.”
Quindi non era geloso…o sì? E soprattutto: potevo prenderlo a calci?
“Oh Sean, come se te ne fregasse davvero qualcosa di questa storia della band, dai. Lo sappiamo tutti che è solo una cosa per divertirci, tanto faremo tutti altro nella vita…” rispose sarcastica, ma lui disse una cosa che mi diede una nuova chiave di lettura di tutto il gruppo “…sì, io, tu e Nigel forse, ma cosa faranno Jen e Pete se non va la band? Te lo sei mai chiesta?”
“A Pete penserà la famiglia…” rispose laconica, ma evidentemente era un argomento che la faceva sentire a disagio.
“E a Jen chi penserà? Jimmy? Davvero?” chiese Black seccato e V scosse solo la testa.
“Hai trovato un gruppo di animalisti folli anche qui?” le chiese, con uno sguardo estremamente penetrante e lei stringendosi nelle spalle rispose “Greenpeace. Abbiamo lavorato ad una petizione.” Black sbatté i pugni sul tavolo e ruggì “com’è che me lo immaginavo? Per te contano solo foche e delfini e altri animali del cazzo. V qui c’è la nostra vita in ballo,lo capisci?”
V lo guardò molto male, si guardavano come se volessero fulminarsi a vicenda.
“Ascolta Black,che male può fare se non viene a provare per qualche ora? Lo sai com’è fatta, vuole aiutare il mondo ed è giusto che lo faccia.”
Gli dissi, cercando di stemperare il clima, e gli misi anche la mano sulla spalla anche se volevo solo prenderlo a calci.
 “Immagino che la tensione sia insopportabile, ma non è meglio se suonate dopo esservi distratti un po’?Così lo fate anche con più voglia e più concentrazione, no?”
V capì che volevo solo difenderla, e mi sorrise in modo molto dolce, ma fortunatamente Black non lo notò. Mi abbracciò e disse “Grazie amico, hai ragione, ma qui siamo allo sclero totale. E neanche riusciamo ad abituarci alla differenza oraria. Insomma ci aspettavamo presto una serata, ma non così presto” Poi guardò male V e sentenziò “stanotte si prova fino a tardi.”
Lei mi guardò e disse “scusa” senza farsi sentire. Cha carina. La cena fu tranquilla, e anche io ero più sereno. Quello strano tipo di creatura, che in alcuni sporadici momenti sembrava un angelo, ma per tutto il resto del tempo sembrava Satana in persona, era andata ad aiutare gli animali. Che dolce! Ed io che mi ero dato alle paranoie: che imbecille. Certo questa cosa mi lasciava da pensare: stavamo insieme da pochissimo ed io ero talmente andato fuori di testa da cominciare già con le crisi di gelosia? Cosa avrei fatto dopo una settimana?
A cena improvvisamente disse “Hey, ascoltate c’è un canile lager in zona e noi vorremmo farlo chiudere ma ci servono delle firme.” Poi mi guardò dritto negli occhi e aggiunse “ Mi aiutereste?” Le domande facili le adoravo. Sorrisi e dissi “Ovviamente! Conta sulla firma mia, di Jeff e Josh…” Sorrise e mi fece un segno con la testa che significava “Grazie.”
Improvvisamente Nigel, che aveva passato tutto il tempo al telefono gridò “V, Black, figli di puttana malefici avete inviato la mia foto dell’altra sera alla mia donna?” I due colpevoli si misero a ridere e lui s’infuriò. Jimmy, Jen, Pete ed io però eravamo stati esclusi e volevamo sapere. Fu V a parlare “Beh dai non prendertela era uno scherzo. La sera in cui abbiamo conosciuto Mary avevamo  bevuto tutti troppo, ma Nigel si è…beh come dire in modo carino…addormentato vomitando sul water, quindi lo sta abbracciando!Volevamo fare una cosa carina e farle capire che ti senti solo...” Ok era divertente. Nigel li guardò male e giurò che si sarebbe vendicato, ma la cosa finì lì.
Dopo cena si chiusero tutti nella loro stanzetta e io rimasi solo. Capii che non aveva senso aspettarla, avrebbe fatto tardi così li andai a salutare e me ne andai a letto. Come un idiota sorrisi quando mi accorsi che nel letto c’era il suo profumo, poi accesi la tv e spensi la testa, ma  improvvisamente V irruppe nella mia stanza.
 “Sono venuta solo a scusarmi, non mi lasciano in pace, quindi non posso stare con te stanotte.” Sorrisi, era così carina! “Non importa insomma…non fa niente.” Lei si stese addosso a me e disse “buonanotte splendore. Sei così carino con i capelli in disordine! Mi mancheranno queste tue belle mani stanotte...”
La baciai molto molto molto dolcemente e le mie mani dimostrarono di sentire la sua mancanza. Così beh…come dire…ci distraemmo? Lei improvvisamente mi allontanò e disse “Dio se lo vorrei, ma mi uccidono se non torno. Notte”. Così…mi addormentai.
Vi siete mai svegliati di soprassalto perché non riuscivate a respirare? Ora provate a immaginare cosa sia svegliarsi nel cuore della notte, al buio, e scoprire che qualcuno è seduto su di voi e ha la mano sulla vostra bocca. Mi terrorizzai. V sorrise e disse sottovoce “se ti tolgo la mano dalla bocca prometti di non fare casino?” Che modo geniale per svegliare un uomo. Certo, era la cosa migliore per eccitarmi…ma per favore! Aveva sempre queste idee da terrorista. Con occhi sbarrati feci cenno di sì ma…mi aveva spaventato a morte! Mi tolse la mano ed io la scaraventai sul letto. Cominciai a baciarla poi…la guardai negli occhi e lei disse “Mi andava…ero nel mio letto e non riuscivo a dormire…ti ho sorpreso?”Mi pensava allora! Risi e dissi “ma sta' zitta”
“O mio Dio, ma sono veramente le cinque?” Le dissi sconvolto, stanco e incredibilmente assonnato. Anche lei era stanca, ed era accoccolata addosso a me.  Assonnata aprì un solo occhio e, con il tono più tenero del mondo disse “Sono sfinita, posso restare?”
Che domanda idiota. Avrei voluto che ci vivesse nel mio letto. Desideravo che ci fosse una specie di piccola città in cui lei potesse prendere la residenza in quel maledetto letto…
“E va beh Ian me ne vado”Disse, alzandosi e io impazzii. Le presi d’istinto il braccio e con un filo di voce e il cuore a mille le dissi “No, no resta…”Lei sorrise, si stese addosso a me e disse “Buonanotte”
Eh! Buonanotte…buonanotte?? Con una così nuda addosso uno giustamente si addormenta. E poi alle otto dovevo andare a lavorare quindi non avevo tempo per dormire…rimasi immobile a guardarla. Era troppo bella, stranamente indifesa. Era come una tigre incredibilmente feroce, che però durante il sonno diventava morbida e coccolona. I denti aguzzi erano nascosti da un musetto adorabile. Gli artigli erano tornati nelle zampe, che non erano più strumenti di tortura, ma semplici cuscinetti morbidi.
“Ian prendi un sonnifero se non riesci a dormire, ma smettila di fissarmi. E’ inquietante, è da fottuto maniaco sessuale.”
Ecco! Pensate che stavo per dire Dolce… era veramente dolcissima. “Scusa tesoro”le dissi piano e lei sussurrò “sono amore, non tesoro, ma ne parliamo domani…”
E così…beh mi addormentai, ma quando la mia sveglia suonò scoprii di essere solo nel letto. Capii dov’era il trucco, così corsi in cucina e la trovai lì a lavare i piatti. Sorrise e disse “Buongiorno, la colazione e il caffè sono pronti, sono in tavola…”Effettivamente lo erano…Sorrisi e le dissi “Luz non c’è neanche oggi?” Lei allora mi guardò in modo dolce e disse “Voleva venire, ma Lola sta male…le ho detto di venire quando starà meglio” Sorrisi e dissi “Va bene, buongiorno” lei allora si contrariò “Cos’è quando gli altri stanno per entrare vuoi baciarmi altrimenti mi becco solo un buongiorno?”Sorrisi e le andai incontro. LA baciai talmente forte da schiacciarla contro il frigo, lei sorrise e disse “Wow…cazzo…wow”
Ovviamente lei ricambiò il bacio e rischiammo di finire male in quella cucina. Solo che dovevo calmarmi quindi l’allontanai lei rise e disse “comunque: tesoro si dice un po’ chiunque, anche ai colleghi o agli amici. Tu non vuoi qualcosa di più confidenziale per me?”
Scoppiai a ridere. Ma che cretinata! Così le dissi “Tu hai capito cosa ci siamo fatti ieri sera, sì? E quello non ti sembra 'confidenziale'?Insomma io non lo faccio con tutti, vorrei essere chiaro su questo punto. Molte delle cose che abbiamo fatto ieri notte...vanno molto oltre quello che io definisco 'confidenza', ma non so tu come la vedi.”
Si mise a ridere allora e scosse solo la testa ed io baciandola sussurrai “…comunque sei il mio amore, non devo chiamarti in altri modi, hai ragione…” e lei sorrise.
“nessuno mi ha mai chiamato amore…” sussurrò, stretta tra le mie braccia, ed io le dissi solo “meglio” facendola sorridere.
 
Capitolo: una bella nottata
Mi salutò promettendomi “nuovi livelli di confidenza per quel weekend” ed io impazzii davvero, anche perché non me li riuscivo neanche a immaginare. Dovevamo partire per San Francisco dopo pochi giorni, ed io non vedevo l’ora.
 Avevo bisogno di lei, era l’unica al mondo per me. Ero innamorato, ogni cellula del mio corpo l’amava. Amavo il suo sguardo bellissimo, i suoi meravigliosi ricci ribelli, le sue labbra e il suo corpo perfetto. Amavo il fatto che lei si preoccupasse per gli animali, per i bambini, per il pianeta pur detestando ogni essere umano adulto. L’amavo perché era una stronza, ninfomane. L’amavo perché non potevo, non dovevo amarla ma il mio cuore si rifiutava di essere ragionevole. L’amavo perché mi rendeva felice stare con lei…tutto qua. Andai a lavoro e…pensai a lei tutto il maledettissimo tempo. Come sempre scrivevo e cancellavo, scrivevo e cancellavo. Non vedevo l’ora di tornare a casa e stare con lei…
“Ti ho portato la nuova segretaria” mi disse Jeff, entrando nel mio ufficio senza neanche chiedere il permesso insieme ad un’altissima biondona molto truccata e molto nuda.
“Lei è Candy” annunciò. Sinceramente non era brutta, ma io non ero interessato, perché amavo la mia bionda. Sorrisi e dissi “Ciao Candy, arrivi proprio al momento giusto. Sono veramente incasinato, tu potresti convertirmi un file word in pdf per favore?” Lei guardò Jeff smarrita e lui gridò “Brutto figlio di puttana, ma stai davvero così? Sei così totalmente sottomesso a quella bionda da non poterti rilassare con una bella ragazza?”
Ecco. Era veramente cretino, non c’era altro da dire così dissi “sì, sono innamorato perso, va bene?”
Candy mi sorrise e disse “ohh” Jeff, invece, al suo solito fu molto poco ortodosso. Iniziò a prendermi in giro e a fare battutacce su lei che mi controllerebbe come un mastino, così m’infuriai e cacciai entrambi.
Finalmente un’assurda giornata lavorativa finì e io me ne tornai a casa felicissimo. Non vedevo l’ora che tutti si levassero dai piedi e lei s’infilasse nel mio letto. Eppure arrivato a casa la trovai vestita e truccatissima. Erano tutti pronti, c’erano anche Josh, Jeff e Candy.
 “Usciamo per distrarci un po’…” mi disse ed io pensai bene avrei dovuto aspettare per stare con lei, ma non era un problema. Sorrisi, ma lei mi guardò in modo strano, come se si sentisse in colpa. Insisté per stare in macchina con me e quando Josh disse “Anche io con Ian!” lei lo guardò e ringhiò “Non pensarci neanche.”Spalancai gli occhi e Josh mi sorrise, guardandomi con complicità.
“Ok volevi far capire a qualcun altro che c’è…” Non riuscii a finire. Lei mi stava guardando malissimo “Ian stanotte devo flirtare con qualcuno…”
Esplosione nucleare nel mio petto. Morte, dolore lancinante, impossibilità di respirare o dire qualcosa. “Volevo solo dirtelo”
Pensai solo “grazie, eh”. Vorresti anche dare un morso a questo mio povero cuore? Però sorrisi e quando riuscii a non vomitare dissi “Ah…hai conosciuto qualcuno?”
Lei rise e rispose“Ma no scemo! Che ti viene in mente? E’ solo che se continuo con questo atteggiamento così strano e casto s’incuriosiranno. Non dico che voglio fare sesso, ma almeno farmi offire da bere. Non posso cambiare abitudini da un momento all'altro senza destare sospetti. Loro sanno come sono fatta...”
Ok. Ok voleva solo salvare le apparenze. Era tutto ok, no? Ok un cazzo.
“Flirta con me. Fanculo tutto, io non posso sopportare di vederti con un altro, non posso fisicamente” le sussurrai letteralmente devastato.
 Lei sorrise e mi disse “accosta” non capii esattamente cosa volesse, ma cominciò a baciarmi e sussurrò piano “come facciamo amore? Hanno cominciato anche con le battutine…voglio solo difenderti…”
“Non me ne importa niente…” ruggii tanto sconvolto da spaventarla e lei mi fissò con due occhi bellissimi.
“Lasciali parlare, oppure diciamoglielo ora. Non mi importa di niente, ma non posso tollerare di vederti con qualcuno, hai capito? Perché io impazzisco Ariel…”
Uno spirito mi aveva posseduto, sarà stato Chuck Norris, non so. Non avevo più paura di avere problemi con Jimmy e con la mia famiglia, perché c’era il nostro amore sull’altro piatto della bilancia.
“Pazzo…” mi sussurrò, accarezzandomi le guance “…e va bene, lasciamoli parlare”
“Dimmi che sei solo mia, ti prego…” mi venne fuori d’istinto stringendola e…lo sapete vero che non fu una buona idea? Iniziò a ridere e fissandomi male rispose “gli esseri umani non appartengono a nessuno, lo sai vero? Ed è estremamente…”
Non avevo francamente voglia di sentirmi la tirata ideologico-filosofica, così la baciai e le dissi “solo una volta. Poi tu sei libera, indipendente e tutto il resto, ma dimmi una volta sola che sei mia…”
Lei alzò gli occhi al cielo e sbuffò, ma poi mi disse pianissimo “…da donna libera e indipendente quale sono, desidero soltanto te come compagno e amante…”
“E’ proprio la stessa cosa! Super romantico!” pensai scocciato, ma lei sorridendo aggiunse “…e dunque possiamo dire che il mio cuore appartiene a te”
“Grazie, so che ti sei sforzata…” le risposi ridendo e lei annuì.
Arrivammo in ritardo in quella bettola e tutti ovviamente fecero domande, a cui V rispose “Dovevo vomitare ok?”
 Nessuno ebbe il coraggio di ribattere e lei rimase seduta accanto a me, fingendosi indisposta rifiutando di ballare con Jen. Più di uno provò ad avvicinarla, ma lei che mi teneva la mano sotto al bancone per non farsi vedere la sollevava e diceva “niente, ma la biondina di solito è amichevole…” indicando Jen che si era allontanata per ballare con uomini sconosciuti.
“Che è successo?” chiesi a V sottovoce, perché anche Jimmy stava provando a socializzare con altre tizie, e lei stringendosi nelle spalle rispose “sarà finito il grande amore”.
Ecco, era ancora peggio adesso. Con il mio solito tempismo avevo perso il momento perfetto e ora addio.
Improvvisamente Jimmy saltò addosso ad un tizio che aveva baciato Jen, e tutti gli amici del tizio corsero in suo aiuto. Io e Josh andammo ad aiutarlo e finimmo in una rissa, che felicità. Ora, ovviamente io non ero proprio uno da risse e cercavo di mediare, ma mentre stavo litigando con un tizio sentii un rumore dietro di me. Mi girai e vidi che Ariel aveva appena steso un tizio che stava per attaccarmi, sorrisi e dissi “Grazie” e lei ricambiò il sorriso, ma era troppo occupata a combattere in stile eroina dei videogiochi. Era semplicemente fantastica, ma fu attaccata da due uomini, che la spinsero contro il muro e la bloccarono mettendole una stecca da biliardo contro il collo. Le stavano facendo male ed io persi il controllo e la difesi. Di colpo mi trovai al centro della faida. Avevo V a destra e Jimmy a sinistra. Sentimmo le sirene della polizia e lei tirò me e Jimmy e ci trascinò alla mia macchina. Salimmo e lei gridò “Jimmy ma sei uno stronzo, ma come cazzo ti è saltato in testa? Ma hai capito loro quanti erano e quanti siamo noi? Potevano veramente massacrarci, cazzo.”
“Sta' zitta tu. Dimmi dov’è?”
“E’ con Nigel, l’ha portata subito via”
Non volevo disturbare e quindi non dissi nulla,mi limitai a guardarla dallo specchietto retrovisore. Improvvisamente lei guardò dritto nello specchietto e disse “ Tu che stai aspettando a partire?”
Agitato partii,ma l’atmosfera era glaciale. “Davvero Jimmy ma che ti aspettavi? Ma non la conosci Jen?”
“Sta' zitta. E’ tutta colpa tua, sei tu quella che crea sempre casini!”
“Io?” ruggì sconvolta e lui ringhiò “…non potevi ballare con lei, cazzo? Ti sembra normale lasciarla sola?”
V s’infuriò e smise di parlare, ma io improvvisamente dovetti accostare…il fatto è che non mi ero accorto che la mia testa stava sanguinando. Me ne accorsi quando mi sentii qualcosa vicino alle labbra e toccandolo vidi che era rosso. Ora, probabilmente nulla al mondo mi spaventa quanto il sangue. Quindi accostai e da vero eroe/gentiluomo…svenni sul volante,picchiando ulteriormente la testa.
Al risveglio V era chinata su di me e mi accarezzava i capelli. Eravamo sul sedile posteriore e Jimmy guidava. Feci per alzarmi ma Ariel mi trattenne “Hey tesoro hai preso un colpo alla testa sta' calmo, ok? Adesso ti portiamo all’ospedale e scopriamo finalmente cosa c’è di tanto speciale in questa tua bella testolina”
Sorrisi, mi sembrava quasi un sogno, ma io stavo bene! Insomma svenivo sempre alla vista del sangue…ma V avrebbe riso se glielo avessi detto. Porca miseria…allora sarei andato in ospedale. La dottoressa del pronto soccorso mi guardò malissimo e sono quasi certo che, senza dirmelo, mi fece gli esami per controllare se ero ubriaco o drogato. Gli dissi come stavano le cose e lei ribatté rigida “Ormai è qui…facciamo una tac di controllo”
Rimasi lì sotto per un po’ e poi mi dissero “Sano come un pesce!” Tornai di là in barella e la vidi. Era stravolta, con un labbro gonfio e aveva uno sguardo preoccupato. I suoi biondi capelli erano letteralmente esplosi, il trucco si era sciolto un po' e il rossetto rosso che usava sempre, le aveva lasciato un alone intorno alle labbra. Non come quello di un clown, era molto leggero, come se qualcuno le avesse messo le mani sulla bocca. Mi vide, sorrise e mi corse incontro. Jeff e Josh parlarono col dottore e rimanemmo soli per un attimo e lei mi strinse fortissimo e sussurrò solo “mi dispiace amore, mi dispiace da morire…”
“Hey non è mica colpa tua?” le sussurrai, cercando di calmarla, ma era sconvolta e aveva anche le lacrime agli occhi.
“Amore sto bene…” aggiunsi abbracciandola, ma lei era letteralmente stravolta e anche in lacrime.
In quel momento entrarono Josh e Jeff e dissero che il dottore “voleva tenermi in osservazione per un po’”quindi non sarei andato a casa! Fantastico. Lei era sconvolta, ma quando tutti le dissero che non poteva restare, con aria preoccupata mi disse solo “Notte amore mio”.
Passai la notte a pensarle e… non mi sarei mai potuto aspettare quello che successe il giorno dopo.
 
 
Capitolo: un addio
Arrivai a casa e non la trovai nella sua stanza. Pensai stesse dormendo, erano le otto del mattino, così andai a cercarla e… non c’era. Allora pensai fosse nella mia camera. Sarebbe stato un meraviglioso bentornato … ma non c’era e a me cominciò a venire una crisi di panico…quando sentii una donna gridare scesi al piano di sotto e la trovai vicino ad una porta con le mani in viso.
“Stai…bene?”le sussurrai agitato, ma lei mi fissò sconvolta e disse “col cazzo! Dio santo ma come ho fatto a cacciarmi in questo casino?” Mi spaventai. La presi per le braccia e dissi “V che significa? Che hai fatto” Lei mi guardò, ma non le fu necessario spiegare. Black uscì dalla stanza compiaciuto e io mi sentii morire.
Feci una cosa che non ho mai fatto in vita mia, me ne andai. Li lasciai lì a parlare e andai via. Mezz’ora dopo venne da me. Mi guardò come se fosse tutto normale e mi chiese come stavo. La guardai dritto negli occhi e feci l’unica cosa che mi era possibile: me ne andai di nuovo.
 “Cos’è adesso non mi parli più neanche tu?Ah fantastico.”
“Non ho nulla da dirti, ok?Insomma potevi essere sincera e dirmi che t’interessava ancora…così è meschino.”
Improvvisamente mi saltò addosso. Neanche io so bene come fece, ma di colpo me la trovai avvinghiata al collo, vicina a me tanto da fare male. Occhi negli occhi mi disse con un filo di voce “Ian non l’ho fatto, ok? Non me lo ricordo! Non ho bevuto, cioè non quando sono arrivata a casa e ricordo esattamente quello che è successo in ospedale e prima, mentre di ieri sera con Black non ricordo niente!Non lo so come sono finita nel suo letto ok?Ma non sarà successo.”
Ero furioso, così la scostai e dissi “Non me ne importa niente. Sono felice che ti sia divertita. Ciao V.”
S’infuriò mi scaraventò contro il muro, mi teneva le mani e gridò “Ma perché diavolo fai così?Perchè ti comporti da ragazzino? Non mi credi?”
Esplosi. L’amavo profondamente, mi aveva illuso e ora mi aveva distrutto. Mi scansai, l’allontanai e dissi con il cuore in gola “Fanculo. Fa' quello che vuoi, non me ne frega un cazzo di te, ma non farlo davanti ai miei occhi, o mi viene da vomitare.”
Non era vero, ero furioso, ma lei ci rimase malissimo. Insomma quando uno come me dice le parolacce vuol dire che gli girano proprio tanto.
V non mi disse nulla, non cercò più di parlarmi. Semplicemente rimase tutto il giorno a suonare ed io, che ero in malattia, rimasi nel mio studio a provare a scrivere. Avevo esagerato, mi ero effettivamente comportato da ragazzino, ma più le ore passavano più stavo male.
Mi aveva davvero tradito? Beh probabilmente sì, considerato che si era svegliata nuda a letto con un altro. Certo, il tempismo era imbarazzante, considerato che le avevo appena chiesto di non tradirmi, ma pazienza. Lo aveva fatto perchè aveva bevuto? Era un’attenuante? Dovevo perdonarla? Sicuramente no, però avrei dato qualsiasi cosa per poter correre da lei e dirle “ti amo Ariel, stai con me…”
E poi fu lei a venire da me. Entrò nel mio ufficio con un’espressione molto seria e mi sussurrò “…possiamo parlare, per favore?” ma io le dissi che non avevo nulla da dire.
“Sto malissimo Ian…” mi sussurrò piano ed io risposi “io invece sto benissimo, guarda…” con un tono decisamente troppo sarcastico e fastidioso.
“…mi stai lasciando per una cosa che non ho fatto? Sei sicuro?” ribattè severa, alzando la voce, ma io scossi la testa e ringhiai “…eri nuda, nella sua stanza, cos’altro potresti aver fatto?”
“Ma io non lo ricordo, lo vuoi capire?” rispose esasperata, e lì mi comportai da idiota totale. Le dissi solo “…certo perché ti sarai ubriacata, come tuo solito, no?”
La ferii, lo feci di proposito e fu un comportamento infantile, lo so. Purtroppo avevo l’inferno dentro e mi comportai da idiota totale. Scosse solo la testa e sussurrò “…se è questo che pensi della tua fidanzata, non c’è più niente da aggiungere.”
“Non c’è…”risposi seccato e lei fece per uscire, ma sulla porta si fermò e mi disse piano “…è finita davvero, Ian?”
La sua voce tradiva un dolore tremendo ed io pensai per un attimo “no” ma le sussurrai piano “…per ora sì” e lei sospirando uscì.
Fu la notte peggiore della mia vita, ve lo dico. Ogni ora il dolore diventava più forte, come anche la voglia di provare a parlarle, e a un certo punto mi decisi e provai ad andare. Non sapevo neanche io cosa aspettarmi, ma quello che vidi mi spezzò il cuore ancora di più. Sentii qualcuno che le urlava che aveva il ritmo totalmente sbagliato, ma lei ruggì solo “vaffanculo” e lanciando la chitarra fece per uscire, trovandosi faccia a faccia con me. Non mi disse nulla, fece per allontanarsi ma i suoi occhi erano gonfi quanto i miei, ed io provai a prenderla per il polso, ma lei bisbigliò appena “che cosa c’è?”
“Non lo so…” le risposi, con un filo di voce e lei sbuffò soltanto e mi disse piano “…me ne vado da Greenpeace per qualche giorno, ti libero della mia presenza…”.
“Non dire cazzate…” le sussurrai mezzo morto, addolorato da morire alla sola idea che lei potesse davvero andare, ma lei sussurrò solo “…è meglio per tutti…” e poi, allontanando la mia mano, se ne andò.
Per chi diavolo poteva essere meglio? Non per me di certo. Provai a scriverle un lungo messaggio, ma lei non mi rispose ed io passai la notte a scrivere quello che stavo provando. Il giorno dopo scesi per andare a fare colazione e trovai una scena tristissima: Luz stava cucinando, ma gli scudi delle finestre erano tutti chiusi e lei mi fece cenno di stare zitto, perché c’era Ariel addormentata sul tavolo, con una bottiglia accanto. Feci per avvicinarmi, ma qualcuno mi disse “la porto io a letto”ed io rimasi sconvolto.
Luz parlava inglese quando voleva, allora. Dannazione avevo dovuto mimare in mille modi la raccolta differenziata. Provai a dirle che ci tenevo, ma lei scocciata mi ringhiò “lo faccio io, V è una buona amica” ed io capii che dovevo lasciarla in pace.
Passai la giornata da solo, a scrivere. Non mi andava di vedere gente, non avevo voglia di mangiare, solo di scrivere. Rientrai più tardi sperando di non vederla, perché quella era la serata del loro show, ma loro erano tutti a casa ancora, così mi chiusi nel mio studio. Passai per la cucina un attimo, però, e trovai Nigel, Jimmy e Jen che se la ridevano. Videro subito la mia faccia e mi chiesero cosa diavolo avessi. Come se non fosse proprio completamente evidente. Risposi che avevo mal di testa e non era il caso di andare. Siccome ero appena uscito dall'ospedale, mi capirono e non mi dissero assolutamente nulla.
Alle otto qualcuno bussò alla mia porta. Non volevo aprire, sapevo chi era. Non dissi nulla, ma lei aprì la porta e s’intrufolò di soppiatto nella mia stanza.
“Ma come diavolo hai fatto?Era chiusa a chiave!”
Mi guardò con un sorriso di sfida e disse “L’ho fatta aprire a Pete, lui viene da una famiglia che ha una lunghissima tradizione di scassinatori, lo imparano da bambini.”
 Finalmente la guardai…Dio era da mozzare il fiato. I suoi meravigliosi capelli erano raccolti in un cappello nero, occhi e labbra erano splendidamente messi in risalto dal solito trucco fortissimo. Il suo seno era completamente strizzato in un bustino nero con nastri rossi, e il jeans nero non lasciava quasi niente all’immaginazione. Mi sorrise con sguardo triste e sussurrò “Non mi dici neanche buona fortuna?Siamo davvero due estranei che non si conoscono? Davvero non t’importa?”
“Ho l’aria di uno a cui non importa?Sul serio?”
Risposi, perché chiunque avrebbe capito che ci stavo male da morire, ma lei scosse solo la testa.Si sedette per terra di fronte a me e sussurrò “non possiamo essere neanche amici?”
“Amici, Ariel? Davvero tu non hai capito una parola, allora, di tutto quello che ti ho detto in queste settimane…” ringhiai sconvolto, e lei scuotendo la testa piano sussurrò “…scusami allora. Non ti disturberò più…”
“Vai a disturbare il tuo ex…” ruggii mentre usciva e lei non si girò neanche, mi alzò il terzo dito e uscì sbattendo la porta, come tutte le principesse delle favole, no?
Dieci minuti dopo arrivò anche Jimmy che aveva deciso di tirarmi su il morale. Mi chiese come stessi e poi mi parlò di Jen, dei loro problemi sentimentali, ma a me sinceramente non importava assolutamente un cavolo. Continuò a blaterare a ruota libera per un po', senza accorgersi che io non lo stavo ascoltando. Poi, mi salutò ma uscendo disse una cosa che mi fece profondamente tremare “Ah scusa se abbiamo toccato le tue medicine senza dirtelo, ma Nigel doveva vendicarsi di V e Black e…cazzo se c’è riuscito!”
Che? Mi sforzai di non spalancare troppo gli occhi e di restare composto, ma i miei organi erano collassati. Mi schiarii la voce e con finto tono indifferente chiesi “Quali medicine? Che scherzo?” Jimmy rise e rispose “Ah questa è bella. Ti ricordi vero che V e Black hanno inviato la foto di Nigel ubriaco che abbraccia il water alla sua ragazza, vero?Beh lui ieri li ha sedati. Ha messo delle pillole nei loro drink e entrambi sono crollati. Black a casa e V in macchina tornando dall’ospedale. Lui e Jen li hanno spogliati e infilati nel letto di Black così hanno pensato di aver scopato. E non è tutto: Nigel ha pubblicato la loro foto insieme, e questo ha creato svariati problemi a lui con le sue tizie, e a quanto pare anche a lei che sembrava piuttosto nervosa.”
Ok, ok, ok, ok, forse se regalavo tutti i miei soldi ai poveri e andavo a salvare le foche tra dieci anni lei mi avrebbe guardato di nuovo. Aveva ragione lei, non aveva fatto niente ed io da stronzo totale non solo l’avevo lasciata, ma le avevo anche dato dell’alcolizzata bugiarda. Era una storia davvero tremenda e forse non sarei mai riuscito a uscirne.
Nota:
Ciao a tutti, scusate se ci ho messo tanto, ma mi sono fatta predere da una nuova storia (completamente inedita per la prima volta in mille anni) e sto lavorando molto a quella che, se volete, potete trovare qui https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3930729&i=1
 Spero, però,  con tutte queste pagine di essere riuscita a farmi perdonare. Allora: V perdonerà Ian? Che ne pensate?  A presto e grazie per aver letto
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: sallythecountess