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Autore: MusicAddicted    10/09/2020    14 recensioni
Il titolo dice già tutto… ma per davvero!
dal capitolo I:
“Io sono il Dottore! Piacere di conoscerti!” gli sorride cordiale, tendendogli la mano.
“Io sono Crowley … e non è affatto un piacere!” sibila l’altro, evitando di stringergliela.
- Oh, e così è questo il famoso Crowley che continuava a menzionare il bellissimo angelo! - capisce il Dottore, levandosi gli occhiali per rendere l’occhiataccia che gli getta più incisiva.
Istantaneamente, non trova più quel demone così simpatico.
“Oh, vi prego, andiamo! Smettetela di far finta che entrambi non ve ne siate accorti!” sbotta Aziraphale, quasi urlando.
Se non altro ottiene la loro attenzione, perché entrambi si voltano verso di lui.
“Voglio dire, voi due siete uno la copia precisa dell’altro! E ora che ci ho prestato maggior attenzione, avete pure la stessa voce, solo con accento e tonalità leggermente diversi!” osserva Aziraphale.
Insieme, con una sincronia pressoché perfetta, Crowley e il Dottore si guardano in cagnesco, e poi si voltano, uno con la schiena contro a quella dell’altro, incrociando le braccia all’altezza del petto e soffiandosi una ciocca dai loro capelli.
“Questo non è affatto vero!” sentenziano entrambi nello stesso preciso istante.
Un effetto Dolby Surround impeccabile.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Sorpresa
Note: Cross-over, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Buonanotte fonda…
infinite grazie per i vostri commenti, li amo tutti, anche se spesso non rispondo ^^’

Si continua e… spero di strapparvi qualche sorriso :) 

 

Chapter VII: You can call me anything

“E sarebbe?” gli domanda il Dottore.

- Dimmi che hai cambiato idea e in realtà quel bacio lo vuoi adesso, senza dover aspettare lo stupido 3000!- si augura silenziosamente.

“Sai che ti dico? Mi è venuto in mente adesso che una volta lo hai pure menzionato in uno dei tuoi sproloqui senza senso!” gli fa notare Crowley.

“Io non faccio sproloqui senza senso! Sono ragionamenti molto intelligenti e veloci che la mente umana non può cogliere!” ribatte il Dottore, leggermente offeso.

“Heylà? Creature celestiali di oltre seimila anni? Non abbiamo maledettamente alcuna mente umana!” ribatte Crowley.

“Ma nemmeno delle menti Gallifreyane, chiaramente!” fa un sorriso furbetto il Dottore, passandosi una mano fra i capelli.

- Stupido, arrogante alieno… sexy!- borbotta nella sua mente Crowley, confuso.

“Gallifreyane, hai detto?” si acciglia Aziraphale.

“Sì, Gallifrey. È da dove provengo io. Il mio amato pianeta, perduto per sempre.” si intristisce lui.

Istantaneamente, lui è intrappolato nel grandissimo abbraccio dell’angelo.

“Oh, povero, povero, povero, dolce Dottore. Anche se hai perso il tuo pianeta adorabile, tu non sei solo, hai noi due.” lo coccola Aziraphale, baciandogli fronte e tempie. “Ripeto, ha noi due.” ribadisce, lanciando un’occhiataccia a Crowley che se ne sta in disparte.

Mugolando, si avvicina a loro.

“Su, su.” dà due pacche sulla spalla del Dottore. “E questo è il massimo dell’hurt/comfort che puoi ricevere da me,” borbotta, allontanandosi di nuovo, mentre il Signore del Tempo lo ringrazia con lo sguardo.

"Oh, non badare a lui, fa tutto il demone cattivone e rude, ma io l'ho visto piangere quando gli unicorni non ce l'hanno fatta ad essere caricati in coppia sull'arca di Noè." rivela Aziraphale e il Dottore fissa divertito il demone.

"NGK! Non è vero, è solo che mi era entrato qualcosa nell'occhio!" si difende Crowley, scrollando le spalle.

"Cosa? L'intero Diluvio Universale?" lo provoca il Dottore.

“Attento, o il tuo pianeta perderà anche il suo ultimo abitante,” lo guarda male Crowley, ma il suo tentativo di minaccia non sembra funzionare.

“E se io ti portassi a rivederli?” propone il Dottore.

“Chi?” aggrotta le sopracciglia il demone.

“Gli unicorni, voglio dire, possiamo tornare a quei gloriosi tempi in cui correvano liberi selvaggi e felici per le praterie. Naturalmente, non sto dicendo che li possiamo salvare, solo veder…”

All’improvviso, il Signore del Tempo non è più fra le braccia di Aziraphale, qualcosa l’ha tirato via o piuttosto qualcuno.

“Grazie, Dottore, grazie, grazie, grazie!” ripete come un mantra Crowley, mentre lo abbraccia stretto, prima di riacquisire il suo autocontrollo e soprattutto ricordarsi che c’è qualcos’altro che vuole da lui.

“Come stavo dicendo prima, in uno dei tuoi ragionamenti molto intelligenti e veloci,” dice, usando le stesse parole precedenti del Signore del Tempo per compiacerlo. “Hai anche menzionato un falso AntiCristo, che manca nella scena. Ti va di incontrare anche lui?” gli suggerisce.

“Oh, giusto, il falso AntiCristo, me l’ero dimenticato. Ma certo che voglio incontrare anche lui, dev’essere importante quanto gli altri.” acconsente il Signore del Tempo.

“Ma certo che lo è, ha avuto le palle di guardare negli occhi un Duca dell’Inferno e mandarlo a quel paese… oh beh, è anche vero che Hastur era convinto di aver a che fare con il vero AntiCristo ed era tutto remissivo, ma comunque…” mugugna lui.

“Mi piace già questo ragazzo!” fa un sorrisone il Dottore.

“Lui è il nostro piccolo ometto speciale, abbiamo trascorso metà della sua vita con lui.” fa un sorriso estasiato Aziraphale, intenerito.

“Oh, come vorrei vederlo…” mormora il castano.

“Imposta la tua cabina blu alla Tenuta Dowling attorno al 2013 e vedrai una tata sexy e un giardiniere goffo. Lascio alla tua immaginazione chi sia chi.” lo informa il rosso.

“Già, ma questo lo puoi fare un’altra volta, ora impostala sul presente, preferibilmente a notte fonda,” suggerisce il biondo. “Sai, Warlock non si ricorda dell’Armageddon, soltanto le ore precedenti… facciamo che sia solo un sogno dove lui può rivedere ancora la sua tata e il suo giardiniere,” si rivolge a Crowley, che annuisce.

Il Dottore imposta le coordinate e la TARDIS appare nella camera da letto del ragazzino.

O Warlock ha il sonno davvero pesante, oppure il Dottore ha fatto in modo che non sentisse la TARDIS e si svegliasse. Probabilmente  è il secondo caso.

Il trio esce e si avvicina silenzioso all’adolescente che ancora sta dormendo.

“MI è mancato così tanto,” mormora Crowley, intenerito e il Dottore questa cosa la nota. “Forse è meglio se questo sogno non lo fa, potrebbe confonderlo parecchio, magari adesso vive tranquillo, felice e sereno ed è meglio che tutto rimanga così.” ha un ripensamento.

Aziraphale gli stringe la mano.

“Che c’è che non va, mio caro?” gli bisbiglia.

“Non lo so, forse è meglio se lo lasciamo così com’è. Io volevo che il Dottore lo vedesse e lo ha visto, per me può bastare anche così. Forse lui nemmeno si ricorda di noi, dopo tutto questo tempo…”

“Eravamo presenti al suo undicesimo compleanno, qualche settimana fa!” puntualizza l’angelo.

“Io ero un cameriere e tu un pessimo prestigiatore, non è la stessa cosa. Abbiamo smesso quei ruoli molti anni prima, magari non è rimasto nulla.” si incupisce lui.

“Cosa vai blaterando, Crowley? Ma certo che si ricorderà ancora di noi.” gli sussurra Aziraphale.

“C’è soltanto un modo per scoprirlo.” decide il Dottore, scuotendo gentilmente la spalla del piccolo, sotto lo sguardo scioccato del demone.

Warlock si sveglia con un sussulto, mettendosi a sedere sul letto.

“Un momento, che c’è, chi è là?” dice, accendendo la luce.

Finora l’unica luce che ha rischiarato la stanza è stata quella proveniente dal cacciavite sonico del Dottore.

Warlock sembra calmarsi appena capisce chi c’è nella sua camera.

Stringe gli occhi solo per metterli meglio a fuoco.

“Tata Ashtoreth? Fratello Francis?” domanda, un po’ incerto, ancora di più, quando si gira verso la terza persona nella stanza. “Tizio strambo che sembra la mia Tata, ma un po’ più giovane?”

- Ah-ah, lo sapevo che era Crowley la tata sexy!- fa le sue considerazioni il Dottore.

“Ma allora ti ricordi di noi!” gioisce Crowley, mentre Aziraphale si limita a sorridere al ragazzo.

“Ma certo che mi ricordo. Tata, sei più virile con questo look, ma ti dona. Fratello Francis, tu sei decisamente migliorato!” dice Warlock, prima di analizzare meglio la situazione. “Sto sognando?”

“Pensaci un attimo, ragazzo, senza alcuna valida ragione ci sono nella tua stanza i tuoi ex tata e giardiniere, che per la cronaca sono un demone e un angelo sotto mentite spoglie,” rivela il Signore del Tempo e per maggior sicurezza, i suddetti demoni e angeli fanno bella mostra delle loro ali, lasciando Warlock di stucco. “E c’è questo tizio strambo che si dà il caso viaggi nello spazio e nel tempo con quella cabina telefonica,” fa una pausa, indicandogli la TARDIS nella stanza. “Ma è ovvio che tu stia sognando, ragazzo mio! Un’immaginazione piuttosto vivida, se posso permettermi!” ridacchia.

“Questo è il sogno più figo di tutti,” fa un sorrisone Warlock. “Vi posso abbracciare, prima che mi svegli?” aggiunge, un po’ più timidamente

“Speravo tanto che lo chiedessi!” sorride estasiato Aziraphale, abbracciandolo, seguito a breve da Crowley.

Warlock si gode il loro abbraccio, ma quando il Signore del Tempo prova a unirsi a loro, lui sussulta, guardando accigliato quello straniero dall’aspetto familiare.

“No, non tu, sta’ indietro!” sibila il ragazzino.

“Ma… io do i migliori abbracci… i più calorosi.” si imbroncia il Dottore, sentendosi rifiutato.

“Ah-ah, niente più piccola folla che ti adora, qui la star sono io, sono io quello che si prende tutte le attenzioni!” lo sbeffeggia Crowley, ancora abbracciato a Warlock.

- Oh, buon Signore, perché mi sono innamorato non di una, ma di due prime donne?- alza gli occhi al cielo Aziraphale, separandosi dal ragazzo, mentre Crowley si gode ancora qualche secondo.

L’angelo se ne approfitta per scivolare vicino al Dottore.

“Appena siamo soli, di sicuro io non rifiuterò un tuo grande, grande abbraccio.” gli sussurra e il Signore del Tempo sfodera un sorriso a trentadue denti.

Dato che hanno assicurato a Warlock che si tratta solo di un sogno, sono più liberi di parlare di qualsiasi cosa e il Dottore lo riempie di domande, sul periodo in cui ha vissuto con Crowley e Aziraphale, quello che si ricorda prima dell’Armageddon, l’incontro sul Megiddo con quell’uomo orribile e inquietante, le cose che sta facendo adesso.

Una volta che la sua sete di conoscenza è soddisfatta, sono pronti a salutarlo e a tornare nella TARDIS.

Crowley sta per raggiungere il Dottore e Aziraphale, ma all’ultimo momento si volta verso l'adolescente.

“Ancora una cosa, piccolo caro,” dice, la sua voce suona esattamente come la Tata che è stato.

“Sì?” lo ascolta attentamente il ragazzo.

“Se non vuoi che questo rimanga soltanto un sogno, fatti una gitarella a Tadfield, va’ a cercare un certo Adam Young, chiedigli di dirti tutto, lui capirà e, chi lo sa? Magari un giorno ci rincontreremo per davvero.” gli fa l’occhiolino, prima di scomparire all’interno della cabina telefonica blu.

“E quello che cos’era?” sibila il Dottore, con il suo miglior tono di rimprovero.

Se ne sta in piedi alla console, le sue braccia incrociate contro il petto, i suoi occhi solitamente così grandi ora ridotti a due fessure glaciali.

“Quello cos’era?” lo interroga, serio da far paura.

“Un consiglio?” si azzarda a rispondere Crowley, con un innocente sorriso.

“No, quello era un dannatissimo casino. Hai incasinato le linee del tempo. Nessuno dovrebbe mai farlo… oh beh, io lo faccio qualche volta, ma questo è un discorso completamente diverso, dannazione!” sbotta il Signore del Tempo, mentre la TARDIS comincia a pulsare, pronta a scomparire.

“Oh, ti prego, caro, Crowley non ha fatto nulla di sbagliato. Nemmeno lo sappiamo poi se Warlock seguirà quel consiglio, ma se lo fa io ne sarò più che felice. Okay, ora non se lo può ricordare, ma ha preso parte anche lui nella scena dell'Apocalisse-che-non-fu. Inoltre, quel povero piccolo caro è così solo, gli farebbe solo che bene avere dei nuovi amici.” dice Aziraphale, accarezzando entrambi gli avambracci del Dottore per calmarlo.

Quello che riesce a calmare uno però fa innervosire l’altro.

- Giù le mani dal mio angelo! Oh beh,aspetta, è il mio angelo che sta accarezzando lui. Giù le mani dal mio Dottore… cosa?!- Crowley diventa sempre più sessualmente confuso.

“Oh, andiamo, Ragazzo Alieno, non fare così il melodrammatico! Io che incontravo il me a Woodstock sarebbe stato un maledettissimo casino, ma non questo!” insiste. “Vedi? Anche Azi è d’accordo con me, quindi non essere una spina nel fianco, Ragazzo Chicken Fry!”

Il Signore del Tempo si separa dall’angelo solo per potersi precipitare come una furia verso il demone.

“Ė Gallifrey!” precisa, offeso, guardando torvo il rosso che ricambia con la stessa ferocia.

Magari è perché sono troppo vicini, magari è perché c’è troppa tensione, di qualsiasi tipo, ma qualcosa accade.

Crowley sembra dimenticarsi che stanno bisticciando e gli mostra un sorrisetto.

“Beh, ma sei tanto appetitoso quanto un Chicken Fry,” mormora il demone, dando una scherzosa sculacciata al Signore del Tempo. “Ti posso chiamare così?”

Il castano sussulta, colto alla sprovvista, quasi a corto di parole, lui che è sempre così verboso.

“Tu… tu puoi chiamarmi in qualsiasi modo,” farfuglia  incoerentemente.

“Non è tutto migliore quando l’armonia regna di nuovo sovrana su di noi?” esulta l’angelo, trotterellando verso di loro e accarezzando i capelli a entrambi.

“Mm… sì.” annuiscono gli altri due all’unisono, più simile alle fusa di un gatto.

“Un momento!” sussulta il Dottore, come illuminato.”Warlock Dowling, Warlock Dowling. Warlock-Warlock-Warlock. Dowling.Dowling.Dowling. W.D.” continua a ripetere, camminando in circolo attorno alla console, in modo frenetico.

“Lo abbiamo perso, Azi,” dice Crowley all’angelo, facendo segno con la mano contro la sua tempia che il loro ospite sia uscito di senno.

Il Dottore li ignora deliberatamente.

“Dov’è che ho già sentito questo nome? Pensa, Dottore, pensa, pensa, pensa...ah! Ce l’ho!” risolve finalmente il suo personale quiz.

“Lo sapevo che avevo già visto il suo nome da qualche parte. A Londra, su qualche manifesto elettorale.” rivela.

“Davvero? E, dimmi, ha vinto?” gli domanda Crowley, intrigato.

“Aspetta il 2048 e lo scoprirai,” ammicca verso di lui il Dottore.

“Il mio caro Warlock, Primo Ministro Inglese!” sogna ad occhi aperti Crowley.

“Ė un così bravo ragazzo!” sospira felice Aziraphale, prima di rivolgersi al Dottore. “Immagino che ora sia il momento di far visita al Signor Shadwell e a Madame Tracy. Lei blaterava di volersi ritirare in un cottage sul mare, ma scommetto che sono ancora in quel complesso di appartamenti a Londra.” gli spiega, fornendogli le coordinate.

Stavolta preferiscono parcheggiare la TARDIS nelle vicinanze e recarsi all’indirizzo giusto, suonando il campanello.

Aziraphale aveva ragione, vivono ancora lì. Una bionda Madame Tracy apre loro la porta, il riconoscimento e la sorpresa che sfavillano nei suoi occhi blu.

“Oh!” sorride lei, ma poi cambia decisamente umore. “Il mondo per caso sta di nuovo per finire?” chiede loro, preoccupata.

“Perché ogni maledetta persona continua a farci questa domanda?” borbotta Crowley, mentre il Dottore ridacchia.

“Non si preoccupi, Madame Tracy, questa è solo una visita da parte di vecchi amici, più uno nuovo,” spiega Aziraphale, indicando il Dottore.

“Entrate, vi porterò qui il Signor Shadwell in un istante.” si fa da parte per far loro attraversare la soglia.

“Abbiamo visite, Signor Shadwell!” urla dal piano di sotto.

“Non voglio vedere nessuno, meretrice!” sbotta l'uomo burbero dal suo cosiddetto ufficio al piano di sopra.

“Okay, credo che andrà convinto un po’ di più,” mugugna lei, ma prima di andare verso le scale esamina il Dottore con così tanta intensità che lui si sente quasi sottoposto a una radiografia.

“Non so se tu hai le stesse capacità del tuo amico angelo, ma da te mi lascerei possedere molto, molto volentieri.” gli fa un occhiolino sexy, prima di incamminarsi.

“Cosa? COSA?! Cooooosaaaaaa?!” il Dottore strabuzza gli occhi, scioccato dalle parole della donna, prima che Aziraphale gli spieghi che cosa intendesse dire.

Crowley ride e basta, godendosi la scena.

“Sapete, cari, avrei un modo perfetto per accogliere il Signor Shadwell,” fa un sorrisetto furbo l’angelo, bisbigliando il suo piano.

“Spero per te che tu abbia davvero un valido motivo per avermi portato qui di sotto, Jezebel, perchè ho molte cose da fare e…”

Per poco il Signor Shadwell non si immobilizza a metà strada, appena vede i suoi visitatori.

“Ti ricordi di me? Anthony J Crowley? Beh, questo è mio figlio, Anthony J Crowley Junior,” spiega Crowley, mentre  il Dottore sta al gioco, annuendo.

“E io frequento entrambi!” ridacchia sornione Aziraphale, prendendoli tutti e due a braccetto.

Il Signor Shadwell lo guarda disgustato.

“Di nuovo tu! Creatura immonda degli Inferi, sempre più depravata, che ora seduci gli uomini perché eseguano il tuo malefico volere!” ringhia lui.

“Oh sì, davvero malefico. Noi facciamo esattamente quello che questo demone perverso desidera, quindi, sa, se lui mi chiedesse di baciare il mio stesso padre, qui, in questo preciso momento, io lo farei e basta,” un particolarmente divertito Signore del Tempo spiega al Signor Shadwell. “Se lui me lo chiedesse.” ripete.

“Ma chiaramente non te lo sta chiedendo… figliolo.” lo guarda torvo Crowley. “Deve avere un po’ di pietà, in fondo, in fondo.” aggiunge, guardando Aziraphale con aspettative.

“Questo non succederà. Non oggi, almeno.” conferma l’angelo.

“Oh sì, non ha idea di quanto perverso io possa essere!” sogghigna Aziraphale, baciando prima Crowley e poi il Decimo Dottore. “Visto? Questa checca del Sud ne ha fatta di strada!”

“I miei occhi! Non sono più puri dopo aver visto queste peccaminose oscenità, per tutti i demoni!” impreca il Cacciatore di Streghe.

“Non faccia tutte queste scenate, Signor Shadwell, io li trovo così carini!” sorride al trio Madame Tracy.

“Tieni chiusa la tua bocca, Jezebel, donnaccia del Peccato e della Lussuria e…”

“Oh, chiudi un po’ il becco, mio impossibile uomo brontolone!” alza gli occhi lei, tirandolo a sé per un bacio che finalmente lo zittisce… e gli cambia anche l’umore.

“Aye… io non ho ancora ben capito perché voi siate qui, ma comunque... in queste settimane alcuni valorosi soldati ci hanno tristemente lasciato. I Sergenti Lavabo, Frigo, Lampada e Tappeto. Pertanto… se voleste fare un’offerta per i loro funerali…” allude lui.

“Oh buon Signore, ma certo che voglio, mandi le mie condoglianze a quelle povere famiglie,” mormora Aziraphale, schioccando le dita per far apparire un assegno nella sua tasca e firmandolo con un’offerta piuttosto generosa.

“Lo farò di sicuro,” sogghigna il Signor Shadwell, intascando l’assegno. “E dato che voi siete padre e figlio, immagino che possiate contribuire doppiamente alla causa.” allude di nuovo, allungando la mano.

“Una sola grande famiglia, ricordi? Il che significa un’unica donazione.” lo frega il Dottore, ma scoppia a ridere il secondo seguente. “Okay, fine dei giochi, non posso andare avanti oltre con questa messinscena. Non sono suo figlio, come hai potuto anche solo crederlo? Sono un alieno che viaggia attraverso lo spazio e il tempo.” rivela finalmente.

“Però è vero che io frequento entrambi!” conferma Aziraphale con un sorrisone.

“Mi perdoni, Signore, trovo molto più difficoltoso credere a simili baggianate!” brontola il Signor Shadwell.

“Non sono affatto baggianate, guarda!" replica il Signore del Tempo, estraendo dalla tasca il suo fidato cacciavite sonico.

"Oooh, io lo trovo un po' più piccolo del solito, ma se tu ti diverti con quello..." fa spallucce Madame Tracy, la sua insinuazione fin troppo chiara.

"Aspetta, cosa? COSA? Cooooosaaaa?!" si acciglia il Dottore, con l'imbarazzante realizzazione che lo colpisce e la bocca che resta spalancata per almeno mezzo minuto. "Noooo, Madame, questo è un cacciavite sonico!" puntualizza.

"Cacciavite sonico, è così che lo chiamate voi giovani al giorno d'oggi? Oh, beh, io ne ho un'intera collezione, da uno dei migliori sexy shop qui attorno." insiste la Medium.

"Oh, no, no ,no ,no , noooon è quello!" continua a protestare il Dottore. "Questo aiuta le persone!"

"Anche la mia collezione le aiuta, molto!" fa un sorrisetto Madame Tracy, quasi orgogliosa.

"Voi due, finitela di inquinare le mie orecchie con questi discorsi del Diavolo, Jezebel e alieno vizioso!"

"Oh, per favore, Signor Shadwell, ho inquinato molto più delle tue orecchie, l'ultima volta, a letto!" sogghigna lei, facendo diventare l'anziano uomo più rosso dei capelli di Crowley.

Non serve dire che il demone si stia godendo un mondo quella scena, mentre l’angelo è ancora troppo ingenuo per poterne comprendere il reale significato.

“Il mio cacciavite sonico può aprire e chiudere qualsiasi cosa, tranne il legno, può cambiare la materia, può addirittura modificare la struttura di un DNA e non t’azzardare a dire che lo può fare anche la tua collezione!” ottiene l’ultima parola il Signore del Tempo e la Medium si azzittisce finalmente.

Per provare ciò che afferma, il Dottore apre la porta, la finestra e fa azionare gli elettrodomestici delle stanze vicine.

“Prova a far la stessa cosa con la tua collezione perversa!” lancia un’ultima frecciatina a Madame Tracy, prima di riportare tutto alla normalità.

“Aye.. va bene. Sei un alieno dello spazio…” capisce il Signor Shadwell. “Quanti capezzoli hai?”

“I soliti due.” gli dà la classica risposta il Dottore. “Ora è tempo per la mia domanda. So dell’Apocalisse-che-non fu. Voglio che mi diciate tutto quello che voi avete fatto a riguardo.”

“E intende davvero tutto, ad esempio come tu, bastardo, hai discorporato il mio prezioso angelo,” ringhia Crowley al Cacciatore di Streghe, mentre si abbraccia stretto Aziraphale.

“O di come tu, gentile Lady, mi hai aiutato a divulgare il mio messaggio.” aggiunge Aziraphale.

“Certo, lo possiamo fare. Nessuna possibilità che prima vogliate un tè?” offre cortesemente la donna.

“Sarebbe adorabile,” replica l’angelo, mentre si siede così come gli altri.

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“E ora stiamo ancora aspettando di trasferirci a quel cottage sul mare,” conclude la storia per entrambi Madame Tracy, mentre tiene per mano il Signor Shadwell.

"Brillanti, i vostri racconti sono stati brillanti!" fa un sorrisone il Dottore, pienamente soddisfatto.

“Sai caro, mi piace l’idea di un cottage, ma lo preferirei in campagna,” mormora Aziraphale, coccolando Crowley.

“Magari nel South Downs, angelo? Ci potremmo organizzare per quello,” ammicca verso di lui il demone.

“Grazie per tutto il vostro prezioso tempo,” si alza in piedi il Dottore, andando verso il Signor Shadwell. “Indovina un po’? Può anche darsi che io abbia solo due capezzoli… però ho due cuori!” gli bisbiglia all’orecchio.

“Tu cosa?” l’uomo guarda basito l’alieno che ridacchia divertito, la lingua spinta contro i denti con un’espressione maniacale nei suoi grandi occhi scintillanti.

“Strega! Strrrreeeegaaaaaa! Regina di tutte le stregheeee!” impreca il Signor Shadwell, mentre il Dottore e i suoi Companions corrono via.

“Ė stato divertente, Ten,” ridacchia Aziraphale, mentre entrano nella TARDIS. “Ti posso chiamare Ten vero? Hai detto che potevamo” farfuglia.

“Certo che puoi, puoi chiamarmi in qualsiasi modo, dolcezza,” gli fa l’occhiolino il Signore del Tempo, prima di tirarlo più vicino per un bacio.

Crowley può solo osservarli, ma non sente più la gelosia corroderlo, sono solo carini da guardare.

“Ancora di più se poi tu avrai voglia di fare qualcosa per me,” mormora il Dottore contro le labbra dell’angelo.

TBC

Eehh cosa mai potrà essere? ;P

Spero vi sia piaciuto, ma soprattutto che Madame Tracy e il Signor Shadwell vi siano sembrati in character, è la primissima volta che scrivo su di loro, spero di non aver fatto danni ^^’

la parte dei due cuori credo che ce l’avessi appuntata da quando buttavo giù le idee, ancor prima di scrivere il prologo, non vedevo l’ora di arrivarci… è che ce lo vedo troppo Ten con quelle sue espressioni pazzoidi, tutto compiaciuto XD

Alla prossima e grazie per esser passati di qui <3
   
 
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