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Autore: JennyPotter99    12/09/2020    1 recensioni
CONTINUO STORIA "THOR RAGNAROK"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Subito dopo, lo spazio: attraversarono l’universo in un secondo.
Mia era l’unica che aveva ancora gli occhi appena aperti, data la stanchezza e vide mondi, pianeti, distrutti.
Non sapeva se anche questo fosse un sogno, il suo corpo volava leggero come una piuma.
L’antico ponte arcobaleno condusse Mia e Hulk sulla Terra, precisamente a New York.
Vennero scaraventati dentro una casa e per quanto il mostro verde fosse gigante, crearono un buco nel pavimento.
La caduta fece svenire Mia.
 
I  suoi occhi si riaprirono chissà quanto tempo dopo.
Era sdraiata su un letto e notò di trovarsi in un posto che aveva già visto, solo non sapeva quando e probabilmente faceva parte di quel mucchio di cose che non si ricordava.
I mobili erano antichi e anche le lenzuola tra cui riposava puzzavano di vecchio.
I vestiti che aveva addosso erano ancora gli stessi: la sua tuta nera di pelle, strappata in alcune parti per via della battaglia con Thanos.
Scese dal letto e si rimise gli stivali, giungendo in un’altra stanza più ampia: al centro c’erano delle scale completamente distrutte e poco più in là, l’uscita.
Hulk era tornato ad essere Bruce e indossava anche dei vestiti.
Accanto a lui, Mia vide due uomini: uno alto, capelli neri e un tratto bianchi, un pizzetto sul mento e indossava un mantello che sembrava muoversi da solo.
Poi, un  uomo più basso, origini coreani, grassottello.
-Bruce, dove siamo finiti?- domandò con la bocca impastata.
-Sta tranquilla, siamo al sicuro. Loro sono nostri amici. Lui è il Doctor Strange.- spiegò Banner, indicando il tipo con il  mantello. –E l’altro è Wong.-
-Ci siamo già incontrati.- commentò Strange.
Solo dopo aver sentito il suo nome Mia si ricordò di lui: era l’uomo che l’aveva aiutata a trovare Odino.
Il curioso uomo che riusciva a teletrasportarsi in un secondo da un posto ad un altro.
-Si, mi ricordo di lei.- rispose Mia. –Ma perché siamo qui?-
-Dobbiamo trovare Stark e dirgli quello che è successo.- rispose Bruce.
Mia non aveva idea di chi fosse Stark, ma se poteva aiutarli, sarebbe stato meglio chiamarlo in fretta.
In quel momento Mia si rese conto di quello che stava realmente succedendo: non sapeva che fine avessero fatto Loki e Thor e quasi l’intera popolazione di Asgard era morta.
Poi collegò i  fatti.
Haimdall.
La sua spada.
-C’era una spada insieme a me!- esclamò.
-Si, ce l’ho qui.- disse Wang, porgendole l’arma all’interno del suo astuccio. –A cosa serve?-
Mia l’afferrò e l’analizzò, confermando le sue teorie La spada aveva una lama lunga quasi la sua gamba, gli ornamenti intorno al manico erano a forma di corna e incastrata al centro c’era un cristallo verde. –Haimdall la utilizzava per aprire il Bifrost, il mezzo per raggiungere qualsiasi mondo.- spiegò. –Io lo vendicherò.- E un istante dopo, osservando il dottore, Mia riconobbe qualcosa che egli aveva al collo. –Ma è la Gemma del tempo!-
Strange aveva una curiosa collana con un ciondolo a forma di occhio e proprio nel mezzo, era incastrata la Gemma del tempo.
-Esattamente e scommetto che Thanos sta venendo a prenderla.- confermò il dottore.
Subito dopo, fece una delle sue strabilianti magie.
L’anello che aveva al dito possedeva anch’esso un potere: l’uomo mosse la mano in modo circolare e creò una specie di portale.
Trovò Tony Stark fare jogging tranquillamente e dovette avvisarlo che il mondo stava per finire.
 
Il Doctor Strange era il protettore dell’antico tempio di New York, il posto in cui si trovava esattamente in quel momento.
Tony Stark raggiunse il posto da solo: l’idea di dover usare un portale lo terrorizzava, soprattutto dopo quello che era successo con gli alieni.
Ad aprirgli fu Bruce che doveva avvisarlo di un’altra cosa importante. –Tony, che piacere rivederti!- esclamò sorridendo, ma impedendogli di entrare.
-Ciao Bruce, quanto tempo.- commentò l’altro, ma notò che nascondeva qualcosa.- Tutto bene?-
-Ascolta Tony, c’è una persona che non vedi da tanto tempo. Ma ha i ricordi un po’ confusi, quindi magari non fare mosse troppo brusche, anche perché ha una spada in mano e potrebbe ferirti, quindi magari non dire niente.- spiegò Banner, con tono veloce e impaurito.
Tony lo guardò confuso. –Di cosa stai parlando?-
Entrò dentro e con sua grande sorpresa, vide Mia seduta su una scala in pietra distrutta.
Sgranò gli occhi e quasi non gli mancò il fiato: l’aveva vista morire, eppure adesso la stava guardando dritta davanti a se.
Aveva represso i suoi sentimenti quella volta ed ora erano tornati indietro.
Si avvicinò a lei con passo lento.- Ciao.- mormorò.
Mia gli tese la mano come di cortesia. –Piacere, sono Mia.-
-Noi ci conosciamo da circa 5 anni, in realtà.- disse Tony, stringendole comunque la mano.
-Mi dispiace, non ricordo. Tu fai parte degli Avengers?-
-Si…Beh, posso anche vantarmi di esserne il capo.- rispose con un sorrisetto, mentre Bruce alzava gli occhi al cielo, non si stupiva mai del suo vantarsi.
-Thor dice che avete tutti un’abilità speciale.- proseguì la donna. –E che lui è il più potente di tutti, ovviamente.-
Tony alzò le sopracciglia divertito.-Quindi tu..non ricordi assolutamente niente?-
Mia scosse la testa. – No, solo immagini sfocate di un uomo con gli occhi chiari. Thor dice che si chiama Steve.-
L’altro fece una ridarella. – Ovviamente.- mormorò tra se e se.
-Tony, dobbiamo chiamarlo.- intervenne Bruce.
-Non è facile, non credo che mi risponderà.-
-Cosa?- domandò Mia, curiosa.
-Io e lui abbiamo litigato, non ci parliamo più.-
Bruce sospirò e guardò bene negli occhi il suo amico.- Tony, tu non capisci cosa c’è in ballo.-
-O forse non vuole capire.- commentò Strange, acidamente.
-Allora ditemelo! Avanti! Fatemi sapere perché avete interrotto la mia corsetta mattutina!-
A quel punto Mia si alzò per raccontare la storia che ormai sapeva da anni.- Al momento del Big Bang, dell’esplosione che creò tutto, nel nostro Universo venne mandato anche un potere inimmaginabile: le sei gemme dell’Infinito. Tempo, anima, spazio, realtà, potere e mente. Unite insieme sono impossibili da fermare e Thanos intende prenderle. E se lo farà.. Potrò distruggere tutto con uno schiocco di dita, così.- chiarì, schioccando le dita infine.- Quindi, questo mi sembra il momento giusto per riunire gli Avengers.-
Tony guardò il vuoto e unì le mani sul naso.- Impossibile. Rogers, Natasha e Sam sono scomparsi, Visione e Wanda fanno i piccioncini ad Edimburgo e Clint è con la sua famiglia.-
-Ma dobbiamo fare qualcosa!- intervenne Mia. –Abbiamo quello che Thanos vuole, abbiamo la Gemma del tempo e non dobbiamo permettergli di prenderla!-
-Ne abbiamo due.- disse Bruce. –Visione ha la Gemma della mente.-
-Allora dividiamoci: voi proteggete Strange e io andrò in cerca di questo “Visione”.-
-Oppure possiamo buttare la gemma nella spazzatura.- commentò Stark.
-Niente da fare, abbiamo promesso di proteggere la gemma con la vita.- disse Strange.
-Con la vita?- ridacchiò Tony. –Perché tu cos’altro sai fare oltre agli animali con i palloncini?-
-Proteggo la tua realtà, imbecille.- grugnì l’altro, con sguardo serio.
Prima di procedere nel chiamare Steve con il telefono che gli aveva mandato, la terra prese improvvisamente a tremare.
 
   
 
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