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Autore: LadyOfMischief    12/09/2020    15 recensioni
ATTENZIONE SPOILER TROS
"Ma adesso Rey non poteva più fingere che tutto andasse bene, aveva perso fin troppo e provava un senso di vuoto che non avrebbe potuto colmare, aveva perso una parte di sé che non poteva rimpiazzare nemmeno se l'avesse desiderato"
Dopo la battaglia di Exegol Rey è ancora scossa per la perdita di Ben, non riuscendo ad affrontare tutto quel dolore comincerà delle ricerche per saperne di più sul legame che li univa, definito come "la vita stessa", con la speranza di poterlo sfruttare per riportarlo in vita.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Saving What We Love'
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La notizia che Rey aveva appena dato ai suoi amici suscitò le reazioni più disparate, Poe e Finn all'inizio non le dissero nulla, ma si limitarono a scambiarsi uno sguardo perplesso, Rose invece aveva un'espressione incredula stampata sul volto.
-Lo so che per voi non sarà una cosa facile, ma nemmeno per me o per Ben lo sarà...ed è per questo che ho deciso di non tornare subito, credo sia la cosa migliore per tutti quanti- spiegò Rey, la sua decisione avrebbe concesso qualche giorno per adattarsi anche ai suoi amici.
-Quindi parti per una fuga d'amore?- le chiese Poe con fare sarcastico, non era di certo la risposta che Rey si aspettava, ma d'altro canto il pilota prendeva quasi tutto con ironia ed era il suo modo di affrontare le cose. La ragazza sentì le guance andare a fuoco per l'imbarazzo e non riuscì a trovare una risposta altrettanto sarcastica alla battuta dell'amico.
-Scusa, non volevo metterti a disagio- si scusò Poe.
-Scuse accettate, lo so che stavi scherzando- replicò Rey.
-E parlando seriamente- intervenne Finn -Se è di questo che hai bisogno chi siamo noi per impedirtelo?- quel giorno i suo­i amici non smettevano di stupirla, sebbene avessero assecondato il suo folle piano e accettando persino di accogliere tra loro qualcuno che era stato loro nemico, non si sarebbe mai aspettata tutto quel supporto.
-Grazie per la comprensione ragazzi-
-Hey te lo meriti dopo quello che hai passato- le disse Rose.
-Ma se per caso cambiassi idea e decidessi di lasciare Ren sull'isola ti supporteremmo lo stesso- scherzò Finn facendo scoppiare tutti a ridere, inclusa Rey.
-Oh non ne dubito- disse lei ancora ridendo, se per i suoi amici al momento era più facile affrontare l'argomento scherzando non poteva fargliene una colpa. Era già un passo avanti e sperava che le cose potessero migliorare una volta che avrebbero imparato a conoscere il vero Ben. Con il tempo avrebbero capito che non era più la persona che avevano tanto temuto e che era intenzionato a rimediare ai propri errori.



Dopo aver cenato in compagnia dei suoi amici Rey era tornata nella propria stanza per prendere le sue cose e portarle a bordo del Falcon. Aveva deciso di trascorrere la notte lì dal momento che si sentiva irrequieta per la sua partenza, era una cosa sciocca eppure non riusciva a smettere di fare avanti e indietro nella cabina che aveva occupato. E se avesse avuto un solo tentativo e avrebbe mandato tutto all'aria perdendo per sempre la possibilità di riunirsi a Ben? E se, una volta tornato, Ben si fosse reso conto di non provare realmente ciò che provava anche lei? Sapeva che era un pensiero ridicolo dal momento che fin dalla prima volta in cui le era apparso aveva messo in chiaro i suoi sentimenti e più volte gliel'aveva dimostrato, ma c'erano ancora delle cose che non si erano detti e di cui avrebbero dovuto parlare prima o poi. Quel momento sarebbe arrivato presto e probabilmente era in parte il motivo dell'agitazione di Rey, temeva che affrontare quel "non detto" avrebbe potuto rovinare ogni cosa. 
Smettila con questi 'se'  si rimproverò mentalmente, non aveva avuto alcun dubbio fino a quel momento e non c'era motivo di averne ora, la sua era soltanto paranoia. Tutto sarebbe andato bene, doveva soltanto individuare il passaggio di cui aveva bisogno e capire come procedere. La profezia non le aveva fornito alcuna indicazione, a parte il luogo in cui andare e cosa cercare, perciò avrebbe dovuto cavarsela da sola e affidarsi al proprio intuito. Rey si chiese se le guardiane dell'isola, le Lanai, fossero al corrente di ogni cosa e se avessero potuto guidarla in qualche modo. Non comprendeva la loro lingua e durante la sua permanenza su Ahch-To non aveva fatto proprio una buona impressione sulle guardiane. A dirla tutta Rey era sicura che le Lanai non nutrissero alcuna simpatia nei suoi confronti, ma tentare non le sarebbe costato nulla, anche se restava il problema della lingua.
Alla fine giunse alla conclusione che continuare a camminare avanti e indietro sovrappensiero non le sarebbe stato di alcun aiuto, perciò spense la luce e a tentoni si diresse verso la brandina. S'infilò sotto la coperta senza nemmeno togliersi gli stivali e chiuse gli occhi, con la speranza che questa volta avrebbe avuto un sonno privo di incubi.

Rey stava percorrendo uno degli infiniti sentieri presenti nel Mondo tra i Mondi, quel sentiero in particolare però non conduceva ad alcun portale. L'istinto le disse di proseguire comunque, si trovava in quel luogo per un motivo ed era intenzionata a scoprire quale fosse. Continuò ad andare avanti e man mano che avanzava gli altri sentieri che conducevano ai portali diminuivano sempre di più.  
Non sapeva da quanto stesse andando avanti, tutto intorno a Rey era un unico cielo stellato ed era impossibile orientarsi con precisione, poteva solo andare avanti o tornare indietro su quel sentiero completamente isolato da tutti gli altri. 
"Sei quasi vicina alla verità" il silenzio che avvolgeva quel luogo fu infranto dalla misteriosa voce che aveva già udito le altre volte, sembrava provenire proprio da svariati metri più avanti. Rey accelerò il passo per raggiungerne la fonte, ma non vide niente se non la notte infinita. Avanzò ancora di qualche metro fino a quando non scorse una figura avvolta in un mantello candido in contrasto con tutto il nero di quel luogo, le dava le spalle e il cappuccio era alzato, ma sembrava umana.
Si avvicinò con cautela nonostante quell'entità sembrasse innocua e soltanto una volta giunta alle sue spalle quest'ultima si voltò. Rey rimase parecchio stupita nel constatare che era una giovane donna, la carnagione chiara era in netto contrasto la sua chioma rossa come il fuoco e aveva gli occhi azzurri come il mare. Sotto al mantello bianco indossava una tunica azzurra e dei pantaloni bianchi, da una cintura anch'essa bianca pendeva una spada laser dall'impugnatura argentata.
"Chi sei?" chiese Rey alla donna.
"Hai già capito chi sono" le rispose, riconobbe subito la sua voce, era la stessa che aveva udito pochi istanti prima.
"Sei la Jedi che ha profetizzato la Diade" non sapeva come, ma Rey era sicura che fosse quella l'identità della donna misteriosa.
"Sono molto più di questo" 
"Tu sei il primo Jedi" affermò Rey.
"Non è del tutto corretto, nel corso dei secoli la storia è stata mal interpretata, neppure il termine primo Jedi è del tutto corretto." la donna fece una pausa dando a Rey il tempo di metabolizzare quell'informazione e fu allora che capì.
"Il primo Jedi era una Diade" 
"La prima Diade" la corresse con gentilezza la donna "Io e mio fratello minore siamo stati i primi a essere legati dalla Forza stessa per mantenere l'equilibrio. Mentre io eccellevo nel Lato Chiaro, mio fratello eccelleva nel Lato Oscuro e insieme ci compensavamo. Erroneamente siamo stati etichettati come primo Jedi e primo Sith, ma non eravamo nessuna delle due cose. Tutti abbiamo sia luce che oscurità in noi, i Jedi e Sith così come li conosci hanno scelto di far prevalere soltanto una delle due e ciò li ha condotti alla loro distruzione. Vedi Rey, per esserci equilibrio bisogna abbracciare sia la luce che l'oscurità ed è per questo che è stata creata la Diade, la metà appartenente al Lato Chiaro mantiene alimenta la luce nella metà appartenente al Lato Oscuro e viceversa" 
"Ma l'oscurità porta a far del male, ho fatto del male alla mia metà" confessò Rey interrompendo la donna.
"Questo perché non c'è ancora equilibrio tra voi due, avete molto da imparare l'uno dall'altro e quando ciò accadrà anche nella Forza verrà ristabilito l'equilibrio. Non c'è luce senza oscurità e non c'è oscurità senza luce, entrambe possono essere usate per fare del bene se sfruttate correttamente. Per molti anni è stato così anche per me e mio fratello, fondammo il tempio su Ahch-To e prendemmo con noi tredici studenti, gli insegnammo a trarre potere da entrambi i lati della Forza, non rinnegavamo le emozioni, ma le sfruttavamo a nostro vantaggio e nessuna conoscenza era proibita."
"Cos'è successo poi?" 
"Una volta completato l'addestramento i nostri allievi erano liberi di lasciare l'isola, mettendo in pratica ciò che gli avevamo insegnato e col compito di trasmetterlo agli altri. Qualcosa andò storto, cominciarono a sorgere altri ordini, ma erano estremisti poiché incoraggiavano a sfruttare solo l'uno o l'altro lato della Forza. L'equilibrio cominciò a vacillare, finché un giorno i pochi allievi rimasti al tempio ci si rivoltarono contro, volevano unirsi a coloro che sarebbero diventati i Jedi e i Sith. Io e mio fratello non volevamo batterci contro di loro, ma fummo costretti, nel tentativo di proteggermi mio fratello fu ucciso e fu soltanto questione di secondi prima che mi toccasse la sua stessa sorte. La visione che avevamo avuto non riguardava noi due"
"Visione? Intendi la profezia?"
"Proprio quella, qualche anno prima di quel tragico giorno avevamo avuto una visione condivisa. Erano solo frammenti, ma avevamo visto chiaramente qualcuno infrangere la barriera tra il mondo dei vivi e quello dei morti, una capacità concessa soltanto a quelli come noi. C'è un motivo se il legame della Diade è definito come la vita stessa, possiamo letteralmente restituire la vita, ma possiamo anche condividerla"
"Questo lo so, ho curato Ben dandogli un po' della mia energia vitale" a quelle parole la donna emise una lieve risata.
"Temo tu mi abbia fraintesa mia cara, tu e Ben potete condividere l'energia vitale che ti ha ceduto sacrificandosi, ma c'è un prezzo da pagare. Sei disposta a pagarlo?"
"Sì" rispose Rey senza alcuna esitazione "Sono disposta a qualunque cosa per Ben"
"Potrai condividere quell'energia con lui, ma nel farlo prosciugherà temporaneamente la tua Forza ed entrambi  non sarete in grado di percepirvi né potrete sfruttare la vostra connessione. Allo stesso tempo ciò consentirà alle vostre singole energie vitali di rigenerarsi  e soltanto allora tutto tornerà come prima"
"Non m'importa, se anche fosse per sempre sarei disposta a farlo ugualmente"
"Capisco, c'è qualcosa di più profondo della Forza che vi lega, come fu per coloro prima di voi "
"C'è stata un'altra diade?" chiese Rey curiosa.
"Sì, in principio entrambi erano Jedi, ma lui cedette al Lato Oscuro e lei fu incaricata di ucciderlo. Invece lei scelse di salvargli la vita e fu allora che la Forza li unì, tuttavia la loro storia fu molto travagliata e finì in tragedia. Non erano neppure loro la Diade della profezia perché siete sempre stati tu e Ben Solo"
"Perché proprio noi?" chiese Rey.
"Non ho la risposta a questa domanda, come sai la Forza agisce in modi che persino noi non riusciamo a comprendere. Adesso sai cosa fare e conosci il prezzo da pagare, non esitare e ricongiungiti alla tua metà" la donna le rivolse un sorriso benevolo e sparì nel nulla.


Quando Rey si svegliò doveva essere ormai l'alba, stranamente si sentiva più stanca rispetto a quando era andata a dormire e le gambe le dolevano come se avesse davvero camminato per tutta la notte. La visione che aveva avuto era stata così vivida e intensa, diversa da ogni altra che aveva avuto fino a quel momento. Adesso conosceva l'intera storia ed ogni pezzo era tornato al proprio posto, per motivi ignoti la Forza aveva deciso millenni prima di legare lei e Ben affinché portassero equilibrio. Era un peso dal quale non sarebbero mai potuti sfuggire, ma Rey sapeva che insieme avrebbero potuto affrontare ogni cosa. 
Qualche ora dopo Rey e Chewbecca si ritrovarono a salutare Finn, Rose e Poe a pochi passi dal Falcon.
-Siate prudenti, lo so che siete eccellenti piloti, ma è sempre bene prestare attenzione con il Primo Ordine che si aggira nelle Regioni Ignote- disse Poe ad entrambi.
-Prometto che staremo attenti- lo rassicurò Rey.
-Appena arrivate inviateci una trasmissione, così sapremo che state bene- intervenne Finn, questa volta fu Chewbecca a promettere.
-E per favore Chewbe assicurati che non salgano porgs a bordo del Falcon, l'ultima volta hanno mangiucchiato dei cavi- raccomandò Rose al wookie, quest'ultimo sbuffò dicendo che non era colpa sua e che quei volatili si intrufolavano dappertutto senza farsi scoprire. Tutte quelle raccomandazioni fecero capire a Rey quanto i suoi amici le volessero bene, nonostante ultimamente avessero trascorso poco tempo insieme.
-Non preoccuparti Rose, controlleremo bene questa volta- disse Rey all'amica.
I quattro ragazzi ed il wookie si abbracciarono e si salutarono, Rey e Chewbecca salirono a bordo del Falcon ed avviarono tutte le procedure per il decollo. Quel viaggio sarebbe durato meno di un giorno, era una rotta che avevano già fatto, ma come aveva raccomandato Poe era meglio prestare attenzione sapendo chi si nascondeva in quell'angolo remoto della galassia.



Il viaggio fu tranquillo esattamente come le prime due volte in cui si era recata ad Ahch-To, l'unica differenza dalla sua ultima visita era la pioggia incessante. La prima volta che Rey aveva visto la pioggia era stata sull'isola e aveva osservato meravigliata come una bambina tutta quell'acqua cadere dal cielo. Non appena il Falcon atterrò alla base della lunga scalinata di pietra, che conduceva al piccolo villaggio delle Lanai e al tempio, Rey si precipitò fuori, incurante del cattivo tempo. S'incamminò per le scale prestando attenzione a dove metteva i piedi dal momento che la pioggia rendeva tutto più scivoloso, sarebbe stata una salita piuttosto faticosa da lì al tempio. Era il primo luogo in cui Rey aveva deciso di cercare, in parte perché era lì che aveva visto il mosaico raffigurante quella che ora sapeva essere la prima Diade, in parte perché era uno dei luoghi dell'isola ad avere una maggiore connessione con la Forza. 
Nel giro di pochi minuti Rey si ritrovò completamente inzuppata dalla pioggia, ma neppure ciò sarebbe bastato a fermarla perché era troppo impaziente. Era abbastanza ironico se si soffermava a pensarci, aveva aspettato per circa quindici anni i propri genitori senza battere ciglio e adesso non riusciva ad aspettare neppure un paio d'ore. Da tempo ormai non era più la ragazzina sola cresciuta nel deserto, ma Rey se ne stava rendendo conto soltanto in quel momento. Era ormai giunta a metà strada presso il piccolo villaggio costituito da varie capanne di pietra, tutto taceva fatta eccezione per il suono della pioggia scrosciante e dei tuoni. Se Rey non avesse saputo dell'esistenza delle Lanai avrebbe pensato di trovarsi in un villaggio abbandonato. 
Riprese la sua salita verso il tempio sempre facendo attenzione a dove metteva i piedi, ad alcuni gradini mancavano dei pezzi e altri presentavano delle crepe. Non mancava molto, ancora un piccolo sforzo e Rey sarebbe arrivata a destinazione e avrebbe potuto cominciare a cercare ciò di cui aveva bisogno. Non sapeva con precisione cosa aspettarsi perciò la cosa più logica da fare era cercare qualunque cosa sembrasse anomala o fuori posto. Finalmente raggiunse il tempio, seppur fradicia ed infreddolita, e come si aspettava non era cambiato nulla. Al centro della struttura scavata nella roccia fredda c'era il mosaico che aveva catturato fin da subito l'attenzione di Rey quando era stata lì la prima volta. Si avvicinò a esso, adesso che conosceva la verità tutto aveva più senso, le due metà della figura non solo rappresentavano entrambi i lati della Forza, ma anche le due metà che costituivano la Diade. Nulla sembrava fuori luogo né percepiva qualcosa di insolito, forse meditare l'avrebbe aiutata a capire, perciò si sedette sul pavimento gelido e chiuse gli occhi. Ricordò la prima lezione di Luke, di come le avesse insegnato a percepire tutto quello che c'era intorno a lei e la sensazione che aveva provato quando ci era riuscita. 
Rey percepì la vita che c'era sull'isola, le onde del mare infrangersi contro le scogliere, la tempesta perdere intensità ed il vento. Questa volta, però, non avvertì il richiamo oscuro della caverna presente sull'isola, questa volta era un richiamo che non nasceva dal suo bisogno disperato di conoscere la verità. Era completamente diverso da ciò che aveva provato la prima volta, qualunque cosa la stesse chiamando non era malevola. 
Rey aprì gli occhi e si alzò di scatto, sapeva esattamente dove andare e cosa fare. La donna della sua visione aveva detto di "infrangere la barriera" e la profezia parlava di "attraversare il velo", adesso sapeva come. La barriera era chiaramente lo specchio presente nella caverna oscura e l'accesso, o il cosiddetto "velo", che conduceva all'aldilà della Forza era sicuramente celato oltre lo specchio.
La pioggia era ormai cessata del tutto, nell'aria aleggiava l'odore dell'erba bagnata e del terriccio, e il vento si stava placando. Lentamente Rey ripercorse la strada a ritroso e mentre scendeva con attenzione i gradini scivolosi si chiese se Chewbecca avesse già inviato la trasmissione ai loro amici. Si sentiva in colpa per non aver mantenuto quella promessa, la sua impulsività ed impazienza gliene avevano fatto dimenticare. Doveva imparare a riflettere prima di agire e ferire indirettamente le persone a lei care. 
Rey si ritrovò nuovamente a passare per il villaggio ancora avvolto nel silenzio, le gambe le facevano male e aveva bisogno di una breve sosta. Si sedette su una delle panche di pietra nonostante fosse bagnata, del resto neppure lei era asciutta ed era più che certa che questo le avrebbe procurato qualche malanno. Si soffermò ad osservare l'oceano in lontananza, che aveva assunto il medesimo colore del cielo coperto da nuvoloni grigi e sembrava essere diventato un tutt'uno con esso. Quel panorama trasmetteva a Rey un senso di serenità, non si sarebbe mai stancata di osservare l'oceano ed ogni volta ne sarebbe rimasta colpita come se fosse stata la prima.
Si alzò dalla panca e proseguì per la propria strada, quando si era recata alla caverna oscura l'anno precedente ci era caduta dentro, questa volta Rey non avrebbe commesso lo stesso errore e sarebbe entrata dall'uscita. Non era molto lontano dal villaggio, ma era impossibile da notare se non si era conoscenza della sua esistenza poiché si trattava di uno stretto passaggio naturale nel fianco della collina e che scendeva in profondità fino al lago sotterraneo. Nel giro di qualche minuto Rey giunse a destinazione, per fortuna era minuta abbastanza da poter attraversare tranquillamente il passaggio senza doversi abbassare, anche se lo stesso non si poteva dire di Ben che sarebbe dovuto uscire di lì abbassandosi più che poteva. Rey sorrise a quel pensiero, sarebbe stata una scena buffa da vedere e le sembrava un sogno la prospettiva di uscire da lì con lui. Quasi temeva che si sarebbe risvegliata e che tutto si sarebbe rivelato un sogno o un'illusione creata dalla sua mente per elaborare il dolore della sua perdita.
Discese fino a quando non si ritrovò con le caviglie immerse nell'acqua fredda, la luce si riversava nella caverna attraverso gli unici due accessi e Rey sapeva già in quale direzione andare. Cercò di ignorare il freddo e l'umidità che sembravano infiltrarsi fin dentro le ossa. Avanzò finché l'acqua non le arrivò all'altezza dei fianchi, la sponda del lago era a pochi centimetri da lei, un altro passo e fu fuori dall'acqua. Senza alcuna esitazione si avvicinò allo specchio e posò una mano sulla superficie levigata, quello che vide non aveva alcun senso. Era esattamente la stessa cosa che aveva visto l'anno prima, due sagome, una più minuta rispetto all'altra, fondersi in una sola. Due che sono uno, quella frase risuonò nella mente di Rey e tutto ebbe senso, lo specchio le aveva sempre mostrato lei e Ben, non si era mai trattato dei suoi genitori. Erano sempre stati legati a quel luogo e forse era quella la ragione per cui le connessioni tra loro erano iniziate soltanto quando lei era arrivata ad Ahch-To.
Ma come avrebbe dovuto infrangere la barriera che li separava? Dubitava che sarebbe bastato concentrarsi e sarebbe semplicemente sparita, perciò a Rey venne un'idea decisamente più drastica. Indietreggiò di qualche passo, non aveva mai provato a utilizzare i fulmini volontariamente e non era nemmeno sicura che avrebbe funzionato, ma doveva tentare. Tese una mano in avanti e si concentrò sulle sue emozioni, ogni volta che aveva evocato i fulmini era successo perché si era arrabbiata o innervosita
. Questa volta avrebbe provato un approccio diverso, doveva sfruttare sia le emozioni negative che quelle positive. Attinse al dolore che aveva provato per la perdita di Leia e per quella di Ben, alla paura costante di far del male a coloro che amava. Attinse alla gioia che aveva provato tra le braccia di Ben, all'allegria che provava ogni volta che scherzava con lui o i suoi amici. Un fulmine, che con sua sorpresa notò essere bianco anziché blu-violaceo come in precedenza, scaturì dalla sua mano e si abbatté contro la parete cristallina. Una crepa si formò sulla superficie, ma quel singolo fulmine non era bastato a frantumarla, Rey non si scoraggiò e provò una seconda, una terza e infine una quarta volta. Finalmente la superficie andò in frantumi, Rey ritrasse la mano tesa più velocemente che poté per evitare le schegge ma non abbastanza da evitare che qualcuna le ferisse il palmo. Abbassò lo sguardo sulla propria mano e vide dei piccoli frammenti di cristallo ancora conficcati nella pelle, con delicatezza li estrasse e non appena lo fece i tagli presero a sanguinare. Strappò il lembo di una delle fasce incrociate che indossava sempre e lo utilizzò come benda provvisoria.
Al posto dello specchio adesso c'era soltanto un'apertura da cui fuoriusciva una nebbiolina azzurra e la Forza che percepiva oltre era più potente che mai. Rey fece un respiro profondo ed attraversò quella nebbia.




Spazio Autrice:
E adesso c
he ogni pezzo è al proprio posto, Rey può finalmente ricongiungersi alla sua metà!
Se qualcuno tra voi ha giocato a KOTOR o conosce gli avvenimenti della Old Republic avrà colto il piccolo easter egg che ho inserito (con una leggera modifica), altrimenti prendetelo come parte della leggenda che ho inventato.
   
 
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