Naruto Uzumaki sbuffò per l’ ennesima volta.
Poteva
aspettarsi tutto dalla vita. Ogni cosa, magari una vincita al lotto,
una
chiamata come portiere, o uno stipendio duplico per quel che guadagnava
al bar.
Sasuke
Uchiha, un tipo tenebroso e a volte troppo freddo,
stava seduto vicino a lui con le gambe incrociate.
La cosa che lo
stupiva, era che non si sedeva mai con le gambe incrociate. In tutti
quegli
anni di amicizia, non l’aveva mai visto un minimo scomposto.
Cosa ancora insolita,
non l’ aveva mai sentito nominare il nome
di Sakura Haruno, la
sua migliore amica, per più di dieci minuti.
Il
sole splendeva sopra le loro teste, ed il biondino
pregava Dio di non essere beccati da Rock Lee mentre fumavano rivolti
verso i
vasi di mughetto.
Quel
boro con la testa ad uovo e con delle grandi
sopracciglia folte era nipote del padrone del locale. Un tipo
estremamente
invadente con manie di possesso.
Ma a
parte quello, aveva una cotta per Sakura, e questo sia
a Naruto che a Sasuke non andava per niente a genio.
«Hai
visto come la fissa, Naruto? Sembra quasi la voglia
spogliare con gli occhi!» spense la sigaretta il moro,
gettandola nel vaso di fiori
«Ecco, così impara, quell’
idiota!»
Naruto
lo guardò con apprensione. Stentava a crederci, ma il
suo migliore amico stava passando una fase critica. Stava passando
dalle stelle alle stalle,
come la definiva lui. Stava rimanendo… fregato, folgorato,
abbagliato. Okay,
erano termini che non c’ entravano nulla, ma come definire lo
stato pietoso in
cui adesso si ritrovava Sasuke Uchiha?
«Oddio,
Sasu, sembri una merda»rise «Hai appena
chiamato Lee “idiota”. Non è
da te, sai?»
Sasuke
si voltò con uno sguardo raggelante. Il biondo scosse
la testa.
«Questo
invece è da te» spense la Marlboro, facendo per
gettarla dallo spiazzo.
«Aspetta,
gettala lì. Chi vuoi che ti veda?» Sasuke gli
prese di mano il mozzicone e lo buttò tra le piante.
Naruto
rimase attonito per qualche secondo, dopodiché si riscosse.
«Cavolo,
che ti prende? Mi fai preoccupare così, amico mio!
Parli di Sakura, ti vendichi lanciando mozziconi tra il mughetto... Hai
subito
un trauma, per caso?» scherzò.
Il
bel moro, però, lo guardò con ammonizione. Naruto
conosceva l’ amico. Quando faceva così non voleva
andare oltre, ma lui non
mollava. Si meritava pur una spiegazione!
«Non
m’ incanti! Spiegati una volta per tutte, non c’
è
niente di male. E’ con me che
stai parlando!»
«Ed
è questo che mi preoccupa» sospirò
Sasuke, facendo
voltare la testa indignato all’ altro.
«Bell’
amico! Io voglio solo darti una mano!»
Il
moro sbuffò.
«D’
accordo, d’ accordo» disse «Ma non
parlarne con
nessuno!»
Naruto
annuì, giocondo. Finalmente i fatti stavano per
parlare chiari!
«Nemmeno
con quell’ imbecille di Kiba, okay?»
«Figurati.
Da quando si è messo con Hinata, liberazione mia,
passa più tempo a cantarle canzoncine d’amore che
a fare due chiacchiere col sottoscritto!»
sbottò sferzante il biondino, mettendo le mani dietro la
testa.
Sasuke
lo squadrò per un attimo. Non era molto sicuro di
potersi fidare. Sì, dopo anni di convivenza
forzata era
diventato il suo migliore amico, ma quello che stava per raccontargli
era
di vitale importanza. Specie se entrava in
ballo una ragazza che
aveva dei lunghi capelli rosa, degli occhi color smeraldo e si chiamava
Sakura
Haruno.
«Allora,
Sasu? Sbrigati, che tra poco dobbiamo andare a
servire» lo incitò l’Uzumaki, impaziente.
«Okay,
okay» Sasuke respirò profondamente. D’
altronde, cosa
c’era di male? Lei era solo la sua migliore amica, non
cambiava certo i fatti.
«Naruto...
mi...mi... insomma, mi...»
Il
biondino lo squadrò confuso. «Che cavolo hai, un
tic nervoso?»
Sasuke
alzò gli occhi a cielo.
«Naruto,
mi piace Sakura! Ma stai zitto per favore, non
dirle niente! Naruto? Mi hai capito? Oh? Che cazzo hai,
perché non rispondi?!»
Preoccupato,
l’Uchiha mosse da un braccio l’amico che aveva
gli occhi spalancati e la bocca ad “ O” .
Non
ci poteva assolutamente credere! No, che non poteva
essere vero! Sasuke innamorato di Sakura?! E da quando? E come mai?
«Naruto,
dì qualcosa per favore!» lo
schiaffeggiò l’ amico.
Domande
o non domande… era felice come un fringuello!
«Evvai!»
urlò, saltandogli al collo e facendolo barcollare
«E’
una notizia bomba! E’ la notizia del secolo! Sono
così contento che potrei
soffocare!»
«In-infatti...
lo...mi…stai...facendo...urgh...» tentava di
scollarsi dalla sua presa il moretto, visto che non riusciva a
respirare.
«Che
fai balbetti?» rise il ragazzo, tenendolo ancora saldo e
scompigliandogli i capelli «Non fare il modesto, marpione! Lo
sapevo sarebbe
finita così! Che bello, i miei due migliori amici
innamorati! Non è un sogno?»
«E’
un incubo invece! Mollami, e non urlare, baka!» Sasuke
riuscì a liberarsi dal peso morto del biondino,
scaraventandolo per terra.
«Oh,
Sasu, come sei petulante!» si grattò la testa lui,
facendo per alzarsi «Non ti si può dire niente...
Oh, c-ciao, I-Ino!» babettò,
ritrovandosi la faccia della bella biondina ad un centimetro dalla sua.
Diventato
rosso, si spostò, ritornando vicino Sasuke.
Ino
Yamanaka era lì, di fronte a loro, con il suo grembiule
azzurro
intonato perfettamente con i suoi occhi cerulei, i lunghi capelli
biondi legati
in una coda altissima e una canottierina lilla lasciata intravedere
sotto il
tutto.
Gli
occhi blu di Naruto si dilatarono dall’ ammirazione.
Sasuke se ne accorse e gli mollò una gomitata.
«Non
sbavare, cretino. Ci fai una brutta figura» gli
bisbigliò.
Ino
si avvicinò con grazia ed eleganza.
«Ehi,
ragazzi, Rock Lee vi cerca. Ha detto che se non vi mettete
subito a lavoro vi licenzia senza stipendio! Dio,
com’è petulante in questi
ultimi giorni! Sarà che Sakura non lo caga neanche di
striscio!» ridacchiò, mentre
Naruto la seguiva a ruota sotto lo sguardo perplesso di Sasuke.
«Lo
raggiungiamo subito, Ino» ci
tenne a
sottolineare il moro, mentre pestava un piede a Naruto rosso dalla
vergogna.
Sasuke
sapeva della cotta del suo amico per Ino. Non che
fosse cosa nuova, si innamoravano tutti di quella. Gaara, Sai, e adesso
perfino
il biondino. Scosse la testa, e con un sorrisino li lasciò
soli, preoccupandosi
poi, di fare finta di tagliare la testa all’amico se solo
avesse spifferato
qualcosa su Sakura.
«Naruto,
tu non vai?» chiese la ragazza, dopo che furono
rimasti soli.
«Ehm...
Io?» si risvegliò da uno stato di trance
l’Uzumaki «Ma
certo, stavo solo osservando il paesaggio..
bello, no? Gli alberi,
la natura...»
Ino
gli lanciò un sorrisetto malizioso e si avvicinò
al suo
orecchio, facendolo arrossire fino alla punta dei capelli.
«Posso
capire di che paesaggio si tratta. A proposito…»
«Sì?»
«Sei
molto carino oggi» facendogli una linguaccia, lo
lasciò
solo a rimuginare.
Naruto
si tenne il cuore con le mani. La Yamanaka lo aveva
notato. Gli aveva fatto un complimento. La sua Ino
gli aveva
parlato all’ orecchio! Non c’ era niente di
più bello al mondo!
«Mitico!
Mitico! Mitico!» urlò con giubilo, saltellando qua
e là.
Doveva
parlarle, doveva dichiarale i suoi sentimenti...Non
poteva aspettare oltre, o sarebbe impazzito.
Come
se non lo fosse già.
«Naruuuuto!»
lo strillo di Rock Lee si espanse per tutto il
locale «Vieni immediatamente qui, scansafatiche di una testa
quadrata!»
«E
va bene, Lee, non agitarti così tanto!»
Sconsolato,
raggiunse il ragazzo che adirato gli passava una
pila di piatti e tazzine.
«Va’
a lavarli, e vedi di non fare danni!»
Sasuke
gli si avvicinò, ghignando.
«Troppo
entusiasmo, eh, Naru?»
Il
biondo strinse i pugni, lanciando per aria il vassoio.
«Chiudi
il becco tu! Da quando in qua ti siedi con le
gambe incrociate?! Cos’
è, una nuova moda?!»
CRASH!
Rock
Lee e tutti gli altri presenti si voltarono verso
l’Uzumaki.
«Naruuuuutoooo!»Il
biondino tentò di fuggire dall’ira del ragazzo,
sotto un
Sasuke che ghignava divertito ed una Ino che si piegava in due dalle
risate.