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Autore: JennyPotter99    18/09/2020    1 recensioni
CONTINUO STORIA "THOR RAGNAROK"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mia pregò di nuovo che Odino le potesse dare la forza per raggiungere i suoi “nuovi amici”, proprio come aveva fatto Haimdall nei suoi ultimi attimi di vita.
Odino sembrava volerla aiutare, così creò un altro ponte arcobaleno per lei che la condusse nel pianeta Titano.
Era paragonabile ad un deserto della Terra, solo che vi erano navi spaziali distrutte qua e là.
Proseguendo fra la sabbia, Mia vide anche la nave circolare che aveva attaccato New York, distrutta in due pezzi.
Poco più in là, ecco Stark insieme al dottor Strange e all’adolescente vestito di rosso e blu.
-Per fortuna state bene!- esclamò, andandogli in contro: a quanto pare lo stregone aveva avuto la meglio su Fauce.
Solo quando si avvicinò, notò che c’erano anche altre persone.
Un gruppetto di alieni, tra cui un umano: c’erano una donna dalla pelle verde e sguardo deciso, un uomo con parecchie attrezzature tra la cintura, uno più muscoloso dalla pelle grigia e un’altra ragazza che sulla testa aveva due antenne che si muovevano da sole.
-Ehi, sei tornata!- disse Tony sorridendo, come se non la vedesse da tempo. Ma poi fece sparire il sorriso, ricordandosi che Mia aveva perso tutti i ricordi riguardo se.- Ti presento i nostri nuovi amici.-
L’unico umano fece un sorriso a 32 denti e le baciò la mano.- Molto onorato, sono Peter Quill.-
-Okay, può bastare così.- intervenne Stark, evidentemente geloso.
-Gamora.- disse la donna dalla pelle verde.
-Drax.- alzò la mano l’uomo muscoloso. –E lei è Mantis.- indicò poi l’aliena con le antenne.
-Cosa avete a che fare con Thanos?- domandò poi Mia.
-E’ mio padre.- rispose Gamora, con un tono tra il disprezzo e il dispiacere.
-Esatto, lei sa..cose.- continuò Tony, gesticolando.
-So dov’è diretto.- esordì Gamora.
-E io so dove si trovi la Gemma dell’anima. Sono l’unica rimasta in vita a saperlo.-
-Ma lui sa che tu lo sai?- chiese Peter.
-Non credo.-
-In pratica non sai se lui sa che tu lo sai…Capisco.- continuò lui. –Gamora dice che è diretto ad Ovunque: un Collezionista tiene lì la Gemma della realtà.-
Subito dopo Mia estrasse la spada di Haimdall.- Allora ci dirigiamo là.- disse.
-E noi cosa facciamo?- domandò una voce giovanile: era un ragazzo sui 18 anni, era minuto, ma sembrava agile. –Sono Peter, a proposito.-
Solo a guardarlo, Mia si chiese come era possibile che un ragazzo così giovane venisse coinvolto in una cosa tanto grande e le fece ricordare quando venne “reclutata” per entrare ad Asgard.
-Andremo io, Gamora, Quill e il colosso grigio.- continuò Mia, riferendosi a Drax.
-Lo prendo come un complimento.- commentò lui.
I nuovi componenti della squadra possedevano una navicella, così vi entrarono tutti e si diressero ad Ovunque.
Entrarono dentro quella che poteva sembrare un negozio, ma era interamente messo a soqquadro.
I quattro videro che Thanos stava parlando con un uomo, forse il Collezionista: un uomo vestito con una pelliccia bianca che si intonava bene alla sua chioma biondo platino.
Si nascosero dietro un muro con le armi pronte, aspettando il giusto momento per entrare.
Gamora si accovacciò accanto a Mia.- Ascoltami.- le sussurrò. –Non posso chiederlo ai miei amici, perché non lo farebbero mai. Ma tu non mi conosci, quindi promettimi una cosa.-
Mia incrociò i suoi occhi neri e capì che era decisa, ma allo stesso tempo disperata.- V-Va bene.-
-Se Thanos mi prenderà come ostaggio o deciderà di portarmi con se…Uccidimi.- spiegò.
L’altra sgranò appena gli occhi.- Cosa? Perché? Cosa ti ha fatto?-
-Non è veramente mio padre. Ha sterminato il mio popolo perché credeva che fosse giusto e poi mi ha trattato come fossi sua. Sono riuscita a scappare e non voglio mai più tornarci.- raccontò. –Ti prego, dimmi che lo farai.- continuò, stringendole la mano libera.
Mia conosceva da qualche istante quella donna, ma percepì subito i suoi sentimenti.
Le annuì sicura e nell’istante successivo, Gamora andò allo scoperto senza un piano preciso.
I suoi amici non capirono cosa stesse facendo.
Attaccò Thanos alla schiena, montandogli sopra.
Poi afferrò un coltellino dalla tasca e glielo piantò dritto nella carotide.
Il Collezionista si nascose in un angolo, mentre l’alieno si accasciò a terra.- Figlia..Perchè..- balbettò, prima di esalare l’ultimo respiro.
Gamora si accasciò su di lui: finalmente aveva avuto la sua vendetta, eppure provava sentimenti contrastanti, poiché quando era piccola l’aveva sempre trattata bene.
Iniziò a piangere, quasi esausta.
-Sono lacrime per me quelle, figlia?- chiese una voce da sopra le loro teste.
Tutti gli altri alzarono gli occhi e videro che in realtà, quello che era appena successo, era solo un’immaginazione.
Thanos aveva già preso la Gemma della realtà e aveva architettato un piano per mettere nel sacco sua figlia.
Le apparve alle spalle, con tre Gemme incastrate nel guanto.
-Sapevi che sarei venuta.- sussurrò Gamora, tra se e se, ma non ne era sorpresa.
-Ci speravo.- rispose Thanos.
A quel punto intervennero tutti gli altri e Peter puntò la sua arma a propulsori verso l’alieno.
-Io non lo farei.- disse il titano, afferrando Gamora per il collo e tenendola stretta a se.
Non appena Gamora sentì la morsa di suo padre sul collo, guardò Mia.- Ti prego..- le disse a bassa voce.
Mia aveva la spada puntata verso di lei e le bastava lanciarla per raggiungere il suo petto e trafiggerla.
La guardò dritta negli occhi e vide che erano stracolme di lacrime.
Deglutì, non sapevo cosa fare.
Ma poi si ricordò delle parole dette da Steve a Visione: perché sacrificare una vita?
Sospirò e abbassò l’arma.- Non farlo, non ucciderla.- gli disse.
-E perché non dovrei?- chiese l’altro, quasi curioso.
Mia abbassò lo sguardo, sapendo che stava per commettere un enorme errore. -Perché so dove si trova la Gemma dell’anima.-
Gamora scosse la testa piangendo.- No! Perché?!-
Anche la Dea versò una lacrima.- Mi dispiace, non ci riesco.- singhiozzò.
La Mia degli anni passati lo avrebbe fatto senza batter ciglio, ma adesso era una persona nuova e no, non ci sarebbe mai riuscita, mai più avrebbe ucciso degli innocenti.
Thanos ridacchiò malvagiamente e afferrò Mia con l’enorme mano, come un gigante prende una piccola preda e poi sparì attraverso un portale.
   
 
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