Angolino dell'autrice
Buonasera! ^^Oggi ho cercato di aggirare la mia Ispirazione capricciosa sfruttando un prompt che ho a disposizione da un sacco di tempo ma che non mi ero mai risolta a sviluppare. Si tratta di qualcosa di piuttosto particolare che io personalmente non avevo mai sentito fino a qualche settimana fa (ma che ho scoperto essere invece parecchio conosciuto), e mi ha colpito tanto che probabilmente ci scriverò su un'altra saga. Per il momento non c'è l'avvertimento nelle note perché è soltanto un'idea, però... però mi intriga assai, quindi è altamente probabile. Io vi ho avvisati :P
Disclaimer: i personaggi e la storia di Star Wars non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.
[Partecipa alla Challenge delle quattro stagioni – Progetto “Un anno di…”, indetta da me medesima sul forum di EFP]
Buona lettura a tutti! ^_^
[Progetto “Un anno di drabble Obikin” – 46/365]
Nome autore: rhys89Titolo storia: Hanahaki Disease
Prompt: La quinta stagione 1 – Hanahaki Disease
Personaggi/pairing: Obi-Wan Kenobi, Anakin Skywalker, oneside!love Anakin/Obi-Wan
POV: Obi-Wan
Rating: verde
Generi: romantico, malinconico, introspettivo
Avvertimenti: slash, what if, oneside!love
Localizzazione: indefinita
Note: - what if in cui Anakin non si è mai innamorato di Padmé e non ha mai avuto una relazione con lei.
- “Hanahaki Disease” è una condizione fisica fictional nella quale la vittima tossisce e vomita petali di fiori quando soffre di amore non ricambiato. Questa specie di malattia termina quando la persona che ama ricambia i loro sentimenti (in maniera esclusivamente romantica, l'amicizia non è abbastanza), o quando muore.
Può essere curata con un'operazione chirurgica, tuttavia quando l'infezione sarà rimossa, i sentimenti che prova la vittima nei confronti di questa persona svaniranno per sempre, in modo tale da non rischiare più di provare le medesime emozioni tanto dolorose.
Conteggio parole (word): 110
#46
Hanahaki Disease
Aveva solo quattordici anni quando si accorse che la vicinanza del suo maestro, invece di tranquillizzarlo, gli faceva battere il cuore all’impazzata. Era strano, imbarazzante e incomprensibile, e tale rimase fin quasi ai diciott’anni.
E poi, all’improvviso, tutto fu dolorosamente chiaro.
Con la consapevolezza venne anche il primo petalo. Scivolò fuori dalle labbra dopo qualche fastidioso colpetto di tosse e Anakin se lo rigirò a lungo tra le mani, perplesso, solo per gettarlo via malamente all’arrivo del suo maestro.
Sorrideva, Obi-Wan, e Anakin gli sorrise di rimando senza curarsi dell’insistente fastidio alla gola né della consistenza setosa sotto la lingua.
Dopotutto, l’Hanahaki era soltanto una leggenda… non poteva esistere davvero.