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Autore: JennyPotter99    19/09/2020    1 recensioni
CONTINUO STORIA "THOR RAGNAROK"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il portale creato conduceva verso la grande nave di Thanos, la stessa che aveva attaccato quella degli Asgardiani.
Al suo centro vi era un ampio spazio con una scalinata di pietra che portava a quello che sembrava un trono.
Le mani di Mia vennero legate da Proxima, più che contenta di farlo, la spada le venne tolta, mentre, per farla stare ferma, incatenò le sue caviglie ad un palo.
Gamora si lasciò andare sulle scale, ormai stanca, quando Thanos le portò una ciotola di cibo.
-Immagino tu abbia fame.- le disse, porgendogliela.
Gamora la prese, ma poi la lanciò verso la sedia in pietra. –Odiavo quel trono. Odiavo questo posto e odiavo la mia vita!-
-Lo so…Me lo ripetevi ogni giorno…Per 20 anni.- disse Thanos, sedendosi a pochi metri da lei.
-Eravamo felici nel mio mondo.-
-Morendo di fame? Io ti ho salvato… L’universo deve esser controllato, o verrà distrutto.-
-Questo non lo puoi sapere!- esclamò lei. –Non potevi sapere come sarebbe andata la mia vita!-
-Io lo so più di chiunque altro.- chiarì Thanos. –Ti ho insegnato tutto quello che sapevo.-
-Esatto..Tutto quello che odio di me, me lo hai insegnato tu.- commentò Gamora, fissandolo bene negli occhi.
-E così ti ho reso la guerriera più spietata della galassia.-
Assistendo a quella conversazione, Mia si immaginò di parlare così anche con Laufey: dopotutto la situazione era stata simile.
Prima l’aveva amata, poi l’aveva addestrata.
I suoi pensieri si dissolsero quando Thanos le venne in contro.- Dov’è la Gemma?-
-Non dirglielo, Mia!- esclamò Gamora, scuotendo la testa più volte.
-Ho detto che lo sapevo, non che te lo avrei detto.- rispose Mia, alzando le spalle, doveva mostrare di non avere paura, questo le era stato insegnato.
Thanos sospirò.- Perché dovete farmi usare le maniere forti?- La liberò dalla catena e la condusse in una piccola cella: all’interno c’era Loki con delle catene legate al muro e collegato ad una dozzina di cavi elettrici.
Thanos si aspettava forse di averla  in pugno?
Non appena vide il fratello, Mia prese a ridacchiare.- E quindi? Credi che io tenga a lui? Ci godrei a vederlo soffrire. In realtà volevo ucciderlo io, ma fa pure.- gli disse Mia, più che tranquilla.
-Va bene.- proseguì Thanos, per poi attivare la macchina collegata a Loki: girò una piccola manovella e l’energia prese a scorrere dentro di lui.- Nessuna resurrezione, stavolta.-
Il corpo di Loki venne attraversato da una potente energia elettrica che gli fece avere parecchi spasmi.
Mia doveva resistere, ma non riusciva a guardarlo, così abbassò lo sguardo.
-Guarda.- grugnì Proxima. –Ho detto guarda!- gridò poi: le tirò i capelli all’indietro per rivolgere lo sguardo verso Loki.
Incrociò i suoi occhi e nonostante lo odiasse con tutta se stessa, cedette.
-Va bene, va bene, basta, basta!- gridò, portandosi le mani davanti agli occhi.
Thanos spese la macchina e Loki si accasciò a terra per riprendere fiato.
-Dov’è la Gemma?- chiese l’alieno, ancora una volta.
-Vormir.- rispose Mia in modo arrendevole.
-Troppo facile. Come la ottengo?-
A sentire quelle parole,Mia crebbe di essere, però, un passo avanti a lui.
Si ricordò che per ottenere la Gemma doveva sacrificare la vita di una persona cara, ma Thanos, di caro, non aveva nulla.
Sulla bocca di Mia si presentò un sorrisetto.- Non la prenderai mai.-
-Dimmelo!- grugnì l’altro.
-Devi sacrificare l’anima di una persona a cui vuoi bene, ma tu non ce l’hai, giusto?- rispose, quasi con soddisfazione.
Thanos la trovò insolente e le diede uno schiaffo.- Partiamo tra poco.- disse infine, prima di uscire dalla cella insieme a Gamora.
Proxima le lanciò un’ occhiataccia e poi chiuse la cella.
Nonostante aveva le mani legate, si piegò su Loki e gli tolse i cavi che aveva collegati al corpo.
Lui la guardò come per ringraziarla.
-Non guardarmi così, è stata solo pietà.- gli disse lei.
-Mi dispiace.- mormorò lui.
Mia guardò in alto per reprimere le lacrime.- Sai, non me ne faccio niente delle tue scuse.-
-E’ la mia natura, Mia. Sono il Dio dell’Inganno.- proseguì Loki.
-Tu potevi scegliere chi ingannare.- disse Mia.- Hai ingannato me, che fin dall’inizio sono stata al tuo fianco. Tu non ti meriti niente.- continuò, questa volta guardandolo negli occhi.
-Allora uccidimi.-
Mia annuì con decisione.- Lo farò, te lo prometto. Quando verrà il momento.-
Loki mosse una mano verso di lei, ma non riuscì ad arrivarci per via delle catene.-E ci riuscirai?-
Nel guardarlo negli occhi verdi, Mia si interrogò davvero sulla sua domanda.
Sarebbe davvero riuscita ad ucciderlo?
La sua testa diceva di sì, ma il suo cuore le diceva di no.
Prese a piangere sul serio.- Si!- singhiozzò, prendendogli il viso fra le mani.- Perché ti odio!Ti odio! Ti odio da morire!-
Loki non riusciva a muovere le braccia, ma di certo poteva muovere il collo: così si avvicinò al suo viso e premette le labbra sulle sue per alcuni secondi.
Durante quel bacio, Mia si ricordò le vicende passate insieme a lui: il piano per governare Asgard, quando le aveva ceduto lo Scrigno degli Antichi Inverni, quando avevano affrontato Ragnork insieme.
C’era luce in questi ricordi, ma anche un piccolo bagliore di oscurità: le bugie.
Per colpa di quelle menzogne, Mia si staccò da lui e si alzò.
Proprio in quel momento giunse Proxima.- E’ ora.-
   
 
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