Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Rose Heiner    19/09/2020    0 recensioni
Tre vite. Tre colpe. Tre desideri. Alex, Gloria e Luke hanno diversi concetti di perdono e punizione, ma ormai la necessità batte la ragione.
"May soon redemption hunt them."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo V
 
Ritirarsi lì, dopo anni di fuga e rifiuto della religione, sembrava quasi una colpa mortale. Luke strinse le mani sulle ginocchia, osservando smarrito l’interno della chiesa. Era seduto in prima fila, tra le panche di legno vuote. Ai piedi dell’altare, in attesa del suo turno di confessione, un’anziana signora contava i grani del suo rosario, mormorando fra sé. Per il resto l’atmosfera era permeata dal silenzio di cristallo che si crea nei luoghi sacri.
Doveva apparire tremendamente fuori posto, ma la quiete e la frescura avevano attirato Luke con mera sfacciataggine all’interno della chiesa. Desiderava solo che la fitta alla testa passasse e che i graffi sui palmi smettessero di bruciare in maniera tanto fastidiosa. Gli sarebbe piaciuto anche tornare indietro nel tempo, cambiare gli eventi del suo passato, ma quello era un altro conto.
Mentre si guardava intorno, una figura minuta scivolò alla sua destra, verso il banchetto delle offerte: ad ogni moneta lasciata, si poteva accendere una candela.
-Salve, sorella.- disse Luke a mezza voce. Non voleva risultare indiscreto, eppure l’aveva sempre affascinato l’idea di una vita così, ritirata, lontana dal mondo. La suora si voltò verso di lui, con il velo sui capelli e il viso un po’ paffuto. Aveva gli occhi piccoli, ma pazienti. Chinò il capo in un cenno modesto di saluto e tornò ad occuparsi della disposizione delle candele.
Luke sospirò e chiuse gli occhi. Non poteva distrarsi, doveva capire cosa fare con sua sorella. Non sarebbe riuscito ad evitarla per sempre, né a convivere con quella rabbia vorace che gli scavava dentro.
Trasalì quasi quando una voce sottile gli giunse all’orecchio. -Sembri tormentato. Vuoi che preghi con te?- La suora, che aveva perso interesse per il banchetto delle offerte, lo guardava con un misto di apprensione e comprensione.
-Sono un uomo di scienza, sorella.- rispose e in parte gli dispiacque dover rifiutare quell’offerta gentile. -Non so quanto ancora valgano le mie preghiere.-
Lei gli offrì un sorriso benevolo, come se non fosse la prima volta che ascoltava quelle parole.
-Sei pur sempre un figlio di Dio.- replicò e Luke la osservò camminare con il suo passo calmo verso una panca poco distante dalla sua. Figlio di Dio. Luke non si era mai sentito un figlio di Dio. Anzi, nella fase più buia della sua vita aveva persino negato l’esistenza di una qualunque divinità perché in fondo sapeva che, se fosse stato reale, il suo comportamento, in una dimensione ultraterrena, lo avrebbe condotto dritto all’Inferno. Poi, quando aveva cominciato a studiare seriamente e aveva mollato le vecchie abitudini, aveva capito che la religione è una necessità umana, un conforto per lo spirito in tempi di paura e dolore. Se mai ci fosse stato un Dio, come aveva affermato nella sua tesi di laurea, quello era la mente, che tutto può e percepisce. La mente, che nasconde segreti nel buio dell’inconscio, che ci protegge dalle ombre e ci indica quando è il momento di cercare un aiuto esterno. C’è un dio in ognuno di noi, bisogno solo saperlo ascoltare.
-La tua anima non trova pace.-
Di nuovo la suora lo colse di sorpresa nelle sue riflessioni, riportandolo al presente. Non si era neanche girata a guardarlo, come se la sua sofferenza potesse avvertirsi nell’aria attorno. Luke abbassò il mento sul petto, fissando i jeans morbidi e il pavimento chiaro della chiesa.
-Non sono in grado di perdonare qualcuno.- confessò. Alla fine si trattava di quello, perdono e coraggio. La donna tacque, aspettando che andasse avanti.
-Lei...- Luke ripensò alla stanza vuota di Gloria il giorno in cui era andata via di casa, la sciocca illusione che sarebbe tornata come ogni sera per cena. -Mi ha ferito e mi ha abbandonato per tutti questi anni...- La sconvolgente realizzazione che non l’avrebbe rivista né il giorno dopo, né quello dopo ancora. Il nodo in gola e il ronzio nelle orecchie, come un ago sottilissimo che incontra una lastra di ghiaccio, la buca e la riduce in mille pezzi.
-E poi?- domandò la suora con semplicità. E poi? E poi, cosa? Cosa c’era ancora da dire? Luke fece un respiro profondo. -E poi è tornata.-
La donnina si portò una mano al petto, accarezzò il sottile crocifisso d’argento che indossava. -Il figlio di Dio venne e rimase per trentatré anni. Poi andò via, lasciando lacrime e lamenti.- Stava probabilmente citando le Sacre Scritture, ma Luke lo intuì solamente dal tono sicuro e monotono con cui parlava. Non era capace di riconoscere i testi religiosi.
-E’ diverso, sorella... Gesù è stato tradito dagli uomini, è il loro peccato che lo ha ucciso e allontanato, non è così?-
La suora annuì vagamente, con lo sguardo puntato su Luke. -E lei, la donna di cui parli, non è stata allontanata dal tuo peccato?- domandò.
Luke aprì la bocca per rispondere, ma poi la richiuse. Per una volta non sapeva che dire. E’ più facile odiare qualcuno che si è amato ardentemente, se non si capiscono le ragioni che lo hanno spinto a far del male. Luke alzò lo sguardo al soffitto della chiesa, tracce di nuovo intonaco bianco coprivano la vecchia pittura trasandata. Era così complicato... -Io... non ci riesco.-
-E’ lei che non riesci a perdonare? O forse non sai perdonare te stesso per amarla ancora?-
Luke ci mise un po’ per realizzare il senso della frase, ma appena ne fu in grado, spalancò gli occhi per lo stupore. Cosa...? Non poteva essere così! Non era quello il motivo della sua rabbia, vero? Eppure sembrava così sensato: “l’inconscio lo sa”, era solito dire ai suoi pazienti. La ragione inconscia per cui agiva in quel modo...
Come se avesse intuito una domanda implicita dalla meraviglia dipinta sul viso di Luke, la suora sorrise garbatamente. -Se avessi smesso di amarla quando se ne è andata la prima volta, saresti qui ora?-
 

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Rose Heiner