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Autore: SamBluefire    22/09/2020    0 recensioni
Ogni dio dovrà scegliere un campione tra i mortali, addestrarlo e farlo combattere contro gli altri campioni scelti dagli altri dei.
La battaglia andrà avanti finchè non ne rimarrà solo uno.
questa è la mia prima storia originale, spero vi piaccia.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: i nuovi campioni


“Il prossimo God’s Champion era alle porte e quasi tutti gli dei erano pronti mancava solo il campione dell’oscurità, che sembrava non essere da nessuna parte, che il dio del buio dichiarerà forfait quest’anno?” “Riguardiamo insieme il God’s Champion dell’anno scorso, il campione della terra ha letteralmente sollevato una montagna e l’ha scaraventata addosso al campione del fuoco.” al notiziario e in tutti gli altri canali televisivi si parla solo di una cosa in questo periodo, del prossimo God’s Champion e tutti sono impazienti che questi mesi passino alla svelta per dare il via allo show.
Altri invece preferirebbero poter guardare qualcos’altro in TV in questo periodo, per esempio un ragazzo ricoverato in un ospedale psichiatrico con una malattia mentale che vorrebbe solo poter dormire tranquillo per una volta senza essere tormentato dagl’incubi.
Ma ciò forse non sapeva era che durante il periodo del God’s Champion, Morke fa il giro di tutti gli ospedali di ogni tipo per aiutare i medici a curare i loro pazienti e per trovare il suo campione.
Lui se ne sta rannicchiato in un angolo della stanza a fissare il soffito con uno sguardo vuoto misto a stanchezza, quando la porta si aprì lentamente facendo entrare un uomo avvolto in un mantello. “Buongiorno a te giovanotto, se non sbaglio il tuo nome è Noar.” nella stanza di Noar non c’era molta luce motivo per cui gli ci volle un pò per capire chi ha davanti ma comunque annuì con la testa, “Ho sentito che hai passato cinque anni chiuso in camera tua al buio senza mai uscire, perchè tuo padre malato di cancro ha partecipato al God’s Champion di quindici anni fa, tua madre era infermiera ma alcolista cronica infatti era poco presente e quando lo era non faceva altro che urlare e prendersela con tutto e tutti, e anche se è andata in riabilitazione ha comunque lasciato qualcosa in te e i servizi sociali ti hanno portato qui, e ci sei rimasto per dieci anni.” “Non volevo sapere la storia della mia vita -disse Noar con tono scontroso- chi sei tu e che cosa vuoi?” “Voglio curarti.” “Non sei il primo a dirmi questo e di sicuro non sarai l’ultimo.” “Vogliamo scommettere? -l’uomo mise la mano destra sulla fronte di Noar e la sinistra sul cuore- la mente di un bambino è fragile basta poco per fare dei danni considerevoli specie se ripetuti, è questo che principalmente rende persone dall’animo buono dei mostri, ma anche il veleno più potente ha la sua cura, lascia che il buio ti dia una guida e ti aiuti a calmare la tempesta che hai nella testa.” Noar chiuse gli occhi, forse era la stanchezza oppure aveva deciso di dargli fiducia, no, semplicemente dopo aver passato molte notti in bianco, il tono di voce calmo dell’uomo lo aveva aiutato a rilassarsi.
Al suo risveglio Noar si sentiva strano, si sentiva bene, era passato molto tempo dall’ultima volta che si era sentito così.
Si guardò allo specchio, nel vedersi così riposato e in forma, quasi non si riconosceva: occhi color rosso scuro, pelle pallida color neve e lunghi capelli neri un pò unti e sporchi. Ma nonostante questi aspetti sembrava il ritratto della salute e forse non era poi così male. “Pazzesco, quel tizio ci è riuscito… ma come ha fatto?” si chiese Noar continuando a guardare il suo riflesso “Ti piace parlare con te stesso?” all’improvviso alle spalle di Noar comparve una persona di cui riconosceva la voce. “Dio oscuro Morke, è stato lei a guarirmi?” chiese Noar con un mix di emozioni che ribollivano in lui “Certemente ragazzo.” disse Morke con tono calmo e rassicurante “Ma perchè hai voluto aiutarmi? Io che non sono nessuno.” “Io ho bisogno di trovare un campione per il God’s Champion e chi accetta l’aiuto dell’elemento del buio per trovare la pace in mezzo al caos è degno di essere il mio campione.” “Quindi ora dovrò lottare per te?” “Solo se tu lo vuoi.” Noar ci pensò per circa un minuto per poi chiedere “Perchè non sei venuto prima?” “Come dio ho l’obbligo di non intervenire nelle questioni dei mortali -disse Morke freddamente, ma aggiunse- ma da quando mia sorella ha creato questo maledetto torneo adesso ho anche l’obbligo di trovare un campione che combatta per me. E l’unica lancia che spezzo a favore di Lys è che in effetti è insopportabile vedere delle persone che soffrono. Motivo per cui solo in questo periodo faccio il giro degl’ospedali.” Noar finì la frase del dio “E una volta che trovi un campione ti dedichi al suo allenamento. -Morke non disse niente, aveva notato che il ragazzo aveva capito il suo modo di fare e per questo si era messo ad attedere in silenzio una risposta da parte di Noar per il God’s Champion- ti sono grato per avermi aiutato, ma una persona che lascia per lo più soffrire la gente non può essere chiamato DIO, e lo stesso vale per una persona che fa un favore a qualcuno per avere qualcosa in cambio.” Morke continua a fissarlo e ad ascoltare “Non lotterò per te.” “Bene -Morke si dirige verso la porta- andrò a chiedere a qualcun’altro.” chiedere? Aveva davvero detto chiedere? A quel punto Noar notò una cosa, tutti gli dei quando trovano un candidato perfetto come campione bene o male lo costringono a partecipare e Morke è sempre l’ultimo a trovare il suo campione.
“Aspetta -disse Noar prendendosi confidenza con il dio oscuro come se fosse un tizio qualunque- Tu, chiedi per favore alle persone se vogliono combattere a nome tuo?” “Che c’è di male nell’educazione?” “Pensavo che gli dei costringessero le persone a partecipare.” Morke si girò verso Noar e con un tono cupo e basso disse “Non sai quanto hai ragione ragazzino, quando i miei fratelli scelgono un campione non gli lasciano altra scelta se non lottare, Lys ha avuto questa idea del God’s Champion sapendo che della natura bellica del genere umano e io ogni anno spero di non trovare un campione che lotti e vada a morire o quasi per me.” Noar non si aspettava che lui potesse essere così, umano “Lo so -disse Morke- hai del risentimento verso gli dei perchè tuo padre è stato un campione, onestamente sono contento di sapere che non vuoi partecipare questa merda, ti augoro una buona vita.” Morke fece per andarsene ma Noar lo fermò prendendogli il braccio “Quelle cose che hai detto… sono vere? -Morke annuì- e se qualcuno vincesse il torneo può esprimere un desiderio, volevo sapere se ci sono dei limiti a questo desiderio? -Morke scosse la testa- ti dirò la verità, a me gli dei non piacciono e non mi fido di loro, ma con te voglio farlo.” Morke sgranò gl’occhi nel sentire le parole di Noar, “Stai dicendo di aver cambiato idea e di voler essere il mio campione?! Vuoi farti ammazzare o sei semplicemente masochista?” “No io vincerò, non sono sicuro che farai in tempo a trovare un campione e per quanto questo faccia comodo a te, io ti devo un favore ma per saldarlo ho bisogno di quel desiderio.” Morke fissò per qualche minuto Noar negl’occhi mentre quest’ultimo lo guardava con aria di sfida, “Ragazzino presuntuoso che non sei altro, cosa ti fa credere che vincerai?” “Lo so e BASTA!” “… … …”



Passò una settimana da quando Morke parlò con Noar e il tempo che gli dei avevano a disposizione per trovare i loro campioni era finito e tutti i tifosi del torneo erano eccitatissimi nel vedere quest’evento annuale.
Ai notiziari hanno finalmente smesso di parlare degl’altri anni passati e si stanno preparando per i nuovi campioni.
“Buona sera tutti gente, qui è il vostro conduttore preferito Chaz Harnorl che vi parla e sono qui perchè l’attesa è finita e possiamo sapere chi sono i campioni di quest’anno -dallo schermo alle sue spalle appaiono le foto dei partecipanti- per la dea del fuoco vi presento Wan Spark: età 24 anni, sesso maschile, il classico contadino che vuole passare dalle stalle alle stelle.
Per il dio della natura un bel applauso per Calima Hana: età 18 anni, sesso femminile aspirante maestra spirituale e prima di tutto allieva del dio Namu.
Il dio dell’acqua ha scelto un campione che posso descrivere solo come tutto pepe questo è Yakone Bolge: età 33 anni, sesso maschile, forse il più grande fan del God’s Champion ed è qui per vincere travolgendo tutti i suoi avversari come uno tsunami.
Ma torniamo sulla terra ferma che ad attenderci c’è il campione della terra Cato Geodaehan: età 24 anni, sesso maschile, figlio del proprietario di una grande palestra nella quale si allena tutti i giorni ed è pronto a ereditare la palestra dal padre.
Qualcuno ha aperto la finestra? Mi sembra di sentire degli spifferi a no che sciocco è la campionessa del vento, ora vi presentiamo Kyoshi Arashi: età 28 anni, sesso femminile, nel suo paese era una kabuki che quasi nessuno si filava ma da adesso in poi tutti vedranno di cosa è capace questa donna.
E se prima c’era un filo di vento adesso si è alzata una tempesta con allerta fulmini, occhio al campione di Zeus, Mako Torden: età 40 anni, sesso maschile, è il più anziano tra i campioni di quest’anno, eroe della marina per aver tratto in salvo centinaia di vite umane da un tifone che ha devastato l’atlantico.
Signore e signori preparatevi, perchè sto per mostrarvi una delle meraviglie del mondo, parlo ovviamente del campione della luce Lyserg Ray: età 20 anni, sesso maschile, abbimo a che fare con forse uno degli uomini più affascinanti del mondo non che grande guerriero pronto a vincere e a rubare i cuori di tutte voi signorine.
Ma adesso, un attimo di serietà, spegnete le luci e fate suonare i tamburi, con grande sorpresa, all’ultimo momento è arrivato il campione del buio, Noar Ad: età 20 anni, sesso maschile, un ragazzo dal fascino tenebroso che dopo anni di silenzio, esce dall’ombra per farsi conoscere al mondo.
Oh mio dio signore e signori i campioni di quest’anno sono più promettenti di quelli dell’anno scorso e lo so che ho detto questa battuta anche l’anno scorso ma la fantasia di chi mi scrive le battute questa è, perciò sapete chi incolpare, ma non soffermiamoci su questo, se prima abbiamo superato a fatica l’attesa che venissero scelti i campioni ora ci aspetta un’altra lunga attesa per l’addestramento dei campioni ci vediamo domani stesso canale, stessa ora, stesso conduttore e nel caso non dovessimo rivederci, buongiorno buona sera e buonanotte.” ebbene sì, Noar ha accettato di essere il campione del buio, ma perchè Morke non sapeva darselo ma sospettava del desiderio visto che Noar aveva chiesto più dettagli a riguardo, ma non sapeva cosa aspettarsi da lui.
Ma passando all’allenamento che i campioni avrebbero praticato per sei mesi sotto la guida del rispettivo dio si tiene in una gigantesca torre che sembrava possedere almeno 10000 piani, ma in realtà ne ha solo 8, per la precisone 100 metri per piano uno per ogni dio. In ogni piano c’era tutto ciò di cui gli dei avevano bisogno per addestrare i campioni, ma separatamente, anche se a volte capita che i campioni s’incontrano tipo tra una pausa e l’altra o nell’uscire dalla torre e rilassarsi prendendo una boccata d’aria fresca, anche se i campioni avevano poco tempo per uscire per i fatti loro visto che l’addestramento degli dei è spirituale per gestire il potere dell’elemento, me è anche fisico per tenere in forma il corpo e potersi difendere anche senza potere.
L’allenamento del corpo a cui gli dei supponevano i campioni sono tra loro simili, oltre alle classiche flessioni e piegamenti c’è anche qualcosa di più creativo, per esempio: tipo il rimanere nella posizione delle flessioni sopra delle candele accese per migliorare la resistenza. E poi c’è il modo di allenare di Morke che per migliorare i riflessi attacca il suo campione da più punti contemporaneamente e lo sfida per convincerlo a rispondere agli attacchi o a difendersi meglio, perchè il pugno di un dio non è minimamente paragonabile al pugno di un mortale.
Passò un settimana dall’inizio degli allenamenti e Morke aveva letteralmente fatto nero Noar a suon di mazzate, ma nonostante tutto Noar si è sempre rialzato “Hai intenzione di morire prima del torneo? -disse Morke seccato mentre Noar si rialzava dolorante- Basta così per oggi.” Morke in un secondo guarì le ferite di Noar “Allora continuiamo domani.” “No! Per tua fortuna domani inizia un nuova settimana e ci dedicheremo alla meditazione, poi la settimana prossima ricominceremo con l’allenamento fisico -Morke notò l’espressione scocciata di Noar, il quale lanciò pure uno sputo in terra per dire cosa pensava- sei diventato più pallido di prima ragazzino, perchè non vai fuori a svagarti un po?” Noar fece una smorfia nel vedere un dio più vecchio del tempo stesso prenderlo in giro come se fosse un suo coetaneo un pò stronzetto, ma d’altro canto lui non mostrava nessun rispetto nei suoi confronti dandogli del tu e comportandosi in maniera rozza quando non si allena.
Ma in compenso Noar oltre ad aver ottenuto qualche cazzotto in punti che non sapeva nemmeno di avere aveva messo su un pò di muscoli, non tanti ma insieme al suo kimono d’allenamento tutto nero con i contorni fiola e rosso che gli copriva solo metà del torso facevano la loro porca figura.
Il piano del dio oscuro era sopra a quello del dio della natura infatti mentre Noar scendeva, un’altra persona aveva finito di allenarsi e voleva fare un giro per sfagarsi: Calima. era la prima volta che si videro di persona, una ragazza minuta ma non troppo, poco più bassa di Noar, occhi che sembrano fatti di ambra, capelli lunghi castani raccolti la maggior parte in due treccie che partono da dietro la nuca fino a poco più giù del seno, e qualche ciocca ribelle a incorniciare il suo viso. Indossava un kimono verde con i contorni bianchi e gialli che anche a lei coprono solo metà del torso (ma ha comunque un reggiseno cosa pensate?).
Non appena vide Noar lei non seppe perchè, ma decise di mostrargli il suo migliore sorriso, Noar la salutò con la mano per poi continuare il suo cammino verso l’uscita, Calima rimase lì a fissarlo per qualche minuto prima di vederlo sparire dalla sua visuale.
La torre dove gli dei addestrano i loro campioni è situata su un alto piano che affaccia sull’arena, l’isola volante creata dagli dei dove non solo avrebbero lottato i campioni ma anche dove avrebbero fatto sopravvivenza in mezzo alla natura, in un posto dove nessun umano può arrivare senza il permesso degli dei. Non era facile vedere l’isola al buio, ma in ogni caso la vista di quell’isola in lontananza era uno spettacolo di cui solo i residenti della zona potevano godere, Noar la osservava con un misto di emozioni che variavano dall’ammirazione al nervoso, per poi chiedersi se effettivamente ce l’avrebbe fatta.
Ma una voce femminile dal tono gentile lo riportò con i piedi per terra chiedendogli “Sei in ansia per il torneo?” Noar si girò e vide Calima che continuava a sorridergli dolcemente, lui fece sì con la testa e lei cominciò ad avvicinarsi a lui finchè non fu a poco più di un passo da Noar, “Ti dispiace se ti faccio compagnia?” Noar acconsentì senza dire nulla, “Certo che sei un tipo silenzioso -scherzò Calima con tono calmo- oppure sei solo timido?” Noar divenne rosso in faccia di colpo, in effetti non era abbituato a parlare con le ragazze, all’ospedale non lasciava praticamente mai la sua stanza e interaggiva solo con gli infermieri o infermiere, avendo sempre gli occhi stanchi tutto il tempo non faceva caso e tanto meno riusciva a riconoscere i volti o le voci, per lui era come incontrare una ragazza per la prima volta in tutta la sua vita.
“Direi che ci ho azzeccato eh? -disse Calima ridacchiando un pochino- Bene, allora lascia che mi presenti -Calima fece un inchino profondo in segno di rispetto- io sono Calima la campionessa della natura, come ti chiami?” Noar non fece in tempo nemmeno a provare di rispondere che un altro campione decise di mostrarsi e di presentarsi “Io sono Lyserg il campione che vi porterà tutti nella luce.” i due giovani si girarono in direzione della voce e videro: un ragazzo alto una decina di centimetri in più rispetto a Noar e lui è 1.73, i suoi capelli di un bianco così puro che sembravano brillare al buio, la corporatura aveva giusto un pò di muscoli anche se non troppi e i suoi occhi erano di un verde smeraldo che sembrano trapassarti l’anima, indossava un kimono bianco con i contorni color argento vivo.
Se ne stava davanti all’ingresso della torre con le mani unite come se stesse pregando e poi fare un inchino, una volta rialzato si avvicinò ai due ragazzi “Quindi sei tu la famosa Calima, incontrarti di persona è un vero piacere! -disse Lyserg con entusiasmo nei suoi confronti, ma il suo carisma sparì quando si rivolse a Noar- e tu, non dirmelo, kimono nero, brutti capelli e sguardo torvo. Tu sei Ad il campione del buio.” “Noar! Ad!” rispose Noar freddamente mentre lo fissava con un’espressione imbronciata, intanto Lyserg lo guardava dall’alto in basso con un sorriso che Noar potè descrivere come: da infame.
Calima a quel punto si mise in mezzo sapendo che molto probabilmente sarebbe andava a finire in una rissa, “Fermi fermi fermi -disse Calima frettolosamente per poi ricomparsi con il suo tono calmo e gentile che usa di solito- percepisco della tensione qua, non mi sembra il caso di combattere qui ed ora sapendo cosa ci aspetta tra qualche mese.” Lyserg prese parola “Non dirlo a me, è LUI che un altro che un altro pò e mi avrebbe mollato un cartone sul naso.” Noar continuò a fissarlo in cagnesco per qualche minuto, ma mandò via i suoi pensieri negativi sapendo che Calima aveva ragione.
“Comunque, avevo sentito parlare di te Calima -disse Lyserg improvvisando un tono seducente- e lasciatelo dire dal vivo sei molto più bella di quanto quegli idioti del telegiornale riescano a descrivere.” concluse facendole l’occhiolino a una distanza un pò troppo ravvicinata. L’imbarazzo che provava Calima non faceva altro che aumentare specie quando Lyserg decise di osare e avvicinare il suo volto a quello di Calima, peccato che Noar era ancora lì e gli ha fatto tornare la negatività in meno di un minuto, e per convincere Lyserg a lasciar stare la ragazza… “Ehy Lyserg guarda laggiù ci sono delle tue fan molto carine e sembrano assatanate.” Lyserg in meno di un minuto andò dove aveva indicato Noar per incontrare le sue fan, anche se credo fosse abbastanza ovvio che Noar lo aveva fregato.

Infatti mentre Lyserg era distratto i due tornarono dentro la torre anche perchè c’era il coprifuoco per i campioni, Noar e Calima raggiunsero di fretta e furia il piano del dio della natura prima di fermarsi un attimo a riprendere fiato “G-g-grazie Noar, Lyserg si stava prendendo un pò troppe libertà senza permesso, fiuuu.” Noar non disse nulla ma nel vedere Calima sorridergli di nuovo, lui sorrise a sua volta anche se il suo sorriso lo faceva sembrare un ebete.
Calima ridacchiò un pochino prima di salutarlo e rientrare nelle sue stanze, Noar rimase lì a fissare il vuoto per un pò ma si riprese appena sentì il suono di passi pesanti che si avvicinavano, provenienti da un Lyserg incazzato.
“Non sai a chi hai pestato i piedi, avanzo di manicomio!” disse Lyserg “Chi troppo vuole nulla stringe bello mio.” disse Noar che un altro pò e si sarebbe messo a ridere “Come ti permetti di farmi la paternale?! SEI MORTO!!!” ruggì Lyserg prima di caricare Noar con istinti omicidi.
Noar ovviamente non è rimasto fermo ad aspettarlo ma si mise a correre verso il suo piano, Noar tornò tutto intero per fortuna (anche se Lyserg è stato vicino al prenderlo diverse volte) non appena Noar riuscì a chiudersi dentro si lasciò cadere a terra con la porta sulle spalle stanco di correre, in quel momento vide solo per un attimo Morke che aveva attraversato un muro e si stava dirigendo verso la sua stanza da letto (Nota: gli dei non hanno bisogno di dormire, ma lo fanno per far passare il tempo più in fretta mentre i campioni si riposano.)
Noar incuriosito si avvicinò al muro da cui lo aveva visto apparire e ci mise sopra la mano, ed era solido al suo tatto e lì all’inizio si diede una manata sulla fronte per poi pensare è un dio può fare tutto, e nel mentre si era appoggiato con la schiena sul muro.
Ma sta volta lui affondò e cadde di schiena in una specie di stanza segreta, quando Noar alzò lo sguardo per vedere dove si trovava sgranò gli occhi così tanto da sembrare che a momenti sarebbero usciti dalle sue orbite, lui in una stanza segreta si sarebbe aspettato di tutto.


Ma non un cimitero.
   
 
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