Storia partecipante all'iniziativa A scatola chiusa del gruppo Facebook Caffé e calderotti.
Riflessi.
Il maglione sdrucito che un tempo era stato di suo padre, le occhiaie segnate da una notte di luna piena non ancora smaltita, il volto pallido e malaticcio.
È questa l’immagine di se stesso che lo specchio gli restituisce.
Remus sospira rassegnato: ha trentacinque anni e se ne sente almeno il doppio.
Quegli anni in più se li vede tutti addosso, nelle rughe che gli attraversano la fronte, che spuntano - traditrici di mille preoccupazioni - intorno ai suoi occhi, nei capelli grigi che non può più nascondere.
Cerca ancora in quell’immagine il riflesso del ragazzo di un tempo.
Si scruta a lungo ma non riesce a trovarlo.
Lo ritrova nel sorriso che gli sbuca quando avverte un portaombrelli cadere qualche piano più giù.
Ninfadora ha i capelli rosa cicca, la felpa di una band Babbana che Remus ha ascoltato un paio di volte e il volto di chi è nel fiore dei suoi vent’anni.
Ha la risata che inonda l’aria e che è in grado di coinvolgere Remus.
Ci riesce sempre, anche quando lui si promette di evitarlo.
Ninfadora ha vent’anni e Remus non può permettersi di pensare a come potrebbe essere tra loro, soldati di una guerra che sembrano destinati a perdere.
Lei ha l’entusiasmo di chi combatte le prime battaglie, la fiducia di un mondo migliore ancora possibile, lui ha le spalle incurvate da una guerra che gli ha portato via tutto.
Remus cerca sempre di mantenere il controllo quando lei è nei paraggi ma, quando quella ragazzina di ventidue anni o poco più è accanto a lui, quando la sfiora soltanto per sbaglio, non riesce più ad essere padrone di se stesso.
A frenarlo ci sono i troppo - troppo vecchio, troppo povero, troppo pericoloso - che sono tra loro.
Poi, però, Ninfadora Tonks lo guarda e Remus scopre che nei suoi occhi non c’è alcuna traccia dell’uomo che vede ogni giorno allo specchio.
Nello sguardo di Ninfadora c’è riflesso il ragazzo che Remus era una volta, l’aria quasi spensierata. Gli pare quasi che il luccichio di quegli occhi che lo fissano curiosi ed innamorati sia in grado di spogliarlo del peso e dei segni di anni di pura sofferenza.
È negli occhi di Dora che Remus intravede per la prima volta il riflesso di una nuova possibilità.
Quanto è facile cedere a quella possibile felicità davanti a due occhi che ti guardano come se fossi una magia, Remus?
Note: la storia nasce nell'ambito dell'iniziativa A scatola chiusa del gruppo Facebook Caffè e calderotti, basata su un'iscrizione al buio e sull'assegnazione di una traccia soltanto in un momento successivo all'iscrizione. La traccia, assegnataci da Jodie Graham, era la seguente: Scegli una persona che ti guardi come se fosse una magia." (Frida Kahlo).
La storia si colloca idealmente tra il 1995 e il 1996 - per intenderci nell'arco narrativo ricoperto da Harry Potter e l'Ordine della Fenice - ed è ambientata a Grimmauld Place come si può intuire dal riferimento al portaombrelli che Tonks fa ripetutamente cadere e descrive le primissime fasi dell'innamoramento tra Tonks, ormai bella che andata, e Remus, che ancora prova ad opporre qualche resistenza.
Che dire, non so se sono riuscita a cogliere pienamente il senso del prompt ma ho istintivamente pensato a questa coppia!
Grazie ancora per aver letto fino a qui.
Fede