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Autore: karter    25/09/2020    1 recensioni
Tre piccoli istanti tra i fratelli Blaze a sfondo natalizio.
Su di loro l'ombra della sorella che hanno perso.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Axel/Shuuya, Yuuka Gouenji/Julia Blaze
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Io Avrò Cura Di Te Perché Tu Sei Un Essere Speciale <3 '
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Verità


 
«Come mi hai convinto a venire qui, ti prego ripetimelo!» sospirò, Axel, seduto al tavolino del bar della pista di pattinaggio mentre sorseggiava un the caldo facendo sorridere Celia seduta davanti a lui.
«Eri solo a casa, come lo ero anch'io e così ti ho invitato a cena da me assieme a Erik e Silvia che ha proposto di venire a pattinare e dato che la maggioranza ha votato si, eccoci qui!» gli rispose sorridendo guardando i due amici pattinare insieme tenendosi per mano.
Erano davvero una bellissima coppia quei due.
Axel sospirò a quelle parole. Se non si fosse lasciato coinvolgere a quest'ora si sarebbe trovato a osservare il cielo dalla loro terrazza sorseggiando una tazza di cioccolata calda in attesa del nuovo anno, come sempre. Invece non era riuscito a dire di no a quegli occhi color miele che lo guardavano sorridenti e pieni di aspettative.
Sorrise impercettibilmente a quel pensiero. Non ne capiva il motivo, eppure non riusciva a dire di no a quella ragazza. Vedere il sorriso sul suo volto gli scaldava il cuore e gli trasmetteva quella sensazione di benessere che solo altre tre persone erano riuscite a trasmettergli, peccato che due di quelle non ci fossero più.
Celia lo osservava di sottecchi. L'aveva sempre osservato da lontano, fin dalla prima volta in cui lo aveva visto. Non ne aveva mai capito il motivo, eppure quel ragazzo dai ribelli capelli biondi e lo sguardo tormentato l'aveva da sempre intrigata, in quel momento più che mai. Le pareva di essere come un pezzo di metallo attratto da una calamita. Le piaceva Axel, tanto. Ci aveva impiegato parecchio per rendersene conto, ma alla fine l'aveva capito. Le piaceva tutto di lui. Quei sorrisi sereni che regalava agli amici nei momenti di gioia, quelli pieni d'amore che coinvolgevano anche gli occhi che lui rivolgeva solo a Julia, quei silenzi che lo caratterizzavano da sempre, perché Axel non era mai stato un tipo esuberante, ti sosteneva da dietro le quinte, senza che te ne accorgessi. Adorava i suoi occhi. Guardandoli potevi leggergli l'anima, come in quel momento che erano diventati improvvisamente malinconici.
«L'ultima volta che sono stato a pattinare sul ghiaccio avevo da poco compiuto cinque anni» disse d'un tratto senza neanche rendersene conto.
Non sapeva perché l'aveva detto, sapeva solo di aver bisogno di parlare di lei a qualcuno.
«Ero una frana, finivo sempre a terra, ma non m'importava. Più cadevo, più la mia determinazione cresceva. Volevo riuscire a fare un giro completo sul ghiaccio senza cadere» continuò fissando lo sguardo sulla pista.
In quel momento non c'erano più Erik e Silvia che pattinavano tenendosi per mano. Non c'era quel papà che tentava di insegnare alla figlia come rimanere in equilibrio. Non c'erano i due fidanzati che giocavano ad acchiapparello. Non c'era nessuno, solo due bambini biondi che ridevano. O meglio la bambina rideva del fratello che non riusciva a stare in equilibrio, mentre dall'altro lato della pista la loro mamma lo incoraggiava a non arrendersi.

«Sei una frana!» lo prese in giro la bambina porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi «Forza aggrappati al muretto e tieni la mia mano!» gli disse la bionda sorridendo in quel modo speciale in cui sorrideva solo a lui.
Il bambino rimase qualche secondo immobile, prima di ascoltare la sorella e iniziare a muovere qualche passo.
Non gli pareva più così spaventoso.
«Ci sto riuscendo!» esclamò felicissimo il bambino osservando i suoi piedi scivolare sul ghiaccio guidati dalla mano della sua sorellina «Sto pa...» continuò.
Ma non fece neanche in tempo a concludere
la frase che entrambi i bambini si ritrovarono sul ghiaccio.


«Prendemmo davvero una bella botta e la mamma non la smetteva più di ridere. A detta sua avevamo due espressioni buffissime» aggiunse senza riuscire a trattenere un sorriso «Alex invece mi avrebbe ammazzato con le sue mani inizialmente, poi è scoppiata a ridere anche lei. Non siamo mai riusciti ad essere arrabbiati l'uno con l'altra» confessò.
E fu strano. In dieci anni non aveva mai parlato di lei, si era sempre rifiutato. In quel momento, invece, era parso così semplice e naturale. Come se stesse raccontando una fiaba.
Celia lo osservò qualche secondo. Era successo di nuovo. Aveva fatto di nuovo quel nome. Alex. E anche quella volta gli occhi di Axel si erano adombrati nel nominare quella persona che aveva capito essere stata tanto speciale nella sua vita e in quella di Julia.
«Axel...» lo chiamò incerta rimuginando su tutto ciò che aveva notato in quei giorni «So che non sono cose che mi riguardano e che non ami parlare della tua vita» aggiunse cercando di trovare dentro sé il coraggio per porgli quella domanda tanto importante e attirando su di sé l'espressione curiosa del ragazzo biondo seduto con lei «Ma, mi chiedevo, chi è Alex?».
A quella domanda l'ex numero dieci della Raimon sbarrò gli occhi qualche secondo. Se la sarebbe dovuta aspettare, eppure...
«La domanda giusta è chi era Alex, non chi è...» rispose il ragazzo osservando nuovamente la pista da pattinaggio.
Una bambina dai codini biondi e gli occhi cioccolato lo guardava sorridendo, incitandolo a continuare.
Scosse il capo a quella visione. Doveva smetterla di illudersi.
La blu sbarrò gli occhi. Non sapeva cosa dire. Con quella frase Axel era riuscito a farle capire di aver toccato un tasto dolente.
«Io...» iniziò senza sapere cosa dire.
«Alex era la persona più importante della mia vita» iniziò il biondo salvandola da quella situazione scomoda «Il mondo poteva anche finire per me, l'importante era averla al mio fianco» aggiunse senza distogliere lo sguardo da quelle persone che ridevano serene «Era tutta la mia vita e quando è morta, è morta anche una parte di me. È così per i gemelli, no?  Le stesse gioie e gli stessi dolori» concluse con un sospiro rassegnato, come se parlare di tutto quello fosse un enorme sofferenza, e forse era proprio così, pensò Celia, non riuscendo a trattenere le lacrime.
Axel aveva perso sua sorella gemella e nessuno di loro lo sapeva. Anzi, il loro amico non ne aveva mai voluto parlare. Si era tenuto dentro tutto quel dolore e l'aveva sopportato da solo.
«Perdonami!» riuscì solo a dire con un filo di voce.
Si sentiva in colpa. Non aveva nessun diritto di porgli una domanda tanto riservata.
«Non è colpa tua!» rispose il ragazzo cercando di riacquistare un tono neutro «È successo tanti anni fa, quindi non hai motivo di piangere» aggiunse tentando di rassicurarla con un sorriso, uno di quelli che gli aveva visto rivolgere solo a Julia.
Celia ne rimase incantata e non poté impedire alle sue guance di tingersi di un flebile color ciliegia. Era così bello con quell'espressione in volto.

«Ragazzi!» li chiamò d'un tratto Silvia interrompendo quel momento magico che si era creato «Tra qualche minuto sarà mezzanotte» li avvisò avvicinandosi a loro assieme ad Erik «Venite in pista, da qui si vedono meglio i fuochi d'artificio!» aggiunse con un sorriso radioso.
Celia a quelle parole esitò un secondo. Aveva visto il volto dell'amico sbiancare per un attimo. Non doveva essere facile per lui entrare in quella pista dopo ciò che le aveva appena raccontato.
«Arriviamo!» rispose, invece, Axel cogliendola di sorpresa.
Credeva che avrebbe trovato una scusa per andare via come faceva spesso nell'ultimo periodo, invece no. Si era alzato e le stava porgendo una mano per fare altrettanto.



 
***


«Sono bellissimi!» disse Silvia con il naso all'insù osservando quel magnifico spettacolo di fuochi pirotecnici che aveva sancito l'inizio di un nuovo anno.
«Mai quanto te!» le sussurrò in un orecchio Erik facendola arrossire «Buon anno, amore!» aggiunse poi, prima di rubarle un dolcissimo bacio.
Il nuovo anno era iniziato nel migliore dei modi per loro.

Poco più in là, appoggiati al muretto, anche Axel e Celia osservavano quei bellissimi fuochi con un sorriso sulle labbra.
«Buon anno!» disse la blu avvicinandosi al ragazzo per farsi sentire.
Axel le sorrise teneramente a quell'augurio così spontaneo.
«Anche a te!» le rispose, prima di alzare nuovamente il volto al cielo perdendosi in quella maestosità di colori «E buon anno anche a te, sorellina!» aggiunse per la prima volta serenamente.
Sì, quell'anno era iniziato nel modo migliore!






 
  
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