ALLA RICERCA DI MAI
*
Capitolo
21
*
“Dai
Vegeta, ma che ha quella ragazza che non va?” Chiese Bulma
in tono arrabbiato e irritato mentre cercava di assegnare i giusti posti agli
invitati della festa della società.
Ormai
erano passati molti anni da quando per la prima volta, Trunks
gliela aveva presentata e ancora non riusciva ad accettare che Reiko fosse la fidanzata di suo figlio e parte della
famiglia.
“Si
è preso la copia sputata di quella che abitava qui, che cosa può significare
secondo te?”
“E
questo cosa c’entra?” Chiese rompendo la matita che teneva in mano “Non è
l’aspetto di una persona che conta, ma quello che prova per lui, se Reiko ama Trunks e viceversa, non
vedo il motivo del perché non dovrebbero stare insieme”.
“Sei
una causa persa” Grugnì prima di chiudere la porta stagna della gravity room.
“Scimmione”
Gli fece la linguaccia, ma aveva ragione, Reiko
assomigliava in una maniera impressionante a Mai, questo, per quanto riguardava
l’aspetto estetico, del suo carattere dolce e deciso allo stesso tempo, non
aveva niente.
*
“No
mi dispiace Bulma, non potremo esserci alla
cerimonia, in qualità di capo della polizia di stato, devo obbligatoriamente
presenziare al cambio comandante dell’esercito” Si scusò Crilin.
“Ah
che peccato” Si rattristì l’azzurra.
Quella
settimana ci sarebbe stato il cambio al vertice della società, erano stati
invitati ospiti illustri da tutto il mondo, oltre ad amici e parenti, che non
potevano di certo esimersi dall’essere presenti.
Persino
Vegeta e Goku avevano accettato di staccare dagli allenamenti per quella
giornata, per presenziare e far contenta la scienziata.
“E’ importante per
me” Confessò l’azzurra ai due saiyan.
“Se
ci sarà da mangiare, io sarò presente” Disse Goku, di quegli eventi non ne
capiva molto, ma un buon banchetto, lo avrebbe aiutato a schiarirsi le idee.
“Se
proprio ci tieni” Incalzò Vegeta incrociando le braccia al petto.
“Grazie”
Li abbracciò tutti e due in contemporanea, provocando l’irritazione nel marito,
il quale non era abituato a certi gesti in pubblico, figuriamoci davanti al suo
acerrimo nemico.
*
“E
così, domani diventi presidente della Capsule Corporation” Reiko
appoggiò la testa sul petto nudo di Trunks, che le
cinse la schiena con il braccio.
“Sembrerebbe
di si” Sorrise scherzando.
“Sono
fiera di te amore” Si girò per avvicinare il volto al suo e baciarlo.
“Non
ce l’avrei fatta se non ti avessi avuto accanto, mi hai sempre sostenuto”.
“E’
questo che fa una compagna” Ammiccò “…e fa anche dell’altro” Si avvicinò in
modo sensuale saltandogli sopra, scostando quelle lenzuola che da quel momento in
poi sarebbero state solo d’intralcio.
“Ti
amo” Gli disse mentre continuava a prenderla e le faceva sentire tutta la sua
virilità.
Lui
non rispose, fece finta di non sentire, in tutti quegli anni di relazione, non
gliela aveva detto tante volte, non sa bene perché, ma sentiva che quella
parola aveva un notevole valore, e dirla avrebbe significato che lei era
importante.
Lei
lo era, ma non quanto avesse sperato.
Credeva
che avendo una persona al suo fianco, sarebbe stato più facile dimenticare il
passato.
Ma non
un passato che per lui è stato davvero significativo, non si può cancellare,
non prima di trovare le giuste risposte.
Raggiunsero
l’orgasmo contemporaneamente per la seconda volta nell’arco di poco.
Trunks lo avrebbe fatto
e rifatto, non per il bisogno di stare assieme con la persona amata, ma solo
per il fatto di tenere la mente occupata e non pensare a lei.
“C’è
qualcosa che ti preoccupa?” Gli chiese notando lo sguardo cupo.
“No
tranquilla, sono solo un po' agitato per domani, tutto qua” Rispose alzandosi
dal letto per dirigersi verso il bagno, aveva bisogno immediato di una doccia
gelata.
Si
sentiva un verme, mentre faceva l’amore con lei, per tutto il tempo nella sua
mente, aveva pensato a Mai.
Forse
perché anche Reiko le assomigliava.
Suo
padre aveva ragione.
Il
suo migliore amico aveva ragione.
Tutti
avevano ragione.
“Questa
è una novità. Tu che ti agiti per queste cose?” Lo prese in giro.
“E’
che tutti si aspettano grandi cose da me una volta che mi siederò su quella
poltrona” Girò la manopola della doccia per far uscire l’acqua, che cadde
copiosa sul suo corpo.
“E
le farai, come le hai sempre fatto” Lo rincuorò chiudendo la porta del bagno,
lasciandogli un po' di privacy.
Reiko nel frattempo si
rivestì, e nel raccogliere la camicetta che era finita sotto il letto, fu
attirata da un pezzettino di carta che usciva da sotto il comodino.
Si
rivelò essere la foto di una ragazza che gli assomigliava parecchio, ci soffiò
sopra per toglierne la polvere che si era depositata sopra.
Mai.
Sorrideva.
Aveva
uno splendido sorriso, quasi glielo invidiava.
Trunks uscì dal bagno
con solo l’asciugamano legato in vita, teneva i capelli bagnati che stava
tamponando con un asciugamano.
“Cos’hai
in mano?” Le chiese curioso.
“C’era
questa foto sotto il comodino” Gliela porse cercando di non sembrare seccata.
“E’
Mai, sai ti avevo parlato di lei qualche tempo fa” Spiegò riponendo la foto
dentro il primo cassetto del mobile.
“Mi
assomiglia” Disse.
Difficile
non notarlo.
“Credimi,
siete due persone completamente differenti” Si limitò a dire aprendo l’armadio
per scegliere l’outfit.
“L’hai
più sentita?” Chiese sedendosi sul letto.
“No”
Scosse la testa “…e non mi importa più niente” mentì “…un giorno se ne è andata
e da allora non abbiamo più sue notizie”.
“Cosa
dici?” Le chiese mostrando degli indumenti.
“Jeans
neri e camicia azzurra” Rispose “…ma a te starebbe bene anche un sacco di patate
addosso”.
“Uhm…meglio
di no dai” Rise sotto i baffi.
“Io
vado, devo tornare in ufficio, la pausa è finita da un pezzo e papà si starà
chiedendo dove sia finita” Lo baciò appassionatamente prima di lasciare la casa
di Trunks.
Prese
la foto di Mai che aveva riposto qualche minuto prima nel cassetto con non
curanza.
“Dove
sei?” Si domandò stringendola al petto e sentendosi ancora una volta uno
schifo perché sentiva di star tradendo in qualche modo Reiko.
Toc
Toc
“Avanti”
Rispose Trunks.
“Ah
sei qui! Mi chiedevo dove fossi finito tesoro”
“Che
c’è mamma?”
“Sono
andata a ritirarti il vestito per domani” Lo ripose con cura nell’armadio.
“Grazie”
Rispose malinconico.
“Oh oh, che è successo? Hai litigato con Reiko?”
Chiese amorevolmente.
“No
no, con lei va tutto bene, credo”
“Raccontami
tutto” Gli disse accomodandosi sulla poltroncina vicino la finestra.
“Non
lo so mamma, mi sto chiedendo se è la persona giusta”.
“A
detta di tuo padre, no” Gli confessò “…io invece penso che se una persona ti fa
stare bene, è quella giusta” Ammiccò “…ma perché mi dici questo? Hai qualche
dubbio forse?”.
Tirò
fuori dal cassetto per l’ennesima volta la foto di Mai e gliela mostrò senza
dire nulla.
“Tesoro…”
Bulma per la prima volta non sapeva cosa dire “…devi
far chiarezza sui tuoi sentimenti”.
“Lo
so, ho tantissimi dubbi, e se Reiko fosse la ragazza
giusta per me e mi sto facendo paranoie inutili?”
“La
ami?” Quella domanda arrivò come un fulmine a ciel sereno.
“Cosa?”
“E’
una domanda semplice, la ami o no?”
“No”
“No?”
“No,
cioè io…ah non lo so mamma, sono confuso” Si sedette difronte a lei portandosi
le mani sul viso.
“Pensi
spesso a lei?”
“Ogni
giorno, quasi”
“Senti
Trunks, io ti voglio davvero bene, ma penso che non
sia giusto nei confronti di Reiko, che continuate a
stare assieme. Odio dare ragione a tuo padre, ma lui ci ha visto subito lungo,
la prima volta che l’ha vista, pensava fosse Mai, sarò sincera. Lui non te l’ha
mai detto…perché sai…è tuo padre, lo conosci com’è” Bulma
con tono sereno spiegò il suo punto di vista, sperando di poter aiutare il
figlio a fare chiarezza dentro di lui il prima possibile.
“Lo
stavo pensando giusto prima” Non poteva dirle che nel mentre consumava un rapporto,
il suo pensiero era rivolto a quella ragazza dai capelli corvini che risiedeva
anni fa in casa sua, e che solo grazie a quello era riuscito a raggiungere l’apice
del piacere senza incorrere a figuracce.
Bulma si alzò per
abbracciarlo “Sono sicura che farai la scelta giusta, non voglio vederti con
quella faccia da cane bastonato, e sono sicura neanche tuo padre, sai che è
capace di fartela togliere in men che non si dica” Sogghignò.
“Grazie
mamma, sei sempre d’aiuto”.
“Ci
sarò sempre per voi, ora devo ritornare alla Capsule Corporation, devo
controllare a che punto siamo con i preparativi”.
“Vengo
anch’io, così ti aiuto e mi distraggo un po'”.
*
L’indomani
era tutto pronto per il grande evento, fuori dall’azienda era stato srotolato
un tappeto rosso per accogliere i nomi più noti dell’intero universo, nel campo
della scienza e non solo.
Ospiti
illustri come banchieri e proprietari di altre aziende, attendevano quell’evento
da quando avevano ricevuto l’invito di partecipazione, mesi prima.
Tutto
era perfetto e curato in ogni minimo dettaglio.
“Congratulazioni
mamma, sei stata magnifica” Disse Bra osservando tutte le chiccoserie
presenti, il tavolo del buffet era imbandito con ogni pietanza e i camerieri
erano sempre presenti per allietare gli ospiti con assaggi e bevande.
“Che
lo champagne scorra a fiumi” Si era raccomandato il nuovo amministratore
delegato.
“Che
questa serata possa essere ricordata per molti anni” Continuò alzando un
calice.
“Ha
fatto tutto da sola tua mamma?” Chiese Reiko al
fianco di Trunks sorseggiando del prosecco.
“Ah ah no no, mamma è brava con queste cose, ma si è fatta
aiutare da un’organizzatrice d’eventi, le sarebbe stato difficile conciliare lavoro,
famiglia e questo” Spiegò sorridendo sghembo.
“Senti”
Le prese la mano “…possiamo parlare un attimo?” Le chiese.
“E
me lo chiedi?” Pensava che il momento finalmente era arrivato, ormai erano anni
che stavano insieme e da qualche mese progettavano una convivenza, avevano anche
iniziato a far visita ad alcune case per trovare quella più adatta a loro.
Reiko era tutto un
fremito e finì tutto il calice in pochi secondi, che ripose sul primo tavolino
libero.
Il
suo cuore mancò un battito quando la condusse per mano sul terrazzino adiacente
la sala dove si stava celebrando il galà.
“Reiko, non è facile per me dirti queste cose” Lo sguardo di
Trunks fu rivolto al pavimento e non direttamente a
lei, non aveva il coraggio di guardarla negli occhi.
“Sono
tutta orecchi” Disse incoraggiandolo a continuare, immaginava che la sua vita
tra pochi minuti sarebbe cambiata completamente, ma quello che non sapeva è che
sarebbe cambiata in peggio, perché mai si sarebbe aspettata di udire certe
parole.
“Io
ti amo Trunks” Gli disse con entusiasmo prendendogli
le mani costringendolo a guardarla negli occhi lucidi.
“E’
questo il problema…io…non credo di amarti”.
Tutto
il suo mondo fu distrutto non appena udì quelle parole, com’era possibile? Era
tutto falso? La sua storia d’amore era solo una menzogna?
“Non
ci credo” Una lacrima lasciò i suoi occhi.
“Ti
voglio molto bene Reiko, ma è diverso amare una
persona”.
“Cos’è?
Non sono abbastanza per te?”
“Ma
no, che dici?”
“Hai
un’altra?” Gli chiese senza girarci attorno.
“Lo
sai che non ti tradirei mai, è una cosa che non concepisco a priori”
“Ami
un’altra allora! Chi? Mai?”
Una
pugnalata al cuore avrebbe fatto di sicuro meno male.
“No…io…non
la vedo da tanto, lo sai” Balbettò cercando di giustificarsi.
“Ma
questo non ti dà il diritto di non farlo”
“Reiko…” Pronunciò a fior di labbra, avrebbe voluto dirle
che aveva ragione, che era ancora innamorato di Mai e che non l’aveva mai
dimenticata, ma era già stata ferita abbastanza che preferì tacere.
“Senti
Trunks…sei un ragazzo meraviglioso” Gli prese tra le
mani il viso “…ti auguro di trovare quello che cerchi” Non aveva voglia di
fargli una scenata proprio quella sera, anche se in quel momento il suo cuore
era spezzato in tanti piccoli pezzettini e nessuna parola di conforto sarebbe
stata sufficiente a rimettere apposto i pezzi.
Quello
di cui era certa, era che Trunks, già da un po' aveva
preso le distanze da lei, lo poteva sentire nei suoi gesti quotidiani, nel tono
della sua voce, da come ogni volta faceva l’amore e dal fatto che non
pronunciava più quelle due paroline.
“Mi
dispiace Reiko”.
“Lo
so” Gli stampò per l’ultima volta un bacio a fior di labbra e se ne andò.
*
“Che
cosa fai qua fuori da solo? Non dovresti essere dentro a dispensare sorrisi
falsi e strette di mani?” Lo rimproverò Vegeta notandolo appollaiato sulla
balaustra tutto solo e con l’aria di un cane bastonato.
“Ci
siamo lasciati papà” Confessò buttando giù in un solo sorso il calice di
prosecco che teneva da qualche minuto tra le mani.
“Era
ora, mi stavo chiedendo quando sarebbe successo. E comunque se hai bisogno di
sfogarti, sai dove trovarmi”. Gli disse prima di spiccare il volo, il vestito
elegante e quello ciarlare inutile, gli cominciavano a stare terribilmente
stretti.
**
continua
*
Angolo dell’autrice: Ciao a tutti,
e grazie come al solito per essere arrivati fino a qua.
Dallo
scorso capitolo abbiamo fatto un bel salto temporale e come vedete la
situazione tra Reiko e Vegeta non è cambiata di
molto, non riusciva proprio ad accettare che il figlio stesse con una ragazza
che non era Mai.
Nel
prossimo capitolo ritorneremo al giorno d’oggi XD, vi ricordate che abbiamo
lasciato i due protagonisti con la dichiarazione di Mai?
Alla
prossima.
Erika