Nulla al mondo è delicato come una foglia che cade.
(Anselmo Bucci)
In autunno, il rumore di una foglia che cade è assordante perché con lei precipita un anno.
(Tonino Guerra)
Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie.
(Giuseppe Ungaretti)
Quanto sono belle le foglie in autunno,
ti abbracciano con i loro colori,
ti restituiscono il calore che hanno raccolto durante la stagione estiva.
Se solo potessero parlare,
potrebbero raccontarti le storie e i respiri,
i segreti ed i sospiri,
delle mille persone
che si sono appoggiate al tronco dell’albero dal quale sono cadute.
Mentre passeggi,
le senti scricchiolare sotto la suola delle scarpe,
il loro rumore ti accompagna
e permette alla tua mente di rilasciare i pensieri
e perdersi dietro il loro fluttuare.
C’è una certa leggiadria
nel vedere una foglia volteggiante
che abbandona il suo ramo,
diventato il suo nido e sul quale ha vissuto la sua stagione,
e raggiunge il freddo terreno
per lasciarsi da te calpestare
ed accompagnarti, come una sinfonia, alla tua meta.
Se poi ti chini a raccogliere una foglia,
potresti scoprire il mondo che in essa vi è racchiuso.
Ne puoi scorgere ogni linea come fosse il palmo della tua mano.
Essa è stata piena di vita,
ha raccolto il calore del sole,
la rugiada mattutina,
la carezza del vento,
sempre pronta a modificarsi pur di rimanere attaccata al suo ramo.
La foglia sa accettare il cambiamento
e sa quando ha completato il suo ciclo,
senza peraltro abbattersi per questo,
in quanto la sua è stata una vita piena
ed è giunto, anche per lei,
il momento di riposare
e permettere che altri germogli
prendano il suo posto e provino la sua stessa meraviglia.
Una foglia caduta non è perduta,
ma è entrata a far parte del tuo ricordo.