Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    01/10/2020    1 recensioni
Questo è il seguito della fanfiction Some Things change. Avrà personaggi nuovi, tra i quali Jack Frost... immaginate cosa potrà succedere sapendolo nella vita di Elsa, Anna e company.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jack percorre lento i pochi passi che lo separano da una donna che ha volutamente cancellato dalla mente e dal cuore, ma la cui presenza è tornata a pesare come un macigno, riaprendo ferite che solo gli anni hanno curato.

Sente il petto esplodere, le mani sudare, le tempie pulsare con forza, quasi a volerlo frenare dall’affrontare qualcosa di troppo doloroso.

Ma Frost non intende arrendersi alla sofferenza e ai vecchi ricordi. Lo deve ad una famiglia che l’ha accolto e gli vuole bene, lo deve ad Anna e ai suoi figli, a Kristoff e Ingrid, ad Elsa, che conosce appena, e soprattutto a Letizia, che ha il diritto di proteggere.

Così avviene l’incontro: varca l’uscio e la vede.

Non è Sandy fisicamente. E’ l’esatta copia della regina e questo, in qualche modo, lo aiuta a non esplodere ed urlargli contro.

“Cosa desidera?” – chiede la nobile, con gli occhi fissi su vecchi documenti che ha tra le mani.

“Vorrei chiederle di poter prestare servizio a palazzo” – dice, attendendo con ansia il momento di incrociare gli occhi della donna.

Eppure Sandy sembra intenzionata ad ignorarlo, considerandolo uno dei tanti disturbi di giornata.

Una risatina beffarda accompagna la sua risposta – “Qui pensate tutti che il lavoro piova dal cielo? Come posso assumerti così, su due piedi?”

“Mi manda Ingrid Bjorgman” – a quel punto, Jack cerca di ottenere una raccomandazione citando la suocera della sovrana.

Sentire il nome della madre di Kristoff sembra scuotere in quell’istante la finta Anna che, accidentalmente disperde i documenti reali sul pavimento.
“Vi aiuto, maestà” – si inginocchia Frost, istintivamente.

“Lascia, non toccare” – si altera subito Sandy, infastidita dallo sconosciuto, costringendolo ad indietreggiare.

“Perdonate” – si scusa, il ragazzo, mostrandosi gentile, seppure irritato dal trattamento ricevuto da una persona che finge di esserne un’altra e ha architettato un piano diabolico per distruggere un intero regno.

“Senti, cinque minuti sono passati. Vattene che ho da fare” – si sfoga la reale, cercando di non pensare alle pressioni paterne e alla notizia che da lì a poco avrebbe dovuto comunicare al regno assieme a Hans.

“C’è qualcosa che vi turba? Sappiate che io sono un buon ascoltatore, so come gestire certe situazioni, dato che mia madre abbandonò me e mia sorella anni fa e ho dovuto cavarmela da solo” – così Jack lancia la prima frecciatina.

Eppure Sandy non coglie, troppo presa da sé, ed evita di rispondergli.

Essere tanto ignorato alimenta la rabbia del giovane.

“Mantieni la calma” – ripete a se stesso – “Non dire cose che possono mandare all’aria il piano”.

Di fronte alla scarsa considerazione da parte della madre, Jack cerca una soluzione alternativa. Si guarda intorno, scrutando l’ambiente. Magari qualcosa, anche di piccolo, avrebbe potuto lanciargli un’idea sul da farsi.

Infatti, nota l’ennesimo specchio a pochi passi dal trono e così domanda – “Anche a voi piacciono gli specchi, vero?”

“Come?” – chiede lei, inarcando un sopracciglio, in segno di fastidio.

“Ne avrò visti a centinaia tra i vari corridoi, perfino uno nelle cucine. Amate osservarvi?”

“Senti, non ho tempo da perdere con un ficcanaso come te, ti dico da subito che non ti assumerò mai. Vattene” – gli tuona contro, indicandogli la porta.

Prima di uscire, Frost lancia l’ennesima frecciata, sperando di colpire in pieno centro – “Anche mia madre Sandy amava gli specchi! ” – si volta e sentendo su di sé gli occhi della regina, va via soddisfatto.

Così mentre percorre quei pochi metri che lo separano dall’uscita, avverte una sensazione di leggerezza. Non ha sfogato su Sandy la sua rabbia, ma l’avrebbe sicuramente fatto al momento giusto. Si era limitato ad innescare un meccanismo vantaggioso per i nobili di Arendelle, un meccanismo che avrebbe distrutto dalle fondamenta il piano malefico di Pitch Black.

“Allora? Che ti ha detto? Ti ha assunto?” – domanda Olaf all’amico, una volta incontratisi fuori dai cancelli.

“No, però direi di rimanere nei paraggi. Se Anna è Sandy, mi vorrà sicuramente parlare. Meglio non farsi vedere assieme, sarò io a cercarti quando è il momento, tranquillo” – così i due si separano, speranzosi di una vittoria sul nemico.

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La finta sovrana osserva dalla finestra della sala del trono il ragazzino che prima ha trattato con freddezza e totale disinteresse.

“Ha detto che sua madre si chiama Sandy e amava gli specchi…che ha una sorella minore, che sono stati entrambi abbandonati…” – riflette ad alta voce.

“CHE SUCCEDE QUI?” – Pitch Black giunge nella sua solita maniera, sorvegliando l’operato della figlia.

“Nulla, padre. A breve Hans ed io daremo l’annuncio”

“PERFETTO! SEMBRI STRANA, PERO’. E’ ACCADUTO QUALCOSA DI PREOCCUPANTE?”

“Non saprei. Un giovane è venuto qui per essere assunto, poi mi ha detto cose strane…”
“TIPO?”

La donna non sa se rivelarlo a Black sia utile, perciò cambia subito discorso – “No, dimenticatelo. Sono cavolate…piuttosto, mio fratello come sta?”
“ESEGUE E NON DISOBBEDISCE. MI ASPETTO LO STESSO DA TE, SANDY. SAI BENE CHE I GENITORI VANNO RISPETTATI”

“Già” – commenta lei, spostando lo sguardo sulla finestra e sul giovane sconosciuto che continua ad essere l’oggetto dei suoi pensieri.

Nel momento in cui Pitch si dilegua, tranquillo e fiero dei suoi gemelli, Sandy prende una decisione. Afferra il suo soprabito e, a passo veloce, lascia il castello.

Percorre le strade di Arendelle cercando lo straniero, spiazzando la gente che non era più abituata a vederla mischiarsi a loro.

“Dove sei?” – si chiede, mentre alcuni ricordi le rimbombano nella mente.

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FLASHBACK

“Mamma cos’è questo?”

“Piccolo mio, è uno specchio. Trovo sia bello esposto sulla parete della nostra camera, cosa ne pensi?” – domanda Sandy ad un bambino di cinque anni.

“Bellissimo, mammina! Così possiamo guardarci sempre!”

“Esatto, e pensa che da questo vetro, ci sarà sempre chi veglierà su di noi”

“Davvero?”

“Non saremo mai soli”

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La finta regina gira in lungo e in largo e quando sembra perdere le speranze, ecco comparire Frost.

“Maestà, cosa ci fate qui?” – chiede, fingendosi colpito. Ovviamente era certo di aver colto nel segno, parlandogli di una madre che l’ha abbandonato e che ha il suo stesso nome.

“Cercavo te, sei sempre dell’idea di lavorare a palazzo?”

“Mi avete detto che…”

“Dimenticalo! Anzi, posso domandarti una cosa?”

“Dite pure”

“A te gli specchi piacciono?”

“Cosa? Non vi capisco”
“Rispondimi…mi basta solo un si o un no”

“Si, signora! Li ho sempre trovati belli. Poi, mia madre diceva che averne uno ci rendeva meno soli, perché è come se tramite quel vetro qualcuno ci potesse osservare e proteggere” – racconta Jack, spiazzando la donna che impallidisce.

Lo shock la costringe a sedersi su una panca poco distante.

Il ragazzino fa lo stesso, notando l’espressione della nobile, ormai vicinissima alla verità.

“Posso farti un’ultima domanda?”

“Certo”

“Come ti chiami?”

A quel punto Sandy Black trema, ipotizzando la risposta che sta per ricevere, pregando non sia come crede.

E quando lui le risponde – “Mi chiamo Jack” – il suo cuore sobbalza. Lentamente solleva il capo incrociando, finalmente, gli occhi azzurri del tipo di fronte a se.

“Come ho fatto a non riconoscerti subito. Hai i miei stessi occhi” – pensa, mentre lo sguardo le si ammorbidisce, mostrando la sua più intima fragilità.

“Sei assunto” – esclama, asciugandosi le lacrime sulle gote.

“Perché piangete? Ho detto o fatto qualcosa di sbagliato?”

“Assolutamente no! Voglio che inizi da subito. Sarai il mio confidente”

“Il vostro cosa?”
“Confidente”

“Di solito non c’è la dama di compagnia per queste faccende? Se volete ho mia sorella che è brava…”
“Tua sorella? E’ qui con te?” – sobbalza Sandy, con il cuore a mille. Vedere anche la bambina che abbandonò troppo presto e che a stento ricorda, la riempie di gioia.

“Certo. Io mi vedo più nelle stalle, maestà” – puntualizza, imbarazzato nel doverle addirittura manifestare preferenze lavorative.

“D’accordo! Affare fatto. Voglio te e Letizia a palazzo già da domani” – così dicendo si alza e si allontana, cercando di ricomporsi e di non mostrare altre lacrime.

Jack Frost la osserva mentre va via, fiero della sua prima vittoria.

Lui non ha mai pronunciato il nome di Letizia, eppure la regina ne era a conoscenza.

Questo la dice lunga. Si è tradita da sola!

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“Non ci sono dubbi, famiglia! Ne ho avuto la prova, Anna di Arendelle, la donna che oggi indossa la corona, è Sandy Black!” – comunica Frost a Kristoff e company.

“Davvero? E dove tiene mia moglie e le mie figlie, maledizione!?” – si altera Bjorgman.

“Tranquillo, ho voluto che assumesse me e Leti per poter indagare dall’interno. Se fino ad ora sono stati loro ad ingannare noi, si cambiano le carte in tavola. Preparatevi, la guerra è solo all’inizio” – sostiene deciso Jack, forte di aver in pugno la persona che più di tutte gli ha recato male nella sua giovane vita.

Non ha nulla da perdere, ma solo da guadagnare.

Racimolate le sue cose e quelle di sua sorella, si incammina con lei, mano nella mano, alla volta del castello.

“Vinceremo noi” – dice il ragazzo alla consanguinea, sorridendole.

“Vinceremo noi” – ripete lei, sorridendo.

Poi un bel respiro profondo, ed ecco i cancelli spalancarsi di fronte a loro.

Adesso si che comincia la partita!

   
 
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