Fumetti/Cartoni americani > Avatar
Segui la storia  |       
Autore: Herm_periwinkle    01/10/2020    2 recensioni
Sono passati diversi anni dalla fine della guerra e i regazzi del team Avatar non hanno avuto più occasione di vedersi, ciascuno preso dalla propria vita. Fino a che la nascita di Moma li porterà a riunirsi. Sono cambiati molto, alcuni sono più felici, altri sono semplicemente insoddisfatti delle proprie vite. Gli equilibri del gruppo, dopo tanto tempo che i loro membri sono stati lontani, sono destinati a cambiare, forse per sempre. Riuscirà Zuko ad affrontare i mutamenti che avverranno? Katara sarà in grado di discernere la verità del suo cuore? O saranno così ciechi da credere che nulla è cambiato?
[Zutara]
Dalla storia:
“Vedo il modo in cui vi guardate.”
Ci fu una pausa lunghissima, infinita. Abbassò lo sguardo colpevole, non sapendo cosa dire. Cosa si poteva dire in una situazione simile? Ogni parola sarebbe suonata sbagliata, una stupida scusa, ipocrita e inopportuna.
“Ti conosco più di chiunque altro e so che tra voi c’è qualcosa. Si vede, è palpabile. Ti chiedo solo di dirmi la verità: vi siete baciati?”
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katara, Quasi tutti, Sokka, Zuko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Penso che sia giunto il momento di parlare.”

Katara si sentì gelare. Mai una semplice frase le aveva messo tanta paura. Aveva combattuto contro le persone più pericolose senza battere un ciglio quando aveva solo quattordici anni ed ora che ne aveva venti suonati si sentiva solo una bambinetta con tanta voglia di scappare.

“Di cosa?” chiese con una voce così sottile che si domandò se lui l’avesse effettivamente sentita. Era di spalle e si stava togliendo un braccialetto dal polso per riporlo nel portagioie. Chiuse la scatola intarsiata di coralli con uno scatto meccanico e, cercando di non tremare, si girò lentamente.

“Di me e di te.”

Sì, l’aveva sentita.

Katara rimase in silenzio, aspettando che fosse lui a sganciare per primo la bomba. Lei non sapeva che cosa dire, né cosa fare. Sapeva solo che si sentiva in colpa come mai si era sentita in tutta la sua vita.
Si fissarono per qualche secondo, poi lui fece un profondo sospiro e cominciò a parlare. Aveva una voce calma che non lasciava trapelare alcun accenno di rabbia, ma Katara sapeva che stava soffrendo. Avrebbe voluto avvicinarsi a lui ed abbracciarlo, ma sapeva di non poterlo fare.

“Vedo il modo in cui vi guardate.”

Ci fu una pausa lunghissima, infinita. Abbassò lo sguardo colpevole, non sapendo cosa dire. Cosa si poteva dire in una situazione simile? Ogni parola sarebbe suonata sbagliata, una stupida scusa, ipocrita e inopportuna.

“Ti conosco più di chiunque altro e so che tra voi c’è qualcosa. Si vede, è palpabile.”
Ancora silenzio. Una stretta terribile le stritolava le viscere, lasciandola senza fiato.
“Ti chiedo solo di dirmi la verità: vi siete baciati?”

Katara scosse la testa e calde lacrime cominciarono a scorrerle sulle guance. Come aveva potuto fargli una cosa del genere? Come aveva potuto cominciare a pensare ad un altro? Lei ed Aang erano sempre stati la coppia perfetta, perché aveva distrutto tutto? Le si strinse il cuore al pensiero di quello che stava facendo al suo primo amore. E lui, nonostante ciò, non sembrava odiarla. Anzi, quando la vide piangere la strinse a sé, e le accarezzò i capelli finché non riuscì a tenere a bada i singhiozzi.

“Sei innamorata di lui?”

Come poteva farle una simile domanda? E lei come poteva conoscere una simile risposta e ammettere una verità che aveva tanto tentato di negare con tutta se stessa?
“Non lo so” sussurrò, con voce strozzata. “Non so più niente. Non so cosa sia successo, né come. Ma non ci siamo mai baciati, non ne abbiamo mai nemmeno parlato. Te lo giuro.”

“Ti credo” le rispose Aang, continuando ad accarezzarle i capelli.

Ci fu una lunghissima pausa, durante la quale rimasero abbracciati per tutto il tempo.
“Sei la prima e l’unica persona che abbia mai amato” continuò lui, facendo stringere sempre di più il cuore di Katara. “Ed è per questo che ti lascio libera. Mi rendo conto che ho sbagliato tante cose con te. Ti avrei dovuta ascoltare di più e dare meno per scontata. Non avrei dovuto pensare di più al mondo che a te.”
“No, tu non hai sbagliato niente. Non è colpa tua, è solo colpa mia. Mi dispiace, mi dispiace. Io ti amo, ti amo” gli disse ricominciando a piangere. Rumorosi singhiozzi le sconquassavano il petto. Ma c’erano cinque dolorose parole che era necessario aggiungesse. “Solo non più come prima.”
“Lo so, lo so” gli disse lui, accarezzandole lentamente la testa. “Forse il nostro destino semplicemente non è stare insieme.”

Sotto sotto Aang aveva sempre temuto che sarebbe arrivato questo momento. Era sempre stato un po’ geloso di Zuko, aveva notato fin da subito che tra quei due c’era un’intesa particolare, inspiegabile e allo stesso tempo innegabile.
“Sapevo che Zuko ti avrebbe portato via da me già da quella volta che vi hanno imprigionati a Ba sing-se.”
Katara sollevò la testa perplessa, asciugandosi il viso. “Cosa? Ma ci dava ancora la caccia a quell’epoca. Ti giuro che io mai, mai prima d’ora ho mai pensato che ci potesse essere qualcosa. Ho sempre amato te.”
Aang, nonostante lo sguardo pieno di dolore le sorrise. Per la prima volta nella sua vita Katara si sentì una bambina di fronte a quegli occhi.
“Lo so. Ma allo stesso tempo ho sempre saputo che tra voi due ci sarebbe stato qualcosa prima o poi. Semplicemente, speravo che il vostro ricongiungimento accadesse dopo la mia morte. Forse sono stato un po’ sciocco. Ma presumo che abbia ostacolato fin troppo il riunirsi di due anime complementari.”
Katara non capiva che cosa stesse blaterando il suo ragazzo, era più confusa che mai. Era come se conoscesse il suo cuore meglio di lei stessa, da sempre.
“Cosa intendi?”
“Lo capirai con il tempo. Voi riuscite ad accendervi quando siete insieme, i vostri occhi brillano di una luce che è impossibile ignorare. Siete due elementi contrapposti, destinati a bilanciarvi a vicenda.”

Emise un grande sospiro, cercando di cacciare fuori dal suo cuore il dolore che lo stava affliggendo. Non voleva pronunciare le sue prossime parole, ma sapeva che era la cosa più giusta da fare. Sia per lei che per sé stesso.

“Ti lascio libera. Lo scopo della mia vita è un altro, devo dar nuova vita ai monaci dell’aria e non posso caricarti sulle spalle un simile fardello. Promettimi solo una cosa. Che sarai felice. E che non ti rimproverai mai di come le cose siano finite tra noi. Non smetterò mai di amarti.”
Anche gli occhi di Aang si riempirono di lacrime. Katara aveva ricominciato a singhiozzare, rendendosi conto della persona meravigliosa che aveva davanti, un’anima troppo pura per essere umana. Lo abbracciò con tutte le sue forze. Avrebbe voluto dirgli di non lasciarla, ma non le uscirono le parole dalla bocca. In cuor suo sapeva che non era quello il suo destino, Aang aveva ragione. “Nemmeno io smetterò mai di amarti.” No, decisamente non avrebbe mai smesso. Ma sarebbe stato diverso.

Rimasero abbracciati a singhiozzare molto a lungo, ripetendosi a vicenda che non avrebbero mai smesso di amarsi, fino a che entrambi non si addormentarono esausti.
 
Buonasera cari lettori, grazie per avermi seguita fino a qui!
Spero che approviate la mia decisione di lasciare che Aang si sacrificasse per far sì che Katara fosse felice.
Per quanto sia una fan della Zutara, AMO Aang. Ha un'anima estremamente pura ed è la classica persona che mette prima gli altri di sé e che farebbe letteralmente di tutto per loro. 
Fatemi sapere che cosa ne pensate!
Un bacione e a presto!
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Avatar / Vai alla pagina dell'autore: Herm_periwinkle