Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    01/10/2020    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 31

Anna, dopo essersi rinfrescata in bagno, ritorna finalmente in soggiorno dove osserva il marito intento a cucinare del semplice riso in completo silenzio.

“Oh, Anna non mi ero accorto!” afferma lui stupito e in parte anche imbarazzato, timoroso di dover affrontare quel momento.

“Siediti, hai fame?” chiede lui deglutendo e spostando la sedia ad Anna che, però, non ha la minima intenzione di sedersi.

“Avevamo detto che stasera avremmo mangiato la pizza… perché hai preparato del riso in bianco?” chiede lei coraggiosa, con il sorriso stampato sul volto. Kristoff, forse per la prima volta in tutta la sua vita, non riesce a comprenderla. Come faceva ad essere così sicura e tranquilla dopo la notizia appena annunciata? Fino a tre ore prima si stavano disperando e ora lei parla addirittura di pizza e serenità?!

“Perché non mi sembra un’ottima giornata per festeggiare” sussurra lui agganciando le mani sullo schienale della sedia ed appoggiando il peso sulle braccia, socchiudendo gli occhi abbattuto.

“Il bambino sta bene, perché dovremmo preoccuparci?!” domanda Anna disinvolta e calma, realmente felice della sua maternità.

“No scusami…non ho capito” bofonchia Kristoff paralizzato dalla domanda. Lo stava prendendo in giro? Dove voleva arrivare? Quella della ginecologa era stata una notizia di morte e tristezza, non sicuramente di gioia e vita.

“Festeggeremo quando tu guarirai e passerà tutto” taglia corto il biondo sollevandosi dalla sedia e portandosi le mani sui fianchi, girandosi di scatto nella speranza di poter chiudere l’argomento.

“Kris…andrà tutto bene…” dice Anna sottovoce, con una certa dolcezza che, invece, lascia di stucco il giovane marito. Probabilmente i due si stavano fraintendendo e non pensavano alla stessa cosa o soluzione.

“Ma non hai sentito la dottoressa? Verrai operata e passerà tutto!” commenta Kristoff voltandosi e guardandola in faccia, con le mani spalancate per lo stupore.

“Sì, ma se vengo operata io…aspetta che?!” esclama la donna capendo solo adesso il punto di vista del consorte e rabbrividendo all’idea di quello che lui aveva intenzione di fare.

“Kris, mi vuoi dire che sei d’accordo con l’aborto?!” chiede Anna puntandogli lo sguardo dritto negli occhi e sentendosi la pelle d’oca solo all’ipotesi di poter rinunciare al bambino.

“No, adesso mi stai prendendo in giro” si altera subito Kristoff, non accettando l’ingenuità dell’altra su un argomento che riguardava la sua esistenza.

“Ovvio che devi abortire! È l’unico modo per salvarti!” sbotta lui alzando il tono di voce e facendo così spaventare l’altra che non si aspetta tali parole.

“Cosa?! Io non lo farò mai! Come puoi dire una cosa del genere?! È tuo figlio!” risponde lei curvandosi verso di lui con le lacrime agli occhi, facendo un passo indietro non sentendosi capita e sicura dal marito.

“Ma Anna cazzo! Te ne rendi conto?! Se tu dai alla vita questo bambino morirai, e per cosa poi?! Io mi rifiuto di affrontare una cosa del genere! Mettiti nei miei panni, che cosa dovrei fare?! Crescere un figlio da solo per sempre?! Ma sei pazza?!” sbotta lui sconvolto, accigliandosi e sgolandosi arrabbiato anche dall’ingiustizia che la vita gli aveva messo di fronte.

“No! No e no! Non accetto queste parole! Io qui dentro ho una persona! Che razza di egoista sarei per pensare di salvarmi ed ucciderlo?! L’abbiamo fatto noi Kris, io e te! E ne eravamo felici, perché ora lo odi?! Che cosa ti è successo?!” sclera Anna piangendo e portandosi una mano sul grembo, per poi osservarlo tra i singhiozzi e concretizzare la sua decisione.

“Anna, io non lo odio! Anche a me dispiace dover perdere il bambino ma che altre possibilità abbiamo?! Io non riesco a vivere senza di te! Alla fine di bambini ne potremo avere altri” cerca di farla ragionare lui con voce più dolce, inconsapevole di aver appena detto una delle frasi che nessuna madre riesce a tollerare.

“Ma si certo…tanto è come una macchina no?! Basta buttare quella che non va e poi farne un’altra più bella! Ma ti senti?! Non è detto che io muoia! Sono fiduciosa che andrà tutto bene e che riuscirò a partorire e rimanere in vita! Come puoi dire di no a questo bambino che tanto abbiamo sognato, a cui batte forte il cuoricino, che seppur piccolo ha già tutti gli organi vitali e del quale avremmo anche scoperto il sesso tra qualche settimana?! Ma come fai?!” si dispera Anna isterica, stuzzicando l’altro e sentendosi pienamente offesa.

“Non puoi giocare così con la tua di vita! Se tu muori io questo bambino non lo cresco! Il bambino mi porterebbe via te e io lo odierei per averlo fatto! Meglio farlo morire prima!!” le urla in faccia lui digrignando i denti e battendosi il petto.

Quelle parole feriscono Anna nel profondo che, ormai inerme, preferisce non ribattere. Kristoff non la stava supportando, Kristoff non si stava comportando da marito o da padre, Kristoff stava pensando a sé e alla sua rabbia senza capire la reale sofferenza di Anna.

La giovane fa cenno di no con la testa, guardandolo negli occhi con una forte delusione e, con il volto rosso a causa delle lacrime, corre in soggiorno dove afferra di fretta le chiavi della macchina e il giubbotto.

“Dove stai andando?! Ferma, oh, Anna!” cerca di fermarla lui con dolcezza, afferrandole il braccio proprio nel momento in cui lei spalanca la porta.

“LASCIAMI STARE!” urla lei con tutta l’aria che ha nei polmoni, per poi liberarsi dalla presa di lui con uno strattone.

I due si erano appena comportati in questo modo, senza rendersi conto che, proprio davanti alla porta, era presente Elsa.

“Anna!” sussurra la maggiore incredula nel vedere la sorella gridare a quel modo.

“Scusami Elsa, non ce la faccio” risponde demoralizzata Anna senza rivolgerle lo sguardo, per poi correre giù dalle scale senza badare alla voce di Kristoff che rimbombava nel condominio.

“Devo inseguirla! Dove cavolo va?!” chiede il marito in panico facendo per scattare e rincorrere la moglie.

“Lasciale un po’ di tempo, io so da chi va” risponde pacata Elsa bloccando con un braccio il migliore amico ed invitandolo a rientrare in casa.

Intanto da Jack…

Jack aveva accolto la proposta di Elsa con gioia e speranza, contento di poter rivedere le figlie, ma l’idea che era stato chiamato solo come mezzo di ripiego lo faceva imbestialire. Anna stava male, le era successo qualcosa e lui non poteva saperlo o aiutare perché, ormai, da quella famiglia era stato calciato fuori.

Elsa gli aveva addirittura proposto di restare a dormire nella loro vecchia casa, in quella dimora che si erano costruiti con fatica e sacrificio e dalla quale lui era stato costretto ad uscire a testa bassa. Jack si chiede come la ex moglie potesse fargli un tiro del genere, con una proposta così insensibile. Dopo mesi di separazione e sofferenza, lei gli chiedeva senza il minimo timore di tornare a dormire in quelle mura che custodivano la loro storia e i loro ricordi?!

Quella situazione lascia di stucco Jack che, finalmente, comincia a capire di essersi sempre illuso sulla condizione di Elsa e che questa non lo vorrà mai più amare.

Per questo motivo lui decise di andare a prendere le bambine e portarle a casa di sua madre, con l’intento di organizzare una serata tranquilla davanti al camino con una cioccolata calda, allietati da racconti, risate e anche dalla presenza di Stella.

In quel giorno così brutto per lui, nel quale si era motivato e rasserenato su Elsa per poi sentirsi messo da parte, Stella era stata una presenza confortante e di grande aiuto alla quale lui aveva capito di non voler rinunciare.

Una volta arrivati nell’abitazione Jack si appresta ad accendere il fuoco, lasciando le bambine libere di andare nella sua vecchia camera da letto per sistemarsi.
Quanto gli piaceva quella nuova vita! L’unione con sua madre che ora era diventata la figura più importante della sua esistenza, le piccole che amavano quella casa e ormai la conoscevano in ogni angolo e le voci gioiose che animavano quelle mura.

Stava pensando a tutte queste meravigliose sensazioni quando, senza accorgersene, si scotta con una piccola fiammella.

“Non sei mai stato bravo con il fuoco eh” ride Stella alle sue spalle, appena entrata nella villa.

“Sì, ho sempre preferito il freddo e la montagna” risponde lui imbarazzato, mettendo il dito in bocca per raffreddarlo con la saliva, gesto istintivo che, in realtà, non lo faceva stare molto meglio.

“Fermo, ci penso io” risponde lei con serenità, allontanandosi un attimo e tornando con una bacinella contenente qualche cubetto di ghiaccio. Stella conosceva quella casa perfettamente e anche questa situazione fa sentire molto meglio Jack, sicuro di appartenere a un posto finalmente.

“Grazie, ma non dovevi, mi passerà! Ne ho passate di peggio” afferma lui con sicurezza, mostrandosi un duro ma lasciandosi comunque immergere il dito nel ghiaccio.

“Si sa che voi uomini da soli non riuscite a sopravvivere, avete bisogno di noi, quindi tienila al fresco prima di peggiorare la situazione” lo etichetta lei divertita, guardandolo negli occhi azzurri con intensità, per poi andare in cucina ad aiutare Giulia con le cioccolate.

Jack rimane imbambolato di fronte alla situazione appena vissuta. Era da tanto che non stava così vicino a una ragazza e la dolcezza di Stella lo aveva quasi stregato.

“Ma che pensieri mi faccio…Elsa, io amo Elsa” lo assillano i pensieri riportandolo alla realtà e alla sua solita freddezza, cancellando ogni sensazione.

“Che bello! Il caminetto, la cioccolata e tutti qui insieme!” afferma Sofia euforica sprofondando sul divano davanti al camino e attendendo l’arrivo di Giulia.

“Fatti più in là cocco bello” la deride Lia, spintonandola leggermente per poter prendere spazio accanto alla sorella.

“Ecco qui le cioccolate!” annunciano in coro Stella e Giulia arrivando con delle belle tazze fumanti, colme fino all’orlo.

“Wow! Grazie mille!” risponde Sofia contenta accogliendo accuratamente la tazza tra le mani. Le due sorelle rimangono per un attimo inebriate dal profumo della bevanda e, dopo aver respirato la dolce essenza, esclamano in coro: “Cioccolato!”

Jack sorride nel notare la profonda simbiosi che le unisce ma, dentro di sé, avverte l’ennesima fitta al cuore dovuta a un ricordo di Elsa e Anna che, giovani e tranquille, affermano la stessa identica parola delle gemelle.

“Hey, la vuoi anche tu no?” chiede Stella destando Jack dal torpore dei ricordi.

“Oh, sì certo! Grazie mille Stella!” risponde lui cadendo dalle nuvole e rivolgendole uno sguardo di ringraziamento. Stella, senza farsi troppi problemi, si siede accanto a lui e Jack non può fare a meno di gioirne.

La serata trascorre piacevolmente tra racconti, barzellette, risate e anche discorsi seri ai quali pure le bambine riescono a contribuire con qualche riflessione personale. Arrivate le 23.00, per le piccole è ormai giunto il momento di coricarsi e, seppur controvoglia, seguono nonna Giulia che desidera con tutta sé stessa poter rimboccare le coperte alle nipotine.

“Buonanotte papà, ci vediamo domani” saluta Sofia, posando un dolce bacio sulla guancia del padre che rimane estasiato dal gesto.

“Grazie di tutto Stella, sei proprio forte! Speriamo tu possa raccontarci altre storie imbarazzanti su papà da piccolo!” ride Lia porgendo educatamente la mano a Stella.

“Fila a letto piccola peste!” ride Jack scherzoso, accarezzando la testa della biondina e spingendola delicatamente.

Jack e Stella rimangono soli in soggiorno, di fronte al caminetto con la brace ardente ricca di calore. Il silenzio circostante rende l’atmosfera imbarazzante e Jack sente un forte calore invaderlo.

“Hai due figlie meravigliose” rompe il ghiaccio Stella scostandosi una ciocca di capelli dalla fronte e fissandola dietro l’orecchio.

“Sì, per fortuna che ci sono loro nella mia vita” risponde lui sorridente, grato di cuore per il dono delle due piccine che gli rallegravano l’esistenza.

“La donna che le ha accompagnate oggi era Elsa, giusto?” domanda lei sottovoce, cosciente di toccare un tasto dolente.

“Sì…so di averti tenuta all’oscuro, ma penso si noti da sé che le cose non vanno bene. Noi stiamo divorziando. Qualche mese ancora e non saremo più sposati, anche se è come se non lo fossimo già più” sussurra lui triste, fissando gli occhi azzurri sul camino e guardandolo passivamente, come annoiato.

“E…tu la ami ancora?” chiede ancora Stella, incuriosita e desiderosa di aiutare il caro amico.

“Non lo so più. Stamattina pensavo di sì, stasera credo di no… penso di aver solo bisogno di amare le mie figlie e mia madre in questo momento. Non l’ho fatto seriamente per tanto tempo ed è questa l’occasione per riscoprire il rapporto con loro” dice lui determinato, proseguendo con un colpo di tosse per non far calare la voce.

“Hai proprio ragione Jack, poi sai che per qualsiasi cosa io sono qui per te, come ti ho promesso stamattina. Ora vado a dormire, altrimenti domani lo senti il capo come si arrabbia!” chiude lei cordialmente, alzandosi in piedi e dirigendosi verso l’uscita.

“E comunque…Elsa è una donna fortunata ad avere te e se non lo capisce non sa proprio cosa si perde” conclude lei una volta alla porta, per poi sorridere all’amico e lasciare l’abitazione, lasciando Jack di stucco immobilizzato da quelle parole.
  
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