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Autore: LadyHeather83    03/10/2020    3 recensioni
Mai se nè andata dalla Capsule Corporation insieme a Pilaf e a Shu, dopo aver confessato a Trunks il suo segreto.
Può questo separarli per sempre?
Estratto dal 2^ Cap. “Ehi Mai a cosa stai pensando?” Pilaf interruppe i suoi pensieri porgendole un pezzo di pane.
Non mangiavano da giorni e quel pasto era l’unica cosa che era riuscito a racimolare, o meglio a rubare al panettiere lì vicino.
“Non ho fame” Gli disse senza prendere niente.
“Devi pur mangiare qualcosa” Le disse Shu ancora con il fiatone per la corsa appena fatta per seminare quel pover uomo che li aveva beccati sul fatto.
“ Se solo fossimo rimasti alla Capsule Corp., lì avremo avuto di tutto” Si lamentò Pilaf addentando qual pasto.
“Già…ma perché ce ne siamo andati?” Chiese Shu facendo la stessa cosa.
“Perché Mai si è presa una cotta per il ragazzino e …” Non fece tempo a finire la frase che gli arrivò un sonoro ceffone che gli fece la guancia rossa.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mai, Trunks
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ALLA RICERCA DI MAI

*

Capitolo 22

*

Trunks e Mai rimasero in piedi, uno difronte all’altro per qualche secondo, prima che uno dei due decidesse di fare o dire qualcosa.

Entrambi si specchiarono nelle rispettive iridi, lei non aveva mai visto occhi azzurri che le potessero dare un senso di pace interiore, lui invece si perse in quella profondità nera e appagante.

Non ci furono bisogno di troppe parole inutili, Mai, d’istinto appoggiò le sue labbra su quelle di Trunks, sperando che ricambiasse il bacio.

Sentiva che quella era l’unica cosa che l’avrebbe appagata, ed infatti fu così.

La strinse ancora più forte a se, cercando di essere il più delicato possibile, come se quella ragazza fosse fatta di cristallo, un movimento brusco e sarebbe caduta in mille pezzi.

Era lei che lo stringeva più forte, come per dirgli che non lo avrebbe lasciato andare mai più e che non voleva che la lasciasse andare.

Continuarono a baciarsi per qualche minuto, se uno dei due voleva staccarsi, era l’altro che non gli dava la possibilità di farlo tirandolo a se.

Non avevano bisogno di riprendere respiro, perché l’unica aria che respiravano volentieri, era il profumo delle reciproche pelli.

Trunks la sollevò dolcemente per le natiche, costringendola a cingergli il bacino con le gambe e l’adagiò delicatamente sul letto, sotto di lei.

I loro occhi s’incrociarono e per qualche secondo, non ebbero bisogno di dirsi niente, si capirono con uno semplice sguardo.

Il glicine, dalla bocca, si spostò al collo, scendendo con la lingua infuocata sempre più giù.

Le abbassò il reggiseno del costume e ne assaggiò i seni famelico, per scendere fino all’ombelico, dove si fermò perché avvertì una scossa di piacere da parte di lei.

Solo pochi centimetri di stoffa li divideva.

Mai, gli abbassò i boxer delicatamente, cercando di non fargli male.

Lui, la liberò del reggiseno e aiutato da Mai anche gli slip del costume da bagno.

Continuarono a baciarsi ed esplorarsi di nuovo.

Non era ancora giunto il momento per diventare una cosa sola, sapevano bene che sarebbe finito tutto molto presto, era troppo la voglia che avevano uno dell’altro.

Ma Mai non potè resistera al fatto di allargare leggermente le gambe, dando la possibilità a Trunks di farla sua per la prima volta.

Emise un gemito che venne soffocato da un lungo bacio, mentre le loro lingue iniziarono una bellissima danza.

Avrebbero voluto urlare per esprimere il loro piacere, ma probabilmente li avrebbero sentito fino in giardino, nonostante la musica ad alto volume.

Trunks…” Gli sussurrò all’orecchio tra una spinta e l’altra.

“Mai…” Fece di rimando lui raggiungendo l’apice del piacere insieme.

“Scusa” Dissero in contemporanea, mettendosi a ridere poi sdraiandosi uno accanto all’altro.

“Sono un disastro” Disse il glicine temendo di aver fatto una figuraccia, era la loro prima volta ed era venuto troppo presto.

“Sei stato fantastico” Gli disse incrociando le loro mani.

“Dici?”

“Perché dovrei mentirti?” Gli chiese.

“Per assecondarmi” Rispose sghembo.

“Io? Assecondarti? Ma quando mai è successo?...Comunque…” Ricominciò a baciarlo sensuale “…se non sei soddisfatto…” Gli saltò sopra continuando a stampargli baci appassionati dalla bocca al collo “…possiamo sempre riprovarci”.

“Non ti deluderò questa volta” Biascicò a fior di labbra accarezzandole la schiena.

“Non lo hai mai fatto” Mai sussultò quando Trunks entrò prepotentemente in lei.

“Ti ho fatto male?” Chiese fermandosi.

“No no, non me lo aspettavo” Disse abbassandosi e baciandolo.

“Scusami, ti desidero troppo” Continuò a spingere.

“La stessa cosa vale per me” Lei assecondò i suoi movimenti, muovendosi ritmicamente come se fossero una cosa sola.

Trunks si fermò ad ammirarla per qualche istante, era tremendamente più bella di come se la ricordava, lineamenti forti e sensuali allo stesso tempo.

I capelli lunghi e neri ricadevano sul corpo sudato coprendo una porzione di seno, che brillava colpito dalla luce che filtrava dall’ampia vetrata.

Lo tocco delicatamente riprendendo a spingere, fino a che entrambi, per la seconda volta, furono appagati.

Mai poggiò la testa sopra il petto ancora pulsante di lui, chiudendo gli occhi, per imprimere nella mente quel bellissimo atto.

“Ti amo” Gli disse senza pensarci, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Trunks continuava ad accarezzarle i capelli e le mosse la testa costringendola a guardarlo dritto negli occhi.

“Ti amo anch’io Mai”.

*

Rimasero abbracciati su quel letto, testimone del loro amore, per una buona mezz’ora, restando in silenzio, non c’erano parole per descrivere quello che i loro cuori stavano provando.

Nessuno dei due aveva voglia di alzarsi e ritornare alla festa, ne avrebbero fatto volentieri a meno.

Tante erano le cose che volevano chiedersi a vicenda, troppe risposte che potevano benissimo aspettare.

“Ti sei addormentata?” Le chiese soave ad un orecchio.

“No, è che sto bene qui” Gli rispose.

“Prima o dopo dovremo uscire da qui e ritornare giù” Rise.

“Uhm…lo so, già si staranno chiedendo dove siamo”.

“Non ti preoccupare, Goten sa che siamo insieme, quindi nessuno verrà a cercarci”.

“Chissà da quanto tempo siamo qua” A Mai il tempo sembrava essersi fermato.

Trunks guardò l’orologio che teneva al polso “Un’ora buona”.

“Mi sembrava fossero passati pochi secondi”.

“Ehi, non duro mica così poco io”.

Risero entrambi di gusto alla battuta.

“Sei stato meraviglioso” In realtà avrebbe voluto dire che, con nessuno aveva mai provato quella bellissima sensazione, con lui era diverso, fare l’amore con Trunks fu una cosa spettacolare, nemmeno nei suoi sogni più reconditi, poteva immaginare cosa veramente quel saiyan le avesse potuto offrire.

“Tu sei stata fantastica” Le disse baciandole la fronte, anche lui, le avrebbe detto che erano mesi che non toccava il cielo con un dito e che si sentiva un verme ogni volta che iniziava un rapporto con la sua ex ragazza, finiva col pensare a lei, altrimenti non avrebbe mai raggiunto il piacere.

Gli ultimi mesi, furono i più duri sotto quel punto di vista, temeva di non essere più all’altezza perché non provava più attrazione, si erano trasformati un più pensare a se stessi che a pensare a cosa potesse piacere ad entrambi.

E questo Reiko se ne era accorta, ma pensava fosse legato al fatto, che era stressato per via della nuova carica proposta all’interno della società

Reiko e Trunks non erano più un tutt’uno, come accadeva le prime volte, come lo erano stati loro pochi minuti prima.

“Che facciamo ora?” Chiese guardandolo negli occhi.

Trunks roteò gli occhi e arricciò le labbra facendo finta di pensare “Dobbiamo scendere”.

“Scemo, non intendevo quello”.

“Lo so” Il suo viso si fece serio “…dovremo provarci”.

Trunks…” Il suo viso s’incupì e lui capì subito qual era il problema che le attanagliava il cuore.

“Ti ho già detto che non m’importa” Disse scuotendo il capo.

Quel segreto che era riuscita a confessargli qualche giorno prima di prendere quella dannata decisione di andarsene, si era fatto strada nella sua mente e stava per compromettere quello che stavano cercando di costruire, facendo crollare ogni sua certezza come un castello di sabbia colpito dalle onde del mare.

“Lo sapremo solo tu ed io?”

“Neanche a dirlo” L’abbracciò.

*

Intuendo che la memoria di Mai, del fatto che è una donna più matura dell’età che dimostra, sarebbe senz’altro ritornato a mettere i bastoni tra le ruote, Trunks scese nei laboratori, dopo aver congedato la corvina con una scusa, che ritornò alla festa, sgattaiolando di qua e di la, cercando di non essere vista dai presenti.

Come un gatto, balzò sul suo lettino, e si sdraiò.

“Alla buon’ ora” La rimproverò Bra che prese posto con nonchalance vicino a lei sistemandosi gli occhiali neri, sotto l’enorme cappello beige che usava per ripararsi dal sole.

“Ehm…ciao Bra” La salutò timidamente aspettandosi domande inopportune.

“Spero che tu e mio fratello vi siate finalmente parlati, siete spariti da un’ora”

“Lo ha notato qualcuno?” Chiese rassegnata.

“No, non credo, l’alcool sta facendo il suo effetto”. Sorseggiò un po' del suo cocktail.

Mai tirò un sospiro di sollievo, chiuse gli occhi e rimase stesa a prendere un po' di sole.

“Mai!” La chiamò Bra, che si girò verso la sua parte “…sono contenta che sei tornata”. Le sorrise.

“Grazie Bra! Non ho ancora avuto occasione per scusarmi con te, per essermene andata”.

“Mi è dispiaciuto si, ma ero una bambina, mi era passata in fretta, invece per Trunks, è stato più difficile digerire la cosa”.

“Credimi, non è stato facile neanche per me, ma c’è stato un motivo per cui l’ho fatto” Spiegò rabbuiandosi.

“Non devi darmi spiegazioni, se lo hai fatto con mio fratello, va bene così” D’istinto l’abbracciò.

*

Aprì un cassetto dopo l’altro, in cerca di qualcosa, la sua attenzione fu catturata da una cassaforte, da cui proveniva una luce gialla pulsante.

Fortunatamente sua madre gli aveva comunicato tutte le combinazioni delle varie casseforti, che aveva accuratamente annotato, non si sa mai che le fosse successo qualcosa.

Un po' di precauzione in più non guastava mai.

L’aprì e prese il sacco di iuta che conteneva le sette sfere, che sarebbero andate usate in caso di emergenza.

E quella, a detta sua, era un’emergenza.

Non gli sarebbe importato delle conseguenze, la cosa peggiore sarebbe stata perdere di nuovo Mai, sarebbe stata capace di sparire un’altra volta senza lasciare tracce.

No. Non glielo avrebbe fatto fare, non lo avrebbe potuto sopportare ancora.

Uscì dalla Capsule Corporation da una delle uscite secondarie, e azzerando l’aura corse più veloce che poteva verso un luogo isolato, dove mettere in atto il suo piano.

Prese il volo quando fu a distanza sicura, per dirigersi dall’altra parte del mondo.

Mise le sette sfere per terra ed invocò per la seconda volta il Drago Shenron.

Il dio drago apparve tra una coltre di nubi nere e fulmini.

“Chi mi ha chiamato” Disse con voce autorevole e spaventosa, per chi non fosse abituato.

“Grande drago Shenron, ho un desiderio da chiederle”.

“Avanti parla, sto aspettando”.

Trunks fu un po' titubante, si stava chiedendo se stava facendo bene, oppure no.

Infondo lo stava facendo non solo per loro due, ma soprattutto per lei, essere ritornata bambina le fu una cosa inaspettata, non voluta direttamente da lei, in realtà non era stato voluto da nessuno, solo una fatalità, uno scherzo del destino, ma che accade per un motivo.

Doveva cancellare in lei quel ricordo, l’essere intrappolato nel corpo di una trentenne, non le dava pace, doveva essere libera da quel peso.

“Dio Drago, ti chiedo di cancellare nei ricordi di Mai l’essere stata riportata bambina anni fa, deve credere di avere ventotto anni e non circa sessanta”.

“Non c’è niente di più facile” Esaudì il suo desiderio e poi sparì, sparpagliando nelle varie aree del pianeta dei sassi, che tra lì a sei mesi, sarebbero ritornati a brillare.

**

continua

*

Angolo dell’autrice: Ciao a tutti! Allora che dite di questo capitolo? Ne è valsa la pena aspettare così tanto tempo? Che per dirla tutta, se non fosse stato per la perdita dei capitoli, sarebbe arrivato molto prima.

Finalmente Trunks e Mai dopo tanto tempo si sono chiariti e…beh…hanno fatto altro XD

Alla prossima.

Erika

  
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