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Autore: NarcissisticDramaQueen    03/10/2020    0 recensioni
Questa raccolta di ones-hot partecipa al Writober2020 di Fanwriter.it!
Le storie avranno tutte l'autunno (e la sua atmosfera eerie) come tema pił o meno centrale, a seconda del prompt giornaliero.
Genere: Angst, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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PAGINE

 
Quando aveva scoperto di essere speciale? Tina si faceva spesso questa domanda. Si era messa parecchie volte a scavare nei suoi ricordi, sempre più indietro negli anni, nei secoli, forse addirittura nei millenni, ma la risposta le sfuggiva. Dopotutto, aveva vissuto parecchio e di avvenimenti da tenere a mente ne aveva davvero tanti. Senza contare tutti i cambiamenti epocali che aveva visto. Non era certa di aver assistito all’estinzione dei dinosauri, perché altrimenti se la sarebbe ricordata. Oppure era stata molto più noiosa di quanto la gente pensi. In ogni caso, era stufa di dimenticare. Certo, non che avrebbe potuto fare molto per impedirlo. Era speciale per certi versi, senza dubbio, ma la memoria non era un archivio infinito nemmeno per lei.
Sbuffò indispettita. “Non voglio dimenticare” pensava e ripensava. C’era la luna piena quella sera, dava un’atmosfera ancora più malinconica al momento che stava passando. Alzò gli occhi verso il candido astro. Per quanto possa sembrare sciocco da dire, si rivedeva in quella grossa palla di niente sospesa nel vuoto siderale. Eterna, lontano dal mondo e circondata da miliardi di altri corpi con cui non poteva stare. Sola.
«Come fai a sopportare tutto questo?»
La luna sembrava davvero osservarla dall’alto della sua posizione, o forse era solo l’egocentrismo di Tina a farglielo credere. Fatto è che una risposta non la ricevette. Rimase lì in quel luogo ancora a lungo. Era un bel posto, con legati dei bei ricordi. Negli instanti che passava lì, con le gambe ciondoloni nel dirupo e profumo di felci e funghi nelle narici, le sembrava di avere solo quei bei ricordi. Quelli che vale la pena conservare e che le davano forma, in un certo senso. Se la sua stagione preferita era l’autunno era perché in autunno aveva conosciuto Lara. In autunno avevano passato bei momenti, scaldando caldarroste nel camino e bevendo tè accoccolate sotto le coperte. Questi erano i ricordi che avrebbe voluto tenere con sé per sempre, ma che cosa sono i ricordi di una vita a fronte delle rivoluzioni sociali e delle estinzioni di massa? Tina avrebbe ricordato solo quello che il mondo avrebbe ricordato, perché la memoria di una persona sola non è niente dinnanzi all’inesorabile scorrere delle ere. Chissà, magari un giorno avrebbe conosciuto un’altra Lara, e la sua stagione preferita sarebbe diventata l’estate. Chi poteva assicurarle che non ne avesse già conosciute a bizzeffe di Lara e che un tempo la sua stagione preferita non fosse stata la primavera? Il solo pensiero la paralizzava in una sensazione di puro terrore.
Con la testa immersa in questo guazzabuglio angosciante attraversò il bosco per avviarsi verso casa. Teneva gli occhi bassi, osservando le foglie brunite che calpestava. “Mi sento proprio come voi.”

«Sono a casa!» annunciò.
L’assenza di risposta le fece intendere che Lara dormiva già. Non vedeva l’ora di raggiungerla tra le dolci braccia del sonno. Aveva un gran bisogno di cadere nell’oblio per qualche ora e, ironicamente, dimenticare.
Aprì la porta della stanza da letto come se potesse scardinarla. Il problema era che cigolava come un disgraziato stritolato da una schiacciasassi, quel rumore infernale avrebbe svegliato anche i morti di giornata. Prima che potesse imprecare ulteriormente contro la porta e sui cardini arrugginiti, notò che Lara non stava affatto dormendo. Era seduta nel letto, avvolta in una copertina color lillà e con un quadernetto rosso in mano.
Alzò gli occhi verso Tina, che a vedere il suo sguardo offuscato si preoccupò a morte, ma il sorriso affettuoso di Lara la tranquillizzò.
«Ciao, tesoro» disse «Non ti ho sentita entrare.»
Tina le posò un bacio sulla guancia rugosa. «Scusa se ho fatto tardi.»
«Eri nel nostro posto speciale?» La voce di Lara era diventata tremante, il peso degli anni l’aveva resa flebile, ma conservava ancora quel pizzico di malizia che riusciva a far avvampare Tina d’imbarazzo. «F-forse..» Trovò nel quadernetto rosso un perfetto espediente per cambiare discorso. «Piuttosto, che stavi facendo tu?»
Lara tirò un lungo sospiro, chiuse il quaderno e iniziò a tamburellare le dita sulla copertina.
«Tina, io non voglio dimenticare» aggrottò la fronte per un istante e si corresse «Non voglio dimenticarti.»
Quelle parole giunsero al petto di Tina come una lancia, una scossa di emozioni così intense che faticò a inghiottire le lacrime.
«Sono vecchia e sento la memoria che comincia a sfaldarsi» proseguì, con un sorriso triste sulle labbra e malinconia sotto le ciglia nivee.
«Sto scrivendo un diario, diciamo» Le sfuggì una risatina beffarda. «Sto provando a scrivere tutto» Lanciò un’occhiata furbetta a Tina. «Proprio tutto, da quando ti ho conosciuta.»
Tina si stese accanto a lei nel letto, avvolgendole le spalle in un caloroso abbraccio. Non disse nulla però, si gustò quel momento come se fosse l’ultimo della sua vita. Fu di nuovo Lara a rompere il silenzio. «Quando tirerò le cuoia, completerai tu le pagine restanti?»
Tina lasciò finalmente scorrere le lacrime e affondò il viso nel golfino di Lara.
«Lo prendo come un sì, in fin dei conti, il dover tirare le cuoia è proprio ciò che ci differenzia.»

«Non dire così» bofonchiò Tina, con la faccia ancora seppellita nella lana.
«Ma è la verità, tesoro, devi accettarla» replicò Lara baciandole i capelli. «Ci sei già passata?»
Tina riemerse dal golfino e tirò su con il naso. «Prima di te io non volevo avvicinarmi a nessuno» Gesticolò come per indicare tutto ciò che la circondava «Per evitare questo!» Prese un respiro profondo «Ma prima ancora... Non mi ricordo.» Lasciò scivolare gli occhi sulle mani di Lara e sul quadernetto che stringevano. «Ma d'ora in avanti ci saranno pagine e inchiostro a ricordarmi.»

 
N.D.A.
 
Storiella più corta delle altre. Il buon proposito di tenere l'autunno come tema centrale sta andando a farsi benedire ma paziena, sono contenta di aver scritto qualcosa già per tre giorni di fila. Alla prossima!
   
 
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