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Autore: moira78    04/10/2020    5 recensioni
Ormai alle soglie del nuovo millennio, Candy racconta a sua figlia e sua nipote la storia della sua vita. Ho cercato di riempire il vuoto lasciato dal finale sibillino dei romanzi dell'autrice originale, tentando di cogliere lo spirito dei personaggi e scrivendo in modo più dettagliato ciò che è accaduto dalla scoperta dell'identità del Principe della Collina in poi.
Genere: Commedia, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice White Andrew (Candy), Terrence Granchester, William Albert Andrew
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Terry sembrava svanito nel nulla.

Prima di fare un passo del genere, io e Albert avevamo deciso di fare un tentativo, mettendo però bene in chiaro che io non intendevo fare dei passi indietro. Terence avrebbe potuto riconoscere il bambino legalmente e io sarei stata solo l'ennesima donna divorziata con un figlio che era arrivato troppo tardi.

Lo cercammo per più di un mese e ormai, complici gli abiti estivi, la rotondità del mio ventre spuntava qualunque cosa indossassi.

Un giorno Albert venne da me con un gran sorriso sulle labbra: "Lo abbiamo trovato!". Lui e George avevano fatto i salti mortali per risalire a dove si trovasse la compagnia Stratford di preciso, incrociando le notizie dei vari tabloid con le informazioni degli alberghi locali.

"Arriverà nei prossimi giorni dalla Germania, lo andremo a prendere al porto". Io annuii, incapace di parlare. Dentro di me si stavano muovendo tanti sentimenti diversi: volevo rivederlo eppure non volevo. Desideravo il meglio per mio figlio, ma temevo che i vecchi meccanismi tra me e Terry avrebbero portato solo infelicità.

"So a cosa stai pensando, piccola mia, ma non preoccuparti. Non sei obbligata a sposarlo di nuovo, ricordi? E poi hai sempre una seconda possibilità, se non vuoi rimanere sola", si indicò col pollice, ridendo.

Mi accigliai, disgustata: "Tu non sarai mai la 'seconda possibilità', Albert. Ho deciso che se ti sposerò sarà solo per amore, piuttosto rimarrò single a vita!".

Lui si fece serio: "Candy, io non avanzerò mai alcun diritto su di te, sappilo. Il mio amore per te è tale che mi basta starti vicino ed essere il nome, il patrigno e l'appoggio solido per questo bambino che verrà alla luce. E voglio essere un sostegno per voi. Non devi preoccuparti per i miei sentimenti, ma concediti questo porto sicuro se le cose dovessero andare storte".

Io ero titubante, non volevo che facesse un sacrificio così enorme, anche se lui non l'aveva mai denominato tale: "Albert, potresti trovare una donna che ti ami ora per quello che sei, avere figli tuoi! Così rimarrai incastrato in un matrimonio pieno di affetto ma senza quello che realmente meriti", protestai.

Lui mi si avvicinò e mi accarezzò la guancia con il pollice, teneramente: "Mia piccola Candy, non voglio certo legarti a me con la forza, tanto più che ancora non sappiamo come reagirà Terence. Se vorrai ti starò accanto solo come amico ma se vorrai sposarmi, pur non amandomi come lo vorrei, sarò felice ugualmente, capito?".

Mi gettai fra le sue braccia, piangendo. Ero commossa dalla sua bontà, dalla sua dedizione e dentro di me si accese di nuovo quel tumulto sconosciuto che mi mandava sempre tanto in confusione. Sentivo di provare ancora dei sentimenti molto forti per Terry, ma poi ripensavo ai nostri screzi, alle nostre discussioni e mi veniva in mente che, molto probabilmente, ero piuttosto rimasta ancorata all'idea romantica del nostro amore giovanile.

Amavo l'amore che era stato e che ora, forse, non c'era più.

O comunque si era ridimensionato, perdendo quell'intesa di cui avevamo disperatamente bisogno. Con Albert, pur essendo sempre rimasti amici, quell'intesa non era mai svanita: lui non aveva mai rinunciato ai suoi sogni per me, sostenendomi anche se era distante. Mi teneva d'occhio con discrezione ma quando ne avevo bisogno lui c'era sempre.

Anche Terry a un certo punto aveva lasciato il suo lavoro, ma potevo vedere quanto ne soffrisse e quanto fosse combattuto tra il desiderio di formarsi una famiglia con me e quello di tornare a recitare come prima.

Per Albert, inoltre, non era mai stato importante che lavorassi o meno e non aveva mai espresso il minimo dubbio su questo, seppure non fosse mai stato mio marito: ero certa che mi avrebbe assecondata anche se gli avessi comunicato che sarei andata a fare la crocerossina, ai tempi della grande guerra. E pensare che per poco non l'avevo fatto.

"A cosa stai pensando, Candy? Hai paura di rivederlo?". Alzai lo sguardo per perdermi nei suoi occhi e la pace m'invase come d'incanto, come al solito.

Sorrisi: "No, non ho paura se tu mi starai vicino. Ho le idee abbastanza chiare, al momento".

Lui si accigliò: "Idee chiare?".

"Sai, quando decise di divorziare ero disperata, gli gridai che avrei persino lasciato il mio lavoro se questo fosse servito a farlo rimanere. Ora ho capito che il mio non era l'atto di una donna semplicemente innamorata, ma di una donna che non voleva restare di nuovo sola. Ci siamo divisi già una volta e non potevo accettare che le cose andassero male per causa nostra, in quel momento avrei fatto carte false perché il nostro matrimonio funzionasse, ma non è così che deve essere, in una coppia".

Albert mi fissava in silenzio, con lo sguardo serio, come se pendesse dalle mie labbra. Non volevo illuderlo, ma dovevo pur parlargli di ciò che sentivo.

"Tu mi hai sempre dato il tuo amore incondizionato, Albert, qualunque decisione prendessi, persino mentre ero sposata con lui. Sai chi è stata la prima persona che ho cercato quando lui è partito? Tu".

Spalancò gli occhi, evidentemente incredulo: "Me? Ma quando... come...".

Abbassai la testa, con aria colpevole: "Sono arrivata fino al portone del tuo albergo, ma mi sono resa conto che sarebbe stato egoista da parte mia cercare conforto in un amico... innamorato di me. Io non volevo che soffrissi! Quando venivi a cena da noi io ero convinta che tu mi avessi dimenticata e che magari fossi pronto a rifarti una vita tua! Poi quando Terence ha fatto quella battuta quella sera e poi anche Archie... mi è nato il sospetto che forse mi stavo sbagliando".

Sorrise leggermente: "È per questo che non mi avete più invitato a cena?", si schernì.

Ricambiai il sorriso, ma il mio era triste: "In parte. La verità è che stavamo già perdendo quella parvenza di serenità che ci sembrava di aver raggiunto, e non eravamo più dell'umore di organizzare cene casalinghe. Sai, Terence mi ha anche aiutata a cucinare un paio di volte, ma non era bravo come te", ridacchiai per stemperare la tensione.

"Lo hai fatto di nuovo", disse invece.

"Cosa?", chiesi senza capire.

"Lo hai chiamato Terence, e non Terry, per ben due volte". Non me n'ero accorta.

"Io... forse è proprio per questo che...". Dio solo sapeva se ero confusa.

"Dillo con parole tue", mi suggerì in un soffio.

"Albert io ti voglio un bene dell'anima e non voglio illuderti. Ma qualcosa sta cambiando nel mio cuore. È stato questo a farmi rispondere al tuo bacio, l'altra volta. Io... io penso che potrebbe succedere che un giorno... che io prima o poi... possa... innamorarmi di te". Da sciocca qual ero dimenticai tutti i miei buoni propositi e gli sfiorai le labbra con le mie. Fu un bacio più casto che se glielo avessi dato sulla guancia, il tocco delle ali di una farfalla, ma basto a farmi vibrare. E a far vibrare lui.

Mi prese per le spalle, con fermezza: "Candy", cominciò con voce malferma, "non sai quanto queste tue parole mi rendano felice, anche se rimango prudente. Ma hai ben visto l'effetto che hai su di me: io ti amo follemente, Candy, e l'ho capito dai giorni alla Casa della Magnolia, quando tu eri solo la mia dolce amica infermiera. Non sono un santo e se mi parli d'amore in quel modo, io...". Deglutì, evidentemente a disagio, lasciando le mie spalle come se scottassero.

"Perdonami, Albert, io... lo sto facendo di nuovo, vero? Ti sto facendo soffrire con la mia indecisione!".

"Fino ad oggi non sei mai stata indecisa ed è questo che mi destabilizza. Ma sii sempre sincera, perché preferisco non averti mai, o starti accanto come amico che sentire il mio cuore spezzarsi". Guardai i suoi occhi velati e gli giurai che mai e poi mai lo avrei ingannato.

Avrei fatto chiarezza nel mio cuore e il ritorno di Terence sarebbe stato l'esame finale.
 
 
   
 
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