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Autore: Sia_    04/10/2020    4 recensioni
Sono davvero poche le cose che non ti feriscono, davvero poche le cose normali che sopporti: sono semplici anime, quella di Harry ad esempio, di Neville, di Hermione e di Ron; fragili, le capisci al volo e ti infruttoli nelle loro menti senza saperlo: stanno meglio nel tuo mondo, che nel loro, pensi genuinamente e nella realtà non lo dici, ti limiti a sorridere e a girare la pagina della rivista che tieni al contrario tra le mani.
“Preferirei cento volte essere come lei, che provare un solo minuto a vivere la vostra spregevole esistenza.” una voce fuori campo ti impone di alzare lo sguardo oltre il giornale di tuo padre e la vedi: fa da ponte a tutte le cose che stanno da una parte all’altra degli universi. Ginny Weasley, con due pugni stretti e un broncio arrabbiato, litiga con un gruppetto di Serpeverde che deve avere un paio di anni in meno di voi.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Ginny Weasley, Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Potremmo anche non parlare
[Luna/Ginny]


Qualcuno crede che il tuo mondo sia un’invenzione, che sia completamente distaccato dalla realtà e tu non sia altro che una povera pazza lunatica. Non è vero, lo sai bene: il tuo universo contiene sprazzi di quello che per gli altri è normalità, solo che hanno una luce tutta diversa, così intensa che a volte ti acceca e sei costretta ad indossare i tuoi grossi occhiali. Che ci puoi fare, se il mondo degli altri nel tuo è troppo luminoso? 

Sono davvero poche le cose che non ti feriscono, davvero poche le cose normali che sopporti: sono semplici anime, quella di Harry ad esempio, di Neville, di Hermione e di Ron; fragili, le capisci al volo e ti infruttoli nelle loro menti senza saperlo: stanno meglio nel tuo mondo, che nel loro, pensi genuinamente e nella realtà non lo dici, ti limiti a sorridere e a girare la pagina della rivista che tieni al contrario tra le mani. 

“Preferirei cento volte essere come lei, che provare un solo minuto a vivere la vostra spregevole esistenza.” una voce fuori campo ti impone di alzare lo sguardo oltre il giornale di tuo padre e la vedi: fa da ponte a tutte le cose che stanno da una parte all’altra degli universi. Ginny Weasley, con due pugni stretti e un broncio arrabbiato, litiga con un gruppetto di Serpeverde che deve avere un paio di anni in meno di voi. 

“Dovresti smetterla di proteggermi.” le intimi quando la situazione sembra calmarsi, “Finiranno per prendere di mira anche te.”

“Avanti, Luna.” ti ferma in fretta, sedendosi sotto al porticato vicino a te: noti che non arriva a toccare terra con i piedi e che la gonna le se è un po’ alzata sulle cosce, che sono bianche e ben delineate Oh, quelle le vedi fin troppo bene, “Prendersela con me vuol dire izzarsi contro la rabbia di George, Fred e Ron, non potrebbero mai.” 

Ti ritrovi a pensare, così in un attimo, mentre gli occhi nocciola di Ginny ti scrutano l’anima, che non ha bisogno di nessuno: sa essere forte, sa essere pericolosa e spaventosa anche da sola. Forse è quello che ti piace di lei, che il colore dei suoi capelli rispecchi alla perfezione la sfumatura della sua anima, così coraggiosa e indipendente. A volte, mentre la vedi svolazzare nei corridoi con quel sorriso fiero, ti s’intenerisce il cuore: è una delle poche meraviglie mai nate. Piccola, minuta, strepitosa. Piccola, minuta, bellissima: ha due labbra sottili, due occhi marroni che luccicano di vita, i capelli rossi così fini che nemmeno il vento riesce a scomporre. Come vorresti toccarli, illuminare il tuo mondo del suo colore, sentire la sua forza sulla tua pelle, il suo sorriso sulla tua bocca. 

“Luna?” ti richiama Ginny, avvicinandosi di un pochino con un ghigno soddisfatto che copia a menadito l'espressione maliziosa che vedi spesso sul viso dei gemelli Weasley quando passeggiano per il corridoio con una finta aria innocente, “Ci sei o mi lasci a parlare da sola?” 

“Non ci trovo nulla di male.” biascichi convinta, cercando di indirizzare lo sguardo su qualcosa di un po’ più sicuro, ma dovunque guardi hai sempre nelle narici quell’odore particolare di pulito. Il primo odore che ti fa stare con i piedi per terra, l’unico odore. 

“Non c’è nulla di male infatti.” afferma, spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio e sorridendo, “Però ora che siamo insieme mi piacerebbe parlare con te.” è arrossita? Dev’essere per forza arrossita perché la pelle delle guance è leggermente più scura e gli occhi adesso brillano un po’ di vita e un po’ di imbarazzo. Ginny a quel punto diventa molto più di qualsiasi cosa e trovi finalmente il coraggio di toccare quel ponte: la sua pelle è candida, ha il colore di mille albe, le sue labbra socchiuse nascondono ancora troppe storie, ancora troppe risate che non hai sentito, dà la sensazione di sapere totalmente come si sta in un mondo che non si conosce. 

Ti approcci ad esso piano piano, alla stessa velocità con cui le tue dita si appoggiano alla guancia di Ginny e poi le cingono il mento: percepisci alla perfezione il canto di un uccellino, le scritte sulla rivista che hai messo di lato, il colore del cielo. Toccarla è così nuovo, è un secondo, potrebbe perfino essere un terzo, universo, “Luna.” sussurra, non è nemmeno una domanda, è solo una constatazione: è la prima volta che dice il tuo nome in quel mondo e il tuo cuore sembra battere all’impazzata, come se un Gorgosprizzo ci stesse ballando dentro. 

“Ginny.” forse lei sta guardando un po’ la tua quotidianità, ha gli occhi pieni di una luce più intensa del solito, sta osservando qualcosa di così bello che le tremano le labbra o sta guardando te? – e per un secondo è difficile cogliere la sua attenzione, “Potremmo anche non parlare.” le suggerisci, perché le parole non sembrano servire se hanno due mani per sentire, due occhi per vedere, due anime per innamorarsi – per amare. 

“Potremmo anche non parlare.”

 
Questa volta ho toppato, lo so. 
Non ho mai scritto una Femslash, sono un po' nuova e ho paura di non essere riuscita ad esprimere quello che Luna avrebbe voluto dire, così come ho paura di aver rovinato Luna stessa. L'idea di questi due mondi che si incontrano non le danno giustizia, è come a dire che è sbagliata ad additarne uno come "normale". Ma mi piace pensare che questa normalità non sia positiva, così da rendere l'altro mondo non negativo, solo diverso: difatti Ginny lo vede quando si toccano e non crede di aver osservato mai qualcosa di così bello. È un po' il mio stupido pensiero, ecco tutto. 
La storia nasce in seguito al "Gioco di Scrittura" del gruppo di "
Caffè e calderotti" (
❤): consiste nel fornire una lista di dieci personaggi, che vengono poi accoppiati random in una serie si prompt tra generi e note. [Slash/Femslash 6 ].
Ci ho provato per lo meno, scusate per il risultato!
Sia 
   
 
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