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Autore: _katherine_lls    05/10/2020    3 recensioni
A tre anni dalla fine di Hogwarts, Hermione è tornata a vivere nel mondo babbano insieme alla figlia Alhena, una piccola peste bionda.
A tre anni dalla fine di Hogwarts, Draco ha appena preso in mano gli affari di famiglia, ancora tra gli scapoli più ambiti del mondo magico e senza alcuna intenzione di accasarsi.
Ad entrambi la guerra aveva portato via molto e l'unico modo in cui riuscivano a darsi pace era crogiolandosi nel silenzio, scorrendo tra i ricordi come se fossero le pagine di un libro, cercando di trovare un senso a quei vuoti lasciati tanto nella memoria quanto nel cuore.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ero convinta che il rumore perfetto fosse quello del silenzio, ma devo ammettere, almeno a te, che mi sbagliavo.

Ero convinta che il silenzio fosse il rumore più bello perché quando chiudevo gli occhi potevo immaginare di ritrovarmi in quella spiaggia bianca con il mare in tempesta. Ricordo le grandi onde che si infrangevano sul fondo roccioso di quella bellissima insenatura. Ci sono sempre andata sai? Per tutti questi anni, e anche se ci penso, non riesco a capire il perché, perché tra tutte le spiagge, proprio quella. 

Non sapevo quanto ti fossi affezionato a lui, al tuo padrino, a Severus Piton; sapevo solo che non ti avevo mai visto come dopo la fine di quella maledetta guerra. I tuoi bellissimi occhi plumbei erano stranamente spenti e sul volto non era stampato il tuo solito ghigno. I tuoi capelli, fradici per la pioggia, erano appiccicati alla fronte, ma non ti importava. Per una volta non ti preoccupavi di come potevi apparire.

 A me invece portò via Ron. Sì, Pel di Carota si era messo in mezzo tra me e quel fascio di luce verde che altrimenti mi avrebbe sottratto la vita. Quel maledetto fascio, che mi portò via lui.

Ricordo che anche tu avevi visto quell’incantesimo, lanciato dal migliore amico di tuo padre, Zabini senior, venirmi incontro. Ti ho visto spalancare gli occhi e cominciare a correre nella mia direzione, ma inutilmente: quel mangiamorte ti bloccò la strada e fosti costretto a combattere. 

Mi ricordo di aver sentito il tuo nome gridato da una voce, forse due: sicuramente quella di tua madre, l’altra, probabilmente, la mia. Non so perché urlai il tuo nome, ma quando quel mangiamorte si materializzò strattonandoti con lui, il dolore mi invase come una secchiata di acqua gelida.

Come se il mondo mi fosse caduto addosso. 

Non avevo sentito ne visto più nulla, la vista mi aveva come abbandonato e mi ero accasciata per terra. L’ultima cosa che ricordo di aver visto fu il bordo del mantello nero di tua madre svolazzare verso di me.

Appena ti rividi credetti di sognare, di essere morta e che quello fosse il paradiso!

Come avevi fatto a sopravvivere?

Dove ti aveva portato quel mangiamorte?

Non credevo di volerlo sapere, non allora almeno.

L’importante era che tu fossi sopravvissuto! 

Cosa era successo prima? 

Ed ora, cosa non mi ricordo? Perché quando penso a te ho un grande senso di vuoto, come se qualcosa si fosse staccato per sempre dal mio cuore? Capita anche a te?

Mi sembra di conoscerti già da molto. Non di conoscerti come quello che insultavo nei corridoi se per caso lo incontravo. No, mi sembra di conoscerti realmente, come se ci fossimo parlati civilmente.

Come se una volta fossimo stati legati, nel profondo.

Nella mia mente rimbombano immagini che credo mi appartengano veramente, ma sono sfumate e confuse, come vecchie foto ingiallite e rovinate. Solitamente nuovi frammenti di memoria si ripresentano di notte. 

Un mio sogno ricorrente mi riporta su quella famosa spiaggia. Tu conoscevi i colori che preferivo, che non erano il rosso e l’oro, come tutti si aspetterebbero da una brava Griffyndor.

Io invece conoscevo il tuo… il nero.

Quale altrimenti? Non c’era un giorno in cui tu non indossassi quel colore, che ti risaltava gli occhi plumbei e la pelle diafana, per non parlare dei tuoi capelli, che erano talmente biondi da sembrare bianchi. Forse ancora oggi sei uguale all’immagine che ho di te, forse non sei cambiato per nulla in tutto questo tempo.

Nel sogno ho come la sensazione che quel giorno fosse ritornato tutto a posto, che il vuoto che avevo provato all’altezza del petto si fosse finalmente colmato. Forse sarebbe stato veramente così se mi fossi ricordata gli anni ad Hogwarts, la sera di cui parlavi, e quella prima ancora.

A volte sogno invece dei frammenti del tempo passato ad Hogwarts, in cui mi sembra di svegliarmi in piena notte, in un letto che non è il mio, in una stanza impeccabile, ma dai colori tetri. Non assomiglia per niente alla mia. Nemmeno il dormitorio sembra il mio se devo essere sincera, almeno con me stessa, almeno con te.

Riconosco solamente un grande letto a baldacchino verde scuro e un pianoforte a coda nero sopra a un tappeto con lo stemma della tua casa: serpeverde. 

“Penso che il verde ti doni!”

“A te invece dona il nero!” 

Due frasi che mi assillano. Forse eravamo in riva al lago nero, la sera della fine del sesto anno, ma non ne sono sicura. Lo stemma della tua casa cucito in maniera impeccabile sull’uniforme nera, il tuo mantello scuro posato sulle mie spalle: piccoli dettagli. Lì fuori si congelava, ma tu non avevi freddo e il tuo odore di menta e tabacco che per anni aveva popolato i miei sogni, mi aveva dato l’impressione di averti accanto, di sentire realmente il tuo profumo e di non immaginarlo.

Di starti realmente vicino, di non sognarti.

Forse sono solo dei sogni, delle chimere create dalla mia mente. 

Forse sto diventando pazza, come tende a precisare la gente ultimamente….

Mi sembra di essere ritornata ad Hogwarts e di non rispettare il coprifuoco per venire da te… O forse è un altro sogno, no?

H.J.G


Ecco cosa voleva quel maledetto gufo. Sapevo che non poteva portare belle notizie. 

Anche io sogno Hogwarts e vedo la tua divisa perfetta con lo stemma dei grifondoro cucito sopra, di cui tu andavi molto fiera. 

Perché non ricordo altro? Perché vedo solo nero ogni volta che penso a te?

Neanche un Oblivion otterrebbe gli stessi risultati.

Che incantesimo realmente ci divide?

Dopo quel fascio di luce verde la mia vita sarebbe anche potuta finire, non aveva più senso. Dopo che Pel di Carota si era messo in mezzo, dopo che si era fatto colpire dall’incantesimo.

Dopo che era morto per te.

Ti amava davvero dal profondo del cuore e io non avevo mai potuto competere con lui.

Cosa poteva una serpe come me contro il tuo migliore amico?

Contro quello che ti era sempre stato vicino? Contro quello che non ti aveva mai insultata? Che possibilità avevo?

Eppure….

Sento che mi manca qualcosa, qualche ricordo, sento che non sono completo. Ricordo principalmente la spiaggia, ma ho un vuoto all’altezza del cuore. No, i Malfoy non hanno un cuore, sono esseri spietati che non sono in grado di amare, sono persone a cui non frega niente di nessuno…

Che dico?

A me importava di te, l’unica persona che amavo dopo mia madre.

E ora vi ho perse entrambe.

Dove sei maledetta mezzosangue? Mi vuoi dire dove sei?

Ricordo che sulla spiaggia sei scomparsa. Dopo avermi riconosciuto. Poi ti vedo ancora, sorridi. Buio. Tu non ci sei più.

Cosa nascondi?

Maledizione mezzosangue, perché non ricordo niente?

Perché pure chiamarti mezzosangue mi fa stare male? In fondo è quello che sei e ti ho sempre chiamata così, sin da quel giorno sul treno che ci avrebbe portati ad Hogwarts.

Una strega potente, non lo nego, ma una nata babbana. Mio padre mi impediva qualsiasi contatto con quelli come te. Ma a me non importava. Sento che nemmeno adesso mi importa. Sento che se ti avessi qui con me ti abbraccerei, ti abbraccerei e non ti farei mai più allontanare da me.

Come è possibile Mezzosangue? Come è possibile che due persone che si incrociavano nei corridoi per caso e passavano la loro vita insultandosi a vicenda provino questo senso di vuoto all’altezza dello stomaco se non sono insieme?

Mezzosangue, perché non me lo dici? 

Ah sì, giusto. Nemmeno tu lo sai. Anche tu hai solo dei flashback, dei ricordi avvolti intorno al buio e alla sensazione di aver dimenticato qualcosa, qualcosa di importante. 

Sai, sistemando il manor ho trovato un braccialetto. Era in oro bianco, stupendo, con delle incisioni.

H e D. 

Per non parlare dell’anello che mi ha dato mia madre l’ultima volta che abbiamo parlato, quasi un anno fa. 

Mezzosangue, come è possibile? Mezzosangue, se sai qualcosa dimmelo. Questi vuoti mi stanno distruggendo, sento che non sto bene con me stesso.

Mi pareva di aver già vissuto la scena della spiaggia… ricordo che eravamo in riva al Lago Nero, dopo la festa in maschera del nostro settimo anno. Mi avevi riconosciuto anche con il volto trasfigurato, i capelli neri e gli occhi dello stesso colore della notte. 

“Come hai fatto a riconoscermi?”

“Sei parte di me, so tutto di te. Una semplice trasfigurazione non basta a cancellare il tuo portamento o il tuo modo di muoverti, di camminare, di parlare e di squadrarmi da capo a piedi. E soprattutto non basta a cancellare il tuo sorriso!” mi rispondesti orgogliosa di essere riuscita a riconoscermi.

“Tu invece non hai fatto nulla per non essere riconosciuta: capelli ricci marroni, occhi del colore dell’oro fuso… mezzosangue, una piccola maschera oro non ti basterà a nasconderti da nessuno!” ti presi in giro ridendo mentre tu mi saltavi al collo e mi abbracciavi forte.

“Draco, io ti devo dire una cosa…” mormorasti.

“Dimmi.”

“Io sono…” e poi buio. Completamente buio. Non ricordo cosa mi hai detto, non ricordo se sei riuscita a finire la frase o se te ne sei semplicemente andata lasciandola in sospeso. Ricordo solo che sei scappata correndo come una disperata verso il castello, con il vestito che tenevi fin sopra al ginocchio con le mani perché non ti intralciasse. Eri bellissima quella sera. 

Poi quell’attacco dei mangiamorte ad Hogwarts. Non ne sapevo nulla. Non mi avevano detto che sarebbero arrivati, altrimenti ti avrei sicuramente fatta allontanare da scuola. Non so perché ma mi sentivo in dovere di proteggerti e avevo fallito. Avevo fallito miseramente. Pure Weasley ci era riuscito. Si era sacrificato per te mettendosi tra il fascio di luce lanciato da Zabini e l’unica persona al mondo a cui io tenevo realmente. Non ricordo altro. Solo che un mangiamorte mi aveva materializzato via con lui in un posto che non conoscevo. Faceva freddo ed era completamente buio. Non ricordo nulla, non ricordo se mi avesse chiesto informazioni, se mi avesse detto qualcosa, non ricordo nulla. Ricordo solo il dolore, quello a cui non riesci a sopravvivere, che ti si insidia tra le ossa e sembra non volerti mai lasciare, quello forte e netto. Ricordo solamente il dolore, probabilmente causato dai Cruciatus, e i crampi della fame e del freddo. Non ricordo altro.

Mi rende nervoso non sapere cosa è accaduto a te nel frattempo, ma soprattutto non riesco a sopportare l’idea di non ricordarmi nulla. Mezzosangue, maledetta mezzosangue, cosa mi hai fatto?

Cosa ci hanno fatto?

Vorrei rivederti, vorrei poter parlare di nuovo con te e abbracciarti forte, promettendoti che non ti lascerò mai andare e che rimarrai sempre con me. Che ti proteggerò sempre. Che vi proteggerò sempre. 

Perché c’era anche lei. Alhena. Quasi impossibile non notare che mi assomigliava. Ma per quanto ne sapevo io poteva essere anche un caso, vero mezzosangue? Me lo avresti detto altrimenti vero? 

Mezzosangue… 

 

***

 

Hello darkness, my old friend,

I've come to talk with you again,

Because a vision softly creeping,

Left its seeds while I was sleeping,

And the vision that was planted in my brain

Still remains

Within the sound of silence.

 

***

 

Ciao oscurità, mia vecchia amica, sono venuto per parlarti di nuovo perché una visione che è arrivata strisciando dolcemente ha lasciato i suoi semi mentre dormivo e la visione che si è fissata nella mia mente rimane ancora dentro il suono del silenzio…

 

Mezzosangue, la mia mezzosangue…

 

NOTE DELL’AUTRICE

Ciao a tutti! 

Questa è una mia nuova fan fiction e la canzone è Sound of Silence.

Ditemi cosa ne pensate!

A presto con il prossimo capitolo.

Katherine 

  
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